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I
SALVATORES DELLA PATRIA
Non solo più sfruttatori, è arrivato il momento di amare
i nostri padroni.
Mode, tendenze, percorsi commerciali che usurpano il mondo di chi antagonista
si dichiara. Percorsi che si intrecciano, che collaborano per un unico
fine: la notorietà e i soldi. Un balletto di mani che applaudono
secondo le necessità ad un Salvatores, promotore dei prodotti Fininvest
e cossuttiani nei centri sociali o, la mattina prima scende in piazza
per un Leoncavallo.
Sfuma la ribellione, la difficile creazione di percorsi di vita minimamente
accettabili, la difesa della merceficazione capillare, quella che non
risparmia la creatività espressa nei centri sociali. Ma ne rimane
la moda, le parole; e intanto i tendoni si aprono e le luci scorrono su
registi alternativi che ci imboccano di messaggi, che sfruttano un luogo
per comprare il rispetto da tutte e due le parti della barricata.
Nulla assolutamente nulla che non sia già accaduto. I personaggi
che usano i centri come trampolino di lancio o ufficio di collocamento
sono sempre esistiti. Erano rari, non sempre emarginati ma sempre sotto
controllo. Ma le sirene oggi sono più saudenti e cantano una musica
dolce ai nostri orecchi senza nemmeno la necessità di mascherarsi.
Si, lo sanno tutti che le paga Berlusconi, si, sono al soldo della Sony,
si, pretendono contratti e soldi per esibirsi ai concerti nei centri,
ma
E il nome che conta, un personaggio in vetrina e il gioco
è fatto; lo spettacolo, il glamour è assicurato e anche
i soldi o larticolo sui giornali. E le parole di rabbia sentite
mille volte contro i giornalisti e che ora, con un tappeto rosso vengono
fatti entrare secondo unaccurata lista? Ci si è accaparrati
il fan dellantagonismo, e ci si è venduti per così
poco, un ammasso di gente che non può mancare alla serata trend.
La soddisfazione di organizzare qualcosa di cui parleranno in molti, il
piacere di dire cero anchio. A cosa? Questa sera possiamo partecipare
allimpensabile: Berlusconi che striscia così piano e poco
per volta nella nostra casa, nei nostri sogni, e nelle nostre menti, il
tintinnio dei dollari, della birra in più, della gente che straborda
fuori da quello che le tre scimmiette mute, sorde e cieche continuano
a considerare antagonista.
Gente che ride, intelettuali da riciclo che alzano il tiro, alzano
il livello. Gente che figuriamoci se considera solo musica i nuovi
rappers. Te la menano con lantagonismo, il contenuto, le parole,
le immagini.
Il culo è parato, i soldi ci sono e i testi sempre più cattivi.
Duri e puri vengono definiti, quando di duro hanno solo quelle due parole
chiave ripetute e di puro il fatto di essere dei buoni figli che campano
e ci illudono di essere antagonisti solo perché li ascoltiamo e
ci muoviamo ai loro ritmi. Ma dove kazzo sono tutti questi fans quandera
ora di praticare lantagonismo? Ma vediamo: se ci sono i 99 Posse
e Papa Ricky che rappano lotto altrimenti che noia, sto a
dormire. E così lanima del commercio, del business, lanima
che muove il mondo e che ci uccide, ora gira anche a casa nostra e solo
un idiota può pensare che queste cose contribuiscano alla liberazione
umana. Volevamo cambiare il mondo , ma siamo qui a regolarlo con le stesse
formule che da sempre diciamo di combattere.
I Ribelli di capitan Nemo
14/10/1993
Volantino
distribuito in occasione della presentazione an Centro Sociale murazzi
di Torino del film di Sakvadores
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