Le dimissioni di George Habash.
Le dimissioni del leader storico del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FPLP), un fermo oppositore della linea politica di Arafat. Di Michael Warschawski, da The Other Front. Maggio 2000.

La settimana scorsa George Habash ha annunciato le sue dimissioni come Segretario Generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina. Sorprendentemente i media israeliani hanno prestato molta attenzione a questo evento di politica interna palestinese ed è ancora più strano il fatto che da diversi articoli sia emerso un profilo di tutto rispetto del leader palestinese.
Non ho mai avuto il privilegio di incontrare il Dr. Habash, nonostante le accuse che mi sono state mosse 13 anni fa dai servizi segreti israeliani che mi hanno accusato di essere un membro (e addirittura un portavoce) del PFLP e di essere da lungo tempo in contatto non solo con il PFLP, ma anche con la sua leadership. Spero ancora di aver in futuro l'opportunità di incontrare El Hakim (il dottore/l'uomo saggio, come lo chiamano familiarmente i suoi compagni) e di
ascoltare la sua analisi della situazione politica in Palestina e nel mondo arabo.
E' di moda parlare con ironia dei leader della "vecchia guardia" e sottintendere che è ora che lascino la loro posizione di comando alla generazione più giovane.
E infatti la nuova era, aperta dalla caduta del muro di Berlino e nel Medio Oriente, dalla guerra del Golfo, richiede un nuovo tipo di approccio, una nuova analisi e di conseguenza una nuova leadership. Io sono, comunque, convinto che il Movimento Nazionale Palestinese e in generale la sinistra abbiano ancora un grosso bisogno di gente come il Dr. Habash, Nayef Hawatmeh del Fronte Democratico o Hanni Al Hassan di Fatah.
Inoltre il movimento ha bisogno di continuità politica e ideologica. La politica del 21mo secolo è caratterizzata da pragmatismo e empirismo. L'esperienza accumulata conta sempre di meno e spesso si avverte l'esigenza di sperimentare di nuovo tutti gli errori delle generazioni precedenti, a causa della mancanza di iniziative di e posizioni di politica di base riguardo le esperienze passate.
Senza dubbio esiste una forte esigenza di adattare le strategie e le tattiche politiche alla situazione presente che è quasi del tutto nuova. Ma abbiamo anche bisogno di riferimenti, di orientamenti morali e di contesti ideologiche.
In un momento in cui la questione palestinese è troppo spesso limitata al West Bank e a Gaza (se non alle enclavi limitate di queste aree), sarebbe giusto ricordare il più importante contributo di George Habash alla comprensione della questione palestinese inserita nel contesto generale arabo e le implicazioni strategiche di tale interpretazione - in un momento in cui i giochi diplomatici stanno diventando il cuore della strategia palestinese, sarebbe intelligente rileggere gli scritti di Habash sul ruolo dell'Imperialismo nel Medio Oriente.
El Hakim e in larga misura l'intera generazione dei padri fondatori del moderno Movimento Nazionale Palestinese hanno issato la bandiera della memoria della patria perduta, della sofferenza di chi viveva in Palestina prima e ai tempi della Nakba (n.t.d. catastrofe in arabo, così i palestinesi chiamano l'espulsione del '47). Come ha giustamente detto Walter Benjamin la memoria delle sofferenza dei predecessori è uno strumento molto più efficace per mobilitare la gente piuttosto della promessa di un futuro d'oro.
Habash e la sua generazione stanno combattendo nell'ultima metà del secolo per i diritti e per la giustizia. In un momento in cui la lotta per la giustizia sembra essere troppo spesso sostituita da una politica pseudo-reale basata sulla contrattazione permanente e senza alcuna considerazione per i diritto, il loro contributo è ancora indispensabile.
 
*Nato a Lydda, Palestina, nel 1926 Georges Habash è uno dei leader più importanti e autorevoli del movimento di liberazione della Palestina ed è un fermo oppositore della linea politica di Arafat.
** Militante della sinistra non sionista Warschawski, tra i fondatori della IV Internazionale in Israele, è tra gli animatori dell'Alternative Information Centre di Gerusalemme