Intervista
a Bassam Shaq'a.
Conversazione
telefonica con uno dei venti arrestati per la dichiarazione anti-Arafat: Bassam
Shaq'a é l'ex sindaco di Nablus ed é stato poi rilasciato il
29 novembre. Dal Palestine Report Online sul sito web Free Ahmad Qatamesh.
Dicembre 1999.
Gli
ultimi giorni di Novembre il "Palestine Report Online" ha intervistato
telefonicamente Bassam Shaq'a, ex sindaco di Nablus, durante il suo primo
giorno di arresti domiciliari, causati dalla partecipazione alla stesura di
una dichiarazione estremamente critica verso l'autorità palestinese.
Shaq'a è stato rilasciato il 29 Novembre. PR:
Cosa c'è dietro dietro la dichiarazione che ha firmato con altre 19
persone? PR:
Perchè realizzare proprio ora una dichiarazione, le cose che denunciate
non esistevano anche in passato? PR:
La dichiarazione parla anche di corruzione dell'Autorità Palestinese
e delle sue istituzioni. Qual è la prova di questa corruzione? PR:
Nella dichiarazione si afferma che il Presidente Palestinese Arafat non consulta
nessuno circa le decisioni che riguardano il futuro del popolo palestinese. PR:
Ritiene che verrà cancellata l'immunità per i membri del Consiglio
Legislativo che hanno firmato la dichiarazione? PR:
Coloro che hanno firmato la dichiarazione... PR:
Perché siete stati solo in 20 a firmare la dichiarazione? PR:
Ritiene che la dichiarazione porterà dei risultati o pensa che finirà
rapidamente come altre proteste? PR:
Cosa intendete fare per interrompere la vostra attuale condizione e quella
di prigionia degli altri firmatari? PR:
Ci dobbiamo aspettare una escalation nel futuro?
SHAQ'A: La causa della dichiarazione è la terribile e miserabile realtà
in cui vive il nostro popolo, la crisi della causa palestinese e la realizzazione
degli accordi di pace di Oslo.
Gerusalemme e l'intero paese sono stati ebraizzati. Le aree residenziali sono
state circondate da insediamenti di coloni mentre le prigioni palestinesi
sono piene di persone di nazionalità palestinese.
Il sistema giudiziario è fuori legge al 100% e i cinque sensi degli
esseri umani sono paralizzati ed esausti a causa di ciò che devono
vedere, sentire ed annusare.
SHAQ'A: È vero che queste cose esistono da tempo ma la questione è
che queste continuano e crescono, mentre la gente viene strozzata economicamente
e geograficamente dagli insediamenti coloniali e dalla mancanza di libertà.
L'opinione pubblica non può assorbire nuove menzogne fabbricate per
nascondere ciò che avviene a Gerusalemme (sempre più città
ebraica), mentre allo stesso tempo diciamo che è la capitale della
Palestina.
L'Autorità Palestinese e i negoziatori non prendono seriamente il processo
di ebraizzazione in atto. I negoziati circa lo status finale sono iniziati,
ma io e molti cittadini riteniamo che i risultati dei negoziati siano stati
concordati preventivamente.
La nostra causa è a un bivio. La gente ha parlato francamente e chiaramente.
Se c'è stato un errore nei tempi è che la dichiarazione è
stata pubblicata troppo tardi.
SHAQ'A: La prova è qualcosa di concreto che è stato discusso
al Consiglio Legislativo
Il consiglio legislativo ha emesso diverse raccomandazioni e invece di limitare
la corruzione essi hanno aggiunto corruzione. [...]
Quanti ministri e direttori generali hanno ricevuto denaro senza una chiara
descrizione dei lavori svolti o delle responsabilità?
A livello economico, l'Autorità controlla l'economia o è il
protocollo di Parigi a controllare l'economia per conto di Israele? L'Autorità
tiene alla sicurezza della Palestina o di Israele? La nostra vita quotidiana
è orientata dai diritti nazionali, umani e religiosi, o dagli accordi
di Oslo? [...]
SHAQ'A: Fate questa domanda ai ministri, non negano questi fatti!
SHAQ'A: Non credo che sarà così perché l'Autorità
Palestinese sta vedendo le reazioni popolari, nazionali e internazionali.
Se l'Autorità farà questo passo, ciò si aggiungerà
agli altri scandali. Inoltre non sarà in grado di fronteggiere le dimissioni
collettive dei membri del Consiglio Legislativo.
SHAQ'A: Qualcuno ha detto che i firmatari non sono "nazionalisti",
ma queste accuse si ritorcono su di loro, che hanno deciso che il sentimento
nazionale è stato definito con l'accettazione degli accordi di Oslo
firmati con Israele, mentre la maggioranza dei Palestinesi si trova senza
diritti. [...]
SHAQ'A: Naturalmente si potevano raccogliere molte più firme, e la
dimostrazione di ciò è molto semplice. Se lei percorre le vie
delle città e chiede ai passanti se sono favorevoli o contrari alla
dichiarazione, ricaverà che milioni e non migliaia di essi sono pronti
a sottoscriverla. La dichiarazione è stata frutto di un dialogo e questo
dialogo rappresenta le masse.
SHAQ'A: Non c'è dubbio che questa dichiarazione è l'inizio di
un futuro migliore e di giorni in cui le masse saranno partecipi nelle decisioni
politiche.
SHAQ'A: Io ho rifiutato gli arresti domiciliari e ho detto loro che se vogliono
attuarli dovranno utilizzare la forza militare nei miei confronti. Non mi
considero agli arresti domiciliari. Essi devono utilizzare la forza. Circa
coloro che sono stati arrestati c'è un comitato di avvocati e di organizzazioni
che si occupano di diritti umani, e Palestinesi (anche all'estero) che possono
giocare un ruolo importante.
SHAQ'A: Questa dichiarazione avrà l'opportunità di essere la
base per una coalizione nazionale palestinese che riporti il conflitto alle
proprie radici e alla sua dimensione nazionale. La dichiarazione è
il risultato dell'attuale contesto nazionale, arabo e islamico. Esso è
anche basato sulla premessa che il nostro movimento è un movimento
per liberare il paese e le risorse umane, affinché gli argomenti diventino
chiari e la gente sappia chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti.