Finanziaria
2007
L'obbiettivo
che il Governo Prodi ha dichiarato di voler perseguire con la Finanziaria
2007 è triplice: ritornare sotto il 3% nel rapporto deficit/pil, rilanciare
la competitività del sistema economico e riportare equità nella
distribuzione della ricchezza prodotta. Obiettivo raggiunto? Reds –
Gennaio 2007.
Dopo
i voti di fiducia alla Camera e al Senato è stata approvata la Legge
finanziaria 2007.
Dal giorno in cui è stata presentata e per tutti i tre mesi successivi
abbiamo assistito a continue schermaglie interne alla compagine di maggioranza
che hanno prodotto continue modifiche al testo, volte a soddisfare le esigenze
dei singoli partiti che, ovviamente, più che al cosiddetto "interesse
nazionale" hanno badato a tutelare gli interessi delle rispettive basi
sociali di riferimento.
I voti di fiducia che ne sono scaturiti sono stati voluti dallo stesso Prodi,
il quale ha seriamente temuto di essere impallinato dai suoi stessi alleati,
così come era accaduto nella sua precedente esperienza.
Abbiamo cercato con questo articolo di fare chiarezza sui punti principali
della legge cercando anche di commentarli da un punto di vista un po' diverso
da quello normalmente usato dai media ufficiali senza avere la pretesa di
dire la verità. Sarebbe anzi interessante che sui ragionamenti che
riporteremo si sviluppasse un dibattito. La redazione di Reds si propone di
dare ospitalità ai contributi che verranno, sempre se questi verrano
ritenuti utili all'approfondimento delle questioni.
Ma veniamo al dunque.
Tra le principali misure contenute nella legge finanziaria 2007 spiccano il
taglio del costo del lavoro e la nuova Irpef.
Le misure sul costo del lavoro sono in sostanza degli sconti che
i padroni avranno sulle imposte e i contributi che sono a loro carico, con
conseguenti aumento dei profitti netti e riduzione delle entrate nelle casse
del fisco. E siccome la riduzione delle entrate fiscali dovrà necessariamente
essere compensata da tagli alle spese sociali non è sbagliato sostenere
che i maggiori profitti ai padroni vengono ottenuti con il peggioramento della
qualità dei servizi (sanità, pensioni, ecc.)
Ma vediamo nel dettaglio il provvedimento.
Costo del lavoro
La riduzione del cuneo fiscale a vantaggio delle imprese sarà di un
importo complessivo di circa 2,45 mld per il 2007, di 4,41 mld per il 2008
e di 4,68 mld per il 2009.
Il taglio viene effettuato attraverso l'esclusione dalla base imponibile Irap
(la tassa regionale che paga chi ha un'attività produttiva) dei contributi
per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni, le spese per gli apprendisti,
le spese per il personale assunto con contratti di formazione lavoro, i costi
per il personale addetto alla ricerca.
Inoltre, ad esclusione di banche, assicurazioni e imprese che operano in concessione
e a tariffe nei settori dell'energia, dell'acqua, delle tlc, viene prevista
una deduzione annua di 5.000 euro per ogni lavoratore con contratto a tempo
indeterminato. L'importo sale a 10.000 euro per le imprese che operano nelle
regioni del sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia,
Sardegna e Sicilia).
I tagli partiranno da febbraio 2007 in misura pari alla meta' di quanto previsto
e da luglio per l'intero ammontare.
Premi Inail
I premi Inail relativi all'assicurazione contro gli infortuni e le malattie
professionali di ogni lavoratore potranno scendere nel 2007 e 2008 per importi
compresi tra i 100 e 300 €.
Apprendisti
Aumento ridotto per i contributi previdenziali degli apprendisti artigiani
assunti dalle piccole imprese. L'aliquota al 10%, fissata dalla Finanziaria
2007, viene infatti portata, per le imprese fino a 9 lavoratori, all'1,5%
''per i periodi contributivi maturati nel primo anno'' e al 3% ''per i periodi
contributivi maturati nel secondo anno di contratto''. Negli anni successivi,
invece, l'aliquota resta al 10%.
Sud
Per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del sud torna il credito
d'imposta. In pratica gli investimenti effettuati dal 2007 al 2013 godranno
di un bonus . L'efficacia della norma e' subordinata al via libera dell'Ue;
vale a dire che l'Ue dovrà esprimersi se tale manovra non andrà
contro il normale dispiegarsi delle leggi della libera concorrenza.
