Cronologia.
Cronologia
degli avvenimenti in Palestina dalla nascita del sionismo all'attuale
intifada. REDS. Aprile 2001.
1896
2001 Gennaio:
Tutti i tentativi dell'amministrazione Clinton di varare un nuovo accordo
di pace falliscono. Incontri si svolgono a Washington e a Taba, in Egitto,
ma senza risultati.
T. Herzl scrive "Lo Stato Ebraico", base politica del sionismo
1897
Agosto: si riunisce a Basilea il primo congresso Sionista
1915-16
Gli inglesi appoggiano l'idea di uno Stato arabo in cambio della ribellione
all'Impero Turco.
1916
Con l'Accordo segreto Sykes-Picot Francia e Gran Bretagna si spartiscono il
Medio Oriente.
1917
Novembre: Lord Balfour a nome di Sua Maestà Britannica invia a
Lord Rothschild, per la federazione sionista, una lettera in cui si dichiara
che la Gran Bretagna "vede con favore lo stabilirsi in Palestina di un
focolare nazionale per il popolo ebraico..."
1917-18
Le truppe inglesi conquistano la Palestina.
1918-20
Esodo delle comunità ebraiche russe a seguito di violenze e devastazioni
dovute la guerra civile che segue la rivoluzione russa. Come già in
occasione dei pogrom del 1881 e del 1904 solo una piccola parte emigra in
Palestina.
1920
Alla Conferenza di San Remo l'ex Impero Ottomano viene spartito tra le potenze
vincitrici del primo conflitto mondiale. La Palestina é assegnata alla
Gran Bretagna che nomina subito una amministrazione civile e inizia a favorire
l'emigrazione ebraica.
1922
La Società delle Nazioni ratifica il mandato britannico sulla Palestina.
1929
Viene costituita l'Agenzia Ebraica al fine di favorire l'emigrazione e la
formazione di colonie ebraiche in Palestina. Dal 1880 al 1929 gli ebrei emigrati
in Palestina sono 120.000 su circa 4 milioni di ebrei emigrati dall'Europa
centro-orientale.
1936-39
Sciopero generale della popolazione palestinese che protesta contro il regime
mandatario britannico per la crescente emigrazione ebraica. Lo sciopero si
trasforma nell'estate del '36 in aperta ribellione armata. Al termine della
rivolta nel'39 le vittime palestinesi saranno 15.000.
1937
La commissione britannica presieduta da lord Peel propone una spartizione
tra ebrei e arabi della Palestina. La proposta è respinta dai sionisti.
Al momento gli ebrei sono il 28% della popolazione totale. La banda armata
ebraica Irgun fondata da filo fascista Jabotinskij attacchi sistematici alla
popolazione palestinese.
1939-45
Inizia lo sterminio sistematico degli ebrei ad opera dei nazisti. L'Agenzia
Ebraica organizza l'immigrazione clandestina in Palestina respingendo le limitazioni
imposte dal "Libro Bianco" britannico del '39.
1944
Il gruppo paramilitare sionista Stern uccide al Cairo il Ministro britannico
per il Medio Oriente. Riprendono gli attentati contro gli arabi e in alcuni
casi contro le forze britanniche.
1946
Un attentato del gruppo sionista Irgun demolisce quasi completamente l'Hotel
King David che ospita i servizi principali dell'amministrazione civile della
Palestina, rimangono uccise 91 persone in prevalenza inglesi ed arabi, ma
anche 15 ebrei.
1947
Febbraio: La Gran Bretagna annuncia la rinuncia al suo mandato sulla Palestina
e porta la questione davanti alle Nazioni Unite, il 29 novembre l'Assemblea
Generale dell'O.N.U. adotta con una maggioranza dei due terzi la risoluzione
181 per la divisione della Palestina in due stati e una zona internazionale
per Gerusalemme.
I gruppi sionisti intensificano gli attacchi contro i villaggi arabi che mirano
alla distruzione delle case così da impedire il ritorno della popolazione
araba.
1948
Febbraio: l'O.N.U. valuta in 869 i morti nei combattimenti tra arabi e
gruppi paramilitari ebraici, si forma l'esercito volontario arabo di Fawzi
Al-Kawakji.
9-10 Aprile: truppe paramilitari ebraiche dell'Irgun compiono il massacro
del villaggio arabo di Deir Yassin, la C.R.I. conta 254 cadaveri, gli attacchi
terroristici degli ebrei provocano un'impennata nel numero dei profughi arabi
che passano da 60 mila A 350 mila in un solo mese.
4 Maggio: fine del mandato britannico e proclamazione dello Stato di
Israele, l'indomani truppe degli stati arabi entrano in Palestina.
Gli stati Uniti riconoscono de facto il nuovo stato , il 17 Israele viene
riconosciuto de jure dall'Urss.
15 Maggio: le forze armate egiziane, irachene, siriane, libanesi e
transgiordane entrano in Palestina.
1948-1949
Guerra di Palestina: le forze arabe, mal dirette e corrotte, vengono ripetutamente
battute e le successive tregue sono regolarmente violate dalle forze ebraiche
che il 31 maggio danno vita alle Forze di Difesa d'Israele (Tsahal). A luglio
Israele occupa Lydda, Ramleh, Nazareth, a ottobre occupa il deserto del Neghev
e la Galilea. Intanto il 17 di settembre il mediatore delle Nazioni Unite,
conte Bernadotte, che si era ripetutamente espresso per il rientro dei profughi
palestinesi viene ucciso dai terroristi israeliani della banda Stern. Tra
gennaio ed aprile del '49 si firmano gli accordi di Rodi tra lo Stato di Israele
e la maggioranza degli Stati Arabi.
11 Maggio: l'O.N.U. riconosce lo Stato di Israele, il suo riconoscimento
era stato negato a novembre del '48, che mette in atto tutta una serie di
norme per impedire il rientro dei 879 mila profughi palestinesi e per appropriarsi
delle loro proprietà.
10 Dicembre: l'O.N.U. decide l'internazionalizzazione di Gerusalemme,
mentre Israele sposta la sua capitale da Tel Aviv a Gerusalemme.
11 Dicembre: l'O.N.U. adotta la risoluzione 194 che prevede il diritto
al rientro dei profughi palestinesi.
1950
24 Aprile: annessione della Cisgiordania da parte della Giordania, mentre
l'Egitto prende il controllo di Gaza.
1951
Ottobre: Israele rifiuta il piano di pace dell'O.N.U. accettato da Siria,
Egitto, Libano e Giordania.
