< alcol>
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Cos'è?
Gli alcoolici, presenti in varie forme in tutte le culture
del nostro pianeta, vengono bevuti o utilizzati per
preparare piatti e pietanze, e sono parte integrante
della nostra, cultura della nostra economia e della
nostra storia, a tal punto che ci è difficile
considerare l'alcol una droga, alla stregua di Eroina
e Cocaina. In realtà in Italia l'abuso di alcolici
provoca più di 17.000 morti ogni anno (per patologie
degenerative, suicidi e incidenti stradali) e risulta
per questo essere una delle sostanze più pericolose
attualmente disponibili (seconda solo al tabacco, che
di morti ne fa più di 50.000 ogni anno…).
La vendita, il possesso e il consumo di alcol sono legali;
mentre la legge sanziona i comportamenti molesti e la
guida in stato di ebbrezza (con alcolemia superiore
a 0,5 mg/l in Italia, approssimativamente l'equivalente
di 1-2 bicchieri di vino).
L'alcool, risultante dalla fermentazione di zuccheri
o amidi vegetali, è una sostanza che inizialmente
produce sensazioni esilaranti e stimolanti; in realtà
provoca una depressione del Sistema Nervoso Centrale,
ritardando le reazioni (coordinazione motoria) e influendo
sul funzionamento del cervello (capacità percettive
e cognitive). Sostanzialmente i prodotti alcolici si
dividono in due categorie: i fermentati (che derivano
da frutti, piante o cereali e che subiscono un processo
naturale di fermentazione dovuto all'azione di microrganismi,
es. vino, birre, sidro) e i distillati (preparati fermentati
che, tramite il processo di distillazione e il calore,
perdono parte dell'acqua che contengono, e quindi diventano
più 'concentrati' es. grappe, whisky). Normalmente
una bevanda distillata possiede una gradazione (cioè
una percentuale di ) più alta di una fermentata.
L'alcool viene assorbito dalle mucose dello stomaco,
attraverso la digestione, ed essendo idrosolubile (cioè
sciogliendosi nell'acqua) si stempera nel sangue; attraverso
il flusso sanguigno raggiunge il cervello dove 'attiva'
i suoi effetti. In linea di massima gli effetti sopravvengono
dopo poco tempo dall'ingestione (5-10 minuti), ma questo
tempo può variare in base a diversi fattori (se
si è affaticati o no, se si è già
a stomaco pieno o no, etc…).
In generale la quantità assunta è un fattore
molto importante, in quanto l'alcol è una sostanza
dagli effetti fortemente dose-dipendenti: più
se ne assume più gli effetti saranno intensi
e duraturi (insieme agli effetti non desiderati…).
Effetti
In linea di massima gli effetti degli alcolici sono
conosciuti più o meno da chiunque, e un uso moderato
(in termini di quantità e di frequenza del consumo)
non costituisce una fonte di rischio. Riassumendo:
· senso di relax e di leggerezza fisica e mentale;
· aumento della confidenza e fiducia in se stessi;
· aumento della capacità comunicativa
e di socializzazione;
· perdita progressiva delle inibizioni;
· facilità al riso e senso di allegria;
· allontanamento temporaneo dai propri problemi;
· diminuzione del senso di timore, ansia e paura.
Effetti non desiderati
L'abuso di alcool può causare effetti molto negativi:
· produce sgradevolissime sindromi gastro-intestinali
(nausea, vertigini, vomito, etc…);
· facilita l'insorgenza di comportamenti aggressivi
e violenti (con un forte aumento della probabilità
di scatenare alterchi e risse, o di rimanervi coinvolti);
· incide progressivamente sulla capacità
di coordinazione motoria (gambe, occhio-mano, etc…),
intorpidisce i sensi e incide negativamente sulle capacità
verbali;
· provoca problemi di percezione sensoriale (visione
doppia, alterazione del senso della distanza e della
velocità e del senso di spazio e tempo)
· aumenta il senso di depressione e tristezza
(specialmente quando si è già depressi
o tristi prima di cominciare a bere..);
· provoca la cancellazione temporanea (e in alcuni
casi anche permanente) di ricordi e memorie.
· L'ingestione di una forte quantità di
alcool in poco tempo può provocare una vera e
propria overdose, con conseguenze che possono portare
al coma etilico e alla morte per arresto cardio-respiratorio.
L'abuso di alcolici, a medio-lungo termine, ha una pesantissima
ripercussione sull'organismo, in particolare sul fegato,
sul cuore e sugli organi coinvolti nella digestione;
questo può portare a patologie irreversibili
e mortali (tumori, cirrosi, carcinoma epatico, etc…).
L’uso prolungato nel tempo crea una dipendenza
fisica (alcoolismo) al pari di droghe considerate per
questo più pesanti, come l’eroina e la
cocaina.
Guida e uso di macchinari
E' estremamente rischioso, per se e per gli altri, guidare
qualsiasi veicolo sotto l'effetto di alcolici. Studi
della BMW hanno rilevato come normalmente il tempo di
reazione medio ad un pericolo si aggira intorno a 1
secondo (vuol dire che, in automobile, da quando si
percepisce il pericolo a quando si inizia a frenare,
passa circa 0,7 - 1 sec.). Due bicchieri da tavola di
vino rosso fanno raddoppiare questo tempo, mentre tre
o quattro bicchieri possono allungarlo anche di 4 volte
e al tempo stesso aumentano sensibilmente la probabilità
di commettere errori di guida. 1 o 2 secondi in più
o in meno possono sembrare poco, ma in realtà
un veicolo che sta viaggiando a 90 km/h. in 1 solo secondo
compie 25 metri!
I problemi di coordinazione psico-motoria rendono quindi
molto pericoloso operare macchinari, o svolgere attività
lavorative rischiose, sotto l'effetto di alcolici.
L'alcol e il sesso
Uno degli effetti caratteristici del consumo di è
la progressiva perdita di inibizioni: ci si sente maggiormente
comunicativi, più coraggiosi e anche… più
sexy. In realtà sesso e alcol non vanno molto
d'accordo: dopo gli effetti iniziali, l'alcool riduce
la circolazione sanguigna restringendo le vene e le
arterie, e questo può provocare difficoltà
di erezione nei maschi. E' dimostrato inoltre che l'abuso
di protratto nel tempo produce impotenza (che in caso
di grande abuso, diventa cronica). Un rischio particolare,
sotto l'effetto disinibente di alcoolici, è quello
di dimenticare completamente le norme di protezione
in caso di rapporto sessuale occasionale: il preservativo
è l'unico strumento efficace di protezione dalle
malattie a trasmissione sessuale (AIDS per prima). Ubriachi
o no, tenetene conto.
