SOPRA REGINA
COELI - CONTRO OGNI CARCERE
il 10 luglio "sopra"
Regina Coeli contro ogni carcere
DIETRO QUEL MURO
E' un muro di silenzi e di inganni quello innalzato
dalla classe politica italiana di fronte alle richieste dei detenuti
e delle detenute. Richieste sostenute da una protesta ampiamente partecipata,
durata oltre 4 mesi. Il risultato? Un'ennesima ingiuria: l'ulteriore
peggioramento del provvedimento di "sospensione condizionale del
residuo di pena", ridotto da 3 ad 1 anno. Il cosiddetto "indultino",
svuotato di ogni pur minimo significato, costituisce l'ultima beffa
del governo e del parlamento.
Eppure la protesta delle carceri aveva segnalato
con serietà le condizioni insostenibili cui sono giunte le carceri
italiane: a causa del "sovraffollamento", che sfiora le 20.000
presenze in più rispetto alla capienza tollerabile; a causa del
collasso della Sanità Penitenziaria, non ancora trasferita alle
competenza del Servizio Sanitario Nazionale come previsto da una legge
di 4 anni fa, mai applicata; a causa dell'inceppamento di fatto del
tiepido tentativo di avvio delle "misure alternative al carcere",
per segnalare solo i problemi più scottanti. Le denunce e le
richieste provenienti dalle carceri avevano trovato un largo consenso
in tutti gli operatori del settore penitenziario, italiani e stranieri.
Nonostante tutto questo, quel muro di silenzi e inganni ha continuato
ad innalzarsi, sostenuto da una “opinione pubblica” guidata
per mano verso il giustizialismo piu’ becero, cieco e sordo ai
cambiamenti culturali, sociologici, geopolitici.
Ma i detenuti e le detenute non si arrendono:
rifiutano di ripiombare nell'abisso della disperazione ove regnano l'autolesionismo,
il terrore punitivo e la prevaricazione mafiosa, e rispondono con un
atto di dignità, rilanciando la discussione per decidere la ripresa
della lotta. Da qualche parte già si è espressa la volontà
di ripartire: è il caso del carcere romano di Regina Coeli (che
ha rilanciato la protesta in questi giorni) e di quello di Civitavecchia
(e forse di altri di cui a tutt'oggi non abbiamo notizia).
Noi siamo con loro. "OdioilCarcere"
e' un gruppo di attivisti provenienti da centri sociali, realta' della
comunicazione e della societa' solidale che si pone come obiettivo quello
di dar voce e visibilita' a chi si trova nella condizione più
dura, rinchiuso nelle strutture della segregazione sociale: carceri,
manicomi, centri di permanenza temporanea e altro ancora.
Vogliamo solidarizzare, inoltre, con gli attivitsti
incarcerati nelle prigioni greche in seguito alle proteste contro il
vertice dell’Unione Europea a Salonicco: 7 compagni che rischiano
dai 7 ai 25 anni. Il nostro appoggio incodizionato va a loro e tutt@
i/le compagn@ colpt@ dalla repressione, ricordandoci di Alberto, Marina,
Carlo e Vincenzo ancora ai domiciliari e di Jimmy, tuttora in carcere
per i fatti del G8 di Genova!
GIOVEDI 10 LUGLIO DALLE ORE 18,00 si terrà
un rumoroso presidio al Gianicolo (piazzale del Faro), sopra al carcere
di Regina Coeli, per comunicare con Musica e Parole il nostro appoggio
alla lotta dei detenuti di Regina Coeli e la nostra solidarieta' verso
tutti coloro che subiscono le terribili condizioni di segregazione e
privazione della libertà.
AMPLIFICHIAMO LA VOCE DI CHI E'
COSTRETTO A NON AVERE VOCE
CONTRO OGNI CARCERE SENZA SE E SENZA MA
PERCHE' NON VOGLIAMO PIU' CHE DI CARCERE SI MUOIA
MA NEMMENO CHE DI CARCERE SI VIVA
OdioilCarcere, luglio 03
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