1953
Sistematiche rappresaglie israeliane oltre il confine giordano dopo ogni attacco
subito in Palestina.
14 Ottobre: in seguito ad un attentato che costa la vita ad una donna
e due bambini il comandante Ariel Sharon guida un'azione militare contro il
villaggio giordano di Kibya che porterà all'uccisione di 53 abitanti.
1955
28 Febbraio: attacco israeliano contro postazioni egiziane a Gaza.
1956
Ottobre-Novembre: nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell'Egitto
di Nasser, Gran Bretagna, Francia e Israele firmano gli accordi segreti di
Sèvres contro l'Egitto.
29 Ottobre-6 Novembre: truppe israeliane entrano via terra in Egitto,
mentre paracadutisti franco-britannici tentano di occupare la zona del canale.
La forte reazione egiziana e la minaccia sovietica spingono gli Usa a dissociarsi,
Francia e Inghilterra si ritirano, Israele lo farà solo nel marzo del
'57. Durante la guerra di Suez reparti dell'esercito israeliano compiono massacri
Kafr Qasem (48 morti) Khan Yunes (60 moti), a Gaza viene ritrovata una fossa
comune con 39 corpi, ma il sindaco denuncia la scomparsa di 700 persone.
1964
29 maggio: nasce l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina,
inizialmente controllata dai governi arabi viene sempre più contestata
dalla nascita di nuove formazioni politiche che tolgono spazio ai vecchi notabili.
1965
Gennaio: Prima azione militare di Fatah.
1966
Novembre: nuova rappresaglia israeliana in Giordania, viene attaccato
il villaggio di Samu, distrutte 120 case i morti sono 18.
1967
Grave tensione in tutto il Medio-Oriente, Egitto e Siria denunciano pubblicamente
i preparativi militari di Israele.
Maggio: il Cairo chiede il ritiro delle truppe O.N.U., occupa le zone
smilitarizzate nel'57 e blocca il golfo di Aqaba. A fine maggio Iraq e Giordania
entrano a far parte del patto militare siriano-egiziano. Con il pretesto di
difendersi dall'accerchiamento arabo Israele lancia un fulmineo attacco.
5 Giugno: alle ore sette l'aviazione israeliana entra in azione distruggendo
a terra il 90% dell'aviazione di tutti i paesi arabi.
10 Giugno: Israele ha gia completato l'occupazione del Sinai, di Gaza,
delle alture del Golan e di Gerusalemme araba che si annetterà il 28
dello stesso mese, e della Cisgiodania. Ad un mese dalla guerra i profughi
palestinesi sono già 100 mila, diventeranno 300 mila, Israele inizia
subito la politica di insediamento dei coloni.
22 Novembre: L'O.N.U. approva la risoluzione 242 che prevede il ritiro
delle forze israeliane dai territori occupati.
1968
21 Marzo: in un'azione di rappresaglia le forze israeliane sconfinano
in Giordania e attaccano il villaggio di Karameh ma la resistenza dei guerriglieri
palestinesi li costringe al ritiro.
1968-1969
Si apre un ampio dibattito all'interno della resistenza palestinese, nascono
nuove formazioni che si richiamano al movimento operaio tra le quali il Fronte
Democratico Popolare per la liberazione della Palestina.
1969
Febbraio: al V congresso dell'O.L.P Arafat diventa presidente del Comitato
Esecutivo.
3 Marzo: La Commissione O.N.U. per i diritti umani condanna Israele
per "le continue violazioni dei diritti umani" nei territori occupati.
21 Ottobre: dopo ripetuti scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito
libanese si arriva ad un accordo con mediazione egiziana che regolarizza la
presenza armata dei palestinesi in Libano.
1970
Gravi scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito giordano.
Settembre: il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina compie
vari dirottamenti di cui due in Giordania, l'O.L.P. espelle il rappresentante
del FPLP.
17 Settembre: Re Hussein di Giordania con il pretesto dei dirottamenti
fa attaccare i campi palestinesi che vengono bombardati, è iniziato
il "Settembre nero". Quando viene firmata la tregua, con la mediazione
di Nasser, i morti sono 4.600 ed i feriti oltre 10.000. A seguito di questi
avvenimenti la resistenza palestinese si compatta e da vita ad un Comitato
Esecutivo rappresentativo di tutte le forze.
1972
8 Luglio: con un attentato attribuito agli israeliani viene assassinato
a Beirut Ghassan Kanafani, intellettuale di spicco, scrittore ed artista palestinese
impegnato politicamente con il FPLP. Sempre con un attentato Roma viene ucciso
il rappresentante dell'O.L.P. Wail Zwaiter.
5-6 Settembre: l'organizzazione palestinese Settembre nero attacca
la delegazione israeliana ai Giochi Olimpici di Monaco, rimangono uccisi diversi
atleti.
1973
10 Aprile: incursione israeliana in Libano per uccidere tre alti esponenti
dell'O.L.P., manifestazioni di solidarietà con i palestinesi in tutto
il Libano.
1-2 Maggio: scontri tra guerriglieri palestinesi ed esercito libanese.
10 Agosto: gli israeliani costringono all'atterraggio l'aereo su cui
credono si trovi Habbas, leader del FPLP.
6 Ottobre: Guerra del Kippur, Egitto e Siria attaccano Israele e tentano
di riconquistare i territori persi nel '67. All'attacco prendono parte anche
giordani, iracheni, marocchini e il fronte palestinese costituitosi nei territori
occupati.
Dopo alcune sconfitte iniziali gli Israeliani riprendono il controllo della
situazione e contrattaccano.
22 Ottobre: l'O.N.U. adotta la risoluzione 338 che impone un cessate
il fuoco, accettato dalle parti. In realtà Israele continua la controffensiva
e solo dopo minaccia dell'URSS si ferma. L'armistizio è firmato 11
novembre.
26-28 Novembre: al vertice dei paesi arabi di Algeri l'O.L.P. è
riconosciuto legittimo rappresentante del popolo palestinese.
1974
9 Giugno: nell'O.L.P. si fa strada l'idea della nascita di un mini stato
in tutti territori liberati. Il FPLP in disaccordo esce dall'O.L.P. e fonda
il Fronte del Rifiuto.
14 Ottobre: l'O.L.P. è invitato all'O.N.U. come legittimo rappresentante
del popolo palestinese.
26-29 Ottobre: Al summit arabo di Rabat anche la Giordania riconosce
l'O.L.P. come legittimo rappresentante del popolo palestinese.
