Palestinesi in Libano.
Alcune informazioni. REDS. Gennaio 2001.

Il 29 novembre 1947 ONU vota la divisione della Palestina, precedentemente protettorato Britannico, in due Stati separati. Il 55% doveva costituire lo Stato di Israele, il rimanente formerà lo Stato Palestinese, la data di nascita dei due nuovi Stati venne fissata per il 14 maggio 1948. In realtà le cose andarono diversamente, nel gennaio del 1949 Israele controllava il 77% del territorio ex Brittannico, la Giordania prendeva il controllo della West-Bank, l'Egitto della striscia di Gaza, mentre i Palestinesi rimasero senza terra per la loro nazione. I Palestinesi vennero cosi trasformati in un popolo di esiliati, profughi in comunità separate e disperse. Nel 1948 tra 750 e 900 mila palestinesi abbandonarono le loro case, il loro paese. In circa 150 mila si rifugiarono in Libano e vennero divisi in 15 campi profughi: Chatila, Tall el- zaatar... nomi oggi tristemente famosi per gli eccidi di cui i loro abitanti sono stati vittime in più occasioni. In Libano si sviluppò una comunità palestinese orgogliosa e combattiva, oggi però il tessuto sociale di questa comunità è duramente provato da anni di repressioni, guerra, attacchi israeliani e dal liberismo sfrenato dei governi libanesi di oggi. I palestinesi in Libano oggi sono dai 375 ai 450 mila di essi più del 52% vive nei campi profughi che non sono stati distrutti durante il conflitto libanese e dai ripetuti attacchi israeliani, infatti dei 15 campi originari tre sono andati completamente distrutti mentre altri quattro sono stati enormemente danneggiati. il campo profughi di Ain al Heleweh è il più grande campo palestinese in Libano, è situato nei pressi della città di Sidone nel sud del Libano, copre una superfice di circa 3 Km quadrati e vi vivono più di 60.000 mila persone. Le condizioni di vita in questo campo, come in tutti gli altri, si sono sempre più deteriorate a causa dell'affollamento, della mancanza di servizi di base e delle distruzioni dovute alla guerra.

L'aumento della popolazione associata alla diminuzione del numero dei campi costringe i profughi in spazi estremamente ristretti, tanto che statistiche palestinesi stimano in 6/10 mq. la superfice media di una abitazione dei campi profughi. Nonostante questo il Governo Libanese impedisce qualsiasi allargamento o miglioria dei campi esistenti cosi come la costruzione di nuovi campi, in aggiunta a questo nel 1994 ha iniziato una politica di sfratto su larga scala con lo scopo di smantellare i campi palestinesi illegali. In Libano oggi esistono 6000 famiglie palestinesi che non hanno nemmeno una baracca come dimora fissa, esistono poi 52 insediamenti non riconosciuti dall'UNRWA i cui abitanti non ricevono neppure servizi educativi e sanitari di base. Ad esempio nel campo illegale vicino A.A.H. vivevano circa 800 famiglie provenienti dal campo di Nabatie, nel sud del Libano vicino alla zona occupata dagli Israeliani, e da quello di Tall el zaatar uno dei campi palestinesi di Beirut totalmente distrutti. In un solo mese nel 1994 questo campo è stato smantellato e le famiglie che ci vivevano disperse. Queste persone si sono venute a trovare in una situazione molto particolare: non possono tornare nelle loro vecchie case in Palestina, non posssono tornare nei vecchi campi profughi ormai distrutti e che non possono ricostruire, non possono costruire né dentro né fuori dei campi esistenti, spesso non possono nemmeno emigrare in altri paesi perché non hanno nessun tipo di documento riconosciuto, in pratica vivono ma la loro vita non è legalmente riconosciuta