Un regime di terrore
Nei suoi primi 100 giorni di governo in Cecenia il criminale di guerra Kadyrov
ha instaurato un regime di terrore. REDS - Giugno 2006.
Nei primi 100 giorni del governo del criminale di guerra Ramzan Kadyrov è
drasticamente aumentato un diffuso clima di paura e di diffidenza.
Grazie a un'impeccabile campagna pubblicitaria d'immagine condotta all'estero,
Kadyrov è riuscito a far credere che grazie a lui la situazione cecena
abbia guadagnato in stabilità e che il paese è in via di ricostruzione.
Ma la realtà è tutt'altra: tutti hanno paura di tutti, tutti
temono le delazioni anche da parte di amici o parenti, nessuno è al
riparo da rapimenti, torture e omicidio.
Continua anche la guerra dell'esercito russo, la cui artiglieria continua
a sparare nelle poco accessibili regioni montane della repubblica caucasica.
Dall'assunzione di potere di Kadyrov in Cecenia sono sparite centinaia di
persone.
Gli uomini e ragazzi tra i 16 e i 40 anni sono particolarmente a rischio.
Secondo le testimonianze, le truppe di Kadyrov assalgono le case private,
solitamente di notte, e rapiscono tutti gli uomini che trovano in casa. Questi
vengono poi rinchiusi in sotterranei del regime, dove subiscono diverse forme
di tortura, dai pestaggi agli elettroshock fino all'amputazione degli arti,
affinché confessino di partecipare alla lotta armata cecena o facciano
i nomi di presunti combattenti.
Sempre secondo diverse testimonianze, Kadyrov stesso parteciperebbe alle torture.
Il 40% delle persone rapite dalle milizie di Kadyrov non sono mai più
riapparse. Solo pochi giorni fa è stato scoperto a Grozny un carcere
illegale, nel quale fino a maggio 2006 erano detenute diverse persone in condizioni
inimmaginabili.
Kadyrov ha fatto abbattere parti dell'edificio eliminando in tal modo importanti
prove a suo carico.
A Kadyrov piace apparire come l'architetto della ricostruzione del paese,
ma la ricostruzione del 29-enne Kadyrov è anch'essa uno scoop pubblicitario
con cui ingannare sia i Russi sia gli stessi Ceceni. Come nei villaggi Potemkin
fatti di sole graziose facciate, le case restano inabitabili, senza acqua
corrente né riscaldamento, e gli aiuti umanitari o la possibilità
di un lavoro restano per la maggioranza della popolazione un'irraggiungibile
utopia. Un indicatore della drammatica situazione umanitaria in Cecenia è
la mortalità alla nascita che ha raggiunto il 22%. I finanziamenti
europei e russi messi a disposizione regime di Kadyrov.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) teme che il culto della personalità
coltivato da Kadyrov possa portare la Cecenia a una guerra civile simile a
quella afghana. I manifesti che raffigurano Ramzan Kadyrov sono ovunque, il
numero dei servizi a lui dedicati nei mezzi di informazione non si contano.
Per guadagnare popolarità in occasione delle elezioni in ottobre, Kadyrov
chiede l'introduzione della Sharia, distribuisce 1.000 dollari a tutte le
donne che in pubblico portano il velo o ha regalato un'auto a un madre che
ha dato il suo nome al figlio.
In questo modo Kadyrov accresce i malumori dei suoi rivali ceceni, i commandanti
pro-russi Sulim
Jamadajev e Said Magomed Kakiev, che sono sostenuti dai servizi d'informazione
GRU e di Movladi Bajsarov, sostenuto invece dai servizi segreti interni FSB.
Nelle scorse settimane infatti sono aumentati gli ascontri tra le unità
di Kadirov e gli uomini degli altri signori della guerra, anch'essi protetti
dalla Russia.
Bolzano, Göttingen, 15 giugno 2006