13 Novembre: Arafat parla alla tribuna dell'O.N.U.
1975
13 Aprile: dopo un attacco falangista ad un autobus che trasporta palestinesi
e libanesi al campo di Sabra iniziano scontri tra palestinesi e milizie falangiste
in tutto il Libano. Gli scontri si trasformeranno in guerra civile. Le forze
progressiste libanesi creano il Movimento nazionale a cui si alleano in un
secondo momento i palestinesi. Le forze di destra, prevalentemente cristiano-maronite,
si raccolgono attorno alle Falangi di Gemayel e danno vita al Fronte libanese.
Iniziano anche i primi bombardamenti israeliani sul Libano.
Ottobre: un vertice arabo a Riyad impone, a tutti i belligeranti, una
tregua, la guerra civile e ufficialmente finita. Il Libano è stremato:
30000 morti, 65000 feriti, 600000 rifugiati.
10 Novembre: l'O.N.U. stabilisce il sionismo è una forma di
razzismo.
1976
30 marzo: i palestinesi d'Israele organizzano la "Giornata della
Terra", la polizia israeliana reprime duramente e uccide sei manifestanti.
1 Giugno: In Libano O.L.P. e Movimento nazionale libanese sono militarmente
in vantaggio, ma la Siria entra nel paese con una "Forza araba di dissuasione",
permettendo alla destra falangista di Gemayel di salvarsi dal tracollo.
22 Giugno: Le Falangi approfittano di questa nuova situazione per assediare
il quartiere di Beirut Tell el- Zaatar. In 52 giorni di assedio moriranno
2.000 palestinesi, Sharon dichiarerà più tardi che ufficiali
israeliani hanno affiancato i falangisti.
1977
12-20 Marzo: Al XIII Consiglio Nazionale Palestinese dell'O.L.P. al Cairo
viene definitivamente accettata l'idea dell'edificazione di uno Stato palestinese
indipendente su una solo parte della Palestina storica.
17 maggio: La destra vince le elezioni in Israele, il suo leader, Menahem
Begin, responsabile della strage di Deir Yassin diventa Primo Ministro.
1 Ottobre: dichiarazione americano-sovietica sulla pace in Medio-Oriente,
appoggiata dall'O.L.P.
19-21 Novembre: Il Presidente egiziano Sadat compie una clamorosa visita
a Gerusalemme.
1978
14 Marzo: Israele invade il Sud del Libano. Centinaia di morti tra i civili
palestinesi e libanesi, O.N.U. crea una forza militare per separare Libano
e Israele
20 marzo: Israele raggiunge in fiume Litani, verrà costretto
dall'O.N.U. a ritirarsi.
L'ex maggiore dell'Esercito libanese Haddad con il sostegno di Israele crea
una forza militare che controlla una fascia di confine con Israele chiamata
"Libano Libero". Le sue milizie diventeranno l'esercito del Libano
del Sud", nell'84 Haddad, deceduto, sarà sostituito dal Generale
Lahad. Israele sostiene apertamente le milizie falangiste cristiane, a Beirut
si riapre la caccia al palestinese. Al termine della guerra si contano 4.000
vittime, l'80% dei villaggi del sud del Libano sono distrutti.
17 Settembre: Con il patrocinio americano viene firmato l'accordo di
Camp David tra Egitto e Israele. Prevede il ritiro israeliano dal Sinai (che
avverrà solo nel '82) e successivi negoziati tra giordani, egiziani,
israeliani e palestinesi per una autonomia di Gaza e Cisgiordania. Questi
negoziati non avranno mai inizio mentre Israele continua a tappe forzate la
sua politica di colonizzazione in tutti i territori occupati nel 67, contro
ogni legittimità internazionale. Gli accordi di Camp David sono un
duro colpo alla resistenza palestinese, libera gli israeliani dal fronte sud
e crea grosse divisioni nel mondo arabo.
1980
Luglio: contro ogni legalità internazionale e le molte risoluzioni
O.N.U. Israele proclama Gerusalemme città "intera e unificata"
capitale di Israele.
1981
Aprile: bombardamento israeliano su Tiro e Sidone.
30 Giugno: Begin conserva la maggioranza alle elezioni israeliane.
17 Luglio: bombardamento israeliano di Beirut con centinaia di morti.
Nel sud del Libano inizia una vera e propria guerra tra esercito israeliano
e forze palestinesi, che reggono il confronto militare provocando perdite
agli israeliani e ai loro collaborazionisti. I combattimenti vengono sospesi
solo dopo un cessate il fuoco tra armata israeliana e forze palestinesi. In
Israele la stampa parla di riconoscimento de facto dell'O.L.P.
14 Dicembre: il Governo israeliano annuncia l'annessione del Golan
siriano occupato nel '67, la comunità drusa risponde con massicce proteste,
che proseguiranno per mesi represse dagli israeliani.
1982
Marzo-Aprile: manifestazioni palestinesi nei territori occupati represse
dagli israeliani con molti morti e la destituzione di sindaci di molte città
e villaggi.
25 Aprile: fine dell'evacuazione del Sinai da parte israeliana.
3 Giugno: attentato all'ambasciatore israeliano a Londra (rivendicato
da Abu Nidal). Israele risponde con l'operazione "Pace in Galilea"
che dovrebbe portare, secondo Sharon, alla distruzione totale dell'O.L.P.
4-5 Giugno: bombardamenti a tappeto dei quartieri palestinesi a Beirut
e su tutto il Libano meridionale.
6 Giugno: Le truppe israeliane entrano massicciamente in Libano affiancate
dalle milizie di Haddad.
9 Giugno: battaglia tra israeliani e siriani, che il giorno 11 accettano
un cessate il fuoco. Il giorno seguente anche i palestinesi accettano una
sospensione dei combattimenti.
Luglio-Agosto: prosegue il dispiegamento israeliano che con le milizie
falangiste mettono sotto assedio Beirut Ovest, che viene bombardata e privata
di luce e acqua.
Agosto: La mediazione USA porta alla creazione di una forza di interposizione
(USA, Francia, Italia) che arriva il 21 di Agosto che garantisce l'uscita
delle formazioni palestinesi e dovrebbe garantire la sicurezza dei civili
palestinesi.
13 Settembre: I contingenti di interposizione si ritirano mentre Israele
continua i bombardamenti sugli insediamenti palestinesi sia a Nord che al
Sud del Libano.
