Una
petizione contro la corruzione.
Il
27 novembre 20 importanti attivisti palestinesi, accademici e membri del Consiglio
Legislativo Palestinese hanno sottoscritto una petizione accusando le Autorità
Nazionali Palestinesi (PNA) e il presidente Yasser Arafat di corruzione, inganno
e dispotismo. I servizi palestinesi hanno reagito duramente arrestando sei
di questi attivisti e mettendone due agli arresti domiciliari. Riportiamo
anche il testo della petizione. Di Alisa Klein da The Alternative Information
Center. Dicembre 1999.
Il
27 novembre 20 importanti attivisti palestinesi, accademici e membri del Consiglio
Legislativo Palestinese hanno sottoscritto una petizione accusando le Autorità
Nazionali Palestinesi (PNA) e il presidente Yasser Arafat di corruzione, inganno
e dispotismo. I servizi palestinesi hanno reagito duramente arrestando sei
di questi attivisti e mettendone due agli arresti domiciliari. Inoltre Arafat
ha convocato d'urgenza un incontro con il Consiglio Legislativo Palestinese
(PLC) per togliere l'immunità parlamentare ai membri del PLC che avevano
sottoscritto la petizione, in modo che anche loro potessero essere arrestati.
Fino ad ora nessuno è sicuro delle condizioni in cui vivono i detenuti
e nemmeno delle pressioni alle quali sono sottoposti per ritrattare la loro
dichiarazione. Le Autorità hanno anche iniziato una campagna sui mass
media per diffamare la petizione e tutti coloro che l'hanno sottoscritta.
Oltre a ciò il PNA ha intenzione di stroncare qualsiasi simpatia della
gente verso la petizione dichiarando che aspettano che qualcuno dei firmatari
annulli il proprio nome. La
patria ci chiama! Dall'emissione
della petizione originale, ci sono stati rapidi sviluppi per le 20 persone
che l'hanno sottoscritta. Il 1 dicembre il Consiglio Legislativo Palestinese
si è incontrato su insistenza di Yasser Arafat, per discutere la questione
della petizione. Il PLC ha condannato la petizione e ha messo in guardia coloro
che l'hanno sottoscritta (in particolare quelli del PLC) contro le conseguenze
delle loro azioni. Il PLC ha inoltre deciso di formare un comitato speciale
per controllare le azioni e le opinioni dei membri del PLC, in modo che non
ci sia bisogno dell'intervento del PNA. Il presidente del PLC, Ahmed Qrei,
ha dichiarato "il rifiuto totale di ogni molestia al presidente (Arafat),
perchè è stato eletto democraticamente e rappresenta un simbolo
per la gente". Con questo ha dichiarato chiusa la questione. No
alla corruzione... Sì allo stato Il
volantino menzionato, che è sottoscritto da 20 personalità
nazionali, otto delle quali sono membri del Consiglio Legislativo, ha
accusato un gruppo di persone che circondano Arafat di corruzione e di
interessi personali a spese del popolo palestinese e della questione dei
Palestinesi. Inoltre tale volantino richiama i Palestinesi a combattere
la tirannia e a debellarla. Quel volantino rappresenta solo una descrizione
accurata e scientifica della situazione attuale ed esprime i sentimenti
interni di ogni persona della società palestinese, che è
diventata proprietà di un gruppo di consulenti e ministri sospetti
dal passato infame. La manipolazione e lo sfratto della gente ha raggiunto
un punto in cui nessuno può rimanere in silenzio. La mancanza di
mezzi per un controllo e un calcolo effettivi hanno portato ad un incomprensibile
stato di ladrocinio, truffa e manipolazione economica, aggravati da una
debole performance durante i negoziati di pace per gli insediamenti, mentre
si mettevano a tacere i diritti nazionali dei Palestinesi.
Nessuno può ignorare lo scalpore suscitato dalla sottoscrizione da
parte di persone importanti a livello nazionale alla dichiarazione. Queste
rappresentano la piena voce delle prospettive politiche palestinesi (incluso
il partito di Arafat, il Fatah) e storicamente sono profondamente legati alla
lotta nazionale palestinese. Ad esempio Bassam Shaka'a è stato il primo
maggiore di Nablus e ha perso entrambe le gambe durante un attacco terroristico
ad opera dei coloni israeliani. Poi c'è Ahmed Qatamesh, autore importante
e intellettuale che è stato ricercato dagli Israeliani per 15 anni;
inoltre è stato il detenuto palestinese che ha passato più tempo
nelle prigioni israeliane - oltre 66 mesi - senza avere un processo. Quando
queste persone hanno detto basta alla politica della loro leadership, nessuno
poteva rimanere indifferente.
