Lo
stupro di Dulcinea.
Lettera
aperta in risposta all'articolo di E. Wiesel "Jerusalem in my heart"
apparso sul New York Times, dove Wiesel sostiene l'esistenza di un rapporto
speciale, quasi metafisico, tra ogni ebreo e la città di Gerusalemme
in virtù del quale afferma la legittimità delle rivendicazioni
politiche del governo di Israele. Di Israel Shamir, distribuito dalla mailing
list Bandiera Rossa News. Marzo 2001.
Israel Shamir è uno scrittore ebreo
russo-israeliano tra i più noti e considerati . Le commoventi parole di Elie Wiesel (Jerusalem
in My Heart, New York Times 25.01.2001) creano un ritratto bellissimo del
popolo ebreo, struggendosi per Gerusalemme, amandola e pregando per essa lungo
i secoli, durante i quali il suo nome è stato trasmesso da generazione
in generazione. Questo ritratto forte mi ricorda, come scrittore israeliano
di Yaffa, qualcosa di familiare eppure sfuggente. Il filo si riannoda rivisitando
il mio volume pieno di segni di usura, di Don Chisciotte. L'articolo di Wiesel,
con la sua carica di evocazioni, ripropone in modo squisito l'amore immortale
del Cavaliere col Volto Triste per la sua bella Dulcinea de Toboso. Don Chisciotte,
percorrendo la Spagna, fece il suo nome in ogni luogo. Commise grandi cose,
sconfisse giganti che si rivelarono mulini a vento, portò la giustizia
agli oppressi e quant'altro ancora, per amore della sua adorata. Quando decise
che in virtù delle sue imprese si sarebbe finalmente reso degno, mandò
il suo scudiero Sancio Pancia a portare il suo messaggio di adorazione alla
sua dama.
Ha scritto per Haaretz, BBC, la Pravda, ha tradotto in russo Agnon, Joyce
e Homer.
Vive a Tel Aviv e ha una rubrica settimanale sul "Vesti", il maggior
giornale in russo di Israele
Adesso mi trovo nell'alquanto imbarazzante situazione di Sancio Pancia. Mi
tocca informare il mio padrone, Don Wiesel Chisciotte, che la sua Dulcinea
sta bene. Ella è felicemente sposata, con uno stormo di figli ed ha
il suo bel daffare con il bucato e gli altri mestieri domestici. Mentre egli
lottava contro briganti e rimetteva governatori nei loro posti, un altro si
prendeva cura della sua amata, la nutriva, le portava da mangiare, faceva
l'amore con lei rendendola madre e nonna. Non ti precipitare a Toboso, caro
cavaliere, potresti rimanere col cuore infranto. Elie, la Gerusalemme della
quale tu scrivi con parole tanto commoventi non è, né adesso
né mai lo fu in passato, in stato di abbandono. Essa è vissuta
felicemente attraverso i secoli nelle braccia di un altro popolo, i Palestinesi
di Gerusalemme, che si sono presi ottima cura di lei. L'avevano resa la città
bella qual è, decorandola con un magnifico pezzo di gioielleria, il
Duomo della Roccia dello Haram Ash Sharif, costruendo le loro case con archi
appuntati e portici spaziosi e piantando cipressi e palme. Essi non s'offendono
se il cavaliere errante visita la loro città amata durante suo tragitto
da New York a Saragosa. Ma sia ragionevole, caro vecchio Signore. Rimanga
nei confini dei fatti storici e nei limiti della comune decenza. Don Chisciotte
non fece ingresso, a bordo della sua fuoristrada, a Toboso per stuprare la
sua vecchia fiamma. D'accordo, tu l'amavi, tu pensavi a lei, ma questo non
ti dà il diritto di ammazzare i suoi figli, mettere sotto col bulldozer
il suo giardino di rose ed appoggiare i tuoi stivali sul tavolo della sua
sala pranzo. Tutte le tue parole mettono a nudo la tua confusione tra il tuo
desiderio e la realtà. Se tu devi continuare a domandare perché
i Palestinesi vogliono Gerusalemme ? E' perché Gerusalemme appartiene
a loro, perché essi ci vivono e perché è la loro città
dove sono di casa. Va bene, tu hai sognato di lei nel tuo remoto paesino polacco.