14 Settembre: Bechir Gemayel capo delle milizie falangiste e nuovo
Presidente del Libano (24 Agosto) viene ucciso insieme a 24 suoi collaboratori
in un attentato che distrugge la sede falangista. Nello stesso giorno gli
Israeliani, contrariamente agli accordi presi, entrano a Beirut Ovest, il
15 Settembre tutta Beirut Ovest è presidiata dall'Esercito d'Israele.
16 Settembre: Sabra e Chatila. Nella notte miliziani falangisti e gli
uomini di Haddad penetrano nei campi di Sabra e Chatila e per 40 ore compiono
massacri e violenze indescrivibili. Varie fonti, anche israeliane parlano
di 3.000-4000 morti e scomparsi. Tutto avviene sotto la supervisione israeliana
che illumina i campi a giorno e blocca tutte le vie d'accesso ai campi, sia
per chi vuole scappare che per chi vuole entrare per scoprire cosa sta avvenendo.
In Libano gli israeliani saccheggeranno il Centro di ricerche palestinesi
asportando o distruggendo 25.000 volumi e manoscritti, al fine di distruggere
non solo l'O.L.P. ma qualsiasi segno dell'identità e della storia del
popolo palestinese. A Tel Aviv 400.000 persone manifesteranno il loro sdegno
per quello che l'esercito israeliano sta facendo in Libano, il 28 Settembre
il governo Begin, che in principio nega ogni responsabilità, é
costretto ad accettare la costituzione di una commissione d'inchiesta.
9 Settembre: al summit arabo di Fez la risoluzione finale lancia un
appello per la creazione di uno Stato palestinese indipendente, ribadisce
che l'O.L.P. é il legittimo rappresentante del popolo palestinese e
invoca la pace nella regione.
20 Settembre: Hussein di Giordani propone la creazione di una "Confederazione
giordano-palestinese".
1983
8 Febbraio: La commissione d'inchiesta su Sabra e Chatila ammette le responsabilità
israeliane, del Ministro della Difesa Sharon, del Comandante di Stato Maggiore
Eytan e dello stesso Begin.
Sharon verrà costretto a dimettersi, sotto la pressione dell'opinione
pubblica israeliana, da Ministro della Difesa, ma manterrà un ruolo
nel governo Begin.
14-18 Febbraio: Consiglio Nazionale ad Algeri trova una precaria intesa
unitaria.
Riconferma Arafat Presidente, vota un documento su un possibile Stato palestinese
in Cisgiordania e Gaza e lancia un appello alla trattativa a qualsiasi forza
israeliana disposta a riconoscere i diritti del popolo palestinese.
17 maggio: accordi di pace tra Israele e Libano, gli Israeliani iniziano
il loro ridispiegamento verso il Libano del sud.
28 Agosto: Begin annuncia le sue dimissioni dovute anche all'insuccesso
dell'operazione "Pace in Galilea", viene sostituito dal "falco"
Shamir.
Agosto-Settembre: riprende la guerra civile in Libano, scontri tra
sciiti e falangisti e tra falangisti e drusi nella zona dello Chouf. Il 9
settembre nasce il Fronte di Resistenza Nazionale Libanese che annuncia attentati
a tutto il personale straniero.
Settembre-Ottobre Viene concordata una tregua che viene sistematicamente
violata in tutto il Libano, fallisce la Conferenza di riconciliazione a Ginevra
e la successiva a Losanna (marzo '84) non avrà migliore esito.
Novembre: Arafat è costretto ad uscire da Tripoli per l'assedio
congiunto dei siriani e del palestinese filo-siriano Abu Mussa.
1984
27 Marzo: accordo di riconciliazione tra le varie componenti palestinesi,
Al Fatah, FDLP, FPLP e PCP.
1 Aprile: i soldati della forza multinazionale si ritirano dal Libano.
23 Luglio: elezioni legislative in Israele, formazione di un governo
di "unità nazionale".
1985
11 Febbraio: "Accordo di Amman", dichiarazione comune di Arafat
e Hussein per un "accordo giordano-palestinese" relativo alla formazione
di una delegazione congiunta per negoziati di pace di pace nel quadro di un'accordo
internazionale.
Nel Febbraio dell'86 Hussein di Giordania sospenderà l'accordo di Amman.
Primavera: si scatena la "guerra dei campi". Il movimento
sciita Amal attacca i campi palestinesi di Sabra, Chatila e Burj al-Barajneh.
Gli scontri gli scontri portano a nuovi massacri tra i civili palestinesi
e finiranno totalmente solo all'inizio del 1988.
Giugno: Israele termina il proprio ritiro dal Libano, mantiene però
il controllo di una fascia di territori libanese di confine assieme all' "Esercito
del Libano del Sud" del generale Lahad.
1 ottobre: l'aviazione israeliana bombarda il quartier generale dell'O.L.P.
a Tunisi, 70 morti.
1987
20-26 Aprile: al Consiglio Politico Nazionale di Algeri le varie forze
palestinesi si riunificano, rimarranno fuori dall'O.L.P. alcune forze legate
al regime siriano.
7 Dicembre: in un incidente stradale con un mezzo israeliano muoiono
due palestinesi, inizia l'Intifada. La rivolta é inizialmente largamente
spontanea e coglie di sorpresa la stessa direzione palestinese che impiegherà
mesi per riprendere il controllo degli avvenimenti. Intifada rappresenta l'episodio
di lotta palestinese più importante dalla rivolta del 1936/39. Il costo
in vite umane sarà altissimo per i palestinesi ,700 morti e decine
di migliaia di feriti solo nei primi due anni, oltre a 14.000 detenuti su
un totale di 1,7 milioni di abitanti.
1988
16 Aprile: Un commando israeliano compie un attenttato a Tunisi ed uccide
il numero due dell'O.L.P. Abu Jihad
31 Luglio: Re Hussein di Giordania preoccupato per la possibilità
dell'estendersi dell'Intifada ai suoi territori annuncia la decisione di "rompere
i rapporti legali e amministrativi tra le due rive del Giordano e fa così
svanire la possibilità di una trattativa congiunta giordano-palestinese
in vista di una confederazione, l'O.L.P. rimane così l'unico interlocutore
in campo.
12-15 novembre: Il XIX Consiglio Nazionale Palestinese che vede la
presenza di tutte le maggiore componenti politiche palestinesi viene proclamata
l'istituzione di uno Stato palestinese e nonostante l'opposizione delle forze
di sinistra dell'O.L.P., il riconoscimento delle risoluzioni O.N.U. 181, 242,
338 oltre alla condanna dell'uso della violenza e del terrorismo come base
per una conferenza internazionale.
