OCCIDENTE IN GUERRA

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Materiali archiviati per argomento

Afghanistan

Iraq
11 settembre
Scontro di civiltà?
Mass media in guerra
La politica di USA ed Europa
 
 
 

da ottobre 2002
 
 

Così si uccide il Risorgimento arabo
Prima o poi tutti gli stati imperialisti ci cascano. L'idea dell'interventismo democratico ha sempre avuto il suo fascino, se poi è condito con un po' di petrolio è ancora meglio (di Alfio Nicotra da Liberazione del 22 marzo 2011). Reds - Marzo 2011.

Solidarizzare con le vittime e assolvere i carnefici
Decine di milioni di cittadini statunitensi esprimono opinioni che, nei fatti, sono a sostegno degli autori di crimini contro l'umanità, siano essi nella Casa bianca e nel Congresso. (di James Petras: traduzione a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare) Reds – Gennaio 2009.

Spese militari, profitti e segreti di stato
Un'analisi cruda degli sporchi interessi che stanno dietro le politiche di guerra dei maggiori paesi imperialisti del mondo. Di Michele Basso. Reds – Aprile 2007.


Il peggiore nemico di Israele: il suo governo
La guerra ha sancito la sconfitta di Israele, ma anche una sostanziale emarginazione dei paesi arabi cosiddetti moderati e della Lega araba, sempre più inutile. Si è massacrato il Libano per dare ad Israele il tempo di distruggere Hezbollah, ma l’obiettivo è fallito. Se Israele non è riuscito a disarmare i guerriglieri, tanto meno potranno farlo il debole esercito libanese e le truppe dell’ONU.
Di Michele Basso (19 agosto 2006). Reds – Settembre 2006

Il vero obiettivo, un fantoccio a Beirut
Lo scopo delle operazioni belliche in Libano non è la liberazione dei soldati prigionieri ma un cambio di regime e l'instaurazione di un governo-marionetta. Accadde lo stesso nel 1982. Allora Haig raccomandò a Sharon di dotarsi di «una chiara provocazione», accettabile dal resto del mondo. Oggi è uguale. Di Uri Avnery. Reds – Luglio 2006.

Afghanistan: il gioco delle tre carte
Gino Strada spiega cosa ci stiamo a fare in Afghanistan e perchè dobbiamo andarcene (da www.peacereporter.net). Reds – Luglio 2006.

Una strategia fallimentare
Riportiamo un articolo del sole24ore in cui con poche parole vengono descritte le situazioni che si sono determinate in Iraq e Afghanistan in seguito all'intervento militare della cosiddetta "comunità internazionale". Di Alberto Negri . Reds - Giugno 2006.

L'imperialismo in Iraq. L’occupazione USA dell’Iraq ha colpito i popoli del mondo perché inaugura le azioni imperialiste del nuovo secolo. Appaiono chiari i meccanismi dell’oppressione militare, della sottomissione politica e del saccheggio economico dei Paesi periferici e si può osservare il mutamento sostanziale intercorso nelle relazioni tra le potenze centrali negli ultimi decenni. Di Claudio Katz. Da Espacio Alternativo. Maggio 2003.

Gli USA hanno vinto. Pensiamo sia meglio guardare bene in faccia una sconfitta e poi, alla fine, certo, anche indagare quali sono gli elementi che ci possono far sperare in un ribaltamento della situazione. Ogni guerra determina vincitori e vinti. I vincitori di questa guerra sono gli USA, gli sconfitti sono il resto del mondo e il movimento contro la guerra. Di Michele Corsi. Maggio 2003.

Iraq: la prova generale. Noam Chomsky, Professore al Massachussets Institute of Technology, fondatore della linguistica moderna e attivista politico, è una inesauribile risorsa del movimento anti-imperialista statunitense. Il 21 marzo ha incontrato V. K. Ramachandran e parlato con lui per un’ora e mezza dell’attacco in corso in Iraq. Da Frontline. Traduzione di Stefano Valenti.

La guerra vista dai Balcani. Anche nei paesi balcanici l'opinione pubblica (ma non i governi) è nettamente schierata contro la guerra, ma una serie di fattori frenano lo sviluppo di un ampi movimenti contro la guerra. Intervistiamo Andrea Ferrario (curatore della newsletter Notizie Est) per comprenderne i motivi profondi.

Dossier sul ruolo dell’ONU e degli organismi internazionali. In questi giorni la discussione nella sinistra su come fermare la guerra si scontra ancora una volta con la questione del ruolo dell’ONU. Come già 11 anni fa, al momento della guerra del Golfo l’appello all’ONU ha disorientato e indebolito il fronte di chi si voleva opporre alla guerra. Di Antonio Moscato, professore di Storia del movimento operaio all'Università di Lecce. Maggio 2003.

La sinistra irachena. Storia e prospettive. Ilario Salucci ha scritto una approfondita storia della sinistra irachena pubblicata nei numeri scorsi. Gli rivolgiamo qui una serie di domande sullo stesso argomento al fine di introdurre a questa tematica ed anche per comprendere sulla base della storia della sinistra irachena che possibilità ci sono per una "uscita" a sinistra della crisi in atto. Febbraio 2003.

Donne afghane: il punto sulla situazione attuale. Pochissime notizie dell'Afghanistan trapelano attraverso la stampa nazionale, mentre l'Italia si appresta ad inviare l'ennesimo contingente militare, col beneplacito del nostro Parlamento. In questo articolo cerchiamo di ricostruire un quadro complessivo della situazione, in particolare per quanto riguarda le donne. Di Gabriella Gagliardo. Da Iemanjà. Di Gabriella Gagliardo. Gennaio 2003.

L'imperialismo americano dopo l'11 settembre. Gli attentati dell'11 settembre hanno fornito all'amministrazione Bush le giustificazioni che avrebbe comunque trovato per dispiegare il suo apparato militare globalmente. Questa politica non può essere dissociata dai rapporti di saccheggio forsennato che gli Stati Uniti e il capitale finanziario mondiale che vi trovano il loro principale sostegno, intrattengono con la maggior parte dei paesi e delle regioni del mondo. Di Claude Serfati, autore del libro "La mondialisation armée: le déséquillibre de la terreur" (Editions Textuel, 2001). Dalla rivista svizzera À L'Encontre. Traduzione di Roberto Spanu. Dicembre 2002.

La guerra che sta arrivando. La terza Guerra del Golfo sta per scoppiare. Per comprenderla dobbiamo prima rispondere ad alcune domande. Chi ha vinto nella guerra d'Afghanistan? Perché gli USA vogliono attaccare l'Iraq? Perché l'Europa tentenna? Quali contraddizioni interne alla potenza statunitense possono scoppiare? REDS. Novembre 2002.

In prima pagina: come i guerrafondai statunitensi hanno sfruttato l'11 settembre. L’11 settembre ha effettivamente indotto un cambiamento nella politica americana e mondiale. A partire da quel giorno infatti i vertici USA hanno compreso che quei terribili atti di terrorismo offrivano l’occasione d’oro per realizzare l’obiettivo di sempre della classe dirigente capitalista americana, cioè il dominio sul mondo. Di Norm Dixon. Dalla Green Left Weekly, 11 settembre 2002. Traduzione di Davide Marzulli.

Islam e Occidente. Ricostruzione storica dell'azione del colonialismo e dell'imperialismo occidentale verso i Paesi islamici, con riferimenti alle vicende attuali. REDS. Novembre 2001.