Ultime modifiche · Mostra sorgente · Entra
s1_s2-i_presupposti_teorici.txt · Ultima modifica: 2008/09/16 23:06 da xdxd.vs.xdxd

S1/S2

Presupposti teorici

Nelle “Tre Ecologie” Guattari, tramite la definizione di “ecosofia”, descriveva la necessità di estendere il concetto di ecologia, fondendo prospettive ambientali, mentali e sociali/economiche, criticando la separazione dualistica ta i sistemi umani e non-umani. Lo studio dell'ecologia (e, quindi, degli ecosistemi) diventa uno studio di fenomeni complessi che unisce e ibrida discipline diverse. Nel processo, questa ibridazione diventa metodologia.

Questo è un approccio che ci sentiamo di condividere. Le tecnologie digitali, nel loro ruolo di “materializzatori di dimensioni immateriali”, aprono le possibilità verso una vera e propria metodologia dell'ibridazione.

Non si parla di un processo di semplice integrazione, natrualmente. In questo l'approccio ecologico ci fornisce degli importanti strumenti concettuali che sono particolarmente significativi nel descrivere lo studio relazionale dei sistemi. L'ecologia è realmente sovversiva nel fondarsi non sui suoi concetti più sofisticati, bensì su un concetto basico, come l'interrelazione. Un concetto, questo, che non è percepito nella sua radicalità nemmeno dagli ecologisti stessi. :)

Alla mente occidentale il termine “interrelazione” richiama i concetti della connessione causale: le cose sono interrelate se un cambiamento in un oggetto influenza un altro oggetto. In ecologia il termine ha, invece, un significato assai più profoldo, alludendo alla profonda intessitura che corre tra le componenti dell'ecosistema. Non esistono entità discrete.

“L'approccio ecologico intacca non solo le teorie della crescita e quelle dello sviluppo continuo, ma la scienza stessa. ” (Everndern)

Il '900 può tranquillamente essere definito come il secolo dell'interrelazione. A partire dall'inizio del secolo, le teorie dell'informazione, la fisica, la sociologia, l'antropologia, l'economia non fanno che parlare di interrelazione, di teorie dei sistemi. In più di una direzione, derivanti dal mutare delle realtà e dagli scontri dialettici che ne derivano.

Carl von Bertalanffy, un biologo, con la sua teoria generale dei sistemi, Heisenberg, Shroedinger, Fourier-Clausius, Bolzmann. Lo scienziato diventava parte dell'equazione.

Norbert Weiner, con la cibernetica, introduceva il concetto di feedback, invadendo così la percezione stessa del concetto di sistema, aprendo le porte (aperture vicendevoli, in realtà) a personaggi come von Neumann e Shannon, e la costruzione delle teorie sull'informazione.

Leo Szilard, oltre a sviluppare l'idea della reazione a catena nel nucleare, coniava il termine bit, come parallelo tra la fisica quantistica e la comunicazione. Definizione quantitativa che svolgeva il preziosissimo ruolo di spostare l'attenzione dal mondo fisico per come esso era interpretato dalla scienza classica.

Non esistono differenze, nella teoria dell'informazione, se non quelle che possono essere percepite da un osservatore. Non più la concezione di una forza, di un processo o di un oggetto, ma interazione tra oggetti/soggetti/processi molteplici.

Si iniziava a sviluppare la cultura della “differenza”, secondo cui l'oggetto isolato perdeva significato e l'informazione convogliata dall'oggetto (la comunicazione) dipendeva dalla “differenza” e, quindi, dall'identificazione dell'altro, dal guardare e dal farsi guardare e percepire, definendo un approccio completamente interrelazionale (Bateson): una dimensione mentale ed ecosistemica.

Tutto il procedimento si incastonava nell'evolvere della tecnologia, sempre più orientata alle dimensioni immateriali delle molteplici realtà che si andavano a descrivere tramite la fisica, l'etnografia, l'economia, la matematica, la filosofia.

Cambiava la metropoli, che da industriale diventava, prima, post-industriale e, poi, comunicazionale, costruita su psicogeografie, su flussi di comunicazione.

Cambiavano la produzione e, quindi, le merci. Il progressivo spostamento verso una economia basata sui servizi e meno sulla produzione industriale, in cui la globalizzazione, abilitata tecnologicamente e comunicativamente, contribuiva a spostare la produzione industriale fuori dal campo percettivo del mondo occidentale, trasferendola nei luoghi remoti e mitologici in cui scarpe da ginnastica luccicanti e tecnologiche venivano prodotte da neo-schiavi e portate nei centri commerciali, vere e proprie realtà virtuali del nostro quotidiano, e proposte come oggetti di comunicazione e di relazione.

In questo contesto la logica diventa una logica strutturata in forma di rete.