13 dicembre: Arafat parla all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
riunita a Ginevra, per la mancata concessione del visto USA per recarsi a
Washington, e ribadisce le dichiarazioni del XIX CPN palestinese ed invita
gli USA ad aprire un dialogo con l'O.L.P.
1989
2-4 Maggio: Yasser Arafat in visita a Parigi dichiara superata la "Carta
palestinese
1990
Gennaio: aumenta l'emigrazione degli ebrei russi verso Israele, saranno
200.000 alla fine dell'anno.
20 Giugno: tentativo di sbarco in Israele di un commando palestinese,
Bush sospende il dialogo con l'O.L.P.
2 Agosto: le forze irachene entrano in Kuwait, l'O.N.U. con la risoluzione
660 né chiede il ritiro immediato, inizia la guerra del golfo. L'O.L.P.
cerca di mettere in relazione l'occupazione israeliana con quella irachena,
la sua posizione viene fatta passare come filo-Saddam.
8 Ottobre: ebrei aderenti ad un gruppo ortodosso tentano di entrare
nella spianata delle moschee di Gerusalemme. Nei successivi scontri con i
palestinesi i coloni israeliani e le unità speciali della polizia aprono
il fuoco e uccidono 18 palestinesi.
L'O.N.U. chiede che venga aperta un'inchiesta, Israele rifiuta.
1991
15 Gennaio: viene assassinato a Tunisi da suoi collaboratori il numero
due dell'O.L.P. Abu Iyad.
L'assassinio viene attribuito all'Iraq come ritorsione per le dichiarazioni
in cui Abu Iyad chiedeva il ritiro delle forze irachene dal Kuwait, i palestinesi
ne attribuiscono invece le responsabilità ad agenti assoldati dai servizi
segreti israeliani.
11 Marzo: prima visita del segretario di Stato americano J. Baker a
Gerusalemme dopo la guerra del golfo. Il 2 Agosto, alla fine di una serie
di incontri, Israele accetterà il principio di una conferenza di pace.
18 Ottobre: dopo un accordo con il Consiglio Nazionale Palestinese
e un nuovo giro di consultazioni, James Baker e il suo omologo sovietico annunciano
la convocazione di una conferenza di pace da tenersi a Madrid il 30 di Ottobre.
Mosca e Tel-Aviv riallacciano rapporti diplomatici, chiusi nel 1967.
30 Ottobre: si apre a Madrid la conferenza di pace patrocinata da Bush
e Gorbaciov. Vi partecipano Israele, Egitto, Giordania, Siria e Libano, i
palestinesi vengono ammessi come facenti parte di una delegazione giordano-palestinese
visto il rifiuto di Israele di riconoscere l'O.L.P. Gli incontri proseguiranno
fino all'elaborazione di un progetto chiamato "Gaza e Gerico prima di
tutto"
1992
24 Febbraio: il Segretario di Stato americano Baker lega un'eventuale
finanziamento a Israele alla sospensione della colonizzazione in Cisgiordania
e Gaza.
23 giugno: Itzhak Rabin vince le elezioni legislative israeliane
10 Settembre: Itzhak Rabin ipotizza un "ritiro limitato" dal Golan
in cambio di "pace totale con la Siria".
24-26 Novembre: durante un viaggio in Israele e Giordania F. Mitterrand
difende il diritto palestinese ad uno Stato e chiede alle autorità
israeliane di considerare l'O.L.P. come interlocutore.
16 Dicembre: a seguito dell'uccisione di una guardia di frontiera israeliana
da parte del gruppo islamico palestinese Hamas il governo Rabin espelle verso
il sud del Libano 415 palestinesi sospettati di essere simpatizzanti del gruppo
islamico.
Il Consiglio di Sicurezza condanna l'operato di Israele. Il processo di pace
si blocca per alcuni mesi.
1993
20 Agosto: a quasi due anni di distanza dalla conferenza di Madrid gli
incontri si chiudono ad Oslo con la firma di una "Dichiarazione di principi"
9-10 Settembre: mentre l'O.L.P. riconosce il "diritto di Israele
a vivere in pace e sicurezza", il governo israeliano riconosce L'O.L.P.
come legittimo rappresentante del popolo palestinese e si impegna a negoziare,
con l'O.L.P., la pace in Medio-Oriente
13 Settembre: a Washington, con una cerimonia ufficiale presieduta
da Clinton, l'O.L.P. rappresentato da Arafat e il governo israeliano rappresentato
da Itzhak Rabin firmano la "Dichiarazione di principi". Quest'ultima
non rappresenta un accordo di pace ma solo un quadro generale all'interno
del quale collocare futuri negoziati tra le parti. L'accordo è approvato
il 23 settembre dal Parlamento israeliano e l'11 Ottobre dal Consiglio Nazionale
Palestinese.
Un mese dopo a Taba in Egitto iniziano i negoziati israelo-palestinesi ed
entra in vigore la dichiarazione dei principi che prevede queste scadenze:
-13 Dicembre '93 firma del ritiro israeliano da Gaza e Gerico
-13 luglio '94 elezioni del Consigli Legislativo Palestinese
-13 Dicembre '95 data limite per l'apertura di negoziati sullo statuto
definitivo dei territori occupati
-dicembre '95 ritiro dell'esercito israeliano da Hebron.
1994
25 Febbraio: il colono israeliano Baruch Goldstein militante della destra
ultranazionalista entra nella moschea di Hebron (al cui interno si trova la
Tomba dei patriarchi, Abramo Giacobbe ed Isacco, sacre sia agli ebrei che
ai mussulmani) e assassina a raffiche di mitra 29 palestinesi in preghiera.
Blocco dei negoziati.
29 Febbraio: accordo di Parigi tra Israele e O.L.P. sulle questioni
economiche.
4 Maggio: accordi del Cairo. Con cinque mesi di ritardo sul calendario
previsto vengono firmati gli accordi "Gaza e Gerico prima di tutto"
meglio noti come Oslo.
1 Luglio: Yasser Arafat torna a Gaza dopo 27 anni di esilio.
14 Ottobre: .Arafat, Peres e Rabin ricevono congiuntamente il Nobel
per la pace.
26 Ottobre: Israele e Giordania, dopo la firma di un primo accordo
(25 Luglio '94) firmano alla presenza di Clinton un trattato di pace che prevede
accordi sui problemi di frontiera, uso delle acque, terrorismo e sulla cooperazione
economica.