Così hanno fatto molti, in tutto il mondo. Ella è meravigliosa
e certo degna dei nostri sogni. Elie, erano in molti ad adorare questa città
in tutte le epoche. Artigiani svedesi hanno lasciato i loro villaggi per trasferirsi
lì per costruire la graziosa Colonia Americana, assieme ai Vester,
una famiglia cristiana devota di Chicago. Di questo tu puoi leggere nelle
opere di Selma Lagerlof, un altro premio Nobel. Sulle pendici del Monte degli
Ulivi i russi hanno costruito la loro esile chiesa di Maria Maddalena. Etiopi
hanno costruito il loro Monastero della Resurrezione tra le rovine lasciate
dai crociati.
Gli inglesi sono morti per lei, consegnandole le cattedrali St. Gorge e St.
Andrew come lascito architettonico. I tedeschi hanno costruito la bella Colonia
Tedesca e curato i malati della città nell' Ospedale Schneller. Mio
bisnonno devoto si era trasferito nella protezione dei suoi muri spessi nel
1870, arrivato da un villaggio ebreo in Lituania, per condividere la sua sorte
con gli ospitali gerusalemmiti. Eglì trovò la sua ultima dimora
fino al giorno della Resurrezione, sulle pendici del Monte degli Ulivi. Nessuno
di loro ha mai pensato di stuprare la loro Dulcinea. Invece, si accontentarono
di lasciare i mazzi dei loro fiori architettonici in segno della loro adorazione.
Coloro che amano Gerusalemme sono innumerevoli. Sa di malafede da parte di
Elie Wiesel volere ridurre la lotta per questa città ad un tiro alla
fune tra musulmani ed ebrei. E' una questione di brama per il possesso contro
il fatto dell'appartenenza. La risoluzione di questo caso dovrebbe essere
basata sul decimo comandamento, osservato dai nostri padri. Essi erano consapevoli
che la venerazione non conferisce un diritto di proprietà. Milioni
di protestanti venerano l'Orto del Getsemani, di proprietà cattolica,
senza che ciò facesse passare l'Orto nelle loro mani. Milioni di cattolici
vengono a trovare la Tomba della Maria, la quale continua ad appartenere alla
Chiesa Orientale. Per generazioni, i musulmani sono venuti ad inginocchiarsi
nel luogo di nascita di Gesù, a Betlemme, ma la chiesa rimarrà
per sempre cristiana. Ciò che l'acqua fece per i Gremlins nei film
di Spielberg, il sionismo l'ha fatto all'allegro popolo ebreo dell'Europa
orientale. Gli ha spinti a compiere la pulizia etnica tra i non-ebrei a Gerusalemme
ovest, a trasformare l'Ospedale Schneller e la chiesa in una base militare
ed a costruire lo Holiday Inn sopra il santuario venerato dello Sheikh Bader.
Lo Stato di Israele vieta ai cristiani di Betlemme di pregare nel Santo Sepolcro
ed ai musulmani con meno di 40 anni di partecipare alle preghiere del venerdì
nella Moschea Al Aqsa. Questi cambiamenti portati dal governo di Israele alla
città ammontano al suo stupro. Per giustificare questo stupro, tu invochi
i nomi del Re Salomone e di Geremiah, citi il Corano e la Bibbia. Fatti raccontare
una storia chasidica, una che potresti avere sentita raccontare nel tuo shtetl
polacco. Una legenda ebrea dice che Abramo avrebbe avuto una figlia. Uno dei
chasidim, un uomo ingenuo, domandò al rabbino perché Abramo
non abbia fatto sposare sua figlia a suo figlio Isaac. Gli rispose il rabbino
che Abramo non avrebbe voluto sposare un figlio vero ad una figlia leggendaria.
