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< alcol> - torna su -

Cos'è?
Gli alcoolici, presenti in varie forme in tutte le culture del nostro pianeta, vengono bevuti o utilizzati per preparare piatti e pietanze, e sono parte integrante della nostra, cultura della nostra economia e della nostra storia, a tal punto che ci è difficile considerare l'alcol una droga, alla stregua di Eroina e Cocaina. In realtà in Italia l'abuso di alcolici provoca più di 17.000 morti ogni anno (per patologie degenerative, suicidi e incidenti stradali) e risulta per questo essere una delle sostanze più pericolose attualmente disponibili (seconda solo al tabacco, che di morti ne fa più di 50.000 ogni anno…). La vendita, il possesso e il consumo di alcol sono legali; mentre la legge sanziona i comportamenti molesti e la guida in stato di ebbrezza (con alcolemia superiore a 0,5 mg/l in Italia, approssimativamente l'equivalente di 1-2 bicchieri di vino).
L'alcool, risultante dalla fermentazione di zuccheri o amidi vegetali, è una sostanza che inizialmente produce sensazioni esilaranti e stimolanti; in realtà provoca una depressione del Sistema Nervoso Centrale, ritardando le reazioni (coordinazione motoria) e influendo sul funzionamento del cervello (capacità percettive e cognitive). Sostanzialmente i prodotti alcolici si dividono in due categorie: i fermentati (che derivano da frutti, piante o cereali e che subiscono un processo naturale di fermentazione dovuto all'azione di microrganismi, es. vino, birre, sidro) e i distillati (preparati fermentati che, tramite il processo di distillazione e il calore, perdono parte dell'acqua che contengono, e quindi diventano più 'concentrati' es. grappe, whisky). Normalmente una bevanda distillata possiede una gradazione (cioè una percentuale di ) più alta di una fermentata.
L'alcool viene assorbito dalle mucose dello stomaco, attraverso la digestione, ed essendo idrosolubile (cioè sciogliendosi nell'acqua) si stempera nel sangue; attraverso il flusso sanguigno raggiunge il cervello dove 'attiva' i suoi effetti. In linea di massima gli effetti sopravvengono dopo poco tempo dall'ingestione (5-10 minuti), ma questo tempo può variare in base a diversi fattori (se si è affaticati o no, se si è già a stomaco pieno o no, etc…).
In generale la quantità assunta è un fattore molto importante, in quanto l'alcol è una sostanza dagli effetti fortemente dose-dipendenti: più se ne assume più gli effetti saranno intensi e duraturi (insieme agli effetti non desiderati…).


Effetti
In linea di massima gli effetti degli alcolici sono conosciuti più o meno da chiunque, e un uso moderato (in termini di quantità e di frequenza del consumo) non costituisce una fonte di rischio. Riassumendo:
· senso di relax e di leggerezza fisica e mentale;
· aumento della confidenza e fiducia in se stessi;
· aumento della capacità comunicativa e di socializzazione;
· perdita progressiva delle inibizioni;
· facilità al riso e senso di allegria;
· allontanamento temporaneo dai propri problemi;
· diminuzione del senso di timore, ansia e paura.


Effetti non desiderati
L'abuso di alcool può causare effetti molto negativi:
· produce sgradevolissime sindromi gastro-intestinali (nausea, vertigini, vomito, etc…);
· facilita l'insorgenza di comportamenti aggressivi e violenti (con un forte aumento della probabilità di scatenare alterchi e risse, o di rimanervi coinvolti);
· incide progressivamente sulla capacità di coordinazione motoria (gambe, occhio-mano, etc…), intorpidisce i sensi e incide negativamente sulle capacità verbali;
· provoca problemi di percezione sensoriale (visione doppia, alterazione del senso della distanza e della velocità e del senso di spazio e tempo)
· aumenta il senso di depressione e tristezza (specialmente quando si è già depressi o tristi prima di cominciare a bere..);
· provoca la cancellazione temporanea (e in alcuni casi anche permanente) di ricordi e memorie.
· L'ingestione di una forte quantità di alcool in poco tempo può provocare una vera e propria overdose, con conseguenze che possono portare al coma etilico e alla morte per arresto cardio-respiratorio.
L'abuso di alcolici, a medio-lungo termine, ha una pesantissima ripercussione sull'organismo, in particolare sul fegato, sul cuore e sugli organi coinvolti nella digestione; questo può portare a patologie irreversibili e mortali (tumori, cirrosi, carcinoma epatico, etc…). L’uso prolungato nel tempo crea una dipendenza fisica (alcoolismo) al pari di droghe considerate per questo più pesanti, come l’eroina e la cocaina.


Guida e uso di macchinari
E' estremamente rischioso, per se e per gli altri, guidare qualsiasi veicolo sotto l'effetto di alcolici. Studi della BMW hanno rilevato come normalmente il tempo di reazione medio ad un pericolo si aggira intorno a 1 secondo (vuol dire che, in automobile, da quando si percepisce il pericolo a quando si inizia a frenare, passa circa 0,7 - 1 sec.). Due bicchieri da tavola di vino rosso fanno raddoppiare questo tempo, mentre tre o quattro bicchieri possono allungarlo anche di 4 volte e al tempo stesso aumentano sensibilmente la probabilità di commettere errori di guida. 1 o 2 secondi in più o in meno possono sembrare poco, ma in realtà un veicolo che sta viaggiando a 90 km/h. in 1 solo secondo compie 25 metri!
I problemi di coordinazione psico-motoria rendono quindi molto pericoloso operare macchinari, o svolgere attività lavorative rischiose, sotto l'effetto di alcolici.


L'alcol e il sesso
Uno degli effetti caratteristici del consumo di è la progressiva perdita di inibizioni: ci si sente maggiormente comunicativi, più coraggiosi e anche… più sexy. In realtà sesso e alcol non vanno molto d'accordo: dopo gli effetti iniziali, l'alcool riduce la circolazione sanguigna restringendo le vene e le arterie, e questo può provocare difficoltà di erezione nei maschi. E' dimostrato inoltre che l'abuso di protratto nel tempo produce impotenza (che in caso di grande abuso, diventa cronica). Un rischio particolare, sotto l'effetto disinibente di alcoolici, è quello di dimenticare completamente le norme di protezione in caso di rapporto sessuale occasionale: il preservativo è l'unico strumento efficace di protezione dalle malattie a trasmissione sessuale (AIDS per prima). Ubriachi o no, tenetene conto.


