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L'arresto del presidente Abdullah Ocalan ha riproposto l'urgenza della questione kurda all'opinione pubblica internazionale. Il tentativo del presidente Ocalan di portare all'attenzione dell'Europa il dramma del popolo kurdo ha incontrato lo sbarramento degli interessi economici, politici, strategici e militari dei paesi occidentali, i quali si sono rifiutati di riconoscere l'esistenza del conflitto in atto in Turchia tra il regime di Ankara ed il movimento di liberazione kurdo, negandogli l'asilo politico. Come è noto la Legge
italiana vieta il commercio di armamenti verso i Paesi
nei quali è in atto una guerra. Industrie come la ex
Piaggio Aeronautica producono tecnologie belliche,
velivoli da ricognizione e motori per aerei ed elicotteri
da combattimento, che vanno ad alimentare l'arsenale del
regime turco, il secondo esercito della NATO. L'italiana Agusta, d'altro canto, sta per fornire all'Aeronautica militare turca ben 128 elicotteri da combattimento "Mangusta" i quali, con il pretesto della lotta al "terrorismo" del PKK, andranno a bombardare il sud est della Turchia ed il nord dell'Irak, distruggendo i villaggi del Kurdistan e massacrando i civili kurdi. Riconoscere l'esistenza dello stato di guerra nella Turchia sud orientale è indispensabile affinché vengano bloccate immediatamente le commesse militari con Ankara e le esportazioni di armamenti e di tecnologie belliche che quel regime utilizza per reprimere il popolo kurdo. Per questo pensiamo che sia importante mobilitarsi a Genova, sede della Piaggio Aeroindustries, proprio nel momento in cui viene formalmente definito il prezzo di vendita della società alla cordata guidata dalla Tushav, per chiedere il blocco immediato del commercio di armi con la Turchia e la convocazione di una conferenza internazionale per la pace in Kurdistan. Genova, 6 marzo 1999 concentramento in Piazza De Ferrari ore 15.30 Coordinamento ligure per la libertà del popolo kurdo Info: 010-2428239 | 010-267877 |
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