Alcool e medicinali
I medicinali normalmente sono progettati per essere
assorbiti dall'organismo in un certo lasso di tempo.
L'alcol interferisce in questo processo, oltre che alterare
la capacità di metabolizzazione del fegato; per
questo motivo è assolutamente sconsigliata l'assunzione
contemporanea di qualsiasi farmaco con alcolici. Le
conseguenze possono essere molto gravi e possono anche
condurre alla morte per avvelenamento.
Overdose (con altri depressori del Sistema Nervoso
Centrale)
L'alcool è una sostanza che agisce deprimendo
e rallentando le funzioni del Sistema Nervoso Centrale
(SNC). Per questo motivo è molto pericoloso assumere
alcol insieme con altre sostanze che hanno simili effetti
di depressione sul SNC perché gli effetti delle
diverse sostanze si sommano (alcuni esempi sono: l'Eroina
e tutti gli Oppiacei, le Benzodiazepine, i Barbiturici,
la Ketamina, il GHB e i tranquillanti in genere). Questo
può portare ad un rallentamento delle funzioni
vitali, che nei casi più gravi può anche
condurre alla morte per arresto cardio-respiratorio.
Assolutamente da evitare il mix di alcol con ectasy,
anfetamine, efedrina e metamfetamine in genere: poiché
aumenta la temperatura, la disidratazione e la perdita
di sali, aumentando il rischio di collassi e svenimenti
improvvisi.
< cocaina>
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Che cos’è?
Chiamata coca, neve o bamba, la cocaina è uno
stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale.
La cocaina esiste sotto due forme:
- La cocaina vegetale o raffinata: estratta dalle foglie
di coca; la “pasta” viene trasformata in
cloridrato di cocaina (cocaina base) e miscelata con
alcaloidi.
- La cocaina sintetica o farmaceutica usata come anestetico
locale: viene sintetizzata con precursori diversi dalle
foglie di coca.
Generalmente la cocaina si presenta sotto forma di una
polvere bianca, cristallina, in forma di fiocchi. La
cocaina pura è poco densa e porosa.
Modalità di consumo:
Sniffata con l’aiuto di una cannuccia, dopo aver
finemente sbriciolato la polvere. La cocaina viene quindi
assorbita nel sangue attraverso la mucosa nasale (con
rischio di trasmissione di epatite). È la tecnica
più diffusa.
Fumata: rollata in una sigaretta
Inalata: la cocaina viene depositata su un foglio di
alluminio che viene scaldato. Quindi ne vengono inalati
i vapori.
Iniettata in endovena diluita in acqua sterile: metodo
molto rischioso (overdose, rischio di contrarre AIDS)
Più raramente viene ingerita o consumata applicandola
sulle mucose al di sotto delle gengive.
Effetti:
La cocaina è un potente stimolante psicotropo
che agisce aumentando la quantità di dopamina
nel cervello.
Sniffata, durante i primi 10 minuti, produce effetti
molto potenti, la cui intensità varia a seconda
della quantità e della qualità della sostanza,
oltre che dalle reazioni personali alla stessa. Il picco
dell’effetto è immediato ma di breve durata.
Nel primo quarto d’ora la cocaina procura una
sensazione di euforia e di benessere; si avverte una
forte stimolazione fisica, intellettuale e sensoriale:
si ha l’illusione di un aumento dell’attenzione,
la sensazione di possedere una maggiore precisione nel
movimento e talvolta si avverte una leggera deformazione
delle percezioni sensoriali (auditiva, visiva e tattile).
Se sniffi la cocaina senti contemporaneamente un leggero
intorpidimento delle gengive e delle fosse nasali che
risale sino ai seni paranasali.
Segue una fase di esaltazione (amplificazione della
propria personalità, sopravvalutazione dei propri
moti interiori) e di ipercomunicabilità. La cocaina
dà l’impressione di vedere e capire tutto:
sei molto meno sensibile al dolore, alla fatica e alla
fame. C’è in fine un forte senso di inappetenza,
essendo la cocaina una sostanza anoressizzante.
Questi effetti possono durare per una o due ore.
S'innesca subito la discesa: da un periodo di euforia
si passa ad una fase caratterizzata da sonnolenza, lieve
depressione e rallentamento dei riflessi. Con l’uso
regolare i sintomi tipici di questa fase tendono ad
intensificarsi. Il dosaggio dipende dalla reazione personale
alla sostanza e dalla qualità dello stesso. Se
è la prima volta, usane una piccola quantità
e aspetta gli effetti.
I rischi:
Durante la salita, è possibile che tu ti senta
angosciato. È passeggero, non bisogna opporre
resistenze. La cocaina determina un aumento della pressione
arteriosa. Se tu soffri di particolari problemi (epilessia,
ipertensione, astenia…) può essere pericoloso
soprattutto se assumi anche altre sostanze (ecstasy,
speed, alcol…). Una forte dose ed un uso prolungato,
aumentano la probabilità che si verifichino rischi.
Un’iniezione endovenosa comporta il rischio di
overdose per arresto cardiaco. Con un uso continuato,
il funzionamento del cervello nei confronti della dopamina
si modifica: il sentimento di euforia fa allora posto
alla fatica. Un altro rischio molto importante deriva
dall’assuefazione alla cocaina: un consumatore
assiduo necessita di una dose dieci volte maggiore da
quella usata la prima volta per ottenerne gli stessi
effetti. Con l’uso abituale aumentano le probabilità
di divenire dipendente dalla sostanza. La cocaina è
una sostanza in cui è facile rimanere invischiato
(dipendenza psicologica): la coca, visti i suoi effetti,
non è incompatibile con alcune attività
lavorative, la discesa è difficile (si ritorna
alla dura realtà perdendo la carica e la forte
stima di sé indotte dalla sostanza), si è
quindi tentati di riprenderla e l’esaurimento
conseguente l’assunzione ripetuta è una
buona ragione per ricercare altra sostanza per attenuare
la fatica e la depressione. L’iniezione endovenosa
induce più facilmente una dipendenza che può
diventare fisica, che significa che tu soffri di uno
stato di astinenza allorché tu non sei più
sotto l’effetto della sostanza. I maggiori consumatori
rischiano il verificarsi di ripetute microlesioni nel
cervello, con il rischio di demenza.
Sul piano sessuale, se da una parte la coca è
un forte stimolante, dall’altra riduce la sensibilità
(rendendo difficile l’eiaculazione), mentre alla
lunga può condurre all’impotenza.
Nelle donne incinte il consumo di cocaina espone il
bambino a forti rischi: il feto può avere ritardi
nella crescita ed essere vittima di ipertensione e problemi
vascolari. Aumentando la frequenza d’uso si osservano
anomalie nel feto.