Alcool e medicinali
I medicinali normalmente sono progettati per essere assorbiti dall'organismo in un certo lasso di tempo. L'alcol interferisce in questo processo, oltre che alterare la capacità di metabolizzazione del fegato; per questo motivo è assolutamente sconsigliata l'assunzione contemporanea di qualsiasi farmaco con alcolici. Le conseguenze possono essere molto gravi e possono anche condurre alla morte per avvelenamento.


Overdose (con altri depressori del Sistema Nervoso Centrale)
L'alcool è una sostanza che agisce deprimendo e rallentando le funzioni del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Per questo motivo è molto pericoloso assumere alcol insieme con altre sostanze che hanno simili effetti di depressione sul SNC perché gli effetti delle diverse sostanze si sommano (alcuni esempi sono: l'Eroina e tutti gli Oppiacei, le Benzodiazepine, i Barbiturici, la Ketamina, il GHB e i tranquillanti in genere). Questo può portare ad un rallentamento delle funzioni vitali, che nei casi più gravi può anche condurre alla morte per arresto cardio-respiratorio. Assolutamente da evitare il mix di alcol con ectasy, anfetamine, efedrina e metamfetamine in genere: poiché aumenta la temperatura, la disidratazione e la perdita di sali, aumentando il rischio di collassi e svenimenti improvvisi.


< cocaina> - torna su -

Che cos’è?

Chiamata coca, neve o bamba, la cocaina è uno stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale. La cocaina esiste sotto due forme:
- La cocaina vegetale o raffinata: estratta dalle foglie di coca; la “pasta” viene trasformata in cloridrato di cocaina (cocaina base) e miscelata con alcaloidi.
- La cocaina sintetica o farmaceutica usata come anestetico locale: viene sintetizzata con precursori diversi dalle foglie di coca.
Generalmente la cocaina si presenta sotto forma di una polvere bianca, cristallina, in forma di fiocchi. La cocaina pura è poco densa e porosa.

Modalità di consumo:

Sniffata con l’aiuto di una cannuccia, dopo aver finemente sbriciolato la polvere. La cocaina viene quindi assorbita nel sangue attraverso la mucosa nasale (con rischio di trasmissione di epatite). È la tecnica più diffusa.
Fumata: rollata in una sigaretta
Inalata: la cocaina viene depositata su un foglio di alluminio che viene scaldato. Quindi ne vengono inalati i vapori.
Iniettata in endovena diluita in acqua sterile: metodo molto rischioso (overdose, rischio di contrarre AIDS)
Più raramente viene ingerita o consumata applicandola sulle mucose al di sotto delle gengive.

Effetti:

La cocaina è un potente stimolante psicotropo che agisce aumentando la quantità di dopamina nel cervello.
Sniffata, durante i primi 10 minuti, produce effetti molto potenti, la cui intensità varia a seconda della quantità e della qualità della sostanza, oltre che dalle reazioni personali alla stessa. Il picco dell’effetto è immediato ma di breve durata. Nel primo quarto d’ora la cocaina procura una sensazione di euforia e di benessere; si avverte una forte stimolazione fisica, intellettuale e sensoriale: si ha l’illusione di un aumento dell’attenzione, la sensazione di possedere una maggiore precisione nel movimento e talvolta si avverte una leggera deformazione delle percezioni sensoriali (auditiva, visiva e tattile). Se sniffi la cocaina senti contemporaneamente un leggero intorpidimento delle gengive e delle fosse nasali che risale sino ai seni paranasali.
Segue una fase di esaltazione (amplificazione della propria personalità, sopravvalutazione dei propri moti interiori) e di ipercomunicabilità. La cocaina dà l’impressione di vedere e capire tutto: sei molto meno sensibile al dolore, alla fatica e alla fame. C’è in fine un forte senso di inappetenza, essendo la cocaina una sostanza anoressizzante.
Questi effetti possono durare per una o due ore.
S'innesca subito la discesa: da un periodo di euforia si passa ad una fase caratterizzata da sonnolenza, lieve depressione e rallentamento dei riflessi. Con l’uso regolare i sintomi tipici di questa fase tendono ad intensificarsi. Il dosaggio dipende dalla reazione personale alla sostanza e dalla qualità dello stesso. Se è la prima volta, usane una piccola quantità e aspetta gli effetti.

I rischi:

Durante la salita, è possibile che tu ti senta angosciato. È passeggero, non bisogna opporre resistenze. La cocaina determina un aumento della pressione arteriosa. Se tu soffri di particolari problemi (epilessia, ipertensione, astenia…) può essere pericoloso soprattutto se assumi anche altre sostanze (ecstasy, speed, alcol…). Una forte dose ed un uso prolungato, aumentano la probabilità che si verifichino rischi. Un’iniezione endovenosa comporta il rischio di overdose per arresto cardiaco. Con un uso continuato, il funzionamento del cervello nei confronti della dopamina si modifica: il sentimento di euforia fa allora posto alla fatica. Un altro rischio molto importante deriva dall’assuefazione alla cocaina: un consumatore assiduo necessita di una dose dieci volte maggiore da quella usata la prima volta per ottenerne gli stessi effetti. Con l’uso abituale aumentano le probabilità di divenire dipendente dalla sostanza. La cocaina è una sostanza in cui è facile rimanere invischiato (dipendenza psicologica): la coca, visti i suoi effetti, non è incompatibile con alcune attività lavorative, la discesa è difficile (si ritorna alla dura realtà perdendo la carica e la forte stima di sé indotte dalla sostanza), si è quindi tentati di riprenderla e l’esaurimento conseguente l’assunzione ripetuta è una buona ragione per ricercare altra sostanza per attenuare la fatica e la depressione. L’iniezione endovenosa induce più facilmente una dipendenza che può diventare fisica, che significa che tu soffri di uno stato di astinenza allorché tu non sei più sotto l’effetto della sostanza. I maggiori consumatori rischiano il verificarsi di ripetute microlesioni nel cervello, con il rischio di demenza.
Sul piano sessuale, se da una parte la coca è un forte stimolante, dall’altra riduce la sensibilità (rendendo difficile l’eiaculazione), mentre alla lunga può condurre all’impotenza.
Nelle donne incinte il consumo di cocaina espone il bambino a forti rischi: il feto può avere ritardi nella crescita ed essere vittima di ipertensione e problemi vascolari. Aumentando la frequenza d’uso si osservano anomalie nel feto.
L'overdose di cocaina è possibile: dipende da chi la consuma e soprattutto da quanta e come viene assunta, in particolare se iniettata. In questi casi deve essere praticato immediatamente (entro 1 ora) un intervento medico. Allora se succede a qualcuno dei tuoi amici, chiama subito….

