"TUTTE LE NOSTRE SPERANZE SONO DISTRUTTE. VIOLENZA E REPRESSIONE NELL'AFGHANISTAN OCCIDENTALE".


dicembre 2002, da Human Right Watch. Indicazioni.Traduzione a cura di Adelina Marsilio

"Tutte le nostre speranze sono distrutte. Violenza e repressione nell'Afghanistan occidentale". Iniziamo a pubblicare la traduzione del testo integrale del documento appena presentato da Human Right Watch sulle gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate in questi ultimi mesi nella zona di Herat, sotto il controllo del signore della guerra Ismail Khan e dei suoi sostenitori, Stati Uniti e Gran Bretagna. Il documento è lungo 54 pagine ed è disponibile in inglese sul sito di HRW, a questo indirizzo: www.hrw.org/reports/2002/afghan3/

"Ismail Khan è una persona affascinante E' pieno di riguardi verso il prossimo, equilibrato e cosciente di sé Potrei raccontare di cosa abbiamo parlato, ma non lo farò". Il segretario della Difesa USA, Donald Rumsfeld, in occasione della visita ad Ismail Khan ad Herat, il 29/4/02

"Ismail Khan ed i suoi uomini - le loro mani sono insanguinate. Per loro, uccidere un uccello è lo stesso che uccidere un uomo". Un residente di Herat, l'11/9/02

INDICAZIONI

A Ismail Khan e al governo provinciale di Herat
E' necessario prendere immediatamente dei provvedimenti per impedire l'uso della tortura e di altri tipi di maltrattamento nei confronti dei detenuti;informare tutti i funzionari e gli staff governativi riguardo al fatto che tortura, crudeltà e maltrattamenti disumani e degradanti inflitti ai detenuti e ad altre persone sono considerati illegali sia rispetto alle leggi internazionali che rispetto a quelle interne e non sono giustificabili in nessuna circostanza.
E' necessario che vengano adottati i seguenti provvedimenti:

I detenuti devono essere trattenuti esclusivamente in luoghi di detenzione riconosciuti.Bisogna porre termine alla pratica della detenzione segreta,anche nel caso in cui questa avesse luogo nell'edificio di un complesso penitenziario ufficialmente riconosciuto.
I parenti del detenuto devono essere a conoscenza dell'arresto del loro familiare,della ragione e del luogo di questa detenzione;devono avere la possibilità di mantenere con lui dei contatti regolari.
I detenuti devono avere il diritto di comunicare con l'esterno,in particolare con i garanti dei diritti umani delle Nazioni Unite e con il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
I detenuti devono conoscere i motivi della propria detenzione ed avere il diritto di contestarli in sede legale,come richiesto dalla Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici (ICCPR) e da altre importanti convenzioni internazionali.
Tutti i detenuti devono essere immediatamente informati riguardo ai motivi dell'arresto e alle accuse rivolte contro di loro;deve essere per loro possibile rivolgersi ad un consulente legale e presentare ricorso per una revisione della propria detenzione.
Devono essere resi pubblici i dati inerenti al numero di persone detenute,correlati da informazioni sulla natura dei presunti crimini e i luoghi di detenzione.Devono essere tenuti dei registri accurati ed aggiornati regolarmente,consultabili dalle famiglie e dai consulenti legali dei detenuti,dalle Nazioni Unite,dai gruppi locali che lavorano per i diritti umani e da chiunque sia legittimamente interessato.
Devono essere immediatamente ridotte tutte le restrizioni imposte dal governo provinciale di Herat che violano il diritto alla libertà di espressione e di associazione, quelle riguardanti la pubblicazione di quotidiani e giornali .
E' necessario ribadire che tutte le persone hanno il diritto di pubblicare, parlare liberamente, organizzare associazioni o altri gruppi in concordanza con le leggi internazionali.

