Amianto: in Italia
muoiono ancora 3mila persone l'anno
L’amianto,
di cui il nostro Paese è stato tra i massimi produttori e utilizzatori
al mondo, è ufficialmente bandito da quasi vent’anni ma non smette
di fare paura. (Di Paolo Ferrario). Reds - Dicembre 2009
Del
resto, spaventosi sono i “numeri” di un fenomeno che oggi è
tenuto sotto controllo dal Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam), un
sistema a rete articolato in Centri operativi regionali (Cor) che hanno il
compito di identificare tutti i casi di malattia manifestatisi sul territorio
e di analizzare la storia personale, residenziale e ambientali degli ammalati.
Tutti questi dati confluiscono nel Rapporto che il Registro nazionale rende
disponibile per attività di prevenzione e di riconoscimento dei diritti
delle persone colpite e dei loro familiari.
Ricercatori francesi, spagnoli, scandinavi, canadesi e dell’Organizzazione
mondiale della sanità si sono trovati per mettere a confronto lo stadio
di avanzamento delle attività di controllo, riduzione e monitoraggio
delle malattie asbesto correlate e stabilire un tavolo permanente di condivisione
delle procedure e dei risultati delle attività. I temi all’ordine
del giorno stati il bando internazionale dell’amianto, le procedure
e i criteri di indennizzo, l’identificazione e bonifica dei siti a rischio
e la sorveglianza sanitaria degli esposti al rischio di contaminazione.
Fino alla messa al bando del 1992, l’Italia è stata tra i massimi
utilizzatori di amianto al mondo.
È stato calcolato, infatti, che dal dopoguerra a quando è stato
dichiarato fuorilegge, siano state prodotte nel nostro Paese 3.748.550 tonnellate
di questo materiale allo stato grezzo.
Altre 2 tonnellate, inoltre, sono state importate dall’estero.
Tra i principali settori di impiego ci sono l’industria, l’edilizia,
le ferrovie e la cantieristica navale. Un censimento recente, presentato all’ultima
Conferenza mondiale sull’amianto di Taormina, ha evidenziato che, in
Italia, sono almeno 28mila i siti contaminati da bonificare, ma che ancora
non sono stati previsti i fondi necessari.
L’archivio del Registro nazionale, a gennaio 2009 censiva 9.166 casi
di mesotelioma maligno, mentre è stato accertato che, ogni anno, sono
circa tremila gli italiani che muoiono per tumori del polmone e della laringe
indotti da esposizione all’amianto.
Fino a 45 anni la malattia è rarissima (solo il 2,7% del totale dei
casi registrati) perchè l’età media alla diagnosi è
di 68,3 anni. Il tasso standardizzato per mesotelioma maligno (certo, probabile
e possibile) risulta pari a 3,42 (per 100mila residenti) negli uomini e 1,09
nelle donne per la pleura.
Generalmente, la malattia si presenta dopo più di 40 anni dall’inizio
dell’esposizione e nell’insieme dei casi rilevati dal Registro
nazionale, il 69,8% presenta un’esposizione professionale, il 4,5% familiare,
il 4,7% ambientale, l’1,4% per un’attività extralavorativa
di svago o hobby. Per il 19,5% dei casi, invece, l’esposizione è
improbabile o ignota.