La
lunga battaglia per l'indipendenza della Cecenia.
Il
23 Febbraio del 1944 la NKVA su ordine di Stalin deportò l'intero popolo
ceceno; oggi a 57 anni di distanza sembra che nulla (o quasi) sia cambiato
da allora. Da Socialist Outlook. Marzo 2001.
Il
23/2/44 la NKVD, la polizia segreta staliniana, avviò la deportazione
in massa di Ceceni ed Inguscezi dalle proprie terre di origine nel Nord del
Caucaso. Il
primo di Marzo, quasi mezzo milione di persone furono caricate in carri bestiame
e spedite in Asia Centrale per essere"insediate" in nuovi territori.
La repubblica Sovietica di Cecenia/Inguscezia fu abolita e cancellata da ogni
mappa, e le etnie Cecena ed Inguscezia cessarono ufficialmente di esistere.
Decine di migliaia di altri popoli della regione ebbero lo stesso destino,
inclusi Balcari, Tatari ecc. Questo brutale e tragico episodio nella storia
del Nord del Caucaso sarà commemorato questo mese (NDT il pezzo è
del Febbraio 2001). l'odierna
guerra scatenata da Putin è giunta in una fase di barbara impasse.
Ogni settimana più di 50 soldati russi, molti dei quali giovani e riluttanti
coscritti, sono massacrati e molti altri feriti. I ceceni lamentano meno feriti
da quando hanno adottato una tattica di improvvise imboscate contro gli spesso
inesperti, male equipaggiati e demoralizzati soldati delle Forze Federali.
I bombardamenti russi hanno ridotto la capitale Grozny, le altre città
e villaggi in macerie. La già difficile situazione dei 250000 rifugiati,
sia all'interno che presso i confini della Cecenia, è divenuta terribile. SCIOVINISMO Preoccupato
sia dall'apparente impasse militare che dal fatto che i media non erano totalmente
imbavagliati, Putin ha messo in campo i suoi amici dell'ex KGB. Non avrebbero
potuto fare di meglio per lui (..). Ma ci pare legittimo aspettarsi una nuova
offensiva a primavera quando la neve si scioglierà. La
guerra di oggi riflette una lunga storia di conflitti tra zaristi prima, successivamente
la Russia Sovietica e Post-Sovietica successivamente e il Nord del Caucaso.()
Storicamente, la Russia ha "pacificato" la regione attraverso l'uso
della "spada" con una tattica di conquista sul modello "Dividi
et Impera". Per
un breve periodo dopo la rivoluzione Russa del 1917 la Confederazione Socalista
del Caucaso e il popolo russo giunsero ad una unità basata sullo sviluppo
comune. Ma ciò fu distrutto dalla collettivizzazione forzata voluta
da Stalin e il terrore degli anni trenta culminato con la deportazione del
1944, giustificata con la pretestuosa accusa di collaborazionismo con i nazisti.
Dopo la loro finale riabilitazione in era Kruscioviana ai ceceni, ed a molti
altri popoli, fu permesso di tornare e ricostruire il proprio paese. Nelle
città Cecene, in particolare a Grozny, il reddito legato allo sfruttamento
delle risorse petrolifere portò un certo benessere, ma le aree rurali
rimasero povere. Negli
anni ottanta l'Unione Sovietica visse una crisi economica e politica, che
colpì sia le Repubbliche dell'Unione sia le Repubbliche Autonome della
Federazione Russa. Nel 1991, come l'Unione Sovietica si scioglie e le singole
Repubbliche optarono per l'indipendenza. Le Repubbliche Autonome legate economicamente
e dipendenti tramite i sussidi al governo centrale decisero di rimanere all'interno
della Federazione ma con una grande autonomia. Questa
fu la prima opzione dei leader ceceni e dei due futuri presidenti Dudayev
e Maskhadov. Dudayev, spinto l'incertezza circa le intenzioni russe e dalla
convinzione che la Cecenia potesse sopravvivere come stato indipendente, nel
1991 proclamò l'indipendenza del paese. Allo stesso tempo la Cecenia
si separò dall'Inguscezia, che rimase all'interno della federazione. La
prima reazione russa fu di inviare delle truppe, in seguito si giunse ad un
accordo che comunque lasciò lo status della Cecenia irrosolto. Ciò
ha portato a due tragici esiti. In primo luogo la Cecenia non é stata
in grado di sopravvivere come stato indipendente (separato dalla Federazione
Russa), infatti non è stata riconosciuta ufficialmente da nessun altro
stato al mondo. LEGAMI Secondariamente,
La Russia è stata in grado di minacciare costantemente l'esistenza
della fragile Repubblica tramite un blocco economico ed il ritiro dei sussidi
federali. Nel 1994 usò il pretesto della minaccia all'integrità
della Federazione per inviare delle truppe per riportare la Cecenia sotto
il proprio controllo. Malgrado la condizione di indipendenza De Fatto e le
aperte e regolari elezioni nel 1997, che diedero a Maskhadov la presidenza,
la Russia ha nuovamente utilizzato l'argomento dalla salvaguadia dell'integrità
per giustificare l'attuale guerra. La
guerra è stata avviata per numerose ragioni: per aumentare la popolarità
di Putin, per affermare il diritto della Russia di controllare il proprio
"giardino di casa", e con un occhio alla strategica posizione della
Cecenia rispetto all'attuale via del petrolio del Caspio (benchè le
risorse petrolifere della Cecenia siano praticamente esaurite, è ancora
importante per le sue raffinerie e oleodotti). La
maggioranza del popolo ceceno; gli sventurati soldati russi; le migliaia di
profughi al freddo, affamati e senza casa non hanno da guadagnare qualcosa
dalla continuazione della carneficina e della distruzione. Sia
le truppe federali che le Forze Speciali (queste ultime principali responsabili
dei massacri) devono ritirarsi immediatamente, per consentire un accordo che
dia alla Cecenia il diritto, e la possibilità, di decidere del proprio
futuro. Allo stesso tempo i confini regionali devono essere aperti ai rifugiati
in fuga dal conflitto e agli aiuti ad essi destinati.
Durante le elezioni presidenziali dello scorso anno, Putin ha cavalcato
l'onda, creata ad arte, di sciovinismo ed isteria, descrivendo tutti i Ceceni
come sanguinari banditi dediti alla distruzione della Federazione Russa.
Così non ha potuto avviare rapporti commerciali, ricevere investimenti
o alcun aiuto da alcuno ed è rimasta legata suo malgrado alla Federazione.
Il risultato più devastante è stato il saccheggio compiuto dai
nuovi capitalisti-gangster russi in collaborazione con le altrettanto corrotte
elite Cecene.