Agosto
nero per i morti sul lavoro
Anche
nel mese di agosto, quando si pensa che anche l’economia vada in ferie,
con le fabbriche e i cantieri chiusi, si continua “normalmente”
a morire sul lavoro e di lavoro.(di Michele Michelino). Reds
- Settembre 2010
Alcuni datti sulla disoccupazione
Il livello di disoccupazione ha raggiunto cifre record; a luglio l’occupazione
e’ diminuita di 172 mila unita’ rispetto a luglio 2009 (-0,7%).
Inoltre l’Istat rivela che - rispetto a giugno - si e’ registrato
un calo di 18 mila unita’ (-0,1%), e che aumenta in maniera consistente
il numero degli inattivi nel complesso (+76.000 unita’ rispetto a giugno
e +153.000 rispetto a luglio 2009).
Nel complesso le persone inattive tra i 15 e i 64 anni sono quasi 15 milioni
(14 milioni e 948 mila).
Gli occupati complessivi sono 22 milioni 886 mila mentre le persone in cerca
di occupazione sono 2 milioni 105 mila.
Il tasso di disoccupazione si e’ fissato all’8,4% ma quello della
disoccupazione giovanile e’ al 26,8%, in aumento di 1,1 punti rispetto
al luglio 2009.
Il tasso di occupazione complessivo sulla base di stime provvisorie e’
al 56,9% in calo di 0,7 punti rispetto al luglio 2009.
Il tasso di disoccupazione maschile nel mese era al 7,5% mentre quello femminile
al 9,7%.
Si continua a morire
Nonostante il calo degli occupati, di infortuni sul lavoro e di lavoro si
continua a morire con cifre che sono da bollettino di guerra. Anche nel mese
di agosto, quando si pensa che anche l’economia vada in ferie, con le
fabbriche e i cantieri chiusi, si continua “normalmente” a morire
sul lavoro e di lavoro.
Dall’inizio dell’anno al 3 settembre 2010 (secondo i dati riportatati
dal sito art. 21), ci sono già stati 706.824 infortuni che hanno prodotto
17.670 invalidi e 706 morti.
Anche in agosto si è continuato “normalmente” a morire
(oltre 30 persone) e ad ammalarsi, e questi dati sono in realtà sottostimati.
Molti lavoratori perdono la vita a causa di infortuni dopo settimane o mesi
dagli “incidenti”, molti sono lavoratori in nero che non entrano
neanche nei conteggi, e, ancor più questo succede per le malattie professionali
che portano la morte a distanza di anni nel più assoluto silenzio.
Solo il 6 agosto sono decedute sette persone.
Come sempre i morti sul lavoro fanno notizia solo quando muoiono in gruppo,
come successe alla ThyssenKrupp di Torino.
Mentre il governo ed i partiti litigano sulle elezioni e sulla nuova legge
elettorale, le condizioni dei lavoratori continuano a peggiorare.
Lorsignori dicono...
Le recenti esternazioni del Ministro dell'Economia Tremonti al Festival di
Bergamo “Robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci”
dimostrano come il governo non sia altro che un comitato d’affari al
servizio della Confindustria, delle banche, dell’alta finanza e degli
speculatori.
Questo è ancor più evidente dalle sue successive precisazioni
"Cerco di esprimere, a questo punto usando più di cinque parole,
il mio pensiero. La sicurezza sul lavoro è una irrinunciabile conquista
della civiltà occidentale. L'eccesso occhiuto di burocrazia è
un derivato della stupidità", e ancora: chi vuole "Diritti
perfetti nella fabbrica ideale" rischierà "di avere diritti
perfetti ma di perdere la fabbrica che va da un'altra parte “.
Ciò significa considerare normale che degli esseri umani vengano sacrificati
in nome del profitto.
D’altronde queste argomentazioni ormai fanno scuola anche in alcuni
sindacati come dimostra l’affermazione di Bonanni “che i diritti
non ci sono se non c'è la fabbrica”, che sottopongono la
dignità del lavoro e la sicurezza dei lavoratori alle regole dell’economia.
Tutti i governi finora succedutisi hanno sempre messo al centro “l’azienda
Italia”, con aiuti alle banche e alle imprese a cominciare dalla Fiat.
Non bisogna dimenticare che già con il centrosinistra era iniziato
il cosiddetto processo di semplificazione e riduzione del “carico”
e degli oneri sulle imprese, con l'eliminazione dei libri presenze, libri
matricola e registri vari nei cantieri, che oggi il centrodestra porta avanti
con nuovo vigore.