Come risultato di tali sviluppi, tutte le università palestinesi e
molte scuole secondarie hanno fatto degli scioperi. Inoltre tutte le fazioni
politiche incluso il Fatah, hanno denunciato gli attacchi del PNA contro queste
persone palestinesi.
Qui di seguito, riportiamo una traduzione della petizione distribuita il 27
novembre 1999:
Colpiti da ciò che succede in Palestina a causa dell'indebolimento
e del disprezzo della gente insieme alla rinuncia ai loro diritti, noi in
qualità di gente comune spinta dalla nostra identità nazionale,
ci rivolgiamo a voi in nome del lavoro da svolgere insieme per migliorare
la situazione a cui siamo arrivati.
Dopo gli Accordi di Oslo, la leadership palestinese ha parlato di uno stato
con Gerusalemme come capitale, del ritorno dei rifugiati e dei trasferiti,
dello smantellamento dei campi, della liberazione dei prigionieri e della
preparazione di uno sfondo economico per diventare la Singapore dell'intera
regione. Alcuni sono stati ingannati e hanno celebrato per le strade quella
che pensavano fosse la vittoria. Eppure, dopo 6 anni dagli Accordi di Oslo,
molte zone sono state derubate mentre gli insediamenti si espandono, la
cospirazione contro la questione dei rifugiati accelera dietro le quinte
e le prigioni palestinesi schiudono le loro porte ai nostri stessi figli
e figlie. Gerusalemme non è tornata e Singapore non è arrivata.
Il popolo si è diviso in due gruppi: gli eletti che governano e rubano
e la maggioranza che si lamenta e cerca qualcuno che la salvi.
È un susseguirsi spaventoso di inganni e bugie che diventerà
molto pericoloso e ci porterà alla rovina nei negoziati finali sugli
insediamenti.
Oltre a ciò, le Autorità Palestinesi hanno seguito una tremenda
politica di corruzione, umiliazione e sfruttamento del popolo palestinese,
come se gli Accordi di Oslo fossero un mercato in cui vendere la nostra
patria e facilitare l'ingresso dei corrotti nelle Autorità Palestinesi.
Il Presidente del PNA ha completamente aperto le porte agli opportunisti
per diffondere la corruzione in tutto il popolo della Palestina. Le condizioni
economiche sono peggiorate, le relazioni tra la gente si sono indebolite
e i valori morali ed etici si sono dissolti. La salute, l'istruzione e le
istituzioni giudiziarie sono state portate alla rovina.
La campana del pericolo deve suonare in ogni villaggio, città e campo
per rifugiati, in ogni angolo, in ogni negozio, casa e ufficio. La patria
sta per essere venduta e la gente sta per essere assoggettata e schiacciata.
Alziamoci insieme contro la tirannia e la corruzione. L'ingiustizia può
essere fermata solo con gli sforzi di tutti. E l'oppressore può essere
fermato solo dalla tenacia di coloro che credono (nel cambiamento).
Dr. Abdul Sattar Qassem (Arrested)
Bassam Shaka'a (Home Arrest)
Ismat Shakhshir (Interrogated)
Waheed Alhamdalla (Home Arrest)
Dr. Yaser Abusafiyya (Arrested)
Dr. Abdulrahim Kittana (Arrested)
Ahmad Katamesh (Arrested)
Dr. Adel Samara (Arrested)
Dr. Afif Sulaiman Judah (Arrested)
Fakhri Turkuman, PLC
Abduljawad Saleh, PLC
Mo'awiya Al-Masri, PLC
Hussam Khader, PLC
Hasan Khreesha, PLC
Dr. Ali Abu-Reesh, PLC
Rawya Al-shawwa, PLC
Ra'fat Alnajjar, PLC
Adnan Odeh
Zahran Abu-qbeita
Ahmad Shaker Doodeen
Un membro del Consiglio, Mu'awiyya Al Masri che ha firmato la petizione dei
20, mentre tornava a casa è stato attaccato da alcuni uomini mascherati.