Il crack

Il crack si presenta sotto forma di cristalli che vengono fumati con una piccola pipa detta appunto "da crack". Gli effetti sono un po’ più pesanti di quelli dovuti allo sniffo, ma di minore durata (il picco massimo degli effetti dura dai 3 ai 5 minuti). Ad ogni boccata di fumo hai delle allucinazioni visive, avverti un’eccitazione estrema (forti scariche ed un totale benessere interiore). Il problema è che quanto più tu ne hai tanto più hai la tendenza a riprenderla, perciò molto rapidamente si entra in uno stato di dipendenza che nel caso del crack può diventare fisica.

Consigli per ridurre i rischi

Informati il più possibile sulla qualità e sugli effetti della sostanza che compri.
La cocaina è controindicata se soffri di epilessia, ipertensione, asma o turbe psichiche.
3. Se hai deciso di prendere la coca, fallo con gente di cui ti fidi e in un contesto rassicurante.
4. Fai attenzione alle dosi. La prima volta prendi al massimo la metà della dose che prendono gli abitudinari.
5. La sicurezza in te e l’eccitazione fisica e cerebrale non ti permettono di valutare i rischi che tu corri, sia sul piano sociale (è facile perdere il controllo), sia sul piano fisico (se ti stanchi rischi di non accorgertene)
6. Evita di mischiare la cocaina con altre sostanze, in particolare con l’alcol.
7. Evita di avere lo stomaco pieno (nausea, digestione difficile) ma non dimenticare che la cocaina è un anoressizzante, perciò assumi cibi o bevante molto energetiche qualche ora prima.
8. Se tu sniffi la coca, utilizza una tua personale cannuccia, per evitare la trasmissione di epatite C e di AIDS
9. La coca impedisce di dormire, perciò fissa dei limiti al consumo (il tuo corpo ha dei limiti)
Evita di metterti in macchina e di infilarti in attività che richiedono una certa responsabilità.
Alla fine dell’effetto lavati al più presto le mucose e i denti e le narici per evitare danni a mucose e denti.

LA LEGGE

La cocaina è una sostanza illegale inserita nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente del passaporto, del porto d’armi e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza. Per lo spaccio sono previste sanzioni penali da 1 a 20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA.

< ecstasy> - torna su -

Che cos’è?

Per ecstasy s’intende generalmente MDMA (anche se oggi l’etichetta “ecstasy” ingloba un gruppo di molecole con effetti molto simili: MDA, MDEA, MBDB), un derivato dell’anfetamina che appartiene alla famiglia delle fenetilamine. L’MDMA stimola il rilascio di diversi neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina e dopamina) che regolano l’umore e l’attività del corpo.

Gli effetti

L’ecstasy è un empatogeno: consente di entrare in sintonia con l’altro stimolando le sensazioni di intimità e vicinanza. Favorisce l’introspezione e il contatto con se stessi: possono riaffiorare ricordi d’infanzia o si può vedere la propria vita da un’angolatura diversa. La combinazione dell’MDMA con la musica e il ballo può far perdere alcune delle sue connotazioni più “sottili” favorendo invece la comunanza con la folla e uno stato euforico simile alla trance.
Per quanto riguarda gli effetti fisici l’ecstasy combina due sensazioni apparentemente contrapposte: è possibile sentirsi carichi ed eccitati (con aumento del battito cardiaco e del respiro) sperimentando al contempo un senso di profonda rilassatezza.
Effetti secondari assai diffusi, poco piacevoli, ma generalmente tollerati dagli utilizzatori, sono: secchezza delle fauci, tremori, tensione muscolare, mascelle contratte, accessi di sudorazione, nausea e crampi.

La dose normale di MDMA varia tra gli 80 e i 150 mg, anche se ogni volta è difficile capire con certezza quanta se ne sta assumendo (le pastiglie più diffuse sul mercato possono contenere dai 30 ai 150 mg di MDMA). L’impossibilità di determinare in partenza la potenza della pasticca che si sta per ingerire impone molta attenzione, soprattutto quando se ne hanno fra le mani più d’una contrassegnate con marchietti differenti.
L’effetto della sostanza comincia a farsi sentire dopo 30-60 minuti, ma può metterci anche un paio d’ore (molto dipende da cosa si è fatto, bevuto, mangiato prima dell’assunzione): le reazioni sono molto individuali.
Diversamente da altre sostanze psicoattive l’intervallo che separa i primi sintomi dalla fase di picco è estremamente ridotto, mentre come per le altre durante la salita possono comparire tensione ed incertezza, legate alla necessaria ri-sintonizzazione del proprio corpo e della propria mente su un diverso stato di coscienza. Tuttavia queste sensazioni tendono a scomparire una volta raggiunta la pienezza degli effetti.
L’esperienza può durare dalle 4 alle 6 ore, per lasciare quindi spazio agli effetti secondari, non sempre del tutto piacevoli: mal di testa, crampi, stanchezza, ansia, anche depressione.
Tenendo ben presente che senza costose analisi di laboratorio è impossibile sapere la quantità di principio attivo presente in ogni pastiglia, capsula o polvere, queste sono le sostanze che comunemente circolano oggi in Italia sotto il nome generico di ecstasy o paste:
MDMA (Ecstasy, Adam, XTC): 50-150mg durata 4-6 ore.
MDE (Eva): 50-150 mg durata 4-6-ore.
MDA: 60-160mg durata 8-12 ore.
2CB: 15-25mg durata 4-8 ore.
PMA : 50-150mg durata 4-8 ore, molto pericoloso perché il tempo di attesa degli effetti va da 1 ora e ½ a oltre 2 ore, in Europa ha già causato alcuni decessi in soggetti che probabilmente hanno assunto altre sostanze eccitanti senza aspettare la lunga salita del PMA.