1995
22 Gennaio: dopo un attentato suicida nei pressi di Netanya, che provoca
19 morti, Israele chiude i Territori Occupati e blocca i negoziati.
25 Gennaio: Arafat si reca ad Amman dove firma la riconciliazione tra
giordani e palestinesi.
Aprile: le autorità palestinesi arrestano 170 militanti e simpatizzanti
dei movimenti islamici che si oppongono al processo di pace.
17 Maggio: gli USA pongono il veto ad una risoluzione O.N.U. che condanna
la politica israeliana degli espropri a Gerusalemme Est.
24 Luglio: attentato rivendicato da Hamas a Ramat-Gan, Israele risponde
con la chiusura totale dei Territori.
28 Settembre: Arafat e Rabin firmano gli accordi chiamati "OsloII"
che prevedono estensione dell'autonomia palestinese in Cisgiordania.
4 Novembre: Itzhak Rabin viene assassinato da Yigal Amir, studente
dell'estrema destra. Viene sostituito da Shimon Peres.
Novembre-dicembre: Israele completa il ritiro dalle città palestinesi,
esclusa Hebron.
1996
20 Gennaio: Yasser Arafat viene eletto Presidente dell'Autorità
Nazionale Palestinese e la sua organizzazione conquista i due terzi degli
80 seggi al Consiglio Legislativo palestinese.
Febbraio-Marzo: i servizi segreti israeliani uccidono a Gaza, territorio
sotto il controllo dell'Autorità Palestinese, Yehia Ayache "l'ingegnere
" di Hamas. L'organizzazione islamica risponde con una serie di attentati
che provocano 60 morti. Israele chiude nuovamente i territori e in pochi giorni
la polizia palestinese e le forze israeliane compiono decine di arresti tra
gli attivisti delle organizzazioni islamiche.
7 Marzo: Prima riunione del Consiglio Legislativo palestinese a Gaza.
Arafat lancia un appello, sotto suggerimento americano, per una conferenza
internazionale contro il terrorismo.
La conferenza si svolge il 13 marzo in Egitto a Sharm el Sheikh ed é
presieduta da Mubarak. Siria e Libano non accettano l'invito mentre non sono
ammessi Iran, Libia e Sudan ritenuti paesi che sostengono il terrorismo.
Il documento finale conferma la centralità del Medio Oriente per la
stabilità mondiale.
7 Aprile: Peres annuncia che il 5 maggio avranno inizio i negoziati
sullo statuto definitivo dei territori occupati.
Aprile: Shimon Peres autorizza attacchi aerei nel Libano meridionale
dove Hezbollah continua la sua lotta contro l'occupazione israeliana. Il18
Aprile durante uno di questi attacchi aerei israeliani bombardano la base
del contingente di pace O.N.U. delle Isole Fiji presso Canaa (nei pressi di
Tiro) che ospitava civili libanesi in fuga dai bombardamenti. Nel corso di
un attacco durato mezz'ora verranno uccisi 102 civili, le forze di interdizione
O.N.U. in Libano dichiarano di aver chiesto ripetutamente la sospensione dell'attacco,
Peres ribalta ogni responsabilità sugli Hezbollah. Mentre l'O.N.U.
pubblica un rapporto in cui dichiara "improbabile" che il bombardamento
di Canaa sia frutto di un errore, il Consiglio di Sicurezza sotto pressione
USA ammette solo un documento che "deplora" l'accaduto.
Peres risponde dichiarando che "non ci si può fidare" delle
Nazioni Unite.
24 Aprile: il Consiglio Nazionale Palestinese revisiona (504 voti a
favore 54 contro e 14 astenuti) la Carta dell'O.L.P. eliminando tutti gli
articoli in contrasto con le dichiarazioni di principio accettate nel '93
con l'inizio del processo di pace.
5 Maggio: si aprono a Taba i negoziati di pace sullo statuto definitivo
di Cisgiordania e Gaza che vedono sul tappeto tutte le questioni più
spinose
(Gerusalemme, le frontiere, il ritorno dei profughi, le colonie, lo Stato
Palestinese).
Il negoziato viene subito sospeso in attesa dei risultati delle elezioni anticipate
in Israele.
29 Maggio: Benyamin Nétanyahu con una coalizione che raggruppa
destra, estrema destra e partiti religiosi vince le elezioni in Israele e
diventa Primo Ministro battendo per poche migliaia di voti Peres. Il suo programma
non fa alcun riferimento al processo di pace ma, ad esempio, prevede la chiusura
dell'"Orient House" di Gerusalemme Est considerata una sorta di
sede di rappresentanza dell'Autorità Palestinese. Il nuovo Ministro
delle Finanze israeliano, Dan Meridon, dichiara il 19 luglio "......la
politica di colonizzazione di massa del Likud non sarà diversa da quella
dei Laburisti........é chiaro che siamo determinati a non tornare alle
frontiere del '67...".
24-29 Settembre: La provocatoria apertura di un tunnel sotto la Spianata
delle Moschee scatena scontri con l' esercito israeliano che invade i territori
sotto amministrazione palestinese, ignorando ogni accordo. Sulla Spianata
delle Moschee gli israeliani si esercitano al "tiro al palestinese"
uccidendo tre persone e ferendone più di dieci. Alla fine degli scontri
i morti tra i palestinesi sono 52.
8 Ottobre: Prima visita di Arafat in Israele su invito del Capo di
Stato Ezer Weizman.
1997
15 Gennaio: protocollo di accordo per il ridispiegamento israeliano nella
città di Hebron e sul trasferimento di alcuni poteri all'Autorità
palestinese.
25 Febbraio: in violazione degli accordi di Oslo Israele annuncia la
costruzione di insediamenti sulle colline di Har Homa, nella zona araba di
Gerusalemme. Gli USA mettono il veto ad una risoluzione O.N.U. che invita
Israele a rinunciare alla costruzione di queste nuove colonie.
25 Settembre: la polizia palestinese chiude 16 associazioni collegate
ad Hamas. Lo stesso giorno i servizi segreti israeliani tentano di uccidere
in Giordania il dirigente dell'Ufficio politico di Hamas in esilio, Khaled
Mechaal.
1 Ottobre: Sotto la pressione della Giordania Israele libera Ahmed
Yassine, capo spirituale di Hamas, che sarà accolto trionfalmente a
Gaza il 6 ottobre. Inoltre la Giordania scambia due agenti del Mossad (servizi
segreti israeliani) con 35 prigionieri palestinesi.