Il caos e la complessità delle interrelazioni diventano tecnologia essi stessi. Il “rumore” perde la connotazione negativa di “fenomeno sporco”, e diventa anch'esso parte delle equazioni, creatore di energia e di creatività.

La decostruzione non è distruzione: è de-costruzione, è costruire in un modo differente. E' la scomposizione concettuale e il successivo riassemblaggio in forme di rete, ipercollegate, caoticamente sistemiche, critiche.

La decostruzione è sconvolgente: invade filosofia, architettura, letteratura, arte e comunicazione. Anche l'economia ne sente gli influssi, col proliferare delle tensioni verso la creazione di modelli economici basati sulla decostruzione di quelli classici, basati sulla rete, sullo scambio, sulla presenza di infiniti produttori/consumatori.

Il cutup diventa fondamento esplicito dell'arte: tagliare e ri-incollare/ri-contestualizzare concetti, immagini, video, suoni, testi, rappresentazioni virtuali, carne, luoghi.

Secondo i fondatori di Google “stiamo vivendo il più grande ed eccezionale esperimento di anarchia scientifca mai eseguito”.

Da dove emerge l'“ordine”?

Probabilmente, secondo Bateson, dalla “differenza che fa la differenza”, in accordo col suo studio sulle simmetrie e complementarietà della comunicazione, della definizione dell'identità, e della percezione.

L'approccio di Bateson all'ecologia (e quindi agli ecosistemi) aumentava la concezione classica dell'ecologia, e anche di quella che derivava dalla cibernetica, aggiungendo allo scambio di informazione “al confine”, un'osservazione globale della natura (e in cui il concetto di natura diverge profondamente dalla concezione “ambientalista”, aggiungendo le dimensioni culturali, antropologiche e tecnologiche). Si va ben oltre l'elencare insiemi di funzioni di equilibrio, aggiungendo scambi di informazione, di entropia positiva e negativa a livelli profondi.

Il concetto di mente diventava un aspetto del sistema nella sua interezza. La mente individuale è immanente nell'ambito di un concetto più grande che non è di tipo trascendentale: è bensì immanente a sua volta nel sistema interconnesso dell'ecologia planetaria. Non quindi mente come 'Io' o 'coscienza', ma come risultato dell'interconnessione di sistemi.

In Bateson questo approccio implicava lo studio dei comportamenti e dei processi di apprendimento a livello culturale e delle civilizzazioni.

Questa modalità era interessante e, per esempio, condivisa da Raymond Williams, che sosteneva, parlando di problematiche sulla definizione dell'identità: “E poi, per essere in grado di fornire spiegazioni su questa specifica comunità, una comunità formale, che è anche uno specifico e generale modo di vedere le altre persone e la natura, è necessario approcciare i problemi dei gruppi sociali in modalità totalmente nuove. Non si parla più della riduzione di individui in gruppi tramite un qualche processo di calcolo di medie e statistiche; è un modo di percepire i gruppi dentro e attraverso le differenze individuali: la specificità degli individui, e delle loro individuali creazioni, che è la via necessaria per affermare la loro reale identità sociale, nel linguaggio, in certe situazioni caratteristiche, esperienze, interpretazioni, idee.”

O, ancora, Gergen, uno dei fondatori del costruttivismo psicologico, che affermava che “quando si analizzano le argomentazioni della postmodernità, si trova la possibilità di rimpiazzare un punto divista sul mondo individualistico - in cui le menti individuali sono elementi critici al funzionamento dell'essere umano - con una realtà relazionale. Possiamo sostituire alla affermazione cartesiana 'cogito ergo sum' la versione 'communicamus ergo sum', perchè nell'assenza di atti di comunicazione coordinata non esiste, semplicemente, nessun 'Io' da articolare. La svolta postmoderna non solo de-oggettivizza il sè individuale, ma indica anche la via per la definizione di un nuovo vocabolario per l'esistenza.”

Whitehead e Russel, nei Principia Mathematica, aprirono il dibattito nell'affrontare la logica del paradosso creando, tramite la meta-matematica, un livello di astrazione che consentisse di “parlare delle categorie”, partendo dalla concezione che le “categorie” non possono essere un elemento del sistema, pena il paradosso.

La teoria della dis-continuità tra gli elementi e la loro categorizzazione è la teoria dei tipi logici che Bateson usa come fondamento della propria teoria della comunicazione, evidenziando, ad esempio, come nei mammiferi avvenga di continuo una interazione tra i diversi livelli, ad esempio nel gioco o nell'umorismo.

Da meta-matematica, quindi, a meta-comunicazione, o studio del contesto, gioia e dolore delle menti “logiche”.

La definizione del contesto è uno dei fondamenti dello studio delle culture visuali, ed è profondamente collegato all'ambito delle neuroscienze, per cui i “vocabolari simbolici”, la cui esistenza è stata rilevata da scoperte rivoluzionarie come quella dei Neuroni Specchio di Rizzolatti, è strettamente collegata al concetto di contesto.