I rischi

L’Ecstasy è pericolosa soprattutto se assunta a dosaggi troppo elevati e ad intervalli troppo brevi tra un’esperienza e l’altra: può provocare danni a breve o a lungo termine, comunque rischiosi per la salute psicofisica.
Nel caso dell’MDMA esiste una soglia ottimale nel dosaggio, superata la quale non si notano miglioramenti apprezzabili degli effetti ed il rapporto costi/benefici diventa sempre più svantaggioso per il consumatore. Già oltre i 200 mg si può osservare un consistente incremento degli effetti collaterali: brividi, tremori, tachicardia, crampi, nausea. Come se non bastasse, in situazioni affollate, affaticati dalle molte ore di ballo, bevendo poca acqua – e quindi senza contrastare la disidratazione tipica di tutte le sostanze amfetaminiche – si fa concreto il rischio del “colpo di calore” (ipertermia maligna, spesso mortale): in poco tempo la temperatura corporea può raggiungere i 40-43ºC con un contemporaneo innalzamento della pressione sanguigna, mentre l’inibizione dei sistemi d’allarme rende più difficile accorgersi di quello che sta succedendo.
Un ordine di problemi diverso dipende dall’eccessiva frequenza con cui i consumatori assumono la sostanza. Il tempo necessario per il riequilibrio fisico, in particolare quello neurochimico, è piuttosto lungo: dopo una dose medio-robusta può volerci più di un mese prima di tornare alla normalità. Il mancato rispetto di questi tempi e la conseguente sovrastimolazione delle cellule cerebrali a lungo andare possono provocare l’insorgere di disfunzioni nel sistema neurochimico e conseguenti problemi psichici. L’effetto problematico più diffuso consiste in tutto un insieme di disturbi della personalità: si va da momenti di irascibilità e da un aumentato nervosismo a sintomi più gravi quali stati depressivi, fobie, manie di persecuzione. Consigli per ridurre i rischi

1. Informati il più possibile sulla qualità e sugli effetti della sostanza che compri;

2. Se hai deciso di prendere ecstasy, fallo con gente di cui ti fidi e in un contesto rassicurante;

3. Fai attenzione alle dosi. La prima volta prendi al massimo la metà della dose che prendono gli abitudinari;

4. La sicurezza in te e l’eccitazione fisica e cerebrale non sempre permettono di valutare i rischi, ed è facile stancarsi senza accorgersene;

5. Evita di mischiare l’ecstasy con altre sostanze, in particolare con l’alcol, poiché aumenta la temperatura, la disidratazione e la perdita di sali;

6. Bevi acqua o succhi di frutta con continuità per contrastare l’effetto di disidratazione, ma senza esagerare: non più di ½ litro ogni ora; di tanto in tanto riposati e rinfrescati;

7. Prima dell’assunzione assicurati di aver mangiato qualche cosa (anche solo mezza banana o un pezzo di pane) per evitare danni alle mucose dello stomaco, in quanto l’ecstasy come tutti gli empatogeni (MDMA, MDA, MDE, 2CB, etc..), le amfetamine, l’efedrina e la mescalina sono gastrolesive (anche l’aspirina lo è!?).

8. Usa indumenti leggeri che non favoriscano il surriscaldamento del corpo;

9. Evita di metterti in macchina e di infilarti in attività che richiedono una ……...certa responsabilità.

Controindicazioni

ATTENZIONE!!! Consumare MDMA può essere molto pericoloso per chi è in terapia con farmaci anti-Hiv, in particolare se inibitori della proteasi (rischio di morte).
L'Ecstasy ha una pesante ricaduta su fegato e su reni, quindi è assolutamente sconsigliata a chi soffra di patologie che coinvolgono questi organi (Epatiti, Nefriti, insufficienze epatiche o renali, etc…).
L’ecstasy accelera sensibilmente il battito cardiaco e aumenta la pressione sanguigna quindi è decisamente controindicata per chi soffre di malattie cardiache e ipertensione;
controindicato in gravidanza e allattamento.


LA LEGGE

L’ecstasy è una sostanza illegale inserita nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente del passaporto, del porto d’armi e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a 20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA).

< efedra> - torna su -

L’efedrina è il principio attivo dell’Efedra o Mau-Huang, ritenuta la più antica droga stimolante conosciuta dall’umanità, da più di 5000 anni svolge in Cina un ruolo importante come medicinale e oggi è presente in numerosi preparati medici per la cura dell’asma, tosse, raffreddore,influenza, disturbi circolatori.

Effetti: l’Efe è una sostanza simile all’anfetamina, accelera il battito cardiaco, favorisce la respirazione, ha effetti di iper-stimolazione ed eccitazione generale anche afrodisiaci, pare… Aumenta di molto le prestazioni muscolari tanto che nello sport è proibita (risulta positiva all’antidoping).Nel complesso ha effetti di empatia ma in tono minore rispetto all’Ecstasy, anche se mantiene la mente più lucida e consente una salita e una discesa più graduali : con una capsula di Efedra da 833 mg si continuano ad avere effetti eccitanti 3-5 ore dopo l’assunzione, poi scendono lentamente fino a scomparire del tutto entro 7 ore, secondo la nostra esperienza.

Effetti collaterali: consistente riduzione dell’appetito, tachicardia, ansia, insonnia, disidratazione, talvolta emicrania. Si consiglia vivamente di non assumere più di 4 compresse di Efedra da 833 mg l’una nell’arco di 24 ore e di non ingerire più di una caspula per volta: il sovradosaggio non aumenta mai l’effetto, anzi porta a rigidità muscolare, crampi fino all’attacco di cuore. Si sconsiglia l’uso a soggetti che soffrono di tachicardia e problemi cardiaci in genere, problemi renali, pressione alta e a coloro che sono in terapia farmacologica si consiglia un parere medico preventivo. La discesa degli effetti dell’Efedra,il cosiddetto Down, è più graduale rispetto agli altri eccitanti come amfetamina, cocaina, speed, ecstasy, si tratta comunque di una sgradevole e rapida debilitazione fisica e mentale, che provoca improvvisi colpi di sonno letali per la guida di un auto,ad esempio…Da notare che durante il Down tornano prepotentemente a farsi sentire gli effetti ipnotici di alcolici e cannabis assunti in precedenza e coperti dall’azione eccitante dell’Efe.

