L'Internationale Situationniste nella sua critica teorica e pratica della società dello spettacolo ovviamente si è occupata anche del linguaggio. Le parole, come le immagini, hanno un potere ed esprimono quei poteri a cui sono assoggettate, cui servono. Una critica radicale della società esistente non può prescindere dalla critica radicale del linguaggio, dei suoi usi, dei suoi monopoli ideologici. Ripresentare in versione italiana due testi apparsi sulla rivista Internationale Situationniste intorno al linguaggio, in qualche modo esprime l'ambizione del progetto cui tendiamo: scardinare i meccanismi produttivi del e nel linguaggio, per costruire la nuova lingua della liberazione, la capacità di esprimere, contro le codificazioni, le ricchezze possibili della libertà e, dunque, della "nuova poesia": quella della vita che si realizza. Il testo ripropone in versione italiana: All the king's men e Les mots captifs (parole prigioniere) prèface à un dictionnaire situationniste.
|