Sul concorsone.
Comunicato
di Alternativa Sindacale scuola nazionale e milanese. Gennaio 2000.
Roma,
gennaio 2000.
Raccogliamo ed estendiamo l'appello lanciato da 380 insegnanti di Padova contro
il nuovo concorso per merito distinto.
Il maxiconcorso
per superdocenti (art. 29 del CCNL e art. 38 CCNI) è stato certamente
l'elemento centrale della opposizione di Alternativa sindacale alle logiche
del Contratto e del Contratto integrativo.
D'altra parte chi di noi frequenta le scuole in queste settimane ha ampiamente
modo di costatare quale sia il fastidio con il quale si attende questa scadenza,
le profonde riserve sulle modalità di selezione e la diffusissima preoccupazione
sulle conseguenze che questa operazione potrà avere sulla categoria e
sull'utenza.
Finora come Alternativa sindacale abbiamo fatto poco per dare seguito alla nostra
formale presa di posizione contraria al CCNL e in particolare a questo istituto
contrattuale. In questo periodo (la scadenza del 15 novembre come data di avvio
della macchina concorsuale), una nostra presenza su questo tema sarebbe molto
utile, anche ai fini di rilanciare un nostro ruolo in difesa della scuola pubblica
e per una sua riqualificazione non aziendalistica.
Da alcuni compagni/colleghi di Padova è già partito un'appello
sul quale in quella città si sta procedendo ad una massiccia raccolta
di firme nelle scuole. Questo appello ha avuto anche una certa risonanza sulla
stampa locale e anche sul "Manifesto" di alcuni giorni fa.
Si è provveduto ad apportare all'appello un paio di piccolissime correzioni
per precisare meglio alcuni aspetti che, altrimenti, potrebbero essere presi
a pretetsto per criticarlo e si propone che esso inizi ad essere oggetto anche
per la nostra area programmatica di un'iniziativa nazionale di raccolta di firme.
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Milano, 21 Gennaio 2000
Alternativa Sindacale Scuolòa di Milano
Con la firma dei decreti ministeriali a fine dicembre 1999 si dà attuazione all'istituto più controverso del nuovo contratto della scuola, nei confronti del quale Alternativa Sindacale Scuola ha espresso una posizione di contrarietà in tutte le fasi.
L'art.29 del CCNL e l'art.38 del CCNI sono quelli che maggiormente evidenziano l'inadeguatezza e le contraddizioni del contratto ormai in gestione.
L'avvio della procedura concorsuale selettiva sta alimentando in tante scuole un clima di tensione e indignazione, aumentano gli elementi di confusione e di divisione, si diffondono prese di posizione di docenti, iscritti o no al sindacato.
La difficoltà della fase applicativa, qualche ambiguità di linguaggio, forse non casuale, del CCNI legittimano interpretazioni diverse fra gli stessi sindacati firmatari che rimettono in discussione almeno in tendenza, il carattere ultraselettivo di questo istituto contrattuale, dove negativamente si sommano una logica individualistica, elementi di casualità e soprattutto la mancanza di ricaduta sulla qualità del lavoro scolastico.
Sono contraddizioni in cui vale la pena di inserirsi per rilanciare la battaglia contro il premio alla presunta professionalità e per una organizzazione del lavoro che punti al coinvolgimento e alla qualificazione professionale di tutti gli operatori della scuola pubblica.
Occorre ridefinire e aggiornare il profilo del lavoro di chi insegna: orari, mansioni, carichi di lavoro, formazione, responsabilità rispetto al progetto educativo in una scuola dell'autonomia.
Si comprendono
pertanto le diverse iniziative messe in atto, sia da parte di organizzazioni
sindacali che di docenti di singole scuole, contro l'istituto previsto dai succitati
articoli: dai ricorsi avverso la formulazione dei requisiti di accesso, agli
inviti a iscriversi in massa alle prove, alle richieste di abrogazione degli
articoli in
questione.
ALTERNATIVA SINDACALE
SCUOLA in particolare critica le affermazioni secondo cui sarebbe la qualità
del servizio scolastico a trarre benefici da tale riconoscimento retributivo,
anche accessorio, della progressione professionale, valuta invece che sia contro
ogni principio costituzionale e sindacale prevedere
strutturalmente retribuzioni, anche accessorie, differenziate a parità
di mansioni, orario di lavoro e responsabilità rispetto ai risultati
sul piano educativo-didattico.
Si invitano pertanto i docenti di tutte le scuole a discutere e a individuare forme opportune di critica e di dissenso verso l'istituto contrattuale in oggetto.
Si propongono le linee di un documento, peraltro già circolato in altre parti d'Italia, sulla cui base si promuove una raccolta di firme da indirizzare via fax al MPI e alle OO.SS. per chiedere l'abrogazione degli articoli in questione.