Consigli d’uso: ingerire la capsula di Efedra intera con acqua o succo di frutta preferibilmente lontano dai pasti per avere l’effetto completo, dopo circa 30 minuti si manifesteranno i primi effetti stimolanti. Evitare o ridurre al massimo il consumo di alcolici: interferisce e contrasta molto sgradevolmente l’effetto dell’Efedra, disidrata l’organismo che invece ha bisogno di molti liquidi per il superlavoro e la sudorazione, inoltre è molto facile ubriacarsi senza rendersene conto. Si consiglia di bere poco ma spesso, indicativamente non più di ½ litro di acqua o succhi ogni ora, esagerare significherebbe affaticare ulteriormente i reni col rischio di un pericoloso blocco renale
Attenzione all’uso combinato di eroina e Efedra: rischio di overdose.
I rischi maggiori di sovradosaggio si hanno col consumo combinato di Efe con altri iper-stimolanti come: amfetamina, cocaina, speed, ecstasy, yohimbe, infatti gli effetti eccitanti si sommano in modi imprevedibili andando incontro nei casi più gravi ad arresti cardiaci o colpi di calore, per cui consigliamo di tenere in ogni caso molto bassi i dosaggi tenendo presente che è molto facile lasciarsi prendere la mano dalla salita di queste sostanze e dimenticarsi di ciò che si è assunto. Comunque aspettate sempre almeno una mezz'ora dall'inizio della discesa di un eccitante prima di prenderne ancora.

< eroina> - torna su -

Che cos’è?

L'eroina è una sostanza stupefacente ottenuta elaborando chimicamente la morfina, il principale alcaloide che si ricava dall'oppio grezzo. In genere, si presenta come una polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno o rossastro a seconda della purezza, e ha l'odore tipicamente pungente dell'acido acetico. Poiché ormai nessun Paese ne prevede un impiego terapeutico, tutta la produzione avviene in laboratori clandestini secondo metodi e cicli di lavorazione che incidono in misura determinante sulla qualità e sul grado di purezza della sostanza ottenuta. Nei campioni di sostanza sequestrata (la cosiddetta "eroina da strada”) possono infatti trovarsi mescolate all'eroina sostanze di diversa natura, dal “taglio” privo di effetti stupefacenti a sostanze aventi una qualche azione sul sistema nervoso centrale.

Effetti fisici:

L’eroina agisce sul sistema nervoso centrale con un potente effetto inibente e depressivo.

· alterazioni nel ritmo e nel volume respiratorio
· riduzione complessiva della funzione respiratoria
· rallentamento psicomotorio e riduzione del coordinamento muscolare
· rilassamento della muscolatura dello stomaco e dell’intestino
· riduzioni dei secreti e dei processi digestivi
· aumento della forza contrattile di ureteri e vescica
· diminuzione dell’ovulazione e mancanza delle mestruazioni

Gli effetti

Gli oppiacei agiscono con effetto analgesico ed inibitorio secondo un meccanismo di ricompensa cerebrale in stretto legame con i centri nervosi del piacere: il dolore e l’ansia vengono notevolmente ridotti, e dopo un primo intenso momento di piacere (il cosiddetto “flash”), segue uno stato di appagamento, di rallentamento del pensiero, dei gesti e dei comportamenti sino alla sonnolenza. Tale azione inibitoria spiega l'”anestesia emotiva” nel tossicodipendente sotto l'effetto della sostanza, l’indifferenza verso il mondo, di distacco percettivo, di disinteresse affettivo, il forte egocentrismo. I segni dell’assunzioni più visibili sono le pupille a spillo,il forte rallentamento e la scarsa articolazione della parola e dei movimenti, e un prurito al corpo diffuso e insistente.

La dipendenza e l’astinenza
La veloce tolleranza agli oppiacei costringe, chi le utilizza regolarmente, ad aumentarne sensibilmente le dosi, fino all’assuefazione: l’organismo si abitua alla presenza della sostanza e gli effetti fisiologici e psicologici diminuiscono a parità di dose, e si è quindi costretti ad assumerne sempre di più per ottenere gli effetti desiderati e per non andare incontro all’insorgere dell’astinenza. Quest’ultima, anche se raramente mette in pericolo la vita, è estremamente dolorosa e insopportabile, tanto da essere uno dei maggiori motivi nel continuare la dipendenza. L’astinenza si manifesta in seguito alla mancata assunzione di oppiacei dopo un'assuefazione anche di poche settimane, compare dopo 8-16 ore dall'ultima assunzione di eroina e va progressivamente intensificandosi nei primi 2-4 giorni per poi attenuarsi e scomparire nel giro di 5-8 giorni. Si provano irrequietezza, ansia e irritabilità, insonnia, mancanza di appetito, palpitazioni, tremori muscolari fino a crampi, nausea, vomito.

L'overdose:
Consiste in una assunzione eccessiva di oppiacei. L’eroina essendo un sedativo che agisce sui centri respiratori può comportare il coma con decesso per asfissia. Sintomi principali dell'overdose: perdita di coscienza, pupille a spillo, colorito bluastro, respiro molto rallentato.

La prevenzione delle infezioni
A causa della assunzione endovenosa di oppioidi e in particolare di eroina il tossicodipendente può sviluppare numerose infezioni. L’AIDS, le epatiti B e C, la setticemia, infezioni alle valvole cardiache, ecc. Al riguardo si possono dare alcuni fondamentali consigli preventivi:
Se non vuoi ancora smettere:
considera che gli oppioidi possono anche essere sniffati e fumati
prima di iniettare la droga lavati accuratamente le mani e disinfetta la zona dell’iniezione
per sciogliere la dose utilizza acqua sterilizzata, acqua minerale non gassata, o acqua potabile bollita
per sciogliere la dose non usare limone o aceto, usa piuttosto acido citrico o ascorbico acquistato in farmacia
cambia vena ad ogni iniezione e non iniettare mai nelle arterie
usa solo una siringa nuova o la tua siringa, evitando assolutamente di usare le se non hai una siringa nuova, disinfetta la tua siringa. Aspira con la siringa dell’alcol (almeno a 70°) e gettalo, ripeti l’operazione due volte, poi nello stesso modo lava la siringa con acqua.
usa un nuovo filtro ad ogni iniezione, non usare invece i filtri usati da altre persone; usare i filtri altrui è un grande pericolo di infezione
non disperdere le siringhe dappertutto, ma portale ai luoghi di scambio, oppure mettile in qualche contenitore (anche una bottiglia, o una lattina) e gettale nei bidoni dei rifiuti.
La prevenzione e primi soccorsi in caso di overdose
1. non usare oppiacei dopo aver assunto altri psicofarmaci
2. cerca di non essere solo quando fai uso di droga
3. quando provi una nuova droga o quando cambi fornitore, assumi la sostanza in due momenti distinti
Nel caso di collasso da overdose:
se la persona non respira, controllare che non vi siano ostruzioni in bocca, stendere sulla schiena e Chiamare subito i soccorsi e nell'attesa:
· controllare l'ambiente circostante per verificare la presenza di siringhe o altro materiale di iniezione
· controllare lo stato di coscienza con pizzicotti, richiami verbali, ecc.
· verificare se la persona respira, guardando se il torace si solleva
· controllare il battito cardiaco ponendo la mano sull'arteria del collo
· se la persona non è cosciente, ma respira, metterla sdraiata su un fianco, per evitare il soffocamento in caso di vomito
· praticare la respirazione assistita proteggendosi la bocca con un fazzoletto o formando una specie d'imbuto con la mano ponendola sulla bocca. La testa deve essere spinta all'indietro e le narici chiuse.