Al presidente Hamid Karzai e alla Amministrazione Transizionale Afgana.
È necessario avvalersi di tutti i possibili procedimenti legali, politici ed economici per impedire che i leader regionali, come Ismail Khan, commettano abusi nel campo dei diritti umani. Nessuna assistenza militare e nessun aiuto governativo per lo sviluppo devono essere forniti attraverso Ismail Khan o attraverso il governo di Herat fino a quando non si compiano dei passi volti alla risoluzione dei problemi denunciati in questo rapporto.
L'amministrazione Transizionale Afgana deve collaborare con i donatori per assicurarsi che nessun aiuto economico passi direttamente dai fondi dei donatori al governo di Ismail Khan, almeno fino a quando non si compiano dei passi volti alla risoluzione dei problemi denunciati in questo rapporto.

Il presidente Karzai deve comunicare e ribadire che tutti i leader regionali, compreso Ismail Khan, devono conformarsi agli standard internazionali di rispetto dei diritti umani ed al ruolo della legge. Essi saranno considerati responsabili di ogni abuso commesso da loro o da qualsiasi forza posta sotto il loro controllo.
Il presidente Karzai deve disporre una delegazione esecutiva che indaghi ad Herat riguardo a tutte le accuse contenute in questo rapporto e chiedere ad UNAMA (Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afganistan) di presenziarvi.
Tutti i testimoni e le fonti la cui testimonianza è raccolta devono essere messi in contatto con i funzionari del governo indipendente di Kabul e con UNAMA, devono essere inseriti in una lista di persone a rischio ed essere contattate regolarmente per accertare la loro incolumità.
L'Amministrazione Transizionale Afgana deve rettificare il Trattato della Corte per i Crimini Internazionali che permetterebbe alla Corte di investigare e perseguire futuri crimini di guerra, genocidi e crimini contro l'umanità, nei casi in cui le corti afgane non possano o non vogliano farlo.
Il presidente Karzai deve richiedere che Ismail Khan si mobiliti per porre fine a tutti gli abusi che avvengono nelle aree afgane che sono sotto il suo controllo e, in caso di fallimento, dovrebbe essere destituito dal suo incarico di governatore di Herat. Il presidente e l'Amministrazione Transizionale Afgana devono fare il possibile perché Ismail Khan sia perseguibile per le violazioni dei diritti umani commesse dalle forze sotto il suo controllo.
L'Amministrazione, in collaborazione con UNAMA, deve impegnarsi subito affinché sia ricostituita e rafforzata la Commissione Afgana per i Diritti Umani, in modo da poter investigare efficacemente sulla tutela di tali diritti ad Herat ed in altre zone dell'Afganistan, fuori da Kabul.
Il presidente Karzai deve emettere immediatamente un'ordinanza presidenziale che riaffermi:
1. Che tortura ed altre azioni crudeli, inumane o degradanti commesse sotto custodia militare o di polizia sono illegali a livello di legge afgana e internazionale.
2. Che i diritti di libertà di espressione e di associazione, permettendo l'attività editoriale senza richiesta di permessi governativi.
L'Amministrazione Transizionale Afgana deve attuare le indicazioni fornite nella dichiarazione finale del Seminario Internazionale sulla Promozione dell'Informazione Indipendente e Pluralista in Afganistan, pronunciata il 5 settembre 2002, in particolare le direttive tese all'eliminazione di richieste di licenze e permessi per l'attività editoriale e di indagini vessatorie svolte nei confronti di giornalisti e media.
L'Amministrazione Transizionale Afgana deve richiedere che UNAMA ed UNESCO supportino i media nascenti ad Herat e in altre aree, diano protezione ed assistenza, per esempio coordinando i media con i funzionari civili e politici di UNAMA ed altri garanti dei diritti umani; devono inoltre monitorare la presenza di abusi ed azioni intimidatorie a danno di giornalisti ed editori.
L'Amministrazione Transizionale Afgana deve rinnovare la richiesta di estensione dell'ISAF (Forza Internazionale di Sicurezza ed Assistenza) ad altre aree fuori Kabul, compresa la zona di Herat.