Le leggende sono la stoffa con la quale si fanno i sogni. Alcune sono graziose,
altre sono spaventose e nessuna ha la consistenza di un titolo di possesso
o di una piattaforma politica. Elie, tu certamente non vorresti perdere la
tua casa a New York a causa di qualche versetto scritto nel Libro dei Mormoni.
Questo gioco di diffondere il vangelo sionista è diventato irrilevante,
ma sono d'accordo di giocare con te un ultimo gioco ancora, per fare divertire
la gente. Come qualsiasi archeologo ti dirà, il Re Salomone ed il suo
tempio appartengono al regno della fantasia della figlia di Abramo. In più,
non che fosse importante, ma il nome di Gerusalemme non è pronunciato
nemmeno una volta nel Libro Sacro degli ebrei, la Torà. Elie, ti va
di fare qualche altro gioco ? ti dirò di più. Nella Bibbia Ebrea
non si parla nemmeno degli ebrei. Prendi quel tomo grosso dal tuo scaffale
e controlla. Nessuno dei grandi uomini leggendari da te citati, da Re Davide
ai profeti, venivano chiamati gli ebrei. Questo etnonimo compare per la prima
ed unica volta nella Bibbia in epoca persiana, nel molto tardo Libro di Ester.
L'identificazione degli ebrei (di se stessi) con le tribù di Israele
e con gli eroi della Bibbia è valida quanto la storia di Roma fondata
dal principe Enea di Troia. Se i turchi moderni che si dicono i discendenti
di Troia conquistassero Roma, facessero saltare con la dinamite il capolavoro
barocco di Borromini cacciando via i suoi abitanti per riaffermare l'eredità
di Enea, non farebbero altro che copiare la follia dei sionisti. I nostri
progenitori, l'umile popolo europeo orientale degli Yids, la cui lingua era
lo Yiddish, avevano la tradizione di decorare se stessi con le impressionanti
celebrità araldiche delle leggende bibliche. La loro affermazione di
discendere da questi leggendari era valida quanto l'affermazione della contadina
Tess, la protagonista ambiziosa del romanzo di Thomas Hardy. Ma nemmeno la
Tess del romanzo tramava per cacciare via i nobili dal loro castello e per
impossessarsi del feudo.
Un giorno, camminando con i pellegrini cristiani verso la chiesa del Santo
Sepolcro, fui fermato da un ebreo chasidico che voleva sapere da me se i miei
compagni fossero ebrei. Sentendomi rispondere negativamente, egli esclamò
con stupore: 'Cosa sono venuti a trovare questi goyyim pagani nella città
santa ?'. Egli non aveva mai sentito parlare della Passione di Gesù
Cristo il cui nome gli serviva per pronunciare bestemmie. Sono ugualmente
stupefatto che un professore ebreo dell'Università di Boston possa
rivelarsi ignorante quanto l'ingenuo ebreo chasidico. Gerusalemme è
sacra a milioni di fedeli: cattolici, protestanti, cristiani orientali, musulmani
sunniti e sciiti, a migliaia di ebrei chasidici e sefarditi. Eppure, come
città, Gerusalemme non è diversa da altri luoghi nel mondo;
essa appartiene ai suoi cittadini. Altri vent'anni di controllo sionista di
questa città antica finirebbero per trasformarla semplicemente in un'altra
Milwaukee distruggendo per sempre il suo fascino. Gerusalemme ha bisogno di
essere restituita ai suoi abitanti. Le proprietà portate via in Talbieh
e Lifta, in Katamon e Malcha dovrebbero essere restituite ai loro proprietari.
Professore Wiesel, rispetti il diritto di proprietà dei non-ebrei come
desidera che i non-ebrei rispettino il Suo diritto alla Sua bella casa. I
luoghi sacri di Gerusalemme sono regolati dallo Statuto Internazionale (Status
Quo) che ha 150 anni e non supporta le macchinazioni. L'ultima volta che è
stato violato, la storia è finita con l'assedio di Sebastopol e la
carica della brigata leggera a Balaclava. Il prossimo tentativo potrebbe innescare
la guerra nucleare.