Pomigliano, Fiom: firma impossibile.
Dura posizione della Fiom contro l'accordo separato per lo stabilimento di Pomigliano. Reds - Luglio 2010


Maurizio Landini, riferendosi all'accordo già siglato da altri sindacati su Pomigliano d'Arco ha ribadito le valuazioni della Fiom.
La Fiom ritiene impossibile la firma dell'accordo perché «contiene profili di illegittimità».
Su una convocazione del referendum, Landini dice che per la Fiom «è impossibile sottoporre al voto» accordi che violano i contratti e la Costituzione.

Incostituzionale
e inlegale
Secondo la Fiom, la clausola sui provvedimenti disciplinari e i licenziamenti «è la più spregiudicata di tutto il documento Fiat», viene spiegato in un volantino consegnato ai rappresentanti del comitato centrale. «Il diritto individuale di aderire a uno sciopero, sancito dall'articolo 40 della Costituzione, diviene oggetto di provvedimento disciplinare fino al licenziamento», osserva la Fiom. Il riferimento è a quella parte del documento Fiat denominate «clausole integrative del contratto individuale di lavoro». Nella proposta di accordo la Fiat prevede che «la violazione, da parte del singolo lavoratore, di una delle condizioni contenute nell'accordo costituisce infrazione disciplinare da sanzionare, secondo gradualità, in base agli articoli contrattuali relativi ai provvedimenti disciplinari e ai licenziamenti per mancanze». Anche sulla clausola di responsabilità, che nella proposta Fiat libera l'azienda da obblighi contrattuali in caso di mancato rispetto degli impegni assunti con l'accordo, secondo la Fiom «alla Fiat viene data totale discrezionalità per valutare se una qualsiasi iniziativa - dalla protesta allo sciopero - in contrasto con uno dei qualsiasi punti dell'accordo (carichi di lavoro, straordinari, gestione della forza lavoro) costituisce violazione dell'accordo stesso». Secondo la Fiom, per raggiungere gli obiettivi del piano di rilancio di Pomigliano alla Fiat basterebbe applicare il contratto nazionale senza deroghe. Lo afferma all’unanimità il comitato centrale della Fiom-Cgil, proponendo al Lingotto di «applicare il contratto di lavoro che permette all’azienda di produrre le 280 mila auto all’anno e le 1.045 al giorno che sono gli obiettivi del piano che Marchionne vuole fare». Se l’azienda applicherà semplicemente il contratto nazionale, ha detto Landini, «la Fiom non metterà in campo nessuna opposizione».