DISOBBEDIAMO ALLA GUERRA!

Ci siamo, la guerra è alle porte, ancora una volta i rambo dell’occidente si preparano a riportare la “legalità internazionale” nel mondo, cioè ad ammazzare migliaia di persone, per lo più civili, a distruggere paesi già poveri per mantenere e ampliare l’ingiusta e aberrante distribuzione delle risorse, per riaffermare il diritto del più forte: ormai è evidente a tutti che la guerra è diventata un’operazione di “polizia internazionale” (e viceversa: le operazioni di polizia diventano operazioni di guerra, si pensi alla repressione delle manifestazioni anti-G8 di Genova) con la quale si affermano nuove regole nel quadro internazionale.

Al momento non sappiamo dire con certezza se questa nuova aggressione è espressione della guerra civile per la leadership del nascente impero (l’ordine politico sovranazionale della globalizzazione economica) o se si inquadri piuttosto come tentativo, dei gruppi di potere che sostengono l’amministrazione Bush (e altri governi come quello Blair o Berlusconi), di mantenere posti di comando minacciati anche dal costituirsi del potere imperiale, ma se questa differenza può essere importante per valutare possibili sponde per impedire la guerra (Schroeder-Fisher in Germania) se guerra sarà a pagare un altissimo prezzo saranno ancora una volta le popolazioni irakene già durissimamente colpite dall’embargo decennale e dalla dittatura di Saddam Hussein. (aiutato e “messo lì” proprio dall’occidente).

Ma a noi in Europa, in Italia questa guerra ci riguarda solo da un punto di vista morale? Assolutamente no!! La guerra ha dei costi enormi e per sostenerla i nostri governanti stanno proseguendo con le politiche neoliberiste di distruzione dei servizi sociali; in altre parole più carri armati, più soldati, più missili, più bombardieri vuol dire meno ospedali, pagare di più le medicine, tagli alla scuola, alle pensioni, a tutte quelle (già poche e in via di smantellamento negli ultimi decenni) misure che garantiscono un minimo di assistenza e di diritti alle parti più povere e più deboli della società, fasce sociali  che stanno crescendo di numero anche nei paesi “ricchi”.

Inoltre la guerra come metodo permanente (“guerra infinita”) di legittimazione del potere significa e significherà sempre più militarizzazione dei territori, cioè azione preventiva di repressione continua e feroce verso qualsiasi forma di dissenso e di opposizione.

Se l’obiettivo fosse realmente combattere il “terrorismo” non si ricorrerebbe al “pan per focaccia” moltiplicato per cento (cosa assolutamente inefficace viste le attuali forme di “guerra asimettrica”, e che può solo alimentare odi, fanatismi di ogni genere, preparare altre future guerre), ma si lavorerebbe per creare un nuovo modello di sviluppo che possa impedire la catastrofe sociale ed ambientale. E poi l’Irak può costituire una seria minaccia per gli Usa o per il mondo occidentale? “assolutamente no”: a esprimersi in questi termini, non è un anarchico o un no-global, ma Scott Ritter, statunitense, ex marine, elettore di Bush nelle ultime elezioni e soprattutto ex-ispettore dell’ONU in Irak!!!

Sia a livello internazionale, sia a livello locale l’unica garanzia per la sicurezza è la rimozione delle cause profonde della esclusione e del disagio sociale, della terribile situazione in cui vivono milioni di esseri umani: una vera e duratura pace ci può essere solo dove c’è partecipazione dal basso, democrazia e giustizia sociale.

Ormai è evidente che i leader del centrosinistra non sono in grado di fare alcuna radicale opposizione alla guerra anche perché sono totalmente subalterni all’ideologia neoliberista che è l’altra faccia della moneta- guerra (si pensi all’intervento in Kosovo: ricordate la “guerra umanitaria” dagli “effetti collaterali”? e l’uranio impoverito?).

In tutto il mondo sta crescendo la mobilitazione contro questa guerra, persino negli Usa il “movimento di Seattle” è sceso nelle strade di Washington, nonostante la durissima repressione da parte della polizia, ed ha dimostrato che anche negli States c’è una vasta opposizione a questa ennesima carneficina.

Anche noi dobbiamo mobilitarci direttamente, far sentire la voce del dissenso nei confronti della guerra!

Ognuno può fare qualcosa: mettere una firma, partecipare alle manifestazioni, diffondere volantini, mettere un lenzuolo al balcone, parlare nei sindacati, nei luoghi di lavoro, preparare iniziative, scioperi, non dare soldi alle banche che finanziano la guerra, in mille modi si può disobbedire alla guerra!!

 

   DISOBBEDISCI- BOICOTTA- DISERTA LA GUERRA!  

 

Risorse Umane Kontro Ogni Logica Alienante

 

 Associazione “Ya Basta!”: sede di Foggia, piazza Mercato 40, lunedì ore 20.30

 

Rukola – fanzine autoprodotta: rukola@virgilio.it, www.ecn.org/rukola

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