Palestina. Smantellare la ragnatela di controllo.
Traduzione di un articolo di Jeff Halper (direttore del Comitato israeliano contro la demolizione di case e responsabile dell'Alternative Information Center per il progetto Gerusalemme) che spiega dettagliatamente la strategia adottata da Israele per paralizzare la popolazione palestinese. Giugno 2001.


Gli Asiatici dell'est hanno un gioco chiamato "Vai". Diversamente dal gioco occidentale degli scacchi, dove uno dei due sfidanti tenta di sconfiggere l'altro togliendogli i pezzi, lo scopo di "Vai" è completamente diverso. Vinci non sconfiggendo l'altro, ma immobilizzandolo controllando i punti chiavi sulla "matrice"(ragnatela). Questa strategia è stata effettivamente usata in Vietnam, dove alcune piccole squadre di Viet Cong sono riuscite a bloccare e a paralizzare virtualmente circa mezzo milione di soldati americani che possedevano una schiacciante potenza militare.

In effetti Israele ha fatto la stessa cosa con i Palestinesi nel West Bank, a Gaza e a Gerusalemme Est. Dal 1967 ha creato una "matrice" (ragnatela), simile alla tavola di "Vai", che ha virtualmente paralizzato la popolazione palestinese. La "matrice" (ragnatela) è composta di diversi livelli che si sovrappongono.

Il primo livello consiste nell'attuale controllo fisico dei legami e dei punti chiave che creano la "matrice"(ragnatela) di controllo - gli insediamenti e i loro piani di controllo; un sistema massiccio di autostrade e di strade tangenziali (inclusi ampi margini sanitari); basi militari e zone industriali nei punti chiavi; aree militari chiuse; "riserve naturali"; controllo di acquedotti e altre risorse naturali; checkpoint interni e controllo di tutti i passaggi di frontiera; le aree A, B, C, D, H-1, H-2; i luoghi sacri controllati da Israele nei punti chiave; e altro ancora. Questo definisce i confini della "matrice"(ragnatela) delle zone dove sono costretti a vivere i Palestinesi e di fatto li divide gli uni dagli altri. Israele ha anche il controllo dei punti chiave.

Il secondo livello della "matrice"(ragnatela) è burocratico e legale: tutti i progetti, i permessi e le politiche che intrappolano i Palestinesi in una fitta rete di restrizioni. Queste includono la creazione di zone politiche come quelle "agricole" per congelare lo sviluppo naturale di città e villaggi; un sistema politicamente motivato di permessi di costruzione edile, rafforzato dalla demolizione delle case e progettato per confinare la popolazione in zone di costrizione; l'espropriazione delle terre per "scopi pubblici" (solo di Israele); la restrizione delle zone coltivate e l'intera distruzione dei raccolti palestinesi; l'autorizzazione e l'ispezione delle attività commerciali palestinesi; le chiusure (veri e propri stati di assedio degli abitati palestinesi); restrizioni sui movimenti e sui viaggi; e altro. Israele sta attenta a definire la sua politica come "legale", dal momento che di fatto non lo è.
Il fallimento nel garantire ai Palestinesi i diritti umani basilari come stabilito dalla convenzione di Ginevra e da altre convenzioni internazionali - che Israele ha sottoscritto - è di fatto illegale. L'ampio uso del sistema giudiziario israeliano, che in effetti è contro i Palestinesi, come mezzo per controllare la popolazione locale, si fa beffa del legame tra legge e giustizia. Tutto questo confina i Palestinesi in zone isolate, controlla i loro movimenti e mantiene l'egemonia di Israele.

Il terzo livello della "matrice"(ragnatela) comporta l'uso della violenza per mantenere il controllo sulla "matrice"(ragnatela) , l'occupazione militare, compresi le massicce carcerazioni e torture; l'ampio uso di collaboratori per controllare la popolazione locale; le pressioni esercitate sulle famiglie per costringerle a vendere le loro terre; il governo antidemocratico, arbitrario e violento del Comando Militare nel West Bank e dell'Amministrazione Civile.
Israele giustifica il proprio sistema in termini di "sicurezza".

La maggior parte degli Israeliani non ha idea di questa "matrice"(ragnatela) e per molti di loro la pace significa semplicemente concedere il minimo dei territori che possono soddisfare i Palestinesi e farla finita con il terrorismo. I Palestinesi sono consapevoli di questa "matrice"(ragnatela), dal momento che ci si scontrano ogni volta che si muovono, ma devono capire che è un sistema integrato di controllo, se sperano di smantellarla.
Netanyahu spesso ha giustificato il suo mercanteggiare su questa o quella percentuale di terra, sostenendo che l'1% del West Bank equivale al valore di Tel Aviv.
E' cruciale che i Palestinesi realizzino tutto questo, poiché possono strappare anche il 99% dei Territori Occupati ad Israele e non smantellare la "matrice"(ragnatela) di controllo. Un'area della misura di Tel Aviv divisa in dieci o venti piccoli punti di controllo, ruberebbe allo stato dei Palestinesi la sua viabilità. Non è il territorio di per sé che è importante, sebbene i territori contigui siano essenziali per la viabilità di uno stato. Eliminare i nodi chiave di controllo non è meno importante.