L'overdose di cocaina è possibile: dipende da
chi la consuma e soprattutto da quanta e come viene
assunta, in particolare se iniettata. In questi casi
deve essere praticato immediatamente (entro 1 ora) un
intervento medico. Allora se succede a qualcuno dei
tuoi amici, chiama subito….
Il crack
Il crack si presenta sotto forma di cristalli che vengono
fumati con una piccola pipa detta appunto "da crack".
Gli effetti sono un po’ più pesanti di
quelli dovuti allo sniffo, ma di minore durata (il picco
massimo degli effetti dura dai 3 ai 5 minuti). Ad ogni
boccata di fumo hai delle allucinazioni visive, avverti
un’eccitazione estrema (forti scariche ed un totale
benessere interiore). Il problema è che quanto
più tu ne hai tanto più hai la tendenza
a riprenderla, perciò molto rapidamente si entra
in uno stato di dipendenza che nel caso del crack può
diventare fisica.
Consigli per ridurre i rischi
Informati il più possibile sulla qualità
e sugli effetti della sostanza che compri.
La cocaina è controindicata se soffri di epilessia,
ipertensione, asma o turbe psichiche.
3. Se hai deciso di prendere la coca, fallo con gente
di cui ti fidi e in un contesto rassicurante.
4. Fai attenzione alle dosi. La prima volta prendi al
massimo la metà della dose che prendono gli abitudinari.
5. La sicurezza in te e l’eccitazione fisica e
cerebrale non ti permettono di valutare i rischi che
tu corri, sia sul piano sociale (è facile perdere
il controllo), sia sul piano fisico (se ti stanchi rischi
di non accorgertene)
6. Evita di mischiare la cocaina con altre sostanze,
in particolare con l’alcol.
7. Evita di avere lo stomaco pieno (nausea, digestione
difficile) ma non dimenticare che la cocaina è
un anoressizzante, perciò assumi cibi o bevante
molto energetiche qualche ora prima.
8. Se tu sniffi la coca, utilizza una tua personale
cannuccia, per evitare la trasmissione di epatite C
e di AIDS
9. La coca impedisce di dormire, perciò fissa
dei limiti al consumo (il tuo corpo ha dei limiti)
Evita di metterti in macchina e di infilarti in attività
che richiedono una certa responsabilità.
Alla fine dell’effetto lavati al più presto
le mucose e i denti e le narici per evitare danni a
mucose e denti.
LA LEGGE
La cocaina è una sostanza illegale inserita
nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso
personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione
della patente del passaporto, del porto d’armi
e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In
alternativa viene proposto un programma terapeutico
socio-riabilitativo presso il SERT di residenza. Per
lo spaccio sono previste sanzioni penali da 1 a 20 anni
di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di
MULTA.
<
ecstasy> - torna
su -
Che cos’è?
Per ecstasy s’intende generalmente MDMA (anche
se oggi l’etichetta “ecstasy” ingloba
un gruppo di molecole con effetti molto simili: MDA,
MDEA, MBDB), un derivato dell’anfetamina che appartiene
alla famiglia delle fenetilamine. L’MDMA stimola
il rilascio di diversi neurotrasmettitori (serotonina,
noradrenalina e dopamina) che regolano l’umore
e l’attività del corpo.
Gli effetti
L’ecstasy è un empatogeno: consente di
entrare in sintonia con l’altro stimolando le
sensazioni di intimità e vicinanza. Favorisce
l’introspezione e il contatto con se stessi: possono
riaffiorare ricordi d’infanzia o si può
vedere la propria vita da un’angolatura diversa.
La combinazione dell’MDMA con la musica e il ballo
può far perdere alcune delle sue connotazioni
più “sottili” favorendo invece la
comunanza con la folla e uno stato euforico simile alla
trance.
Per quanto riguarda gli effetti fisici l’ecstasy
combina due sensazioni apparentemente contrapposte:
è possibile sentirsi carichi ed eccitati (con
aumento del battito cardiaco e del respiro) sperimentando
al contempo un senso di profonda rilassatezza.
Effetti secondari assai diffusi, poco piacevoli, ma
generalmente tollerati dagli utilizzatori, sono: secchezza
delle fauci, tremori, tensione muscolare, mascelle contratte,
accessi di sudorazione, nausea e crampi.
La dose normale di MDMA varia tra gli 80 e i 150 mg,
anche se ogni volta è difficile capire con certezza
quanta se ne sta assumendo (le pastiglie più
diffuse sul mercato possono contenere dai 30 ai 150
mg di MDMA). L’impossibilità di determinare
in partenza la potenza della pasticca che si sta per
ingerire impone molta attenzione, soprattutto quando
se ne hanno fra le mani più d’una contrassegnate
con marchietti differenti.
L’effetto della sostanza comincia a farsi sentire
dopo 30-60 minuti, ma può metterci anche un paio
d’ore (molto dipende da cosa si è fatto,
bevuto, mangiato prima dell’assunzione): le reazioni
sono molto individuali.
Diversamente da altre sostanze psicoattive l’intervallo
che separa i primi sintomi dalla fase di picco è
estremamente ridotto, mentre come per le altre durante
la salita possono comparire tensione ed incertezza,
legate alla necessaria ri-sintonizzazione del proprio
corpo e della propria mente su un diverso stato di coscienza.
Tuttavia queste sensazioni tendono a scomparire una
volta raggiunta la pienezza degli effetti.
L’esperienza può durare dalle 4 alle 6
ore, per lasciare quindi spazio agli effetti secondari,
non sempre del tutto piacevoli: mal di testa, crampi,
stanchezza, ansia, anche depressione.
Tenendo ben presente che senza costose analisi di laboratorio
è impossibile sapere la quantità di principio
attivo presente in ogni pastiglia, capsula o polvere,
queste sono le sostanze che comunemente circolano oggi
in Italia sotto il nome generico di ecstasy o paste:
MDMA (Ecstasy, Adam, XTC): 50-150mg durata 4-6 ore.
MDE (Eva): 50-150 mg durata 4-6-ore.
MDA: 60-160mg durata 8-12 ore.
2CB: 15-25mg durata 4-8 ore.
PMA : 50-150mg durata 4-8 ore, molto pericoloso perché
il tempo di attesa degli effetti va da 1 ora e ½
a oltre 2 ore, in Europa ha già causato alcuni
decessi in soggetti che probabilmente hanno assunto
altre sostanze eccitanti senza aspettare la lunga salita
del PMA.