LA LEGGE

L’eroina è una sostanza illegale al pari della cocaina, dell’LSD, dell’oppio, dell’ecstasi, dello speed, della marijuana. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente del passaporto, del porto d’armi e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a 20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA).

< chetamina> - torna su -

CHE COS’E’
La ketamina fu sintetizzata nel 1962 e da allora si utilizza come anestetico sia in medicina che in veterinaria; negli ultimi anni si è diffusa nella scena dei rave-parties, dov’è stata riciclata come allucinogeno/anestetico (spesso per sedare la frenesia lasciata da altre sostanze). All’origine si presenta come un liquido molto simile all’acqua, che viene poi riscaldato per ottenere una polvere biancastra da sniffare. Alle feste viene spacciata in entrambe le forme, e il liquido può essere anche bevuto o iniettato intramuscolo, aumentando però moltissimo il rischio di overdose (le informazioni che seguono riguardano perciò l’assunzione nasale: le altre sono comunque da evitare!).


GLI EFFETTI

La keta sale in circa 10/15 minuti e agisce per un’ora circa (anche di più se prima si è assunto qualcos’altro). A differenza delle altre droghe in circolazione non regala ne’ piacere fisico, ne’ buon umore, ne’ energia: il suo effetto anestetico/dissociativo si potrebbe riassumere come un progressivo distacco della mente sia dal corpo che dalle emozioni, tanto più potente quanto più è forte la dose; tale distacco rende una percezione di sé stessi e della realtà paradossalmente tanto lucida quanto allucinata, tanto alienante quanto accomodante.
Già con 30-40mg i suoni e le immagini paiono distorcersi e frammentarsi ritmicamente; essendo un effetto assolutamente singolare, anche consumatori abituali di allucinogeni sono stati presi da profonde crisi di panico. Andando oltre si perde progressivamente il senso del tatto, del tempo, delle cose e della propria identità, e si ha la sensazione di essere trascinati fuori dal proprio corpo fino a raggiungere, attraverso una sorta di viaggio extradimensionale (80-120mg), la cosiddetta near death experience, una specie di morte apparente vissuta ad occhi aperti.
Tra gli effetti secondari ci sono vertigini, difficoltà/incapacità di parlare, freddo, prurito, diarrea. Inoltre, tirare ketamina quasi annulla gli effetti degli stupefacenti presi in precedenza (ma NON il “down” che lasciano).
paura della morte: un “viaggio” pesante di K è spesso vissuto come guardare la morte in faccia, un’esperienza che può essere veramente traumatica per chiunque e soprattutto per chi ha già problemi esistenziali.

I RISCHI e la riduzione del danno

freddo e vomito: assumere ketamina fa abbassare la temperatura del corpo e può provocare nausea: farlo lontano dai pasti e in un luogo caldo riduce questi rischi
incidente e insensibilità al dolore: in ketamina si perdono il senso dello spazio e dell’equilibrio nonché della realtà, e oltre certe dosi è impossibile anche solo camminare o rendersi conto di essere in mezzo a una strada; inoltre, l’effetto anestetico può fare ignorare ferite o contusioni anche gravissime: è tristemente famosa la morte di un ragazzo che si incamminò verso un lago sprofondandoci senza rendersi conto di annegare. L’unica maniera per non farsi male, quindi, è stare seduti o sdraiati in un posto tranquillo, meglio se con una persona fidata che controlla cosa succede, senza maneggiare oggetti taglienti o anche solo un semplice accendino...
iniezione: iniettarsi uno stupefacente è la maniera più diretta per andare in overdose. A differenza di altre droghe, tra l’altro, iniettarsi ketamina non ne aumenta l’effetto ma lo rende solo più immediato, esponendosi inutilmente al rischio di infezioni anche letali (AIDS, Epatiti, etc..).
alcool/mix: la K è pericolosissima se mescolata con alcool, barbiturici, eroina o altre sostanze che deprimono il sistema respiratorio.
dose/overdose: una riga di keta è in genere un terzo/un quarto di una riga di coca o di speed, perché il suo effetto è molto più concentrato. Se si prova per la prima volta è meglio prenderne circa la metà di chi la usa abitualmente, perché l’effetto è molto più potente.
Tirarne una piccola riga aspettando almeno 30 minuti per valuntarne l’effetto, riduce sensibilmente il rischio di una crisi respiratoria anche mortale.
danni nel tempo: col tempo si sviluppa assuefazione alla keta, ovvero bisogna usarne sempre di più per ottenere gli stessi effetti: l’uso frequente e continuato, tra l’altro, danneggia seriamente il cervello e genera una pericolosa dipendenza psicologica socialmente distruttiva.
sniffo: per tirare col naso si usa una cannuccia pulita e personale, in modo da evitare malattie anche gravi come l’epatite ed evitare di trasmetterle
compagnia: chi assume keta può raggiungere uno stato simile al coma;
anche se innocuo, può far preoccupare moltissimo le persone che lo circondano. Bisogna subito controllare il polso e il respiro: se sono regolari entro mezz’ora/un’ora lo “zombi” dovrebbe risvegliarsi dal torpore, ma se si hanno dei dubbi occorre chiamare subito personale medico qualificato o il 118 per scongiuare il rischio di un’ overdose mortale. Va da sé che, in tale stato, chi è circondato da “cattive” compagnie rischia di risvegliarsi denudato di tutto!
scambio con l’acqua: una bottiglia di ketamina è in tutto e per tutto uguale a una bottiglia d’acqua: se si dimentica in giro rischia di essere bevuta da chiunque, con esiti anche mortali!
cuore: siccome può dare forti alterazioni al battito cardiaco, la sostanza è rischiosissima per chi soffre di problemi cardiaci.


