> I prigionieri baschi
La società basca e le sue istituzioni respingono la dispersione
Cronologia della politica di dispersione
La legge non vale per i prigionieri baschi
La salute come mezzo di pressione sui prigionieri
 
 
 
  Intervista
Zigor Reizabal: : "Non si garantisce al prigioniero l'assistenza di un avvocato di fiducia"

Zigor Reizabal, di Donostia, membro del collettivo di avvocati che si occupa della difesa dei prigionieri politici baschi, vuol sottolineare, prima di tutto, gli ostacoli che vengono posti a coloro che devono assistere gli imputati sin dal momento dell'arresto.

La nuova riforma del Codice Penale promossa dal PP e appoggiata dal PSOE prevede la possibilità che i detenuti siano tenuti per 13 giorni senza comunicare con l'esterno.

Gli avvocati incontrano pure molte difficoltà a prepararsi in tempo per i processi: "La legge dice che il prigioniero deve stare con un mese di anticipo nel luogo dove sarà giudicato e ci sono sempre delle complicazioni nella traduzione dei prigionieri."

L'assistenza nelle carceri non è certo meglio: "registrano le interviste dei prigionieri con gli avvocati", sottolinea Reizabal.

"La riforma del PP renderebbe inoperante la libertà condizionata"

Zigor Reizabal evidenzia due punti significativi dell'insieme delle misure che il PP vuole instaurare.
- Aumento del limite massimo di pena dai 30 ai 40 anni. "Nella pratica è come condannare il prigioniero all'ergastolo e renderebbe inoperante la libertà condizionata, dato che i prigionieri accederebbero al terzo grado (regime di detenzione concesso di norma ai detenuti che abbiano tenuto una "buona condotta" e che permette tra l'altro di scontare il resto della pena tornando in carcere solo la notte NdT), dopo aver scontato la metà della condanna (20 anni)". A ciò si dovrebbe aggiungere il soddisfacimento di altre condizioni "come il pentimento attivo e il risarcimento economico della vittima".

-La creazione di Tribunali Centrali, dipendenti dalla Audiencia Nacional spagnola che sostituirebbero i Tribunali di Vigilanza.

L'avvocato definisce la riforma come "una minaccia del PP verso chi dissente " con la quale si vuole dimostrare, da una parte "l'efficacia della via poliziesca" e allo stesso tempo "nascondere la vergogna del Prestige e la posizione assunta dal partito di Aznar sull'invasione dell'Iraq".