I rischi
L’Ecstasy è pericolosa soprattutto se
assunta a dosaggi troppo elevati e ad intervalli troppo
brevi tra un’esperienza e l’altra: può
provocare danni a breve o a lungo termine, comunque
rischiosi per la salute psicofisica.
Nel caso dell’MDMA esiste una soglia ottimale
nel dosaggio, superata la quale non si notano miglioramenti
apprezzabili degli effetti ed il rapporto costi/benefici
diventa sempre più svantaggioso per il consumatore.
Già oltre i 200 mg si può osservare un
consistente incremento degli effetti collaterali: brividi,
tremori, tachicardia, crampi, nausea. Come se non bastasse,
in situazioni affollate, affaticati dalle molte ore
di ballo, bevendo poca acqua – e quindi senza
contrastare la disidratazione tipica di tutte le sostanze
amfetaminiche – si fa concreto il rischio del
“colpo di calore” (ipertermia maligna, spesso
mortale): in poco tempo la temperatura corporea può
raggiungere i 40-43ºC con un contemporaneo innalzamento
della pressione sanguigna, mentre l’inibizione
dei sistemi d’allarme rende più difficile
accorgersi di quello che sta succedendo.
Un ordine di problemi diverso dipende dall’eccessiva
frequenza con cui i consumatori assumono la sostanza.
Il tempo necessario per il riequilibrio fisico, in particolare
quello neurochimico, è piuttosto lungo: dopo
una dose medio-robusta può volerci più
di un mese prima di tornare alla normalità. Il
mancato rispetto di questi tempi e la conseguente sovrastimolazione
delle cellule cerebrali a lungo andare possono provocare
l’insorgere di disfunzioni nel sistema neurochimico
e conseguenti problemi psichici. L’effetto problematico
più diffuso consiste in tutto un insieme di disturbi
della personalità: si va da momenti di irascibilità
e da un aumentato nervosismo a sintomi più gravi
quali stati depressivi, fobie, manie di persecuzione.
Consigli per ridurre i rischi
1. Informati il più possibile sulla qualità
e sugli effetti della sostanza che compri;
2. Se hai deciso di prendere ecstasy, fallo con gente
di cui ti fidi e in un contesto rassicurante;
3. Fai attenzione alle dosi. La prima volta prendi
al massimo la metà della dose che prendono gli
abitudinari;
4. La sicurezza in te e l’eccitazione fisica
e cerebrale non sempre permettono di valutare i rischi,
ed è facile stancarsi senza accorgersene;
5. Evita di mischiare l’ecstasy con altre sostanze,
in particolare con l’alcol, poiché aumenta
la temperatura, la disidratazione e la perdita di sali;
6. Bevi acqua o succhi di frutta con continuità
per contrastare l’effetto di disidratazione, ma
senza esagerare: non più di ½ litro ogni
ora; di tanto in tanto riposati e rinfrescati;
7. Prima dell’assunzione assicurati di aver mangiato
qualche cosa (anche solo mezza banana o un pezzo di
pane) per evitare danni alle mucose dello stomaco, in
quanto l’ecstasy come tutti gli empatogeni (MDMA,
MDA, MDE, 2CB, etc..), le amfetamine, l’efedrina
e la mescalina sono gastrolesive (anche l’aspirina
lo è!?).
8. Usa indumenti leggeri che non favoriscano il surriscaldamento
del corpo;
9. Evita di metterti in macchina e di infilarti in
attività che richiedono una ……...certa
responsabilità.
Controindicazioni
ATTENZIONE!!! Consumare MDMA può essere molto
pericoloso per chi è in terapia con farmaci anti-Hiv,
in particolare se inibitori della proteasi (rischio
di morte).
L'Ecstasy ha una pesante ricaduta su fegato e su reni,
quindi è assolutamente sconsigliata a chi soffra
di patologie che coinvolgono questi organi (Epatiti,
Nefriti, insufficienze epatiche o renali, etc…).
L’ecstasy accelera sensibilmente il battito cardiaco
e aumenta la pressione sanguigna quindi è decisamente
controindicata per chi soffre di malattie cardiache
e ipertensione;
controindicato in gravidanza e allattamento.
LA LEGGE
L’ecstasy è una sostanza illegale inserita
nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso
personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione
della patente del passaporto, del porto d’armi
e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In
alternativa viene proposto un programma terapeutico
socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a
20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie
lire di MULTA).
< efedra>
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L’efedrina è il principio attivo dell’Efedra
o Mau-Huang, ritenuta la più antica droga stimolante
conosciuta dall’umanità, da più
di 5000 anni svolge in Cina un ruolo importante come
medicinale e oggi è presente in numerosi preparati
medici per la cura dell’asma, tosse, raffreddore,influenza,
disturbi circolatori.
Effetti: l’Efe è una
sostanza simile all’anfetamina, accelera il battito
cardiaco, favorisce la respirazione, ha effetti di iper-stimolazione
ed eccitazione generale anche afrodisiaci, pare…
Aumenta di molto le prestazioni muscolari tanto che
nello sport è proibita (risulta positiva all’antidoping).Nel
complesso ha effetti di empatia ma in tono minore rispetto
all’Ecstasy, anche se mantiene la mente più
lucida e consente una salita e una discesa più
graduali : con una capsula di Efedra da 833 mg si continuano
ad avere effetti eccitanti 3-5 ore dopo l’assunzione,
poi scendono lentamente fino a scomparire del tutto
entro 7 ore, secondo la nostra esperienza.
Effetti collaterali: consistente riduzione
dell’appetito, tachicardia, ansia, insonnia, disidratazione,
talvolta emicrania. Si consiglia vivamente di non assumere
più di 4 compresse di Efedra da 833 mg l’una
nell’arco di 24 ore e di non ingerire più
di una caspula per volta: il sovradosaggio non aumenta
mai l’effetto, anzi porta a rigidità muscolare,
crampi fino all’attacco di cuore. Si sconsiglia
l’uso a soggetti che soffrono di tachicardia e
problemi cardiaci in genere, problemi renali, pressione
alta e a coloro che sono in terapia farmacologica si
consiglia un parere medico preventivo. La discesa degli
effetti dell’Efedra,il cosiddetto Down, è
più graduale rispetto agli altri eccitanti come
amfetamina, cocaina, speed, ecstasy, si tratta comunque
di una sgradevole e rapida debilitazione fisica e mentale,
che provoca improvvisi colpi di sonno letali per la
guida di un auto,ad esempio…Da notare che durante
il Down tornano prepotentemente a farsi sentire gli
effetti ipnotici di alcolici e cannabis assunti in precedenza
e coperti dall’azione eccitante dell’Efe.