In ogni caso, la struttura e il funzionamento della "matrice"(ragnatela) sono estremamente sottili, e sapere come smantellarli richiede un'attenta analisi. Alcuni punti di controllo sono ovvi. L'insediamento
di Ma'aleh Adumim riveste un ruolo chiave nella creazione della "Gerusalemme più grande" e nell'impedire la contiguità territoriale.
L'area "E-1" di 13.000 dunums che Israele ha annesso dopo le elezioni porta Ma'aleh Adumim in ogni direzione verso Gerusalemme. Tra tutti i cambiamenti che Israele sta progettando per quel "buco" cruciale, ci sono dieci hotel, attrezzature per turisti, un centro giochi e sportivo, edifici per uffici, l'ampliamento dell'Università Ebraica, zone industriali, un parcheggio regionale, un servizio di smaltimento rifiuti, un cimitero e 1.500 unità abitative per gli Israeliani. Tutto questo è connesso a Gerusalemme, Mod'in e Givat Ze' ev attraverso le maggiori autostrade. "La "Gerusalemme più grande" (che si estende da Mod'in e Givat Ze' ev nella parte ovest e quasi fino al fiume Giordano nella parte est), di fatto taglia il West bank in due parti. Inoltre il sistema stradale di Israele nel West bank converge a Ma'aleh Adumim.
Israele deve solo dichiarare che Ma'aleh Adumim è un' "area militare chiusa", come ha fatto in passato e questo può paralizzare il movimento attraverso il West Bank e a Gerusalemme. Anche se i Palestinesi ottengono il controllo della regione circostante, lasciare solo quell'insediamento, impedisce totalmente il controllo della "matrice"(ragnatela).
Gli insediamenti sono fondamentali per impedire il controllo della "matrice"(ragnatela), e non tanto a causa del territorio che occupano, ma per i meccanismi di controllo che li circondano. Solo l'1,5% del West bank è occupato da insediamenti, ma i loro piani di controllo occupano più del 6% del territorio (15-20% se aggiungiamo la Gerusalemme più grande e - ecco un nuovo concetto - la Gerusalemme metropolitana). Ma ogni insediamento porta con sé altri meccanismi di controllo: una forte infrastruttura di strade, aree industriali, installazioni militari, sistemi di "sicurezza" come checkpoint e molto altro. Sia che gli insediamenti siano consolidati in blocchi, sia che siano in piccole aree strategicamente sistemate, l'effetto è sempre lo stesso: la neutralizzazione di ogni conquista territoriale raggiunta dai Palestinesi.

Altri punti di controllo sono, comunque, meno ovvi. La stretta striscia dell'area "C" sulla strada tra Ramallah e Bir Zeit larga giusto per una jeep militare israeliana, è sufficiente a controllare i movimenti in quella zona. Una stretta striscia israeliana tra Betlemme e Beit Sahour, così come pezzi di terra simili in tutto il West Bank, mantengono in modo simile la "matrice"(ragnatela) del controllo.
Persino le strade di accesso sono fondamentali. La strada israeliana costruita attorno ad Anata bloccherà effettivamente la crescita di quella comunità se non verrà fatto un accesso. Se verrà costruita una strada di accesso, Anata sarà libera di espandersi verso est e verso sud (bloccando, così, potenzialmente l'accerchiamento della parte sud-ovest di Gerusalemme attraverso Pisgat Ze'ev e Ma'aleh Adumim, essenzialmente isolando Gerusalemme est dal West Bank).

Il solo modo per smantellare la "matrice"(ragnatela) è eliminarla completamente - sebbene un "orario di sicurezza" potrebbe essere concordato tra le parti.
Alla fine, ciò significa rimuovere dai territori palestinesi tutti gli insediamenti, le strade di circonvallazione, i checkpoint e altre barriere per la contiguità territoriale e la libertà di movimento.
Ciò significa ottenere il completo controllo dei confini con gli stati arabi e sostituire le chiusure e i checkpoint di Israele con normali (e minime) sistemi di frontiera concordati da entrambe le parti.
Capire la "matrice"(ragnatela) e il suo funzionamento è una cosa critica, per non rendere la Palestina un bantustan.
I Palestinesi devono diventare attivi nei loro negoziati, stabilendo il proprio programma, le proprie mappe, i propri parametri di negoziazione, la propria visione - tutto questo deve essere unito ad una sofisticata analisi della matrice di controllo e a come smantellarla.
Solo tutto questo porterà a quella pace giusta e fattibile che tutti ci auguriamo.