Grenoble, città-laboratorio. I suoi abitanti, le cavie, vivono sempre connessi, capillarmente spiati da telecamere e schede magnetiche. Uffici, scuole, mezzi di trasporto, perfino gli ambienti domestici diventano prigioni elettroniche; tra palazzoni ipermoderni e centri di ricerca e sviluppo, le nanotecnologie sono nel loro brodo di coltura. Sguazzano tra centrali nucleari, siti militari, ospedali, arredo urbano, abbigliamento, fin dentro ai corpi, per un avvenire eco-sostenibile.
Da alcuni anni un gruppo per la costruzione di uno spirito critico a Grenoble, Pieces et main doeuvre, compie un lavoro di analisi e informazione preciso e puntuale, e si attiva per ostacolare lavanzata di nuovi impianti nocivi e la società che li produce.
In questo testo si racconta di un sogno scientifico e dellincubo del suo avverarsi.
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