Consigli d’uso: ingerire la
capsula di Efedra intera con acqua o succo di frutta
preferibilmente lontano dai pasti per avere l’effetto
completo, dopo circa 30 minuti si manifesteranno i primi
effetti stimolanti. Evitare o ridurre al massimo il
consumo di alcolici: interferisce e contrasta molto
sgradevolmente l’effetto dell’Efedra, disidrata
l’organismo che invece ha bisogno di molti liquidi
per il superlavoro e la sudorazione, inoltre è
molto facile ubriacarsi senza rendersene conto. Si consiglia
di bere poco ma spesso, indicativamente non più
di ½ litro di acqua o succhi ogni ora, esagerare
significherebbe affaticare ulteriormente i reni col
rischio di un pericoloso blocco renale
Attenzione all’uso combinato di eroina e Efedra:
rischio di overdose.
I rischi maggiori di sovradosaggio si hanno col consumo
combinato di Efe con altri iper-stimolanti come: amfetamina,
cocaina, speed, ecstasy, yohimbe, infatti gli effetti
eccitanti si sommano in modi imprevedibili andando incontro
nei casi più gravi ad arresti cardiaci o colpi
di calore, per cui consigliamo di tenere in ogni caso
molto bassi i dosaggi tenendo presente che è
molto facile lasciarsi prendere la mano dalla salita
di queste sostanze e dimenticarsi di ciò che
si è assunto. Comunque aspettate sempre almeno
una mezz'ora dall'inizio della discesa di un eccitante
prima di prenderne ancora.
< eroina>
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Che cos’è?
L'eroina è una sostanza stupefacente ottenuta
elaborando chimicamente la morfina, il principale alcaloide
che si ricava dall'oppio grezzo. In genere, si presenta
come una polvere finissima o granulare di colore bianco,
bruno o rossastro a seconda della purezza, e ha l'odore
tipicamente pungente dell'acido acetico. Poiché
ormai nessun Paese ne prevede un impiego terapeutico,
tutta la produzione avviene in laboratori clandestini
secondo metodi e cicli di lavorazione che incidono in
misura determinante sulla qualità e sul grado
di purezza della sostanza ottenuta. Nei campioni di
sostanza sequestrata (la cosiddetta "eroina da
strada”) possono infatti trovarsi mescolate all'eroina
sostanze di diversa natura, dal “taglio”
privo di effetti stupefacenti a sostanze aventi una
qualche azione sul sistema nervoso centrale.
Effetti fisici:
L’eroina agisce sul sistema nervoso centrale
con un potente effetto inibente e depressivo.
· alterazioni nel ritmo e nel volume respiratorio
· riduzione complessiva della funzione respiratoria
· rallentamento psicomotorio e riduzione del
coordinamento muscolare
· rilassamento della muscolatura dello stomaco
e dell’intestino
· riduzioni dei secreti e dei processi digestivi
· aumento della forza contrattile di ureteri
e vescica
· diminuzione dell’ovulazione e mancanza
delle mestruazioni
Gli effetti
Gli oppiacei agiscono con effetto analgesico ed inibitorio
secondo un meccanismo di ricompensa cerebrale in stretto
legame con i centri nervosi del piacere: il dolore e
l’ansia vengono notevolmente ridotti, e dopo un
primo intenso momento di piacere (il cosiddetto “flash”),
segue uno stato di appagamento, di rallentamento del
pensiero, dei gesti e dei comportamenti sino alla sonnolenza.
Tale azione inibitoria spiega l'”anestesia emotiva”
nel tossicodipendente sotto l'effetto della sostanza,
l’indifferenza verso il mondo, di distacco percettivo,
di disinteresse affettivo, il forte egocentrismo. I
segni dell’assunzioni più visibili sono
le pupille a spillo,il forte rallentamento e la scarsa
articolazione della parola e dei movimenti, e un prurito
al corpo diffuso e insistente.
La dipendenza e l’astinenza
La veloce tolleranza agli oppiacei costringe, chi le
utilizza regolarmente, ad aumentarne sensibilmente le
dosi, fino all’assuefazione: l’organismo
si abitua alla presenza della sostanza e gli effetti
fisiologici e psicologici diminuiscono a parità
di dose, e si è quindi costretti ad assumerne
sempre di più per ottenere gli effetti desiderati
e per non andare incontro all’insorgere dell’astinenza.
Quest’ultima, anche se raramente mette in pericolo
la vita, è estremamente dolorosa e insopportabile,
tanto da essere uno dei maggiori motivi nel continuare
la dipendenza. L’astinenza si manifesta in seguito
alla mancata assunzione di oppiacei dopo un'assuefazione
anche di poche settimane, compare dopo 8-16 ore dall'ultima
assunzione di eroina e va progressivamente intensificandosi
nei primi 2-4 giorni per poi attenuarsi e scomparire
nel giro di 5-8 giorni. Si provano irrequietezza, ansia
e irritabilità, insonnia, mancanza di appetito,
palpitazioni, tremori muscolari fino a crampi, nausea,
vomito.
L'overdose:
Consiste in una assunzione
eccessiva di oppiacei. L’eroina essendo un sedativo
che agisce sui centri respiratori può comportare
il coma con decesso per asfissia. Sintomi principali
dell'overdose: perdita di coscienza, pupille a spillo,
colorito bluastro, respiro molto rallentato.
La prevenzione delle infezioni
A causa della assunzione endovenosa di oppioidi e in
particolare di eroina il tossicodipendente può
sviluppare numerose infezioni. L’AIDS, le epatiti
B e C, la setticemia, infezioni alle valvole cardiache,
ecc. Al riguardo si possono dare alcuni fondamentali
consigli preventivi:
Se non vuoi ancora smettere:
considera che gli oppioidi possono anche essere sniffati
e fumati
prima di iniettare la droga lavati accuratamente le
mani e disinfetta la zona dell’iniezione
per sciogliere la dose utilizza acqua sterilizzata,
acqua minerale non gassata, o acqua potabile bollita
per sciogliere la dose non usare limone o aceto, usa
piuttosto acido citrico o ascorbico acquistato in farmacia
cambia vena ad ogni iniezione e non iniettare mai nelle
arterie
usa solo una siringa nuova o la tua siringa, evitando
assolutamente di usare le se non hai una siringa nuova,
disinfetta la tua siringa. Aspira con la siringa dell’alcol
(almeno a 70°) e gettalo, ripeti l’operazione
due volte, poi nello stesso modo lava la siringa con
acqua.
usa un nuovo filtro ad ogni iniezione, non usare invece
i filtri usati da altre persone; usare i filtri altrui
è un grande pericolo di infezione
non disperdere le siringhe dappertutto, ma portale ai
luoghi di scambio, oppure mettile in qualche contenitore
(anche una bottiglia, o una lattina) e gettale nei bidoni
dei rifiuti.
