PERCHE' I CONTADINI PAKISTANI NON CONDANNERANNO LA STRAGE DI NEW YORK


novembre 2001. Di Farooq Tariq, da Socialist Outlook


Sto scrivendo da Toba Tek Singh, la mia città natale, 330 Km da Lahore, nel cuore del Punjab. Si tratta di un'area prevalentemente contadina dove il reddito principale proviene dai raccolti di cotone, grano, zucchero di canna e mais. Negli anni '70 è stato il centro di un movimento contadino guidato dalla sinistra stalinista. Il 23 marzo del 1970, più di 500.000 persone hanno partecipato ad una conferenza contadina nella città. Ora la città è nelle mani dei fondamentalisti religiosi. Nel centro principale della città si vedono i dipinti dei martiri (quei giovani che sono stati uccisi durante la "guerra santa" del Kashmir durante gli ultimi anni). Le madrasse (scuole) religiose si possono trovare ad ogni angolo di strada.

Il potere nelle strade è nelle mani dei fondamentalisti religiosi. Molti giovani lavoratori sono stati reclutati negli anni passati dalla Jihadi per combattere in Afghanistan e in Kashmir. I giovani, che non hanno possibilità di trovare un lavoro, si riversano nelle scuole religiose e nei campi di addestramento.

Mi è stato raccontato da Javaid Hashmi, presidente della Lega Musulmana, in un colloquio informale durante l'incontro dell'Alleanza per la Restaurazione della Democrazia (Alliance for Restoration of Democracy ARD), il 15 settembre, che lui è stato invitato molte volte nell'arco di un mese, a visitare le famiglie i cui figli sono diventati martiri in Kashmir. Hashmi mi ha raccontato che quando arriva in una casa, gli viene chiesto non di fare le condoglianze alla famiglia, ma di congratularsi per questa grande impresa. Vengono preparati dolci per esprimere la gioia della famiglia. E la stessa cosa accade in tutti i villaggi da cui questi giovani provengono. E' sempre la stessa triste storia, per la maggior parte delle aree del Punjab centrale e meridionale, il cuore del reclutamento di queste organizzazioni religiose.

Nel Lahore lo stato d'animo tra i lavoratori e la gente comune era di gioia, di felicità perchè alla fine era stata data una lezione agli americani; ma c'era anche compassione per le vittime dell'atto terroristico. Durante i due giorni di conferenza (14 e 15 settembre), l'ARD ha condannato l'attacco, ma ha anche lanciato un monito agli americani: non devono attaccare i civili innocenti in Afghanistan.

Ma a Toba Tek Singh lo stato d'animo era di fanatismo. Quando sono arrivato, dopo sei ore di auto da Lahore, per visitare mio padre, quest'ultimo mi ha bombardato di domande. Mercante per tutta la sua vita, ora si trova a dover combattere con le banche a cui deve restituire i prestiti che aveva richiesto nella speranza che il reddito agricolo migliorasse, ma invano. Tutti i suoi sforzi per incrementare le entrate sono falliti. Per tutta la vita è rimasto fedele alla Lega Musulmana, un partito borghese conservatore. Quando ho condannato l'attentato e ho detto cosa poteva accadere in futuro al governo talebano e che tale gesto avrebbe messo in pericolo la vita dei musulmani nel mondo, mio padre impassibile mi ha detto:" Potresti essere l'unica persona che parla in questo modo in questa città. Nessuno qui ti sosterrà".

Lezione

Lui mi ha detto: " Sono molto contento di ciò che è accaduto in America. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno distrutto la mia vita e io sono nella morsa delle banche, la mia attività agricola è stata distrutta da queste istituzioni". "Non posso permettermi di pagare i pesticidi, i sussidi dello stato sono finiti e le mie arance sono andate distrutte".

Ho parlato con Afzal, un mio cugino, che mi ha detto: "Non c'è possibilità che i talebani vengano sconfitti dagli americani. Come possono sconfiggere i talebani quando non sono in grado di difendere le loro città? E' grandioso ciò che è accaduto", mi ha anche detto che molte persone aderiranno alle manifestazioni se gli americani attaccheranno il Pakistan o l'Aghanistan. "C'è un sentimento di odio tra noi nei confronti della capitolazione militare nelle mani degli americani" ha aggiunto. Altre persone vicino mostravano gli stessi sentimenti di Afzal.

Sei giorni dopo l'attacco, sembra che in molti siano felici e orgogliosi perchè alla fine qualcuno è riuscito a fare ciò che doveva essere fatto da tempo. Tra le masse emerge un odio totale nei confronti dell'imperialismo americano. Ma lo stato d'animo volge a favore dei fondamentalisti. Una volta che l'attacco americano inizierà, il regime militare dovrà fronteggiare una straordinaria situazione di manifestazioni e adunate organizzate dai fondamentalisti.

Un abitante di un villaggio mi ha detto che l'incidente dell'America è come un contadino che si prepara a combattere contro il signore feudale senza armi. Nessuno nel villaggio aveva mai pensato di combattere contro il signore feudale prima d'ora. Ma quando questo contadino vince la battaglia, i contadini del villaggio saranno tutti molto felici.

L'America è come un potente signore feudale a livello mondiale che ha perso la battaglia contro qualcuno privo di mezzi e noi dobbiamo festeggiare. Ovunque io sollevassi la questione degli americani innocenti che hanno perso la vita nell'attentato, la reazione comune era, "Sì, ci dispiace, ma cosa dire allora dei milioni di palestinesi, sudanesi, vietnamiti e altri che sono morti?". "Chi sostiene Israele?", è un'altra delle domande che vengono poste da tutti. E' del tutto chiaro che noi, forze progressiste, siamo tra i pochi che capiscono di dover condannare il terrorismo, sia individuale che di stato.

 

(*) Segretario Generale del Pakistan Labour Party