Al Masri ha riportato delle ferite da arma da fuoco ad una gamba ed è
stato portato all'ospedale Ittihad di Gaza. Secondo delle notizie recenti,
due sospetti dell'aggressione sono stati arrestati, entrambi appartengono
al partito Fatah.
Il Centro di Informazione Alternativa ha ricevuto una dichiarazione firmata
da una sconosciuta "Force 20". La dichiarazione (vedi sotto) sembra
essere scritta come seguito al primo volantino e richiede il rilascio degli
arrestati e la fine della corruzione. Si può dedurre dalla firma che
chiunque sia o siano i responsabili di questa dichiarazione, usano il numero
20 come riferimento ai firmatari della petizione originaria e tentano di costruire
una solidarietà con la petizione iniziale.
Qui di seguito riportiamo la traduzione completa di questa dichiarazione.
Il Centro di Informazione Alternativa non si assume nessuna responsabilità
per il contenuto del volantino.
Il nostro eroico popolo palestinese;
Figli del PLO e della sua Carta che dura in eterno;
La nostra famiglia, coloro che sono pazienti di fronte alla tirannia dall'interno,
coloro che stanno tenendo il fuoco tra le loro mani nella Bastiglia e
nelle prigioni dell'autogoverno fiacco.
Come segno di continuazione della politica di persecuzione della libertà
e di oppressione dei cittadini da parte delle Autorità Palestinesi,
e come riflesso di un'atmosfera di criminalità ... e di terrorismo
di stato organizzato... (le Autorità Palestinesi) hanno osato arrestare
Dr. Abd al Sattar Qassem, docente all'Università di Najah; Abd
Rahim Katani, medico che abita a Tulkarem; Yasser Abu Safiyyeh, medico
che lavora a Nablus; Ahmed Qattamesh, ricercatore e scrittore che lavora
a Ramallah; Adel Samara, che ha conseguito il dottorato di ricerca in
economia; Adnan Qadeh, capo del centro di ricerca del Consiglio Legislativo,
e Ahmed Doodin di Hebron: questi avevano prodotto un volantino che criticava
la corruzione delle Autorità Palestinesi. Alcune di queste persone
sono state trasferite sotto la custodia dei servizi di Gerico e nei locali
della polizia di Ghazi Jabali. Hanno anche emanato un ordine di arresti
domiciliari per Bassam al Shaqa', ex maggiore di Nablus e per Wahid al
Handalla, ex maggiore di Anabta (anche se in seguito questi due ordini
sono stati cancellati). In un incontro urgente voluto dal Fatah e capeggiato
da Arafat, si è discusso di rimuovere l'immunità parlamentare
ai membri del Consiglio Legislativo che avevano sottoscritto il volantino,
in modo che potessero essere giudicati dalla Corte di Sicurezza dello
Stato qualora non avessero ritirato la loro firma.
Oh! coloro che sono liberi e grandi - coloro che hanno imparato l'orgoglio
prima di leggere i libri.
Perciò dal nostro punto di vista per la conservazione dell'unita
nazionale, ci appelliamo alle Autorità Palestinesi per il rilascio
immediato delle persone imprigionate e per arrestare coloro che non hanno
organizzato un vero processo - perchè l'arresto di cittadini senza
una decisione del tribunale o senza un avvocato della Procura generale
non può essere chiamato detenzione, ma solo rapimento nello stile
delle gang. Chiediamo anche che i mass media del governo fermino la loro
campagna di diffamazione... soprattutto il al-Hayat al -Jadida, che è
diventato il portavoce dei mercenari ed anche una discarica. Ci rivolgiamo
ai diversi settori del nostro popolo, specialmente alle persone oneste
del Fatah per condurre una larga campagna di confronto con le pratiche
e lo stile delle Autorità Palestinesi. Chiediamo inoltre l'inizio
di visite di sostegno alle case dei detenuti ed anche l'organizzazione
di marce e di sit-in pacifici in tutti i luoghi dove risiedono Palestinesi.
Sì al controllo dell'apparato di sicurezza
Sì alla rimozione del controllo dell'apparato di sicurezza sui
nazionalisti onesti e alla rimozione di una politica basata su collaboratori
e traditori.
Sì al ritiro della fiducia ai traditori e ai mercanti di terra
che fanno parte del Consiglio dei Ministri
Sì ad una politica nazionale per i negoziati.