Termine di paragone per i movimenti successivi; fonte inesauribile di riferimento per qualunque analisi si voglia fare delle rivolte europee dell'ultimo quarto di secolo; ricordo rancoroso per i suoi contemporanei e mito discreditato per il giovane ignorante, lo spettro del '68 si aggira da trent' anni per l'Europa. Ma cos'è stato? Il libro non spiega nulla che non riguardi la vita quotidiana di migliaia di parigini coinvolti nella festa del Maggio. Questa è la storia della prima volta nel dopoguerra d'Europa che in pochi giorni migliaia di borghesi vedenti, operai e studenti hanno fermato un Paese, fatto fuggire il suo presidente, iniziato un processo di rivolte che presto contaminerà Germania, Italia, Spagna, Grecia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, ecc. con lo scopo di vivere senza tempo morto e godere senza ostacoli. Il Maggio (pubblicato in inglese nel luglio '68) raccontato da Quattrocchi è la cronaca viva e palpitante di quei giorni, fuori da analisi paludate, lontano da quei tanti saggi che usciranno in seguito su quel movimento. Il libro è completamente illustrato con decine di fotografie riguardanti i fatti di quei giorni.
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