La prevenzione e primi soccorsi in caso di overdose
1. non usare oppiacei dopo aver assunto altri psicofarmaci
2. cerca di non essere solo quando fai uso di droga
3. quando provi una nuova droga o quando cambi fornitore,
assumi la sostanza in due momenti distinti
Nel caso di collasso da overdose:
se la persona non respira, controllare che non vi siano
ostruzioni in bocca, stendere sulla schiena e Chiamare
subito i soccorsi e nell'attesa:
· controllare l'ambiente circostante per verificare
la presenza di siringhe o altro materiale di iniezione
· controllare lo stato di coscienza con pizzicotti,
richiami verbali, ecc.
· verificare se la persona respira, guardando
se il torace si solleva
· controllare il battito cardiaco ponendo la
mano sull'arteria del collo
· se la persona non è cosciente, ma respira,
metterla sdraiata su un fianco, per evitare il soffocamento
in caso di vomito
· praticare la respirazione assistita proteggendosi
la bocca con un fazzoletto o formando una specie d'imbuto
con la mano ponendola sulla bocca. La testa deve essere
spinta all'indietro e le narici chiuse.
LA LEGGE
L’eroina è una sostanza illegale al pari
della cocaina, dell’LSD, dell’oppio, dell’ecstasi,
dello speed, della marijuana. Per l’uso personale
sono previste sanzioni amministrative: sospensione della
patente del passaporto, del porto d’armi e di
altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa
viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo
presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a
20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie
lire di MULTA).
<
chetamina> - torna
su -
CHE COS’E’
La ketamina fu sintetizzata nel 1962 e da allora si
utilizza come anestetico sia in medicina che in veterinaria;
negli ultimi anni si è diffusa nella scena dei
rave-parties, dov’è stata riciclata come
allucinogeno/anestetico (spesso per sedare la frenesia
lasciata da altre sostanze). All’origine si presenta
come un liquido molto simile all’acqua, che viene
poi riscaldato per ottenere una polvere biancastra da
sniffare. Alle feste viene spacciata in entrambe le
forme, e il liquido può essere anche bevuto o
iniettato intramuscolo, aumentando però moltissimo
il rischio di overdose (le informazioni che seguono
riguardano perciò l’assunzione nasale:
le altre sono comunque da evitare!).
GLI EFFETTI
La keta sale in circa 10/15 minuti e agisce per un’ora
circa (anche di più se prima si è assunto
qualcos’altro). A differenza delle altre droghe
in circolazione non regala ne’ piacere fisico,
ne’ buon umore, ne’ energia: il suo effetto
anestetico/dissociativo si potrebbe riassumere come
un progressivo distacco della mente sia dal corpo che
dalle emozioni, tanto più potente quanto più
è forte la dose; tale distacco rende una percezione
di sé stessi e della realtà paradossalmente
tanto lucida quanto allucinata, tanto alienante quanto
accomodante.
Già con 30-40mg i suoni e le immagini paiono
distorcersi e frammentarsi ritmicamente; essendo un
effetto assolutamente singolare, anche consumatori abituali
di allucinogeni sono stati presi da profonde crisi di
panico. Andando oltre si perde progressivamente il senso
del tatto, del tempo, delle cose e della propria identità,
e si ha la sensazione di essere trascinati fuori dal
proprio corpo fino a raggiungere, attraverso una sorta
di viaggio extradimensionale (80-120mg), la cosiddetta
near death experience, una specie di morte apparente
vissuta ad occhi aperti.
Tra gli effetti secondari ci sono vertigini, difficoltà/incapacità
di parlare, freddo, prurito, diarrea. Inoltre, tirare
ketamina quasi annulla gli effetti degli stupefacenti
presi in precedenza (ma NON il “down” che
lasciano).
paura della morte: un “viaggio” pesante
di K è spesso vissuto come guardare la morte
in faccia, un’esperienza che può essere
veramente traumatica per chiunque e soprattutto per
chi ha già problemi esistenziali.
I RISCHI e la riduzione del danno
freddo e vomito: assumere ketamina fa abbassare la temperatura
del corpo e può provocare nausea: farlo lontano
dai pasti e in un luogo caldo riduce questi rischi
incidente e insensibilità al dolore: in ketamina
si perdono il senso dello spazio e dell’equilibrio
nonché della realtà, e oltre certe dosi
è impossibile anche solo camminare o rendersi
conto di essere in mezzo a una strada; inoltre, l’effetto
anestetico può fare ignorare ferite o contusioni
anche gravissime: è tristemente famosa la morte
di un ragazzo che si incamminò verso un lago
sprofondandoci senza rendersi conto di annegare. L’unica
maniera per non farsi male, quindi, è stare seduti
o sdraiati in un posto tranquillo, meglio se con una
persona fidata che controlla cosa succede, senza maneggiare
oggetti taglienti o anche solo un semplice accendino...
iniezione: iniettarsi uno stupefacente è la maniera
più diretta per andare in overdose. A differenza
di altre droghe, tra l’altro, iniettarsi ketamina
non ne aumenta l’effetto ma lo rende solo più
immediato, esponendosi inutilmente al rischio di infezioni
anche letali (AIDS, Epatiti, etc..).
alcool/mix: la K è pericolosissima se mescolata
con alcool, barbiturici, eroina o altre sostanze che
deprimono il sistema respiratorio.
dose/overdose: una riga di keta è in genere un
terzo/un quarto di una riga di coca o di speed, perché
il suo effetto è molto più concentrato.
Se si prova per la prima volta è meglio prenderne
circa la metà di chi la usa abitualmente, perché
l’effetto è molto più potente.
Tirarne una piccola riga aspettando almeno 30 minuti
per valuntarne l’effetto, riduce sensibilmente
il rischio di una crisi respiratoria anche mortale.
danni nel tempo: col tempo si sviluppa assuefazione
alla keta, ovvero bisogna usarne sempre di più
per ottenere gli stessi effetti: l’uso frequente
e continuato, tra l’altro, danneggia seriamente
il cervello e genera una pericolosa dipendenza psicologica
socialmente distruttiva.
sniffo: per tirare col naso si usa una cannuccia pulita
e personale, in modo da evitare malattie anche gravi
come l’epatite ed evitare di trasmetterle
compagnia: chi assume keta può raggiungere uno
stato simile al coma;
anche se innocuo, può far preoccupare moltissimo
le persone che lo circondano. Bisogna subito controllare
il polso e il respiro: se sono regolari entro mezz’ora/un’ora
lo “zombi” dovrebbe risvegliarsi dal torpore,
ma se si hanno dei dubbi occorre chiamare subito personale
medico qualificato o il 118 per scongiuare il rischio
di un’ overdose mortale. Va da sé che,
in tale stato, chi è circondato da “cattive”
compagnie rischia di risvegliarsi denudato di tutto!
scambio con l’acqua: una bottiglia di ketamina
è in tutto e per tutto uguale a una bottiglia
d’acqua: se si dimentica in giro rischia di essere
bevuta da chiunque, con esiti anche mortali!
cuore: siccome può dare forti alterazioni al
battito cardiaco, la sostanza è rischiosissima
per chi soffre di problemi cardiaci.
