Cos'è l'ISM.
Intervista a Ghassan Andoni dell'International Solidarity Movement. Intervista a cura di REDS. Novembre 2003.


Ci puoi spiegare come è nato e qual'é è l'idea, la filosofia che muove il lavoro dell'ISM?

ISM è un’estensione degli sforzi avviati con l'intifada nel 1987, in particolare costituisce il tentativo di promuovere e far avanzare una resistenza civile di base contro l’occupazione. Il lancio è stato fatto il 28 dicembre del 2000 con una manifestazione durante la quale ci siamo impadroniti di una base militare vicino a Beit Sahour per molte ore. Parallelamente a queste iniziative, Neta Golan stava facendo un lavoro simile nell’area di Salfit. Abbiamo riunito le forze e abbiamo iniziato ad organizzare campagne di solidarietà. Successivamente, riuniti da Huwida Araf, durante la preparazione della prima Freedom Summer Campaign, abbiamo deciso di ufficializzare il nome del movimento: Intenational Solidarity Movement.

I principi fondanti del gruppo sono:
- essere parte della resistenza palestinese per porre termine all’occupazione
- promuovere una resistenza civile di base palestinese
- integrare la resistenza palestinese con nuovi sforzi e risorse
- impegnarsi rigorosamente in attività non violente (le restanti linee guida da rispettare durante le nostre attività sono elencate nel nostro sito web)

ISM si fonda sul consenso. L’unità di base è il gruppo di affinità e le principali decisioni vengono prese collegialmente. ISM ha un gruppo di coordinatori locali e internazionali che dirigono campagne in differenti regioni.

Come è stata accolta la nascita di ISM dalla popolazione palestinese? Ci sono state incomprensioni tra i volontari provenienti dall'estero ed i palestinesi?

Inizialmente ISM è stata accolta con molti interrogativi, poi con apprezzamento, successivamente è stata riconosciuta come un gruppo di resistenza ed oggi come partner. Circa il rapporto tra i volontari ed i palestinesi pensiamo che questa è una sfida importante. ISM vuole operare nel totale rispetto della cultura della comunità ospitante, senza giudicare. Quando la gente non rispetta questo principio, noi affrontiamo i problemi internamente e con la comunità.

Avete contatti e collaborazione con i gruppi israeliani che si battono per la fine dell'occupazione e per il riconoscimento dei diritti dei palestinesi?

Sì, ma agiamo come ospiti e non come padroni di casa. I gruppi israeliani sono invitati dai nostri partner palestinesi, quando i nostri compagni ritengono che non sia una buona idea, noi rispettiamo la loro posizione.

Avete contatti e collaborazione con i gruppi e le associazioni palestinesi?

Certo, collaboriamo con loro e pianifichiamo il lavoro in maniera stretta.

Da quello che vi risulta il vostro lavoro aiuta i volontari internazionali che rientrano nei loro rispettivi Paesi a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione del popolo palestinese?

Meglio di chi non ci è mai venuto, racconteranno della loro esperienza personale.

Oggi ISM è al centro di un violento attacco da parte del governo Sharon, quali sono i motivi di questo attacco? Perché spaventa così tanto un gruppo di semplici attivisti internazionali non violenti e spesso molto giovani?

Perché li monitoriamo, ostacoliamo i loro tentativi di infliggere punizioni collettive e perché esistiamo nei luoghi più caldi del conflitto.

Tempo fa l'uccisione di Rachel e di Tom, oggi l'attacco repressivo israeliano nei confronti del vostro gruppo. Come ha reagito la vostra organizzazione ed i volontari che lavorano con voi, avete avuto un adeguato sostegno da parte di organizzazioni e gruppi internazionali?

Abbiamo continuato il nostro lavoro e abbiamo lanciato un contrattacco e preso tutte le precauzioni necessarie per assicurare che nessun errore possa essere commesso da parte nostra, incluso un miglioramento del nostro addestramento (formazione-preparazione), delle nostre strutture e delle misure di sicurezza. Molti gruppi internazionali ci hanno sostenuto moralmente, fisicamente nessuno.

Pensate di modificare le vostre linee di intervento dopo gli ultimi eventi?

No.

Cosa ci puoi dire dell'ultima Freedom Summer? E della prossima?

L'ultima campagna é stata eccezionale ed ha consentito di riflettere sull’apartheid del muro. La prossima è alle porte, infatti siamo appena entrati nel periodo della raccolta delle olive, potete vedere sul sito i resoconti dell’anno scorso per avere un’idea di cosa significa.

Recentemente è scomparso Edward Said. Ci sono punti di contatto tra il suo pensiero ed il vostro?

Sì diversi. Noi apprezzavamo molto Edward Said.