Referendum sociali.
Presentazione
dei quesiti su estensione dei diritti e delle tutele, scuola pubblica, elettrodotto
coattivo, sicurezza alimentare, incenerimento dei rifiuti. Reds. Luglio 2002.
E' in pieno svolgimento in tutta Italia la raccolta delle 500.000 firme necessarie per sostenere i sei referendum sociali promossi da Rifondazione comunista, insieme alla sinistra sindacale confederale ed extraconfederale, ad associazioni e gruppi politici ambientalisti.
I primi due quesiti riguardano l'estensione a tutti i lavoratori dipendenti delle tutele previste dall'art. 18 dello "Statuto dei lavoratori" contro il licenziamento senza giustificato motivo e dei diritti democratici e sindacali sul posto di lavoro (art. 35). Il terzo è finalizzato a sostenere la scuola pubblica e contro l'istituzione della parità scolastica e dei conseguenti finanziamenti statali alle scuole private. L'analisi di queste tematiche è affrontata negli articoli I referendum del Prc su art.18 e art.35 e Scuola pubblica.
Gli altri tre quesiti referendari riguardano materie sanitarie e ambientali, e sono il frutto di un'alleanza in questa battaglia su più temi tra il nostro partito e i gruppi e le associazioni ambientaliste. Vediamone qui sinteticamente il contenuto:
1. Elettrodotto coattivo
Si tratta di abrogare una norma del Codice civile (in rosso), che riprende un regio decreto del 1933, secondo cui "Ogni proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche, in conformità delle leggi in materia". In pratica l'Enel può requisire un fondo, di privati o enti pubblici, per impiantare tralicci o condutture elettriche senza che questi possano ricorrere contro l'esproprio. Il referendum intende istituire la possibilità di ricorrere da parte del proprietario.
2. Sicurezza alimentare
L'art. 5 della
legge 30 aprile 1962, n. 283, concernente la "Disciplina igienica della
produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande" dice:
"E' vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere,
detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque
distribuire per il consumo, sostanze alimentari:
[...] h)
che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle
piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo.
Il Ministro per la sanità, con propria ordinanza, stabilisce per ciascun
prodotto, autorizzato all'impiego per tali scopi, i limiti di tolleranza e l'intervallo
minimo che deve intercorrere tra l'ultimo trattamento e la raccolta e, per le
sostanze alimentari immagazzinate, tra l'ultimo trattamento e l'immissione al
consumo".
Ciò che si vuole abrogare (in rosso nel testo) è la possibilità concessa al Ministro della sanità di modificare a suo piacere, innalzandoli con una semplice ordinanza, i valori percentuali delle sostanze tossiche nei cibi e nelle bevande (pesticidi, anticrittogamici, ecc.).
3. Incenerimento nei rifiuti
Quest'ultimo referendum non si prefigge certo di cancellare gli inceneritori di rifiuti, ma intende abrogare gli incentivi economici che i poteri pubblici assegnano per la costruzione di nuovi impianti. Ciò va a scapito ovviamente di politiche alternative di smaltimento dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio, nonché di pratiche sociali che mirino alla riduzione della produzione dei rifiuti.