Sciopero generale del popolo basco.
Analisi dello sciopero generale convocato dalla sinistra indipendentista basca per denunciare il persistere della negazione del diritto all'autodeterminazione del popolo basco da parte degli stati spagnolo e francese. A cura del Comitato Euskadi di Bari. Maggio 2001.

10 aprile '01
Euskal Herria (Paesi Baschi)

458.000 persone hanno preso parte allo sciopero generale convocato dalla sinistra indipendentista che ha coinvolto scuole, università, fabbriche, negozi, ecc, delle province basche sotto dominio spagnolo, attraverso 202 picchetti informativi, 36 cortei, presidi in 97 città e paesi, blocchi stradali pacifici, durante i quali le forze di sicurezza spagnole hanno praticato 37 arresti. Manifestazioni di appoggio e solidarietà si sono svolte anche nelle province sotto dominio francese. Alla fine della tappa del Giro dei Paesi Baschi di ciclismo sul podio della premiazione è stato letto il comunicato dello sciopero generale; in accordo con l'organizzazione della gara nessuna iniziativa ha disturbato la manifestazione sportiva. Alla mobilitazione hanno preso parte, nonostante la loro condizione, i più di seicento detenuti politici baschi.

Lo sciopero è stato organizzato per denunciare il persistere della negazione del diritto all'autodeterminazione da parte degli stati spagnolo e francese, che di fronte alle continue e ferme richieste di "Sovranità e Pace" da parte del popolo basco rispondono con più repressione, negazione di diritti ed un vero e proprio razzismo culturale, mettendo in campo tutte le relazioni internazionali a loro disposizione per dare al mondo una idea assolutamente distorta della realtà basca. In particolar modo lo sciopero aveva l'obiettivo di mostrare chiaramente che Euskal Herria è ormai in marcia per conquistare la sovranità che le spetta come popolo libero, e che nessun tipo di pressione, legale o illegale, potrà fermare questo cammino.

Considerando che Euskal Herria non arriva neppure a 3 milioni di abitanti, la mobilitazione è stata veramente di vaste proporzioni, così come è stato per la dodicesima edizione della Korrika (maratona popolare in favore della lingua basca) conclusasi domenica 8 ed alla quale hanno preso parte 500.000 persone di tutte le età.

Quella dello sciopero generale di martedì 10 aprile è la migliore risposta che la società civile basca potesse dare all'assoluta chiusura da parte di Madrid, ai 160 arresti in tre mesi, al rinnovarsi della pratica della tortura e delle umiliazioni da parte delle forze di sicurezza (il caso più recente è quello di Iratxe Sorzabal), al tentativo di mettere fuori legge tutti gli organismi popolari baschi (sia politici che culturali), all'attacco alla libertà di espressione di cui è vittima il giornalista basco Pepe Rei, all'ostracismo ed alle disposizioni liberticide di cui è vittima la lingua basca, ecc.

Per una più dettagliata e completa documentazione della giornata di sciopero si può consultare il seguente sito:
http://www.gara.net/01/04/11