C'è chi dice che l'idea di creare
un Partito dei Lavoratori fece la sua comparsa la prima volta
nel luglio del 1978, al congresso dei petrolchimici, a Salvador,
Bahia. Altri affermano che la decisione di formare il PT fu presa
nel gennaio del 1979, all'XI congresso dei metalmeccanici di
São Paulo, tenuto a Lins.
In quegli anni era cominciato in Brasile
il processo di lenta e graduale apertura che segnava l'inizio
della fine della dittatura militare. Costretto dalle crescenti
pressioni popolari ed anche dal calendario del progetto di apertura,
il regime lanciò nel dicembre del 1979 una legge sui partiti.
Cercava in questa maniera di dividere le forze dell'opposizione,
garantendosi l'appoggio al governo attraverso la creazione di
un partito di centro (il Partito Popolare) e utilizzando la sigla
del "rassicurante", rinato PTB, per la rappresentanza
della classe lavoratrice.
Ma ciò che il regime non aveva previsto
fu il sorgere, indipendente da tutte quelle macchinazioni, del
Partido dos Trabalhadores, basato sulle mobilitazioni del nuovo
sindacalismo concentrato nell'ABC. Insieme ai sindacalisti stavano
anche altre forze politiche e sociali: avanguardie popolari,
molte delle quali legate alla Chiesa progressista, militanti
marxisti indipendenti, settori di organizzazioni di sinistra
che erano sopravvissuti alla repressione militare, intellettuali,
avanguardie dei lavoratori della terra, parlamentari provenienti
dall'antico MDB. La necessità di un'organizzazione politica,
autonoma e indipendente dei lavoratori era nell'aria e molti
di questi settori difendevano già, esplicitamente, la
costruzione di un tale partito.
Il movimento per la fondazione del PT sfociò,
il 13 ottobre del 1979, in una riunione che approvò una
dichiarazione politica. Il 10 di febbraio del 1980, una Commissione
Provvisoria Nazionale, riunita al Colégio Sion, a São
Paulo, approvò il Manifesto del Partido dos Trabalhadores.
Alla fine, il 31 maggio e il 1° giugno del 1980, il PT realizzò
la sua prima Convenzione Nazionale, approvando il Programma e
lo Statuto.
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Nell'agosto del 1979, al Colégio
Sion (São Paulo), riunione per discutere la fattibilità
di un nuovo partito, forse Partido Socialista o, chissà,
Partido dos Trabalhadores.
Foto: Ricardo Malta
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Prima della creazione del PT, furono
esaminate varie alternative politiche. Nella foto, Lula discute
con i dirigenti del Partido Comunista Brasileiro, em 1979. Foto:
acervo do Diretório Nacional do PT.
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Al Tribunal Superior Eleitoral, consegna della
registrazione provvisoria del Partido dos Trabalhadores, dicembre
del 1980.
Foto: Mauro di Deus
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Dichiarazione politica
del Partido dos Trabalhadores
Dopo vari anni di resistenza democratica,
la novità vissuta dalla società brasiliana è
la grande lotta delle masse lavoratrici, in anni recenti, per
la conquista di migliori condizioni di vita per ampi settori
della popolazione brasiliana delle città e della campagna.
La pratica di queste lotte che la dittatura non è riuscita
a reprimere ha creato le condizioni per compiere i primi passi
verso la rottura dei principali meccanismi repressivi sui quali
si è appoggiato il regime del 1964: i bassi salari e il
divieto di sciopero.
Fu con lo sviluppo di queste lotte che è
sorta la proposta del PT, dato che dovendo affrontare il peso
brutale della concentrazione di potere dello stato, è
diventato chiaro per i lavoratori che la sola lotta economica,
pur molto importante, non è sufficiente a garantire le
aspirazioni al miglioramento delle condizioni di vita della maggioranza
del popolo brasiliano .(...)
L' idea del Partido dos Trabalhadores è
sorta con lo sviluppo e il rafforzamento di questo nuovo ed ampio
movimento sociale che, oggi, si estende dalle fabbriche ai quartieri
popolari, dai sindacati alle Comunità Ecclesiali di Base;
dai movimenti contro la carestia ai comitati di quartiere; dal
movimento degli studenti e degli intellettuali alle associazioni
professionali; dai movimenti dei neri a quelli delle donne, e
poi altri, come coloro che lottano per i diritti delle popolazioni
indigene. (...)
Così il movimento per il Partido dos
Trabalhadores vuole costituirsi in una organizzazione nazionale
di massa, formata da tutti quei settori interessati alla trasformazione
dell'attuale ordine economico, sociale e politico. Bisogna citare,
oltre ai settori che attualmente lo appoggiano, alcuni parlamentari
dell'MDB più impegnati nelle lotte delle grandi maggioranze
della nazione e i settori di Chiesa più compromessi con
la libertà sociale.
Il movimento per il Partido dos Trabalhadores
non desidera pertanto proporre solo soluzioni provvisorie e immediate
alle masse lavoratrici, ma, prima, creare le condizioni per una
lotta di medio e lungo termine per la democratizzazione reale
della società e non solo delle attuali istituzioni politiche.
Il PT lotta affinché tutto il potere economico e politico
venga ad essere esercitato direttamente dai lavoratori. L'unica
maniera di porre fine allo sfruttamento e all'oppressione.