Alle Nazioni Unite
La direzione di UNAMA deve condividere con i donatori e i membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite le informazioni sulle attuali condizioni di sicurezza e di tutela dei diritti umani in Afganistan.
UNAMA deve estendere in Afganistan i suoi meccanismi di monitoraggio della condizione dei diritti umani. L'attuale piano di estensione non è adeguato: devono essere messi a disposizione un maggior numero di organismi di controllo e una maggior quantità di risorse.
I funzionari di UNAMA devono impiegare tutti i mezzi a loro disposizione per mettere Ismail Khan e il suo governo sotto pressione, affinché fermino torture, arresti sommari, abusi di potere, restrizioni della libertà di espressione e associazione.
I funzionari di UNAMA devono collaborare con il governo afgano e tutti i donatori per assicurarsi che nessun tipo di assistenza venga fornita direttamente al governo di Ismail Khan, fino a quando non si compiano dei passi volti alla risoluzione dei problemi denunciati in questo rapporto.
I funzionari di UNAMA devono lavorare con l'UNESCO e con altre Organizzazioni Non Governative per la riabilitazione dei media e per sostenere giornalisti ed editori ad Herat e altre zone dell'Afganistan. Tale supporto dovrebbe includere componenti preventive: UNAMA ed UNESCO devono, come parte del loro mandato, migliorare le condizioni di sicurezza dei giornalisti.
UNAMA deve accompagnare l'Autorità Afgana di transizione nell'indagare riguardo alle indicazioni contenute in questo rapporto; in particolare devono aumentare i provvedimenti di sicurezza per i testimoni.
La segreteria generale e i suoi speciali rappresentanti devono premere per l'estensione immediata di ISAF con i membri delle Nazioni Unite. Attualmente il monitoraggio è reso difficoltoso dall'impossibilità di garantire concreta protezione ai testimoni e ad altre persone particolarmente vulnerabili. Una forza ISAF estesa a città come Mazar-e Sharif, Kandahar, Herat, Jalalabad e Bamiyan costituirebbe un grande passo avanti nella capacità dell'ONU di migliorare la sicurezza e la tutela dei diritti umani in Afganistan.
L'UNHCR (Ufficio dell'alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite) e l'IOM (Organizzazione Internazionale per l'Immigrazione) devono garantire che tutti i problemi di sicurezza legati alle indicazioni contenute in questo rapporto siano inclusi nel piano corrente e comunicati agli uffici in Iran, Pakistan e altre nazioni che ospitano profughi e rifugiati afgani.

Agli Stati Uniti
Il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento degli ufficiali dello stato, compresi quelli che ora si trovano in Afganistan, dovrebbero servirsi della propria influenza per imporre ad Ismail Khan di fermare le violazioni dei diritti umani ad Herat..
Gli Stati Uniti devono interrompere l'assistenza militare ed altri tipi di assistenza diretta ad Ismail Khan e a tutti gli altri leader militari indipendenti dell'Afganistan. Se si deve fornire dell'assistenza militare, questa deve essere indirizzata e mediata dal governo centrale per la creazione di un esercito nazionale.
Il Congresso americano deve condurre delle indagini immediate sul ruolo che l'assistenza americana, militare e non, ha avuto nel rafforzamento dei "signori della guerra" conosciuti per aver perpetrato abusi gravi nel campo dei diritti umani.
Gli Stati Uniti devono progettare dei piani, assieme a Germania, Paesi Bassi, e altre nazioni coinvolte in azioni di peacekeeping in Afganistan, con il fine di espandere l'ISAF al di fuori di Kabul. Dovrebbero inoltre fornire la necessaria assistenza logistica per rendere questo scopo raggiungibile.
Gli Stati Uniti devono rivedere tutti i loro progetti di sviluppo per l'Afganistan occidentale, per essere sicuri di non sostenere direttamente Ismail Khan o di non aumentare la sua legittimazione.
Gli Stati Uniti devono conformarsi con la loro dichiarata politica di rispetto degli interessi degli stati che fanno parte della Corte per i Crimini Internazionali e assicurare che non verrà fatto nessun tentativo, diretto o indiretto, di ostacolare il governo afgano nel ratificare lo statuto.

