La dichiarazione sparita.
La minoranza di Progetto Comunista protesta per la censura operata dal foglio nazionale dell'area. Ottobre 2002.


I compagni e le compagne che hanno già acquistato la copia di ottobre 2002 del foglio di Progetto Comunista non hanno trovato allegato a quel numero l'inserto che oggi consegnamo alla vostra attenzione. La pubblicazione di un inserto al foglio dell'Area Programmatica del Prc, Progetto Comunista, che abbiamo cercato di produrre in tempi rapidi, è data dalla necessità sacrosanta di completare l'informazione, fornita sul numero su citato, sul Seminario nazionale dell'Area Programmatica, svoltosi, per il secondo anno consecutivo, a Marina di Massa (Lu), nei giorni 21 e 22 luglio 2002. Infatti, è accaduto che la redazione (non sappiamo da chi e perché è stata cambiata), abbia omesso la pubblicazione di un importante documento prodotto in quella occasione, completando, in tal modo, l'informazione sulla due giorni di luglio. Si tratta della "Dichiarazione di Massa", firmata da tre compagni dirigenti e fondatori dell'Area Programmatica e condivisa da 22 compagni/e che hanno votato contro l'o.d.g. conclusivo.

Riteniamo questa omissione estremamente grave. Se non fosse stato per l'atto di aver riportato i numeri della votazione finale sull'o.d.g., i compagni avrebbero potuto pensare che a Massa fosse emerso qualche isolato dissenso da parte di compagni che sono approdati, durante l'ultimo Congresso nazionale del Prc, al nostro documento "Per un Progetto Comunista".  Riteniamo assurdo che sia stata omessa tutta quella parte del dibattito, che è stata ricca, molto importante, caratterizzata da un alto spessore dialettico e politico e che ha riguardato grosse realtà politiche e che, però, ha espresso un dissenso che hanno provato a nascondere. In realtà, si tratta di un consistente numero di compagni/e, ai quali, evidentemente, non è consentito di far conoscere le ragioni che si oppongono alla sentenza di morte dell'AreaProgrammatica, pronunciata dai compagni che con motivazioni politiche legittime, dal loro punto di vista, ma con un iter discutibile, hanno deciso di impiegare energie preziose per chiudersi in una associazione che, con grande furbizia, hanno annunciato che avrà lo stesso nome dell'Area Programmatica.

La correttezza dell'informazione avrebbe voluto che non solo fosse pubblicato il testo della Dichiarazione a firma Ceprano, Izzo, D'Angelo ma che nella sintesi dei lavori fossero spiegati anche i motivi del dissenso rispetto alla proposta di costruire una associazione, emersi dagli interventi. Questo atto censorio, purtroppo, da ragione una volta di più a quei compagni che hanno rilevato l'involuzione antidemocratica dei metodi applicati alla discussione all'interno dell'Area Programmatica. Da ciò risulta chiaro, dunque, come la critica fatta al Partito della Rifondazione Comunista e al suo organo d'informazione, Liberazione, riguardo all'oscuramento delle ragioni dell'Area Programmatica, evidentemente non vale per i compagni autonominatisi redattori, i quali predicano bene e razzolano male. I metodi criticati nella condotta politica altrui, valgono poi in casa propria quando si pensa di azzerare completamente quelle che sono considerate voci fuori dal coro, intralci sul percorso di plagio degli strumenti politici e di comunicazione di cui l'Area, con il contributo e il sacrificio di tutti/e i/le compagni/e, si è dotata in questi anni.

A questo proposito, riteniamo grave l'uso che questi compagni stanno facendo del nostro organo di stampa, cioè Progetto Comunista. Infatti, il numero in questione, preparato subito dopo la fine di luglio, è stato già trasformato nell'emanazione scritta di quella associazione, che abbiamo appreso che si costituirà ufficialmente solo a gennaio del 2003. Come ribadiamo nella Dichiarazione, che pubblichiamo subito dopo questa introduzione di chiarimento: Progetto-Comunista, Area Programmatica del Prc, non si tocca! Tutti possono farne parte ma nessuno può arrogarsi il diritto di distruggere il lavoro di tanti anni e di tanti compagni che con duri sacrifici hanno contribuito affinché si potesse costruire il Partito Rivoluzionario.

Invitiamo, dunque, i compagni che gestiscono, senza mandato, la redazione del foglio Progetto Comunista alla riflessione ed alla riconsiderazione delle loro azioni, assumendosi tutta la responsabilità politica di queste. Nel frattempo, cerchiamo di limitare i danni che all'Area Programmatica certamente vengono da simili atti (o colpi di mano?).  A questi compagni che hanno deciso la morte dell'Area Programmatica, Progetto Comunista, va data tutta la responsabilità politica di questa scelta, perché essi stanno svendendo un progetto che ha il fine della costruzione del Partito Marxista Rivoluzionario, in cambio di un'associazione che raggruppa, un solo pensiero marxista, e cioè quello trotzkista. Per completare con questo Inserto le informazioni sul Seminario di Massa di Progetto Comunista - Area Programmatica del PRC, alleghiamo questa sintesi che rispecchia il contenuto di tutti gli interventi contro.

Testo della dichiarazione fatta a Marina di Massa dai compagni del Comitato Politico Nazionale e dalla compagna della Direzione Nazionale del PRC, e votata da altri/e 19 compagni/e delegati/e in quella stessa sede, contro la liquidazione di Progetto Comunista-Area Programmatica del PRC.

Sintesi degli interventi dei delegati intervenuti contro la relazione al seminario nazionale di Progetto Comunista-Area programmatica del PRC del 20/21 luglio 2002.

Luigi Izzo (Napoli) - Anna Ceprano (Caserta) - Pasquale D'Angelo (Chieti) - Antonello Manocchio (Termoli) - Luca Scafoglio (Napoli) - Igor Papaleo (Napoli) - Alessandro Guida (Napoli) - Cristiana Boscarelli (Napoli) Giuseppe D'Alesio (Napoli) - Salvatore Ferraro (Napoli) - Carmine Cassino (Potenza) - Pietro Russillo (Potenza) - Enrico Padovan (Parma) - Dario Calzavara (Napoli) - Marco Cataldo (Termoli) - Serena Biondi (Termoli) - Emanuele Conte (Parma) - Beppe Brizolari (La Spezia) - Daniela Liverani (Ravenna).