Tfr
Viene istituito presso l'Inps il fondo per il Tfr ''inoptato'' dai lavoratori.
In tale fondo confluirà il 50% del Tfr "maturando" (cioè
quello che maturerà in futuro) che i lavoratori dichiareranno di non
voler destinare ai fondi pensione. Dal versamento sono escluse le aziende
con meno di 50 dipendenti. Le risorse che confluiranno al fondo potranno essere
utilizzate per opere pubbliche. I padroni che dovranno versare il Tfr nei
fondi pensione godranno di agevolazioni fiscali come forma di risarcimento
per il "danno subito" di non poter disporre dei soldi accantonati
come forma di autofinanziamento per l'azienda.
E' tutto quindi molto chiaro: i padroni avranno sconti sull'Irap, sui
contributi Inail, sui contributi Inps, avranno bonus su investimenti al sud,
premi per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato e un risarcimento
per non poter più disporre dell'uso degli accantonamenti del Tfr.
Ma perchè tanta generosità nei confronti di lorsignori? La ragione
a nostro avviso è molto semplice.
Questo governo, come quelli che lo hanno preceduto, è convinto che
una maggiore competitività delle imprese italiane può essere
perseguita solo ridando fiato a nuovi investimenti produttivi, che possono
essere fatti solo se alla base vi è una ripresa dell'accumulazione
del profitto, che a sua volta dipende da una riduzione del costo del lavoro
(si va sempre a finire lì).
E siccome non è possibile una riduzione diretta dei salari, la scelta
è stata quella della riduzione della parte fiscale (cuneo fiscale)
che i padroni devono sostenere per avere alle proprie dipendenze dei lavoratori.
Ma queste mancate entrate da chi saranno pagate? Non ci vuole molta fantasia
per dare una risposta a questa domanda....
Ma al dilà di tutto dobbiamo prendere atto che anche il governo dell'Unione
crede fortemente nel principio popolare secondo cui " se va bene il nostro
padrone andremo bene tutti ", il che è tutto dire.
Vediamo ora quanto viene in tasca ai lavoratori e ai pensionati.
Irpef
L'imposta sulle persone fisiche cambia volto.
Berlusconi aveva introdotto un sistema con 4 aliquote:
23% fino a 26.000 euro
33% tra i 26.000 e 39.000 euro
39% tra i 39.000 e 100.000 euro
43% oltre i 100.000 euro
Le aliquote ora salgono a 5 e le deduzioni dall'imponibile vengono sostituite
dalle detrazioni d'imposta.
Le nuove aliquote sono:
23% fino a 15.000 euro,
27% tra 15.000 e 28.000 euro,
38% tra 28.000 e 55.000 euro,
41% tra 55.000 e 75.000 e
43% oltre i 75.000 euro.
La nuova Irpef, tenendo conto della trasformazione delle deduzioni in detrazioni
, determinera' un vantaggio per i lavoratori dipendenti con un reddito fino
a 40.000 euro, i pensionati fino a 35.000 euro e i lavoratori autonomi fino
a 32.000 euro.
I vantaggi per i lavoratori dipendenti crescono se hanno il coniuge e dei
figli a carico; per i nuclei piu' numerosi i vantaggi si hanno fino 45.000
euro reddito, mentre per i lavoratori autonomi scendono a 30.000 euro.
Oltre tali tetti vi e' un aggravio del prelievo.
Nel dettaglio avranno un vantaggio l'89 per cento dei dipendenti con solo
coniuge a carico, il 94 per cento dei pensionati e l'85% degli autonomi.
Assegni familiari
Gli assegni saranno piu' consistenti, e verranno pagati in quota decrescente
con l'aumento del reddito della famiglia.
Gli incrementi effettivi per i nuclei variano a seconda della composizione
e della fascia di reddito: si va da un minimo di 100 euro per i nuclei con
un figlio e redditi fino a 10.000 euro, per salire fino a 600 euro nel caso
di un nucleo con 3 figli e un reddito di 28.000 euro.
Dalle tabelle pubblicate dai principali quotidiani si nota con tutta evidenza
che quando si parla di minore tassazione Irpef per i redditi bassi si tratta
in realtà di poco più di un caffè al giorno (non si va
oltre i 110€ l'anno), non si recuperano neanche gli aumenti di luce e
gas che hanno registrato nel 2006 i rincari più salati degli ultimi
10 anni. Tanto per fare qualche cifra ricordiamo che in media una famiglia
ha speso 157 euro in più rispetto al 2005 senza tener conto che dal
1° ottobre 2006 sono scattati nuovi aumenti.