1998
14 Maggio: Durante la commemorazione dei 50 anni dell'espulsione di centinaia
di migliaia di palestinesi, conseguenza della nascita di Israele, avvengono
gravi scontri tra palestinesi ed esercito israeliano che provocano 9 morti
e 1.200 feriti.
21 Giugno: il Governo israeliano ratifica il progetto di "Grande
Gerusalemme" proposto da Nétanyahu.
Il progetto prevede una trasformazione delle colonie alla periferia di Gerusalemme
così da realizzare una "Grande Gerusalemme" che da sola coprirebbe
il 20% del territorio cisgiordano.
7 Luglio: l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite eleva lo statuto
della delegazione palestinese a quello di super-osservatore.
13 Luglio: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiede a Israele
di rinunciare al progetto di Grande Gerusalemme.
23 Ottobre: accordi di Wye River.
L'Autorità palestinese dovrà recuperare entro 3 mesi un ulteriore13%
del territorio di Cisgiordania (1% nella zona chiamata "A" cioè
a piena sovranità palestinese e 12% nella zona "B" cioè
a sovranità divisa con gli israeliani.
Tutto ciò in cambio della repressione dei movimenti ostili al processo
di pace e con la C.I.A. come supervisore del piano di lotta al terrorismo.
24 Novembre: inaugurazione dell'aeroporto internazionale di Rafah/Gaza.
18 Dicembre: mentre USA e Gran Bretagna bombardano nuovamente l'Iraq,
il Governo Israeliano sospende gli accordi di Wye River.
21 Dicembre: con 81 voti contro 30 il Parlamento israeliano si scioglie
e vengono convocate elezioni anticipate per il 17 maggio '99.
1999
7 Febbraio: muore re Hussein di Giordania che viene sostituito da suo
figlio re Abdallah II.
25 Marzo: i capi di Stato e di governo dei paesi membri dell'Unione
Europea riuniti a Berlino affermano "il diritto permanente e senza restrizioni
all'autodeterminazione dei palestinesi, inclusa la creazione di uno Stato.
4 Maggio: scade il periodo di autonomia palestinese previsto dalla
dichiarazione di principio del '93. Sotto pressione USA e a seguito di una
lettera del Presidente Clinton il Consiglio centrale dell'O.L.P. accetta di
posticipare di un anno la scadenza dei termini per la negoziazione dello statuto
finale della Cisgiordania e Gaza e conseguentemente di rinviare la proclamazione
dello Stato palestinese indipendente.
17 Maggio: elezioni in Israele, il candidato laburista Ehoud Barak
vince le elezioni (56% contro il 44% di Nétanyahu) e diventa Primo
ministro.
4 Settembre: Arafat e Barak firmano gli accordi di Sharm el-Sheik che
ridefiniscono il calendario del ridispiegamento israeliano con ulteriori ritiri
dell'esercito israeliano, l'apertura di due collegamenti tra Cisgiordania
e Gaza, l'ulteriore liberazione di prigionieri e l'accordo definitivo su tutte
le questioni rimaste in sospeso. Il tutto doveva concludersi non più
tardi del 13 Settembre 2 000.
13 Ottobre: il Primo ministro Barak e la principale organizzazione
dei coloni si accordano per lo smantellamento di una decina di insediamenti
su 42.
15-16 Dicembre: riprendono i negoziati israelo-siriani sospesi nel
'96. I negoziati vengono sospesi senza accordi.
2000
Maggio: l'esercito israeliano si ritira dal sud del Libano, con largo
anticipo sulla data prevista e lascia la zona di sicurezza vuota. L'Esercito
del Libano del Sud si dissolve con la partenza degli israeliani. Migliaia
di libanesi si riversano nelle zone rimaste sotto occupazione israeliana per
quasi 20 anni. Gli Hezbollah conquistano forti simpatie nel mondo arabo per
la lotta decennale che ha contribuito alla liberazione del Libano del Sud
10 Giugno: muore il Presidente siriano Hafez El Assad. Gli succede
suo figlio Bachar.
11 Luglio: si apre a Camp David la conferenza per lo statuto finale
di Cisgiordania e Gaza. Il vertice si chiuderà senza nessun accordo
e senza dichiarazioni congiunte.
Fonti giornalistiche imputano il fallimento della conferenza alla questione
di Gerusalemme e dei luoghi santi, in realtà mediatori palestinesi
riferiscono che non c'era accordo quasi su nessun punto in discussione.
28 settembre: in un clima di forte tensione, per le commemorazioni
dei massacri di Sabra e Chatila e per l'ennesimo blocco degli accordi di pace,
Ariel Sharon (uno dei responsabili del massacro di Sabra e Chatila) si reca
in visita, con un folto seguito di poliziotti, alla Spianata delle Moschee.Ne
seguono gravi incidenti, il giorno seguente l'esercito apre il fuoco e uccide
7 palestinesi, nelle settimane successive i morti saranno oltre cento.Gli
scontri si estendono anche ai villaggi palestinesi all'interno di Israele
e ai confini con il Libano dove gli Hezbollah fanno prigionieri tre soldati
e un alto ufficiale israeliani. Saltano tutti i tentativi di tregua e il 4
di Ottobre anche il vertice di Parigi finisce senza alcun accordo. Barak pone
un ultimatum di 48 ore per il ritorno alla normalità ma la nuova Intifada
continua.
12 ottobre: due militari israeliani fermati dalla polizia palestinese
nei pressi di Ramallah, stranamente all'interno della zona controllata dall'Autorità
palestinese, portati alla stazione di polizia vengono linciati dalla folla.
La rappresaglia israeliana é immediata, tutte le città palestinesi
vengono colpite da razzie armi pesanti.
17 Ottobre: si tiene in Egitto a Sharm el-Sheik un nuovo vertice, l'accordo
per far cessare gli scontri che ne segue fallisce immediatamente.
Nei giorni successivi Barak cerca di formare un governo di unità nazionale
e dichiara interrotto il processo di pace.
24 ottobre: scontri anche al confine con la Giordania dove una marcia
di profughi palestinesi che rivendica il "diritto al ritorno" cerca
di sfondare i posti di frontiera.
9 Novembre: Elicotteri israeliani attaccano un'auto con a bordo due
esponenti di Tanzim uccidendone uno e ferendo gravemente l'altro. Nell'attacco
perdono la vita anche due donne palestinesi che si trovavano casualmente nei
pressi della zona dell'attacco.
E' il primo attacco diretto ad assassinare i leader della nuova intifada.
