"La salute è utilizzata
come mezzo di pressione sui prigionieri"
Estibaliz Gorostiaga (*)
"La mancanza di rispetto per il diritto alla salute è un
altro punto del lungo elenco di privazioni che comporta l'essere prigioniero.
La salute è utilizzata come mezzo di pressione sui prigionieri
politici baschi".
"Dal momento in cui comincia la detenzione il prigioniero è
totalmente indifeso sia dal punto di vista fisico che psicologico. Seguendo
le raccomandazioni degli organismi internazionali per la prevenzione della
tortura, il detenuto dovrebbe poter essere visitato da un medico di fiducia.
Ma ciò non avviene".
"Le condizioni fisiche nel carcere, quanto a igiene, sovraffollamento,
esposizione a malattie, contagio, richiedono più risorse sanitarie.
Sono gli stessi medici delle prigioni che denunciano insistentemente la
mancanza di risorse e mezzi".
"A livello psicologico, il prigioniero basco è sottoposto
a una strategia penitenziaria che persegue un cambiamento chiaro nel suo
comportamento con l'obiettivo del pentimento. La dispersione è
stata progettata per impedire la relazione con il suo ambiente sociale
e a provocare la perdita di punti di riferimento".
"La visita in carcere non è una visita, è una "comunicazione",
si realizza in un ambiente ostile, con tempi cronometrati, le conversazioni
sono interrotte, senza intimità e naturalezza ed è assoltamente
insufficiente".
"Parlando di assistenza sanitaria in prigione il primo punto è
la mancanza di fiducia del paziente nel medico del carcere. In teoria
ogni prigioniero dispone, nello Stato Spagnolo, del diritto alla libera
scelta di un medico (nello Stato francese non esiste la possibilità
di realizzare visite da medici non dipendenti dai penitenziari)".
"Quando in casi eccezionali, si ottiene una visita da parte di un
medico di fiducia, l'effettuazione della visita è una vera e propria
violazione dell'intimità, dato che in ogni momento è presente
un medico del carcere, quando non un funzionario".
"In caso di ospedalizzazione, i prigionieri rimangono ammanettati
anche in sala operatoria, con presenza continua della vigilanza anche
nel momento della visita medica. I responsi medici sono poi consegnati
alla polizia che esercita la custodia".
Estibaliz Gorostiaga (*), medico di Laudio, fa parte della associazione
di medici che si occupa di seguire dal punto di vista sanitario i prigionieri
baschi.
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