Il problema degli assegni famigliari è sempre lo stesso: vale a dire
che sono strutturati (ormai da anni) in modo tale che se i due coniugi lavorano
entrambi, anche in presenza di redditi modesti non percepiscono gli assegni
famigliari, perchè a fare testo è per l'appunto il reddito del
nucleo.
Fino all'anno scorso per poter accedere alla quota più bassa di assegno
(20€ circa al mese) occorreva avere almeno 2 figli e un coniuge con lavoro
a salario ridotto (part time) e da quato ci è dato a sapere la situazione
non cambierà in modo sostanziale.
Ciò che serve a un lavoratore/lavoratrice con figli e coniuge a carico
non è tanto il miserabile assegno famigliare quanto invece una seria
detassazione sul reddito e, soprattutto, l'accesso ai servizi (scuola, libri
scolastici, sanità) che uno stato civile dovrebbe garantire a costi
simbolici o almeno ragionevoli. Ma da questo orecchio i nostri governanti,
che, per farsi belli, addirittura hanno messo in pista un ministero per la
famiglia, non sembrano proprio sentirci.
Per correttezza occorre però dire che il governo ha deciso
di stanziare le maggiori entrate che deriveranno dalla lotta all'evasione
fiscale per aumentare le pensioni minime e i redditi degli incapienti (quelli
che guadagnano così poco che già ora non pagano le tasse). Ma
ciò che desta perplessità è che mentre per i padroni
i soldi si trovano subito, per i settori più poveri della società
bisogna aspettare che gli evasori fiscali si convincano a pagare il dovuto.
E l'equità?...
Vediamo ora quanto tolgono dalle tasche dei lavoratori.
Ticket
Il ticket per gli interventi di pronto soccorso codificati con il codice bianco
viene fissato a 25 euro. In pratica l'importo che era passato da 23 a 27 euro
nel corso nelle diverse formulazioni e' stato leggermente ridotto. Dal ticket
sono escluse le fasce esenti dal contributo alle prestazioni sanitarie e i
ragazzi fino a 14 anni.
A partire dal primo gennaio 2007, i soggetti che non ne saranno esentati,
dovranno pagare una quota fissa di 10 euro sulle ricette nel caso di prestazioni
di assistenza specialistica ambulatoriale.
Pensioni
Arriva l'aumento dell0 0,3% dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori
dipendenti.
Enti locali
Arriva a 4,3 miliardi di euro il taglio dei trasferimenti a comuni, provincie
e regioni. Di cui 2,1 andranno a carico delle regioni e 2,2 delle province
e comuni.
Il turnover dei dipendenti pubblici verrà coperto solo al 60%: tramite
l'assunzione di precari al 40% e con nuovi concorsi il restante 20%.
Addizionale irpef e tassa di scopo
Via il blocco dell'addizionale e aumento dell'aliquota Irpef, che dallo 0,5%
sale allo 0,8%. Così i comuni potranno contare su una maggiore autonomia
dal punto di vista dell'imposizione fiscale (ecco il federalismo fiscale).
Sempre per i comuni viene istituita la tassa di scopo. Potra' essere introdotta
allo scopo di finanziare fino al 30% della costruzione di nuove opere. L'imposizione
non si applichera' ai redditi inferiori a 20.000 euro.
Bollo auto
Dal prossimo anno circa il 90% degli automobilisti paghera' di piu' per il
bollo auto.
Sono esclusi dal ritocco i possessori di veicoli meno inquinanti 'Euro4' e
'Euro5', mentre per quelli di grossa cilindrata con una potenza superiore
a 100 kw arriva il superbollo per i kw eccedenti tale tetto. Per una vettura
di media cilindrata l'aumento varia da 8 a 15 euro.
Per quanto riguarda la sanità, si tratta di norme che comporteranno
un pesante aggravio di spesa per i cittadini e in particolare per le famiglie.
A tale proposito è utile ricordare che nel nostro Paese la sanità
non è completamente gratuita e che i cittadini non esenti, per usufruire
delle prestazioni, pagano già ticket che vanno dalle 36,15 euro per
ricetta per prestazioni di diagnostica specialistica e di laboratorio ai 13
euro per visite specialistiche, oltre ai ticket regionali sulle ricette per
farmaci e pronto soccorso.
Un’altra questione che spesso si sottovaluta riguarda le liste di attesa.
