Stralci dell'intervento
di Fulvia Bandoli
1°
CONGRESSO DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA
Torino-Lingotto,
13-16 Gennaio 2000
Care compagne e cari compagni, amici, ho ascoltato con grande attenzione la relazione di Veltroni ieri, e avevo notato per la verità alcune differenze positive rispetto alla mozione. Alcune accentuazioni critiche sui caratteri della globalizzazione, la posizione ferma sui referendum sociali, anche se vanno nominati i diritti delle persone che questi referendum minano alla radice e non capisco cosa voglia dire farlo senza chiusure, non capisco l'imbarazzo. La risposta data ai democratici che ci chiedono di scioglierci in un unico soggetto politico. Credo non sia stato ininfluente il fatto che il 20% di questo partito, quella che si è venuta chiamando la "nuova sinistra DS", ha dato luogo ad un serio ed impegnato confronto congressuale proprio su alcuni di questi temi. E non era dunque un'invenzione il fatto che vi fosse fuori, ma anche dentro di noi, una parte di compagni che pensavano e pensano che il nostro percorso dovrebbe essere, come scrivono nei loro documenti i compagni di "libertà eguale, quello di diventare un partito unico di centrosinistra e non, come penso io, un partito di sinistra che cerca alleanze e forma coalizione con il centro democratico. Stamattina l'abbiamo risentito chiaro e forte negli interventi di Giulia Rodano, che ha proposto un soggetto politico unico del centro sinistra, e di Achille Occhetto, che propone con un discreto gioco di prestigio, una sinistra di centrosinistra. Bene, prendiamo atto che un po' di quella nebbia che ieri sembrava dissolta, oggi si è invece riproposta. Meglio tardi che mai. Lo diciamo dall'inizio del Congresso, ci sono almeno tre profili diversi nella maggioranza che sostiene Walter Veltroni, che si vedono tutti e tre, forse anche per questo é difficile per le persone che ci guardano capire chi siamo e dove vogliamo andare. E ripetiamo la domanda. Perché queste diverse posizioni non si sono espresse e non sono andate ai voti nei congressi di sezione? Pensate forse che questo giovi alla chiarezza e a consolidare la nostra forza? Io non credo. (...)
Dare dunque al governo ciò che è del governo è giusto perché è anche nostro e ritengo irricevibile, l'argomentazione di Rifondazione Comunista secondo la quale tra la politica di questo governo e quella che farebbe il centrodestra non vi è alcuna differenza. Ma detto questo non possiamo presentare le cose come non sono. Il profilo riformatore del governo di centrosinistra é ancora troppo basso, troppo basso. (...)