Fermiamo
la distruzione della Cecenia!
Un
appello dalla rivista antifascista russa Clovechnost. Maggio
2000.
Non
appena entrata nel ventunesimo secolo, la società russa si è
dovuta confrontare con la vergognosa realtà della sanguinaria guerra
coloniale nel nord del Caucaso. Tutta la forza dello stato "democratico"
Russo è stata investita per soggiogare un piccolo popolo che ha scelto
di non far parte degli imperi zarista e stalinista o "federazione"
Yeltsiniana; questa guerra cinicamente presentata come "un'operazione
contro il terrorismo", è un atto di terrore di stato da parte
dei governanti russi, decine di migliaia di uccisi e menomati fisicamente
o spiritualmente; masse impoverite o trasformate in rifugiati senza alcun
diritto; città e villaggi ridotti in rovina; questo è il prezzo
pagato per soddisfare le ambizioni politiche della classe dominante russa
tesa a ribadire e rafforzare il proprio potere. Questa guerra, cinicamente
presentata come una "operazione anti-terrorismo" è essa stessa
infatti un atto di terrorismo su vasta scala da parte dei governanti russi,
che condurrà alla vendetta dei ceceni che sono stati privati di tutto
e che hanno perso parenti ed amici. Le forze armate federali, devastando e
bruciando ogni cosa che si presenta sulla loro strada, non stanno "sradicando
il fondamentalismo" ma stanno gettando la Cecenia nel medioevo socialmente
ed economicamente oltre che creare un terreno fertile per le forze politiche
islamiche radicali e reazionarie. L'aggressione contro la Cecenia, il genocidio
contro il suo popolo, procura allo stesso popolo russo la minaccia dell'instaurazione
di un regime di polizia, la repressione dei diritti civili e la prospettiva
di vivere in un paese come la Bielorussia di Lukashenko o in una dittatura
di tipo Sudamericano. "Un popolo che ne opprime un'altro non può
liberare se stesso" queste parole di Friedrich Engels oggi acquistano
un significato reale. Questa guerra è gravida di non minori catastrofiche
conseguenze sociali ed economiche. Condurre una guerra ed instaurare un regime
di occupazione richiede vaste risorse che vengono estorte ai lavoratori. Mentre
milioni di persone vivono in povertà, decine di milioni di rubli vengono
spesi per causare morte e distruzione. Il cinismo della classe dominante e
tutti i suoi rappresentanti politici (i vari Putin, Chubais e Ziuganov) compete
chiunque altro nel compiere carneficine senza limiti! Noi
chiediamo: Il
diritto dei ceceni di decidere in piena indipendenza del proprio fututo, lo
status della Cecenia deve essere deciso liberamente dalla propria popolazione,
con la presenza di osservatori di organizzazioni internazionali in difesa
dei diritti umani Il
pagamento di una sufficiente compensazione a tutte le vittime della guerra,
indipendentemente dalla loro nazionalità. La
condanna dei criminali di guerra a tutti i livelli Non
crediamo nella buona volontà dei politici russi. Riteniamo ugualmente
ingenuo fare affidamento sui circoli di potere occidentale che condannano
le azioni militari russe solo a parole e non modificano i propri piani o le
loro partnership con l'establishment russo per difendere le vite, e i diritti,
di coloro che stanno soffrendo. Le
alternative per il nostro futuro sono semplici: o la società civile
si palesarà in Russia oppure saremo lasciati in balia di uno stato
di polizia, pronto a fare nuove guerre e capace dei più mostruosi crimini.
E' tempo di scegliere! Chi
intendesse sottoscrivere la nostra campagna può contattarci: Fax (011
7095) 292 6511, Box 385. Indirizzo Postale: The Praxis Centre, Box 32, 127434
Moscow.
I crimini dell'imperialismo russo contro tutte le popolazioni che sono state
trascinate in questa avventura militare devono essere fermati, prima che sia
troppo tardi.
L'immediata cessazione delle operazioni militari e il ritiro delle forze di
occupazione dal territorio ceceno
La barbarie militare può essere fermata solo attraverso la crescita
di un movimento sociale di protesta nella stessa Russia. Una soluzione democratica
del conflittto nel Caucaso del nord può essere raggiunta solo attraverso
un'azione popolare dal basso. Per avviare tale azione, e fare di tutto per
aiutare questo sviluppo, mobilitarsi è il dovere di tutta la sinistra
democratica ed antitotalitarista, che fa propri gli ideali di libertà,
uguaglianza sociale e rispetto per ogni essere umano contro lo sfruttamento
e gli interessi che hanno avviato questa guerra.
Chiediamo a tutti i progressisti, la persone di buona volontà e di
buon senso di fare il possibile per inviare aiuti, inclusi quelli d'emergenza,
alle vittime dell'avventura imperialista nel Caucaso ed a prendere parte in
una campagna di solidarietà concreta verso il popolo ceceno con una
campagna contro la guerra.