Questo è un fenomeno che riguarda tutti i cittadini, esenti e non esenti,
i quali non potendo usufruire delle prestazioni, causa i lunghi tempi di attesa,
sono obbligati a ricorrere alla sanità privata, con oneri a proprio
carico.
Gli altri balzelli sopra elencati altro non faranno che annullare i miseri
"vantaggi" che si avranno con la revisione delle aliquote irpef.
Da conteggi fatti dal sole24ore sembrerebbe addirittura che per i redditi
attorno ai 30mila euro ci sarà una perdita secca.
Vi sono poi una serie di provvedimenti a pioggia in sè poco significativi
messi li apposta per dimostrare quanto questo governo abbia a cura gli interessi
di tutti, ma che nella sostanza non vanno a modificare il taglio profondamente
classista di questa finanziaria. Vediamo alcuni esempi.
Farmaci
I prezzi dei medicinali da banco resteranno bloccati per tutto il 2007 al
livello praticato al 31 dicembre 2006. Viene anche precisato che il prezzo
deve essere chiaramente reso noto al pubblico mediante listini o modalita'
equivalenti e che le case produttrici dovranno assicurare ai rivenditori un
margine non inferiore al 25% calcolato sul prezzo massimo di vendita. Quanto
ai farmaci per i quali e' prevista la ricetta medica nel 2007 potranno aumentare
rispetto al 2006 dell'inflazione registrata nel periodo dicembre 2005-dicembre
2006.
Nella sostanza non cambia nulla; eppure con questo provvedimento sembrerebbe
che il Governo intenda mettere la parola fine allo strapotere delle case farmaceutiche.
Comuni alluvionati
Trenta milioni di euro per aiutare le popolazioni delle regioni Marche, Liguria
e Piemonte colpite da alluvioni nel 2006. Viene autorizzata la spesa di 10
milioni l'anno, per il 2007-2008-2009, che andranno a sostegno delle popolazioni
dei comuni che si trovano nelle tre regioni.
Energia e sviluppo
Per l'istallazione di caldaie e infissi per il risparmio energetico si potrà
recupera il 55% della spesa. Recupero del 20% dell'imposta per la sostituzione
dei frigoriferi che consumano troppo.
Finanziamenti infrastrutture.
Si spenderanno più di 6 miliardi per le infrastrutture, compresi
2,1 per la TAV.
Super stipendi
Viene fissato un tetto di 500.000 euro l'anno per lo stipendio dei manager
pubblici neoassunti, salvo specifiche. Mentre per le aziende ex municipalizzate
viene stabilito che i compensi del presidente e dei componenti del cda non
potra' essere superiore al 70% delle indennita' che spettano al sindaco e
al presidente della provincia dell'ente avente maggiore popolazione.
Sembrerebbe che il Governo intenda farla finita con i super stipendi.
Chissà come si sentirà quel manager che non potrà più
guadagnare un euro oltre i 500.000...
Tracciabilità dei pagamenti
Slitta la soglia minima oltre la quale i pagamenti ai professionisti dovranno
essere effettuati con assegni, bancomat o carte di credito. Scade il 30 giugno
2008 il termine entro il quale la soglia rimane a 1.000 euro (il decreto Visco-Bersani
aveva fissato il termine al 30 giugno 2007). La soglia dovra' essere ridotta
a 500 euro, dal primo luglio 2008 al 30 giugno 2009. A partire da questa data
la soglia scende a 100 euro.
Davvero tempi duri per gli evasori fiscali!!!
Università e ricerca
Arrivano 230 milioni in piu' per l'universita' e la ricerca. E contemporaneamente
un taglio netto del 12% sui finanziariamenti statali nel 2007. Il settore
della ricerca sara' inoltre esentato dal taglio di 30 milioni di euro previsto
dal dl Visco-Bersani. Arrivano nuove assunzioni per le universita'. Viene
inoltre istituito il fondo 'First' per la ricerca scientifica e tecnologia
di 300 milioni di euro nel 2007 e nel 2008 e di 360 mln nel 2009.
Spiagge
Accesso gratuito negli stablimenti balneari anche al fine della balnezione.
Vengono modificate le norme attualmente vigenti, permettendo di accedere alla
spiaggia senza l'obbligo di dover pagare il biglietto d'ingresso ai concessionari.
Si stabilisce inoltre che le regioni, sentiti i comuni interessati, dovranno
anche individuare un corretto equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati
e le spiagge libere. Si definisce poi il tempo delle concessioni agli stabilimenti,
balneari che avranno una durata massima di 20 anni.
