Salve
a tutti,
sto scrivendo un libro sulla storia culturale delle mestruazioni.
Volevo sapere da voi se avete fatto qualche attività a riguardo o siete a conoscenza
di persone o gruppi che fanno ciò che chiamerei "mestruoattivismo",
cioè si battono per la liberazione e accettazione delle mestruazioni
E vorrei fare a tutte/i della mailing list le seguenti domande:
Grazie! Raffaella
Parole
ed espressioni usate per (non) dire mestruazioni: voi, i vostri amici,
le vostre amiche, le vostre mamme, i vostri fidanzati/e o mariti/mogli
le chiamate in un certo modo ? Come ? (spiegare le cose molto strane)
::
Ovviamente
a parte
Il blobboso "le cose"
"i marchesi" (di classe)
un generico e omertoso "mi son venute"
"sono nel mio periodo" (??? Ma de ché?)
...
penso di averle chiamate sempre per nome.
(Hei, ti ricordo che mi sa a New York esiste il museo delle
mestruazioni)
maqui
::
Le mestrazioni, il ciclo, le mestrue, le cose,
addiritura nome in codice: "il venerdì" -?-
mille i modi per le nominarle..
Quello che non ho mai capito: il marchese.
Quello più poetico: M.Z.Bradley in 'La torcia' "Il sangue della
luna".
Quello più mio: ciclo.
Un grande classico dell'argomento è sicuramente il libro di
F. Heritier 'maschile femminile' ...
Ciao a tutt*
Mirka
::
allora, pur avendo mia mamma correttamente informata *prima*
del loro inizio, su cause e modalità delle mestruazioni (ovvero,
in buona fede cercava di darmi un'informazione corretta) comunque le
ha sempre chiamate 'stare male'.
Effettivamente, siamo una famiglia abbastanza soggetta alla correlata sindrome
dolorosa (ma non posso non vedere un legame, anche se parziale, con la maniera
che aveva mia madre di chiamarle). Infatti, per il dolore tra i 14
e i 18 anni svenivo proprio e il max che ottenevo era camomilla (che
regolarmente rivomitavo perché il dolore è sempre stato accompagnato
da nausea) e una borsa d'acqua calda. Anche perché il 'caro' ginecologo
di famiglia continuava a dire che si trattava solo di un effetto psicologico...
con buona pace delle prostaglandine e degli spasmi uterini.... :/// Solo da
grande sono riuscita ad impormi e, dopo avere provato con varie tecniche di
rilassamento (utili sì ma non sempre sufficienti), ho finalmente trovato
l'analgesico adatto.
Per quanto riguarda il mestruoattivismo... Sono convinta che la forza delle
donne dipenda almeno in parte proprio dalla nostra necessità/capacità di
confrontarsi con il ciclo. Ma non mi appello certo ad un'interpretazione
new age del fenomeno come 'rinnovamento' (che, cmq, ha una sua validità in
fondo:) e cose così... La mia idea è che le mestruazioni siano
una doppia palestra, fisica e psichica. Fisica perché, se ne soffri,
devi imparare a confrontarti con il dolore e perché, per tutte, rappresentano
comunque una variazione nello stato fisico e nella percezione della propria
forza/resistenza. Ma la più importante è la parte psichica. La
variazione ormonale durante il ciclo può essere molto forte e, se la
psiconeuroendocrinologia non è una cazzata (come testimoniano numerosissime
ricerche e pubblicazioni) questa variazione non può essere accantonata
come di poco conto. Non è semplice infatti accettare un'idea unitaria
e costante del proprio io quando lo si vede ciclicamente deformato dalle alterazioni
emotive e comportamentali legate agli sbalzi ormonali. Un uomo può dire
di sè 'io sono fatto così, punto e basta!' e andarne fiero come
di una forza.
Una donna per accettarsi deve essere in grado di comprendere che il proprio
'io' è sempre il risultato di numerose influenze e sa che non si può accantonare
in maniera così semplicistica il concetto della propria identità.
Secondo me, la forza femminile deriva proprio da questo, cioè, dalla
sua capacità di rimanere fedele al suo io intimo vero e profondo anche
quando i suoi comportamenti cambiano. Una capacità che sicuramente contribuisce
alle maggiori capacità di flessibilità mentale presenti nelle
donne.
hotchili
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