Il che porta allo studio di come venga creato e appreso il significato.

Secondo Mieke Bal, il significato è una entità emergente dall'interazione contestuale dell'osservatore, tanto da non esistere in sua assenza.

Questa affermazione è profondamente in accordo con quanto rilevato tramite la scoperta dei Neuroni Specchio e, per tornare a Bateson, dal descrivere processi continui di apprendimento tramite processi di interazione. Apprendimento come fenomeno comunicativo. La definizione del contesto, quindi, è un concetto del mondo della comunicazione e non può essere assunto come oggetto fisico separato dall'osservatore.

In tutto questo emergere di dimensioni interrelazionali, e quindi ecosistemiche, i parametri economici rientrano in ballo nella considerazione del funzionamento economico, e, quindi, da una prospettiva che è quantitativa per natura, della comunicazione. La possibilità di percepire ed elaborare enormi quantità di informazioni è fondamentale per la vita, ma la “banda” disponibile non è infinita e, quindi, le dimensioni dell'inconscio e dell'istinto giocano un ruolo fondamentale. Bateson rilevava un profondo distacco da un approccio esclusivamente cibernetico, descrivendo i processi di selezione come processi guidati da scopo, intenzione e attenzione. Bateson descriveva la mente come un sistema cibernetico complesso che includesse l'inconscio: un modello, una mappa, da non confondere con il territorio.

Le metodologie ecosistemiche, quindi, sostituite a quelle “sistemiche”, creano un continuo complesso ed entropico, costruito da interazioni comunicative che determinano la realtà in maniera non dualistica: non dentro o fuori, non materiale o immateriale, ma de-costruita e ricostruita in maniera dinamica, in una dimensione mentale comunicazionale interattiva e, quindi, culturale.

In questa prospettiva Jameson affermava la de-storicizzazione della cultura, affermando la “prodigiosa espansione della cultura nel dominio sociale, fino al punto che tutto nella nostra vita sociale - dal valore economico, allo stato del potere, alle pratiche e alla struttura stessa della psiche - può essere descritto come trasformato in senso 'culturale', in una concezione originale e ancora non teorizzata”.

Nel 1984 Lyotard notava nelal scienza una rinuncia all'aspirazione verso la continuità, l'esattezza, l'assolutismo.

In modo simile Terry Eagleton, compagno di Jameson nello studio del postmodernismo, notava uno spostamento nell'orientamento della conoscenza scientifica, affermando che, dopo la morte delle 'metanarrative'. “la scienza e la filosofia devono abbandonare le loro ambizioni metafisiche, e vedersi più modestamente come un altro insieme di narrative”.

Già dal 1930 Max Weber mostrava come la tradizione si fosse trasformata in uno stereotipo con una concezione circolare del tempo, in una struttura “incantata” della vita del mondo. Più recentemente, Habermas notava nella tradizione una mancanza di differenziazione tra le sfere dell'azione e della conoscenza. Durkeim la descriveva come una specie di organizzazione sociale in cui i legami di gruppo diventavano più importanti dell'autonomia dei soggetti individuali.

Secondo Anthony Giddens la postmodernità ha distolto l'attenzione dell'autorità dal fondamento epistemologico del pensiero illuministico, ha fratturato le grandi narrative della storia e ha mostrato che nessuna versione dell'“assoluto” o dell'“universale” può essere legittimata.

Secondo il teorico culturale Stuart Hall “già Focault non riteneva necessario il concetto di ideologia nella descrizione di quelle micro-tecnologie tramite cui il potere produce il 'corpo docile', e tramite cui, tramite la disciplina dei corpi individuali, raggiunge il cuore del corpo sociale”.

La storia, quindi, finisce. O, almeno, ne finisce la possibilità di una sua concezione assolutistica e/o universalistica lasciando spazio ad una concezione ecosistemica, basata su flussi di comunicazione strutturati su reti che afferiscono a principi ibridamente materiali/immateriali, integrati su livelli interattivi, su autodefinizioni tanto quanto su eterodefinizioni, e sul concetto che le prime non sono differenti dalle seconde, essendo due facce della stessa medaglia.

La decostruzione, quindi, e la ricostruzione in una forma entropica, relazionale, creativa ed estremamente complessa. E in necessità di una definizione, riprendendo Gergen, di un nuovo vocabolario per l'esistenza che sia occasione per ridiscutere i concetti di potere, società, identità.

 
s1_s2-i_presupposti_teorici.txt · Ultima modifica: 2008/09/16 23:06 da xdxd.vs.xdxd
Ultime modifiche · Mostra sorgente · Entra
Recent changes RSS feed Creative Commons License Powered by PHP Valid XHTML 1.0 Valid CSS Driven by DokuWiki