Di conseguenza costruirà una struttura
interna democratica, appoggiata su decisioni collettive e collegiali
che garantiscano effettivamente che la sua direzione e il suo
programma partano dalle decisioni prese dalle sue basi. (...)
São Bernardo, 13 ottobre
1979
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Perché sto nel Partido dos Trabalhadores
Compagni,
Ho deciso di mettere per iscritto, in maniera
rapida e succinta, le ragioni per le quali ho scelto di entrare
nel PT. (...)
È dal momento in cui entrammo nell'MDB
che abbiamo lottato per qualcosa di nuovo. Fu una lotta dura,
ma la facemmo. Scegliemmo di portare avanti un "mandato
al servizio degli interessi e dell'organizzazione popolare".
Questo fu l'asse in base al quale orientammo la nostra azione.
Abbiamo voluto un mandato che non restasse confinato nei meandri
dell'Assemblea Legislativa. E andammo in piazza. Siamo stati,
per quanto fu possibile, presenti in tutto ciò che di
significativo il movimento popolare di opposizione è riuscito
a realizzare. (...)
Ma (...) questo tipo di comportamento si disperdeva
all'interno di un partito che nel suo insieme aveva un'attuazione
marcatamente istituzionalista e che non era in condizioni di
accompagnare il progresso dei movimenti popolari rispondendo
come partito alle necessità che questo movimento indicava.
Nel momento della riorganizzazione dei partiti,
si pose per tutti la questione: cosa può servire meglio
alla nostra lotta, ai movimenti e alle organizzazioni popolari?
Le condizioni in cui agisce la forza popolare
rappresentata da un settore di parlamentari combattivi del MDB,
si trova piuttosto ridotta e bloccata all'interno del PMDB. Questo
successore del MDB ha ereditato dal vecchio partito lo stesso
vizio elettorale ed istituzionalista e la sua dinamica di costruzione
è rimasta ristretta ai vecchi organi dirigenti del partito.
Oggi il processo politico teso ad organizzare
un partito deve ampliarsi, diffondesi su ciò che di nuovo
è sorto dal movimento di massa, che l'MDB non conteneva
né poteva contenere. Non ho visto nel PMDB lo spazio necessario
per ampliare e consolidare una alternativa popolare.
Vedo nel PT, questo sì, le condizioni
e lo spazio per lottare per questa alternativa popolare; per
contribuire affinché l'organizzazione politica dei lavoratori
e del popolo cresca e si consolidi in uno spazio che sia proprio.
São Paulo, 21/2/80
Geraldo Siqueira (Deputato
Statale/São Paulo)
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Alla fondazione del PT parteciparono anche
intellettuali rinomati e militanti storici della sinistra brasiliana:
a lato di Olivio Dutra e Lula, lo storico Sérgio Buarque
de Holanda (Foto: Juca Martins/ Pulsar); e chi firma l'adesione
al PT, in testa di lista, è Mário Pedrosa, giornalista,
scrittore, personalità sempre presente nella storia del
socialismo brasiliano (Foto: Nair Benedicto/NImagens). |
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Sopra, il giornalista Perseu Abramo (Foto: Roberto
Parizotti/Acervo do Diretório Nacional do PT) e, a
lato, Apolônio de Carvalho, vecchio combattente della guerra
civile spagnola e della resistenza francese (Foto: Lisy Leuba
Salum/Acervo do Diretório Nacional do PT). |
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Prima Convenzione Nazionale del PT, 1981.
Foto: Milton Guran/Acervo do Diretório Nacional do PT.
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Comissione Nazionale Provvisoria del
PT
Jacó Bittar: Presidente del Sindacato
dei Petrolchimici di Campinas (Coordinatore della Commissione)
Arnóbio Silva: Presidente del Sindacato
dei Bananeiros della regione della Vale da Ribeira/SP
Edson Khair: Deputato federale per l'MDB di
Rio de Janeiro
Henos Amorina: Presidente del Sindacato dei
Metalmeccanici di Osasco/SP
José Ibrahim: Ex-presidente del Sindacato
dei Metalmeccanici di Osasco/SP
Luiz Inácio da Silva (Lula): Presidente
del Sindacato dei Metalmeccanici di São Bernardo/SP
Manoel da Conceição: Ex-presidente
del Sindacato dei Lavoratori Agricoli di Pindaré-Mirim
(Maranhão)
Olívio Dutra: Presidente del Sindacato
dei Bancari di Porto Alegre/RS
Paulo Skromow: Presidente del Sindacato dei
Lavoratori del Cuoio di São Paulo
Wagner Benevides: Presidente del Sindacato
dei Petrolchimici di Minas Gerais
Ignácio Hernandez: Metalmeccanico (opposizione
sindacale), Belo Horizonte/MG
Luiz Soares Dulci: Professor, Presidente dell'Unione
dei Lavoratori dell'Educazione, Belo Horizonte
Francisco Auto: Giornalista, Fortaleza/CE
Firmo Trindade: Economista, Porto Alegre/RS
Carlos Borges: Grafico, Porto Alegre/RS
Godofredo Pinto: Direttore del Centro Statale
dei Professori, Rio de Janeiro
Sidney Lianza: Rio de Janeiro
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