LA LEGGE

La ketamina è una sostanza illegale, ad uso personale è stata da poco resa sostanza illegale e viene considerata una droga pesante. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente del passaporto, del porto d’armi e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a 20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA).

 

< lsd> - torna su -

Che cos’è?

L’LSD è una droga ottenuta a dalla segale cornuta. In genere si trova sul mercato sotto forma di cartone (piccolo quadrato di carta imbevuto di acido e decorato da un disegno), o di micropunta (qualcosa che assomiglia vagamente ad una piccola mina di una matita, di colore nero, grigio o blu).
25 microgrammi di LSD sono già sufficienti a stimolare effetti psicotropi, anche se una dose media si aggira intorno ai 60-70 microgrammi. Tuttavia, la dose di acido contenuta in un trip è molto variabile: può andare dai 50 fino ai 300 microgrammi. Questa forte differenza può costituire un rischio: tra due cartoni dello stesso tipo (con gli stessi disegni) uno può essere ben più forte dell’altro (molto dipende anche dallo stato di conservazione del cartone e dalla sua provenienza: l’LSD è una sostanza che deperisce nel corso del tempo).
Per quanto riguarda la salita, di solito basta aspettare mezz’ora, un’ora prima di sentire i primi effetti. Ma non sono rari i casi in cui sia necessario aspettare più ore: per questo non conviene mai riprendere dell’LSD dopo poco pensando che la prima assunzione si stata inefficace. Con i primi effetti possono comparire sensazioni di ansia e di estrema confusione. Non bisogna però fissarsi su queste sensazioni: sono assolutamente passeggere.
Il viaggio può durare dalle 5 alle 12 ore, ma prosegue, sotto altre forme, per altre ore in cui compare un forte senso di stanchezza, ma è difficile prendere sonno.
L’LSD provoca allucinazioni, cioè intense modificazioni sensoriali. Le percezioni auditive, visive, tattili si mescolano. I suoni prendono colore, gli oggetti cominciano a respirare o a mostrare la loro energia, motivi a mosaico possono apparire su ogni superficie. Più le idee si mettono a scorrere velocemente più diventa difficile esprimerle oralmente. Il tempo assume una consistenza insolita e diventa impossibile rendersi conto di che ora sia. L’esperienza con l’LSD (buona o cattiva che sia) è molto forte e lascia un ricordo duraturo.
La discesa è un momento di transizione difficile da gestire. Gli effetti svaniscono, compare la stanchezza, ci si ritrova in uno stato di coscienza normale. L’ideale sarebbe poter disporre di un succesivo giorno di riposo, senza attività che impegnino la mente o responsabilità da assumere. Tuttavia, anche in queste condizioni possono verificarsi momenti difficili. Se il contesto o l’ambiente non sono rassicuranti, c’è il rischio che in questi momenti si instauri una tendenza depressiva.

I rischi
È possibile che un’esperienza in acido scateni dei problemi psicologici o psichiatrici: depressione, insonnia, paranoia, psicosi, che si verificano soprattutto nel caso di persone fragili o con antecedenti psichiatrici. Un’eccessiva frequenza nel consumo o una dose troppo forte possono stare alla base di tali reazioni.
Il "viaggio" con l’LSD non è un’esperienza facile. È importante essere capaci di valutare la propria attitudine psicologica a gestire un’ebbrezza tanto forte, e consumare solo se ci si sente pronti: è fondamentale avvertire un clima interiore sereno e positivo prima di iniziare un viaggio.
Ci sono momenti e circostanze in cui bisogna evitare di assumere tali sostanze, perché non rappresentano una via di fuga, ma uno strumento di rivelazione: una presa di coscienza, al momento sbagliato, può essere dannosa. Alcune rivelazioni possono essere troppo pesanti da sopportare: è difficile dover fare i conti in una sola notte con ciò che abitualmente si svolge in tempi molto più lunghi e attraverso molte tappe.

Il bad trip

È una brutta esperienza legata all’assunzione di droga. Si può verificare sia all’inizio della salita sia alcune ore dopo i primi effetti. Se cominci ad agitarti, ad angosciarti, ad avere paranoie e a non riuscire più a gestire le tue azioni, vuol dire che ci sei dentro in pieno. Tutto questo può essere relativamente leggero e transitorio, ma può diventare un vero incubo (con crisi di panico, psicosi).
Nella maggior parte dei casi, quando il brutto viaggio finisce l’angoscia se ne va più o meno rapidamente, anche se non si è ancora in grado di dimenticare o di fare i conti con la brutta esperienza. A volte, purtroppo, il bad trip diventa un vero trauma, che può scatenare problemi duraturi, come angosce difficilmente controllabili, fobie, stati confusionali, …
Un bad trip non si verifica per caso. Molto dipende dalla qualità e quantità della sostanza assunta, ma spesso la colpa è da imputare ad uno sforzo eccessivo nel controllare il viaggio o alla paura che può nascere durante la salita. Bisogna invece accettare la modificazione del proprio stato, non difendersi a tutti i costi, ma accompagnare la sostanza.
Se qualcuno sta avendo un brutto viaggio cerca di restare calmo e di fare il possibile per calmarlo. Portalo in un angolo tranquillo e ben aerato, parlagli e rassicuralo. Ricordagli che gli effetti della sostanza sono destinati a scomparire. Un leggero massaggio o un abbraccio caloroso ma non insistente (qualsiasi gesto può essere interpretato come un attacco o un tentativo di usare violenza) possono servire a calmare l’angoscia. Se, nonostante ciò, chi è sotto acido non riesce a liberarsi dal suo delirio, non bisogna esitare a chiedere aiuto ad una persona qualificata. Solo un medico ha il permesso di somministrare rimedi che consentano una rapida discesa degli effetti.