Con il fallimento degli accordi di Camp David e la mancata applicazione degli
accordi di Sharm el-Sheik l'Autorità palestinese continua a controllare
solo il 20% di Cisgiordania (13,1%) e Gaza (70%). I territori occupati nel
'67 sono divisi in zone a diverso statuto:
ZONA A - Sotto il controllo dell'Autorità palestinese, ci sono
fondamentalmente i grandi centri abitati. (17,2% secondo Sharm el-Sheik)
ZONA B - In queste aree la sicurezza resta nelle mani degli israeliani
che vi mantengono quindi esercito e polizia. (23,8% secondo Sharm el-Sheik)
ZONA C - Sotto il totale controllo israeliano. (59% secondo Sharm el-Sheik)
I nuovi coloni israeliani insediati nei territori in violazione degli accordi
di Oslo ammontano a 78.500 con 11.190 nuovi alloggi e gli insediamenti sono
passati dai 122 del '93 ai 141 del 2000. Viceversa i palestinesi senza casa
a causa di demolizioni amministrative sono dal '98 ad oggi 13.000.
Sempre con provvedimenti amministrativi sono stati confiscati 35.000 ettari
di terra, il più delle volte per la costruzione di strade che collegano
gli insediamenti dei coloni e che spezzano ogni continuità territoriale
dell'ipotetico stato palestinese.
Infine, da Oslo ad oggi, i palestinesi hanno subito 331 giorni di chiusura
delle frontiere anche questo impedisce la mobilità intera dei palestinesi
che non possono passare da una zona all'altra proprio a causa di quella divisione
in zone dovuta al processo di pace.
Dicembre: Il primo ministro Barak si dimette dopo aver tentato di varare
un governo di unità nazionale, Israele va verso nuove elezioni.
6 Febbraio: Alle elezioni Ariel Sharon batte Barak e diventa primo
ministro.
Continuano gli scontri tra palestinesi e israeliani e si intensificano gli
attentati dentro il territorio israeliano.
7 Marzo: Sharon vara un governo di unità nazionale a cui partecipano
i laburisti, Shimon Peres diviene ministro degli Esteri.
9 Marzo: Il nuovo governa intensifica la politica di chiusura e isolamento
delle zone controllate dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Numerose strade vengono bloccate dall'esercito israeliano che pratica dei
fossati per impedirne l'utilizzo da parte dei palestinesi.
Le manifestazione di protesta vengono subito represse dagli israeliani che
le disperdono con armi da fuoco.
27 Marzo: Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite gli Stati Uniti
pongono il veto ad una risoluzione che prevede il dispiegamento di osservatori
O.N.U. che tutelino la popolazione palestinese.
29 Marzo: Durante le manifestazioni per la "Giornata della terra"
l'esercito israeliano uccide sei palestinesi e ne ferisce oltre cento. La
"Giornata della terra" ricorda le manifestazioni contro gli espopri
e per il diritto alla terra che nel 1976 portarono all'uccisione di sei palestinesi.
Aprile: Israele intensifica gli attacchi contro militanti palestinesi, il
primo aprile entra nelle zone controllate dall'Autonomia Palestinese per catturare
sette palestinese, ed intensifica gli attacchi con mortai ed elicotteri.
5 Aprile: militari israeliani aprono il fuoco contro l'auto dei negoziatori
palestinesi di ritorno da un incontro e ne feriscono tre.
11 Aprile: truppe israeliane attaccano l'abitato palestinese di Khan
Yunis nella striscia di Gaza, "zona A"controllata dall'Autorità
Nazionale Palestinese. Con una vasta operazione, durata più di cinque
ore, distruggono almeno 25 palazzine e baracche. Gli israeliani giustificano
la prima azione militare diretta dentro le zone dell'autonomia palestinese
con la necessità di difendere l'insediamento di coloni di Gush Katif
e in risposta ai colpi di mortaio che da qualche giorno vengono diretti sulle
colonie israeliane.
14 Aprile: scontri tra israeliani e guerriglieri Hezbollah nella zona
delle "Fattorie Shebaa" tra Libano e alture del Golan, occupata
dagli israeliani nel '67 e ancora sotto il loro controllo. Sono gli scontri
più duri dal ritiro israeliano dal sud del Libano avvenuto nel maggio
scorso.
15 Aprile: In risposta all'attacco Hezbollah Israele attacca postazioni
militari siriane in Libano uccidendo 3 militari siriani. Sharon dichiara di
considerare i siriani direttamente responsabili di ogni azione dei guerriglieri
Hezbollah nel Libano meridionale.
16 Aprile: Colpi di mortaio raggiungono la cittadina israeliana di
Sderot senza causare vittime.
16/17 Aprile: Con un'azione senza precedenti dalla nascita della Autorità
Nazionale Palestinese l'esercito israeliano invade le zone a controllo palestinese
nella striscia di Gaza. Vengono colpiti posti di polizia palestinese e basi
di Forza 17, occupata la zona di Beit Hanoun e il territorio della striscia
di Gaza viene diviso in tre settori con barriere dell'esercito israeliano.
L'invasione israeliana provoca la reazione americana, il segretario di Stato
Powell giudica l'azione israeliana "eccessiva e sproporzionata".
E' il primo intervento diretto della nuova amministrazione Bush.
Durante la sera del 17 l'esercito israeliano si ritira dalle zone occupate.
Le fonti militari dichiarano che tutto si è svolto secondo piani già
stabiliti, ma i media israeliani concordano nel ritenere le pressioni americane
come la vera causa del rapido ritiro dell'esercito dalle zone occupate.
18 Aprile: Ancora colpi di mortaio su colonie e territorio di Israele
e nuova incursione israeliana all'interno della striscia di Gaza, nella zona
di Rafah, i militari israeliani distruggono un posto di polizia.
19 Aprile. Arafat da' ordine alla polizia palestinese di impedire tiri
di mortaio verso le zone israeliane mentre l'esercito israeliano smantellale
barriere che dividevano in tre settori la striscia di Gaza. Si segnalano tentativi
di ripresa del dialogo, il ministro degli Esteri israeliano incontra il negoziatore
palestinese Saeb Erikat senza però raggiungere accordi rilevanti. Resta
alta la tensione con la Siria che torna a minacciare ritorsioni per l'attacco
subito il 15 aprile.
In Israele il Parlamento vara una commissione di inchiesta sull'operazione"Giorni
roventi" che ha portato l'esercito ad occupare le zone dell'autonomia
palestinese e sul precipitoso ritiro che ne è seguito.