Centrosinistra: versione politica dell'accanimento terapeutico.
Il varo del governo Amato, dopo la batosta elettorale, é per la sinistra una vera e propria sciagura autolesionista. REDS. Aprile 2000.


Il governo Amato, dopo la batosta elettorale, é per la sinistra una vera e propria sciagura autolesionista.

a) viene messo a capo del governo un personaggio, Amato, temuto dalle masse, non solo quelle di sinistra, sia per il suo passato craxiano, sia per la megafinanziaria da 90.000 miliardi che varò nel '92 quando era Primo Ministro. La borghesia è eternamente grata per quella misura (in tutti i media quella misura è ricordata come l'inizio del "risanamento" cioé di quel processo che ha portato al ridimensionamento del debito pubblico tramite tagli ai servizi e alle pensioni), per questo attraverso i suoi giornali lo sostiene, pur distinguendolo dalla maggioranza che l'ha designato.

b) Il centrosinistra sta offrendo uno spettacolo nauseabondo. Non c'é più letteralmente nessuno che prenda sul serio questa coalizione, visibilmente terrorizzata alla prospettiva del prossimo voto. Anche giornali normalmente compassati la deridono e si fanno beffe dei suoi contorcimenti. In un clima di naufragio, sul ponte i topi centristi ballano le loro danze per aggiudicarsi ministeri e sottosegretari, certi che la barca che sta affondando non è la loro e che al momento buono potranno comunque saltare su un'altra ben più in sesto.

c) vengono dimissionati Bindi e Berlinguer, a capo dei due ministeri (sanità ed istruzione) dove si era manifestato lo "spirito riformatore"' del centrosinistra. In realtà nella scuola si sta affermando una controriforma reazionaria, per questo gli si dà continuità con la nomina di Tullio De Mauro, collaboratore del precedente ministro; la riforma della sanità della Bindi, pur se moderata, era stata l'unica a sollevare la rivolta di settori privilegiati, per questo si è scelta la linea della discontinuità con la nomina di Veronesi (che già stava per essere nominato dal Polo a suo tempo), manager di un ospedale privato.

d) DS e verdi occupano ministeri, a parte il Tesoro, sostanzialmente ininfluenti. Chiedono ai centristi di salvare la sinistra, con una politica di destra. Il compagno D'Alema ci aveva pazientemente spiegato in questi anni a noi che lo criticavamo da sinistra che lui, contrariamente a noi, aveva portato la sinistra a vincere, ed era questo che ci dava fastidio, perché a noi invece "piace perdere". Non siamo così certi che ci piaccia perdere, anzi, del ruolo ci siamo anche un po' rotti le scatole, certo però che tutta la vicenda ha dimostrato una cosa: con D'Alema e soci non solo si perde: si é letteralmente travolti dalla sconfitta, ed anche dalla sfiga. Non solo si perde alle elezioni, ma ci si deve pure sorbire i ricatti dei Mastella e il ritorno degli Intini. Per uno che ha "portato la sinistra a vincere" non c'é male.

e) la sinistra moderata (verdi e DS) dimostra chiaramente di non aver capito nulla dei risultati elettorali. Come ci affannavano a spiegare nel numero precedente (Analisi dei risultati elettorali), il centrosinistra ha perso perché non ha fatto le cose che le masse popolari si aspettavano che facesse. I Fassino e i Veltroni continuano a pensare che il problema sia il "centro", come se l'elettorato di centro non sapesse già che partito votare! Riceveranno un'altra batosta tra un anno, ancora più dolorosa e devastante.

Ci sarà infatti ben una ragione perché la destra non strepita di fronte al governo Amato: sa molto bene che Amato porterà avanti una politica ancora più moderata e che il centrosinistra si logorerà ancor di più nei confronti della propria base sociale. La cosa non servirà nemmeno a guadagnarsi crediti nei confronti della borghesia: ad ogni misura reazionaria questa dirà che é "merito" di Amato "nonostante" il "rissoso" centrosinistra.

I DS giustificano l'accanimento terapeutico con la necessità di andare al referendum. E qui si raggiunge il paradosso. Come ha dimostrato Sartori sul Corriere della Sera, se ad aprile si fosse votato per le politiche con le regole ancor più maggioritarie volute dai diessini, la sinistra sarebbe praticamente scomparsa dal Parlamento. Con l'alleanza Polo-Lega, infatti, dalla vittoria del referendum solo loro potranno guadagnarci. Non è un caso che Berlusconi che era diventato proporzionalista e dunque orientato per il NO, oggi, dopo le regionali, abbia deciso per la "libertà di voto".

Fin qui anche il PRC e il quotidiano il Manifesto concordano nell'analisi. C'é però qualcosa che non funziona nelle posizioni della sinistra anticapitalista: c'è un gran parlar male di Amato, della cecità dei DS, ecc., ma quando si passa a domandare "sì, vabbé, ma voi, cosa fareste?", c'è il buio o l'imbarazzo. Il PRC e i suoi compagni di strada non riescono a vedere altra alternativa se non un centrosinistra "rilanciato", "più a sinistra", ecc. Noi invece diciamo che non si rilancia nulla coi Mastella, gli Intini e i Di Pietro e il PRC deve dire un piao di cose semplici:

a) Si deve andare alle elezioni anticipate perché questo governo ha dimostrato di essere minoritario non solo per la quantità di voti andati alla destra, ma anche per l'enorme numero dei "non voti" (14 milioni tra astensioni, bianche e nulle). Nessuno deve governare contro il parere delle vaste maggioranze. Si aggiunge a questa posizione di principio una di natura tattica: é meglio andare alle elezioni oggi che tra un anno di governo Amato.

b) il PRC deve chiedere ai DS e ai Verdi, ed altre forze sociali, di varare insieme un fronte comune di sinistra che si presenti compatto alle prossime elezioni su un programma di difesa degli interessi fondamentali delle donne, dei lavoratori, dei giovani.

Il centrosinistra é agonizzante: il PRC ha il dovere oggi di dichiarare che questa formula é la causa prima del fallimento della sinistra e del discredito di massa che la investe, per questo la formula deve essere affossata e il nostro partito non deve più rendersi disponibile nemmeno tatticamente (desistenza) ad appoggiarla. Se la sinistra recupererà in identità, fiducia, radicamento, dall'opposizione riuscirà a contrastare efficacemente una delle destre più aggressive e reazionarie oggi presenti in Europa.