Le "generose offerte" di Barak a Camp David.
Per ricordare e comprendere le cause delle tensioni in Palestina riproponiamo attraverso una mappa dei territori la "grande truffa" degli accordi di Camp David del luglio 2000. Reds. Marzo 2002.


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Da varie fonti sono state sbandierate le storiche concessioni di Barak e "l'ingratitudine" e la miopia politica di Arafat. In realtà, propaganda israeliana a parte, le proposte di Tel Aviv erano inaccetabili e disconoscevano le stesse risoluzioni ONU sul ritiro israeliano dai territori occupati con la "guerra dei sei giorni" del 1967.
Questa a grandi linee la proposta israeliana visualizzata nella cartina:
1. La zona azzurra rappresenta nei progetti l'annessione israeliane di un 10% di territori occupati, raggruppa 69 colonie e cioè gli insediamenti dove vivono l'85% dei coloni. Di fatto queste annessioni spezzano in tre il futuro stato palestinese rendendo impossibile qualsiasi continuità territoriale.
2. La zona azzurra a righe viola rappresenta un ulteriore 10% di territorio a "controllo temporaneo" militare e civile israeliano per un periodo indeterminato.
3. I confini esterni, linea viola, restano sotto controllo israeliano
4. Nessuna accordo su Gerusalemme
5. Nessuna concessione seria sul rientro dei profughi
A Taba, nel Gennaio 2001, le proposte israeliane si avvicineranno alle richieste palestinesi (niente fascia di sicurezza, minori annessioni, parziale soluzione del problema dei profughi, concessioni per una diversa soluzione per Gerusalemme...), ma a quella stessa data la situazione sul territorio è ben diversa. La seconda intifada è già scoppiata e all'orizzonte si prospetta l'elezione certa di Sharon a Primo Ministro, e questa realtà rende impossibile qualsiasi accordo.