Al Governo dell'Iran
Il Governo dell'Iran deve fermare immediatamente ogni tipo di sostegno militare e finanziario diretto ad Ismail Khan,e in futuro indirizzare tutti gli aiuti per l'Afganistan al governo di Kabul o a organizzazioni non governative.
Tutti le personalità diplomatiche e politiche più importanti devono fare pressione su Ismail Khan affinché fermi torture ed arresti arbitrari nell'Afganistan occidentale.

All'Unione Europea.
I funzionari più anziani della Commissione Europea e dell'Unione Europea devono avvalersi di tutti i più importanti uffici politici per fermare Ismail Khan nell'impiego di tortura ed arresti arbitrari nell'Afganistan occidentale.
Tutti i membri dell'Unione Europea, e in particolare Germania e Paesi Bassi, che presto assumeranno la direzione dell'ISAF devono istituire, tramite consulte di alto livello, piani per l'estensione dell'ISAF in altre aree dell'Afganistan fuori da Kabul.
Le personalità più importanti dell'Unione e della Commissione Europea devono rivedere tutti i progetti di sviluppo per l'Afganistan per assicurarsi che nessun tipo di assistenza venga fornita direttamente al governo di Ismail Khan, fino a quando non si compiano dei passi volti alla risoluzione dei problemi denunciati in questo rapporto; è inoltre necessario controllare che tutti i progetti rispondano ai requisiti dell'UE e della CE in merito al rispetto dei diritti umani.
I donatori dell'UE e della CE devono rivedere i progetti di sviluppo per cercare nuovi modi di migliorare la protezione e l'indipendenza dei media afgani.

Alle altre nazioni donatrici legate alla questione afgana.
Politici e diplomatici devono fermare Ismail Khan nell'uso della tortura, di arresti arbitrari, e altre violazioni dei diritti umani, incluse le restrizioni della libertà di espressione ed associazione.
Le personalità ufficiali devono lavorare assieme al governo afgano e a tutti i donatori per garantire che nessun aiuto economico passi direttamente al governo di Ismail Khan, almeno fino a quando non si compiano dei passi volti alla risoluzione dei problemi denunciati in questo rapporto.
Tutte le nazioni impegnate nella ricostruzione dell'Afganistan, specialmente quelle che fanno parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, devono immediatamente prendere parte a consultazioni di alto livello per estendere l'ISAF ad altre aree dell'Afganistan fuori da Kabul, compresa Herat.

A UNHCHR.
UNHCHR deve considerare la possibilità di istituire una squadra permanente di monitoraggio e indagine in Afganistan, indipendente da UNAMA, per verificare la presenza di abusi come quelli denunciati in questo rapporto, almeno fino a quando non sarà costituito un meccanismo esteso di monitoraggio.
UNHCHR deve rendersi disponibile per coordinare il lavoro di tutti i referenti,in modo da garantire un efficace monitoraggio esterno della condizione dei diritti umani in Afganistan.

Al Referente sulla Tortura e i trattamenti Crudeli, Inumani o Degradanti; al Referente sulle Esecuzioni Extragiudiziali, Sommarie o Arbitrarie; al Referente sulla Situazione dei Diritti Umani in Afganistan:
I Referenti devono coordinare il proprio lavoro con l'UNHCHR per condurre delle missioni nell'Afganistan occidentale ed in altre aree del paese dove sono diffuse la tortura, gli arresti arbitrari e le esecuzioni sommarie, tenendo presente le gravi difficoltà insite nel processo di raccolta delle informazioni da testimoni riluttanti.