Detrazioni badanti
Le spese sostenute per le badanti potranno essere detratte dall'Irpef fino
ad un importo massimo di 400 euro. Viene infatti istituita una detrazione
del 19% delle spese sostenute fino ad un importo massimo di 2.100 euro limitatamente
ai redditi fino a 40.000 euro. In pratica lo sconto gia' previsto per gli
addetti all'assistenza personale sotto forma di deduzione viene trasformato
in detrazione.
Asili nido
Si spenderanno cento milioni di euro, per i prossimi 3 anni, che serviranno
anche alla realizzazione di un piano per lo sviluppo dei servizi socio-educativi.
Praticamente niente.
Alcune prime conclusioni.
Potremmo andare avanti elencando una miriade di provvedimenti che sono stati
aggiunti progressivamente per alimentare quel sottobosco di enti e corporazioni
diffusi su tutto il territorio nazionale che altro non fanno che garantire
il consenso sociale al Governo sia esso di destra che di sinistra. Ma cio
non ci impedirebbe di esprimere una valutazione fortemente critica nei confronti
della filosofia che ha guidato fin dall'inizio l'approvazione di questa legge
finanziaria.
Una filosofia tutta volta al conseguimento degli interessi della borghesia
e in particolare della Confindustria che deriva dalla convinzione che la maggior
competitività del sistema Italia è raggiungibile atraverso il
rafforzamento della borghesia nazionale.
Lo stesso Prodi ha nei giorni scorsi ricordato ai nostri piagnucolosi padroni
le ingenti risorse (7 miliardi di euro) stanziate a loro favore.
Gli interessi dei lavoratori vengono così visti in seconda battuta,
come conseguenti a quelli padronali, nonostante che la storia degli ultimi
decenni abbia chiaramente fatto vedere che ogni qualvolta il sistema economico
si è "rilanciato" ciò è sempre avvenuto a danno
dei livelli occupazionali, dei livelli salariali e della qualità e
quantità dei diritti.
Gli aumenti dei tikets, i bolli, i balzelli, il peggioramente del sistema
pensionistico, le addizionali comunali, eccetera, eccetera, devono essere
visti in quest'ottica: costi che i lavoratori devono pagare per sostenere
gli interessi della borghesia, la quale deve rafforzarsi per per garantire
un benessere da cui i lavoratori saranno esclusi.
E' emblematico il trattamento che hanno avuto i precari.
La famosa lotta contro il precariato non è passata attraverso l'abolizione
della legge Biagi e un ridimensionamento della legge Treu: tutto si è
risolto con un premio dato ai padroni che hanno lavoratori assunti a tempo
indeterminato, i quali dovranno essere loro a valutare se gli converrà
avere un lavoratore licenziabile in qualsiasi momento o un premio in termini
di riduzione di tasse se il lavoratore se lo terrà.
Impressiona l'accondiscendenza dei partiti della sinistra radicale che, limitandosi
a fare critiche sui singoli provvedimenti, ottenendo anche miglioramenti di
un certo rilievo, non si sono assunti la responsabilità di denunciare
la linea profondamente antipopolare che è alla base delle scelte politiche
del Governo Prodi.
Enfatizzano le cose positive fatte, ma poi, con il mal di pancia,
e per senso di responsabilità, approvano la manovra complessiva.
I sindacati sono i soggetti più in difficoltà e si è
visto a Mirafiori e nella scuola. La loro adesione data alla logica che ha
ispiralo la Finanziaria 2007 li rende incapaci di produrre conflittualità
e pertanto non riescono a dialogare con le loro basi sui posti di lavoro.
Vengono accusati dal basso di essere lo zerbino del Governo e di ignorare
la democrazia.
Per i lavoratori la situazione è dunque a dir poco allarmante, i quali
si trovano a dover fare i conti con delle rappresentanze sia politiche che
sindacali nelle condizioni descritte, e con una destra che si ringalluzzisce
grazie anche alla pesante caduta di credibilità del governo denunciata
da tutti gli organi di sondaggio.
Forse ciò che occorre è avere la forza di ricominciare da capo
cercando i necessari collegamenti per rilanciare una piattaforma che veda
al centro le parole d'ordine pre elettorali su occupazione, sanità,
diritti, scuola, pensioni, avendo la necessaria determinazione sia nel perseguire
gli obbiettivi, sia nel far crescere dal basso una logica diversa da quella
che sembra prevalere comunque al dilà dei cambi di governo.