LA LEGGE
La ketamina è una sostanza illegale, ad uso
personale è stata da poco resa sostanza illegale
e viene considerata una droga pesante. Per l’uso
personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione
della patente del passaporto, del porto d’armi
e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In
alternativa viene proposto un programma terapeutico
socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a
20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie
lire di MULTA).
< lsd>
- torna su -
Che cos’è?
L’LSD è una droga ottenuta a dalla segale
cornuta. In genere si trova sul mercato sotto forma
di cartone (piccolo quadrato di carta imbevuto di acido
e decorato da un disegno), o di micropunta (qualcosa
che assomiglia vagamente ad una piccola mina di una
matita, di colore nero, grigio o blu).
25 microgrammi di LSD sono già sufficienti a
stimolare effetti psicotropi, anche se una dose media
si aggira intorno ai 60-70 microgrammi. Tuttavia, la
dose di acido contenuta in un trip è molto variabile:
può andare dai 50 fino ai 300 microgrammi. Questa
forte differenza può costituire un rischio: tra
due cartoni dello stesso tipo (con gli stessi disegni)
uno può essere ben più forte dell’altro
(molto dipende anche dallo stato di conservazione del
cartone e dalla sua provenienza: l’LSD è
una sostanza che deperisce nel corso del tempo).
Per quanto riguarda la salita, di solito basta aspettare
mezz’ora, un’ora prima di sentire i primi
effetti. Ma non sono rari i casi in cui sia necessario
aspettare più ore: per questo non conviene mai
riprendere dell’LSD dopo poco pensando che la
prima assunzione si stata inefficace. Con i primi effetti
possono comparire sensazioni di ansia e di estrema confusione.
Non bisogna però fissarsi su queste sensazioni:
sono assolutamente passeggere.
Il viaggio può durare dalle 5 alle 12 ore, ma
prosegue, sotto altre forme, per altre ore in cui compare
un forte senso di stanchezza, ma è difficile
prendere sonno.
L’LSD provoca allucinazioni, cioè intense
modificazioni sensoriali. Le percezioni auditive, visive,
tattili si mescolano. I suoni prendono colore, gli oggetti
cominciano a respirare o a mostrare la loro energia,
motivi a mosaico possono apparire su ogni superficie.
Più le idee si mettono a scorrere velocemente
più diventa difficile esprimerle oralmente. Il
tempo assume una consistenza insolita e diventa impossibile
rendersi conto di che ora sia. L’esperienza con
l’LSD (buona o cattiva che sia) è molto
forte e lascia un ricordo duraturo.
La discesa è un momento di transizione difficile
da gestire. Gli effetti svaniscono, compare la stanchezza,
ci si ritrova in uno stato di coscienza normale. L’ideale
sarebbe poter disporre di un succesivo giorno di riposo,
senza attività che impegnino la mente o responsabilità
da assumere. Tuttavia, anche in queste condizioni possono
verificarsi momenti difficili. Se il contesto o l’ambiente
non sono rassicuranti, c’è il rischio che
in questi momenti si instauri una tendenza depressiva.
I rischi
È possibile che un’esperienza in acido
scateni dei problemi psicologici o psichiatrici: depressione,
insonnia, paranoia, psicosi, che si verificano soprattutto
nel caso di persone fragili o con antecedenti psichiatrici.
Un’eccessiva frequenza nel consumo o una dose
troppo forte possono stare alla base di tali reazioni.
Il "viaggio" con l’LSD non è
un’esperienza facile. È importante essere
capaci di valutare la propria attitudine psicologica
a gestire un’ebbrezza tanto forte, e consumare
solo se ci si sente pronti: è fondamentale avvertire
un clima interiore sereno e positivo prima di iniziare
un viaggio.
Ci sono momenti e circostanze in cui bisogna evitare
di assumere tali sostanze, perché non rappresentano
una via di fuga, ma uno strumento di rivelazione: una
presa di coscienza, al momento sbagliato, può
essere dannosa. Alcune rivelazioni possono essere troppo
pesanti da sopportare: è difficile dover fare
i conti in una sola notte con ciò che abitualmente
si svolge in tempi molto più lunghi e attraverso
molte tappe.
Il bad trip
È una brutta esperienza legata all’assunzione
di droga. Si può verificare sia all’inizio
della salita sia alcune ore dopo i primi effetti. Se
cominci ad agitarti, ad angosciarti, ad avere paranoie
e a non riuscire più a gestire le tue azioni,
vuol dire che ci sei dentro in pieno. Tutto questo può
essere relativamente leggero e transitorio, ma può
diventare un vero incubo (con crisi di panico, psicosi).
Nella maggior parte dei casi, quando il brutto viaggio
finisce l’angoscia se ne va più o meno
rapidamente, anche se non si è ancora in grado
di dimenticare o di fare i conti con la brutta esperienza.
A volte, purtroppo, il bad trip diventa un vero trauma,
che può scatenare problemi duraturi, come angosce
difficilmente controllabili, fobie, stati confusionali,
…
Un bad trip non si verifica per caso. Molto dipende
dalla qualità e quantità della sostanza
assunta, ma spesso la colpa è da imputare ad
uno sforzo eccessivo nel controllare il viaggio o alla
paura che può nascere durante la salita. Bisogna
invece accettare la modificazione del proprio stato,
non difendersi a tutti i costi, ma accompagnare la sostanza.
Se qualcuno sta avendo un brutto viaggio cerca di restare
calmo e di fare il possibile per calmarlo. Portalo in
un angolo tranquillo e ben aerato, parlagli e rassicuralo.
Ricordagli che gli effetti della sostanza sono destinati
a scomparire. Un leggero massaggio o un abbraccio caloroso
ma non insistente (qualsiasi gesto può essere
interpretato come un attacco o un tentativo di usare
violenza) possono servire a calmare l’angoscia.
Se, nonostante ciò, chi è sotto acido
non riesce a liberarsi dal suo delirio, non bisogna
esitare a chiedere aiuto ad una persona qualificata.