Consigli per ridurre i rischi

1. Non prendere dell’acido se hai disturbi fisici o psichici.
2. Fai attenzione a quello che compri e da chi lo compri
3. Se hai deciso di prendere un trip, fallo con gente di cui ti fidi e in un contesto rassicurante.
4. Evita di mischiarlo con altre sostanze, soprattutto con l’alcol.
5. Evita di prendere più trip in una stessa serata e soprattutto non tutti in una volta (conviene suddividere la dose in più riprese: ¼ o ½ per volta). I dosaggi variano molto da un trip all’altro e le reazioni sono molto individuali. Se è la tua prima esperienza non prendere più di ¼ di cartone. Se gli effetti non si fanno sentire, aspetta prima di assumerne dell’altro (a volte l’LSD può impiegare anche 3-4 ore a salire)
6. Evita di avere la pancia piena, perché la digestione è resa più difficile durante la salita (non è neanche bene essere a stomaco vuoto da molto tempo: la cosa migliore è aver mangiato qualche ora prima).
7. Considera che nei giorni successivi è facile sentirsi stanchi nel fisico e nella mente.
8. Quando arriva la discesa, riposati, distenditi e mangia prodotti che contengano zucchero e vitamine.
9. Evita di metterti in macchina e di infilarti in attività che richiedono una certa responsabilità.
10. Evita di ripetere l’esperienza prima di alcune settimane. Farne uso troppo spesso attenua gli effetti e aumenta i rischi.


LA LEGGE

L’ LSD è una sostanza illegale inserita nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente del passaporto, del porto d’armi e di altri documenti per un periodo da 2 a 4 mesi. In alternativa viene proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza.
Per lo spaccio sono previste sanzioni penali (da 1 a 20 anni di reclusione e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA).

< oppio> - torna su -

L’oppio si ricava dal cosiddetto papavero sonnifero e da esso si sintetizzano sia la morfina che l’eroina. Di solito si compra sotto forma di una pasta scura e appiccicosa, da fumare in apposite pipette, bere in un infuso o inalare tramite riscaldamento sopra carta stagnola; mangiarla o assumerla in “supposta” può causare epatiti ed altre gravi forme virali.
Se fumato/inalato i suoi effetti sono stordenti, immediati e si esauriscono in circa mezz’ora; se ingerito invece salgono molto più lentamente (anche dopo 2 ore), sono più avvolgenti, soffusi e possono durare anche 6-8 ore.

EFFETTI

Un effetto spesso ricercato, quello allucinogeno, è in realtà assai leggero e sporadico; assumere oppio dà piuttosto un profondo senso di relax al corpo e alla mente (rallentano il respiro, i movimenti, le parole...), provocando sia un intenso e diffuso piacere fisico che un profondo sentimento di serenità interiore: da una parte i sensi intorpidiscono, le emozioni si ammorbidiscono, i desideri (anche sessuali) si placano e molti problemi sembrano svanire; dall’altra ci si sente comunque mentalmente lucidi, nei primi minuti addirittura carichi ed euforici... Un aspetto molto rischioso di questa droga sta proprio nell’eccessiva tranquillità che infonde, tale da far facilmente ignorare pericoli e situazioni al di sopra delle proprie capacità, anche se apparentemente percepite.
Effetti secondari sono prurito, nausea, pupille a spillo e momentanee sensazioni di freddo; i maschi possono anche sperimentare una dolorosa permanenza dell’erezione.
E’ sempre presente una certa sonnolenza, che di solito porta al sonno; fino a 2-3 giorni dopo il risveglio si è colti da un certo senso di insoddisfazione per le cose, di noia, a volte di vera e propria momentanea depressione... è una specie di piccola crisi d’astinenza: se non si ha la pazienza di aspettare che questa svanisca e si assume altro oppio, molto velocemente si raggiungerà la dipendenza, che per questa sostanza è particolarmente grave e difficile da superare.

DIPENDENZA

L’oppio è pericoloso soprattutto perchè viene velocemente tollerato dal corpo (quindi bisogna usarne sempre di più con effetti sempre più scarsi) e porta ad una dipendenza sia fisica che psicologica molto forte: questa si manifesta con una graduale perdita di interesse per le proprie passioni (depressione, noia, apatia), difficoltà nel stare con gli altri (incomunicabilità, emarginazione) e a vivere il sesso (gli uomini diventano col tempo impotenti mentre alle donne può arrestarsi il ciclo).
Ecco alcune pericolose abitudini e false credenze, che sono già segnali di dipendenza:
1. Prendere oppio per sentirsi meglio;
2. Credere di poter gestire l’assuefazione che provoca;
3. Assumerne per affrontare/superare momenti difficili;
4. Usarlo contro la noia o per divertirsi di più
5. Comprarne grossi quantitativi (vedi punto 2)

QUALCHE CONSIGLIO

· Se non vuoi vomitare: cerca di prebderlo a stomaco vuoto, di non bere alcool e di aspettare almeno 3 ore prima di mangiare.
· Se vuoi mangiarlo senza rischiare l’epatite altre intossicazioni alimentari, fallo prima bollire in acqua per 4\5 minuti.
· Se non vuoi rischiare di morire per overdose o coma etilico, non accompagnarlo a superalcoolici e assumi comunque pochi alcoolici per evitare che gli effetti delle due sostanze si sommino.
· Anche se può far sentire lucidi, l’oppio rallenta molto i riflessi e porta con sé improvvisi colpi di sonno: finché non è passato il suo effetto non guidare o fare qualsiasi cosa che richieda prontezza di riflessi.
· Se intendi usarlo per calmare il cattivo umore che ti hanno lasciato altre droghe, ricorda che finito l’effetto starai ancora peggio.
· Se sei con persone che non conosci, fai attenzione: potrebbero approfittare del tuo stato mentale alterato.
· Le scorie di scarto che rimangono dopo la fumata sono molto tossiche: buttale.

LA LEGGE

L’oppio è una sostanza illegale inserita nella tabella delle droghe pesanti. Per l’uso personale sono previste sanzioni amministrative: sospensione della patente, del passaporto e di altri documenti per 2-4 mesi; viene inoltre proposto un programma terapeutico socio-riabilitativo presso il SERT di residenza (NB: la pena si aggrava ulteriormente se si viene fermati alla guida di un veicolo sotto effetto della sostanza). Per lo spaccio è prevista una pena variabile da 1 fino a 20 anni di RECLUSIONE e da 5 a 500 milioni di vecchie lire di MULTA.

 















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