Solo un medico ha il permesso di somministrare rimedi
che consentano una rapida discesa degli effetti.
Consigli per ridurre i rischi
1. Non prendere dell’acido se hai disturbi fisici
o psichici.
2. Fai attenzione a quello che compri e da chi lo compri
3. Se hai deciso di prendere un trip, fallo con gente
di cui ti fidi e in un contesto rassicurante.
4. Evita di mischiarlo con altre sostanze, soprattutto
con l’alcol.
5. Evita di prendere più trip in una stessa serata
e soprattutto non tutti in una volta (conviene suddividere
la dose in più riprese: ¼ o ½ per
volta). I dosaggi variano molto da un trip all’altro
e le reazioni sono molto individuali. Se è la
tua prima esperienza non prendere più di ¼
di cartone. Se gli effetti non si fanno sentire, aspetta
prima di assumerne dell’altro (a volte l’LSD
può impiegare anche 3-4 ore a salire)
6. Evita di avere la pancia piena, perché la
digestione è resa più difficile durante
la salita (non è neanche bene essere a stomaco
vuoto da molto tempo: la cosa migliore è aver
mangiato qualche ora prima).
7. Considera che nei giorni successivi è facile
sentirsi stanchi nel fisico e nella mente.
8. Quando arriva la discesa, riposati, distenditi e
mangia prodotti che contengano zucchero e vitamine.
9. Evita di metterti in macchina e di infilarti in attività
che richiedono una certa responsabilità.
10. Evita di ripetere l’esperienza prima di alcune
settimane. Farne uso troppo spesso attenua gli effetti
e aumenta i rischi.
LA LEGGE
L’ LSD è una sostanza illegale inserita
nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso
personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione
della patente del passaporto, del porto d’armi
e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In
alternativa viene proposto un programma terapeutico
socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a
20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie
lire di MULTA).
< oppio>
- torna su -
L’oppio si ricava dal cosiddetto papavero sonnifero
e da esso si sintetizzano sia la morfina che l’eroina.
Di solito si compra sotto forma di una pasta scura e
appiccicosa, da fumare in apposite pipette, bere in
un infuso o inalare tramite riscaldamento sopra carta
stagnola; mangiarla o assumerla in “supposta”
può causare epatiti ed altre gravi forme virali.
Se fumato/inalato i suoi effetti sono stordenti, immediati
e si esauriscono in circa mezz’ora; se ingerito
invece salgono molto più lentamente (anche dopo
2 ore), sono più avvolgenti, soffusi e possono
durare anche 6-8 ore.
EFFETTI
Un effetto spesso ricercato, quello allucinogeno, è
in realtà assai leggero e sporadico; assumere
oppio dà piuttosto un profondo senso di relax
al corpo e alla mente (rallentano il respiro, i movimenti,
le parole...), provocando sia un intenso e diffuso piacere
fisico che un profondo sentimento di serenità
interiore: da una parte i sensi intorpidiscono, le emozioni
si ammorbidiscono, i desideri (anche sessuali) si placano
e molti problemi sembrano svanire; dall’altra
ci si sente comunque mentalmente lucidi, nei primi minuti
addirittura carichi ed euforici... Un aspetto molto
rischioso di questa droga sta proprio nell’eccessiva
tranquillità che infonde, tale da far facilmente
ignorare pericoli e situazioni al di sopra delle proprie
capacità, anche se apparentemente percepite.
Effetti secondari sono prurito, nausea, pupille a spillo
e momentanee sensazioni di freddo; i maschi possono
anche sperimentare una dolorosa permanenza dell’erezione.
E’ sempre presente una certa sonnolenza, che di
solito porta al sonno; fino a 2-3 giorni dopo il risveglio
si è colti da un certo senso di insoddisfazione
per le cose, di noia, a volte di vera e propria momentanea
depressione... è una specie di piccola crisi
d’astinenza: se non si ha la pazienza di aspettare
che questa svanisca e si assume altro oppio, molto velocemente
si raggiungerà la dipendenza, che per questa
sostanza è particolarmente grave e difficile
da superare.
DIPENDENZA
L’oppio è pericoloso soprattutto perchè
viene velocemente tollerato dal corpo (quindi bisogna
usarne sempre di più con effetti sempre più
scarsi) e porta ad una dipendenza sia fisica che psicologica
molto forte: questa si manifesta con una graduale perdita
di interesse per le proprie passioni (depressione, noia,
apatia), difficoltà nel stare con gli altri (incomunicabilità,
emarginazione) e a vivere il sesso (gli uomini diventano
col tempo impotenti mentre alle donne può arrestarsi
il ciclo).
Ecco alcune pericolose abitudini e false credenze, che
sono già segnali di dipendenza:
1. Prendere oppio per sentirsi meglio;
2. Credere di poter gestire l’assuefazione che
provoca;
3. Assumerne per affrontare/superare momenti difficili;
4. Usarlo contro la noia o per divertirsi di più
5. Comprarne grossi quantitativi (vedi punto 2)
QUALCHE CONSIGLIO
· Se non vuoi vomitare: cerca di prebderlo a
stomaco vuoto, di non bere alcool e di aspettare almeno
3 ore prima di mangiare.
· Se vuoi mangiarlo senza rischiare l’epatite
altre intossicazioni alimentari, fallo prima bollire
in acqua per 4\5 minuti.
· Se non vuoi rischiare di morire per overdose
o coma etilico, non accompagnarlo a superalcoolici e
assumi comunque pochi alcoolici per evitare che gli
effetti delle due sostanze si sommino.
· Anche se può far sentire lucidi, l’oppio
rallenta molto i riflessi e porta con sé improvvisi
colpi di sonno: finché non è passato il
suo effetto non guidare o fare qualsiasi cosa che richieda
prontezza di riflessi.
· Se intendi usarlo per calmare il cattivo umore
che ti hanno lasciato altre droghe, ricorda che finito
l’effetto starai ancora peggio.
· Se sei con persone che non conosci, fai attenzione:
potrebbero approfittare del tuo stato mentale alterato.
· Le scorie di scarto che rimangono dopo la fumata
sono molto tossiche: buttale.
LA LEGGE
L’oppio è una sostanza illegale inserita
nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso
personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione
della patente, del passaporto e di altri documenti per
2-4 mesi; viene inoltre proposto un programma terapeutico
socio-riabilitativo presso il SERT di residenza (NB:
la pena si aggrava ulteriormente se si viene fermati
alla guida di un veicolo sotto effetto della sostanza).
Per lo spaccio è prevista una pena variabile
da 1 fino a 20 anni di RECLUSIONE e da 5 a 500 milioni
di vecchie lire di MULTA.