La mobilitazione a Torino contro il concorsone.
Gennaio-febbraio 2000.


TORINO: DOCUMENTO CULTURALE APPROVATO DALL'ASSEMBLEA

Documento n. 1 documento culturale per la discussione sul senso della nostra battaglia e della nostra professione.

RIPRENDIAMOCI LA CATTEDRA!

La scuola nasce nel mondo antico dal privilegio aristocratico.
E' scholé, tempo libero dal lavoro e dalla politica.
E' privilegiata e libera, o meglio: libera ma segnata dal privilegio.
Con l'Illuminismo diventa pubblica.
La borghesia, che si progetta classe dirigente universale, vuole una scuola sottratta ai particolarismi, cosmopolita e universale. Kant dice che la scuola deve educare non solo a vivere nell'ordine esistente ma anche a cambiarlo secondo l'ordine ideale. La scuola si sottrae al controllo familiare aristocratico e al monopolio ecclesiastico.
Il privilegio borghese la divide in scuola a indirizzo classico per dirigenti, in scuola tecnica e professionale per i quadri intermedi e in semplice alfabetizzazione per le masse popolari. Degli anni sessanta la scuola diventa anche di massa.
Libera pubblica e aperta a tutti.
Così si presenta la scuola ideale di fine millennio, in tensione dialettica con una scuola reale ancora segnata dal privilegio, divisa e cono pesanti chiusure.
E' la scuola che ha superato con successo la prima e la seconda rivoluzione industriale. Non deve farsi travolgere dalla rivoluzione informatica.
Anche il nobile e tradizionale mestiere dell'insegnante non può farsi mettere fuori corso dal computer, il nuovo vitello d'oro, la nuova torre di Babele.
Gli insegnanti non devono cedere il passo agli organizzatori e ai gestori delle "attività di apprendimento" delineate dagli ultimi tayloristi al seguito di un vulcanico e sempre più confuso Berlinguer. Un ceto di distaccati dall'insegnamento, in carriera nei sindacati e negli IRRSAE, sta delineando una scuola e dei profili professionali segnati dalla separatezza, dalla distanza dall'insegnamento. Sta partorendo il mostro della scuola azienda, burocratica e flessibile alle esigenze del mercato, gerarchizzata, lacerata dalla concorrenza e dalla divisione salariale basata sull'aria fritta.
Vuole consegnare la scuola al dirigente scolastico che, col suo staff di specialisti di organizzazione scientista del lavoro scolastico e dei cronometristi, manda in soffitta il vecchio preside, burocrate ma primus inter pares.
Spera in una risposta stacanovista degli insegnanti. Per fare accettare le sue ricette operative e sempre più dettagliate e sempre più astruse, si offrono miseri incentivi salariali. Ci vuole trasformare in animatori e gestori di attività delineate dal suo sapere espropriandoci del nostro mestiere, schiacciando la libertà che la tradizione ci ha consegnato e che la costituzione ci garantisce piena e senza aggettivi.
Offesi e umiliati dall'ultima trovata, il concorsone a premi, riscopriamo con orgoglio la dignità del nostro mestiere.
Nel '68 gli studenti hanno alzato la voce per far scendere dalla cattedra autorità non più riconosciute.
Noi non dobbiamo fare nessuna rivoluzione. In cattedra ci siamo noi. Ancora!
Non facciamoci cacciare!
Riprendiamo il nostro posto.
Riscopriremo che esso ci offre molte più possibilità di quanto si creda. A chi ci vuole sottoporre a un controllo offensivo, rispondiamo con il nostro mestiere, che è fatto di cultura e libertà.

Torino 8 febbraio 2000
Votato a stragrande maggioranza dall'assemblea generale di Torino e provincia

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TORINO: DOCUMENTO POLITICO DI MOBILITAZIONE APPROVATO DALL'ASSEMBLEA

Documento n.2 documento politico per la mobilitazione degli insegnanti

A TUTTE LE SCUOLE, A TUTTI GLI INSEGNANTI ISCRITTI E NON ISCRITTI ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Mentre in numerose città italiane, da Milano a Padova, da Bologna a Rimini, da Pisa a Siracusa, ad Ascoli Piceno... gli insegnanti si organizzano nell'unità per rivendicare il ritiro del concorsone ed esprimere la loro opposizione a questa politica. L'assemblea generale degli insegnanti delle scuole di Torino e provincia si riunisce oggi, 8 febbraio, su iniziativa delle assemblee del liceo Volta, dell'ist Magistrale Berti di Torino e del Coordinamento Regionale che si è costituito il 2 febbraio, All'assemblea hanno partecipato insegnanti di scuole di ogni ordine e grado, molte delle quali hanno a loro volta preso posizione contro il concorsone in assemblee, riunioni, petizioni. L'assemblea fa proprie le motivazioni espresse dalle assemblee che toccano vari temi tra i quali: la difesa della libertà di insegnamento sancita dall'art. 33 della Costituzione, contro ogni ipotesi di pedagogia di stato, contro il salario al merito, per la difesa dei valori e dei principi storici della scuola pubblica e laica, per la difesa della democrazia sindacale e il rispetto del mandato, per l'unità degli insegnanti, per una libera discussione sulla scuola, sulle riforme, sulle politiche scolastiche che sono applicate sulla testa degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie, come per la recente "riforma dei cicli". L'assemblea degli insegnanti di Torino e provincia valuta che l'annuncio di modifiche prospettate dal ministro della Pubblica Istruzione, di "sospensione" o "rinvio" del concorsone non risolve alcun problema e ribadisce che l'unica soluzione possibile resta l'abrogazione definitiva del concorsone.
L'assemblea prende atto che alcune organizzazioni e raggruppamenti sindacali, sotto la pressione del movimento, hanno assunto posizioni contrarie o critiche e dichiara che i sindacati non hanno ricevuto alcun mandato per firmare l'art.29 del contratto che introduce i salari al merito. Pertanto l'assemblea decide di proseguire sulla strada della mobilitazione di tutte le scuole e di tutti gli insegnanti, nella loro unità, per ottenere:
- L'ABROGAZIONE COMPLETA E DEFINITIVA DEL CONCORSONE
- IL RITIRO DELLA FIRMA DEI SINDACATI DALL'art. 29
- LA RIAPERTURA DELLE TRATTATIVE CONTRATTUALI
- LA DISTRIBUZIONE DEI SEI MILIONI NEL CONTRATTO
- LA DIFESA DEL DIRITTO DI ASSEMBLEA E DEI DIRITTI DEMOCRATICI E SINDACALI NELLE SCUOLE
Infine, rivolgiamo un invito morale a tutti gli insegnanti a non partecipare al concorsone.
Per portare avanti queste rivendicazioni l'assemblea decide:
L'ASSEMBLEA, FORMATA DA INSEGNANTI ISCRITTI ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL CISL UIL SNALS COBAS CUB CISAL-GILDA E NON ISCRITTI AD ALCUNA ORGANIZZAZIONE, PROPONE DI PARTECIPARE ALLO SCIOPERO DEL 17 FEBBRAIO E
INVITA LE SCUOLE A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE ALLE ORE 10 PRESSO IL PROVVEDITORATO CON CARTELLI CHE IDENTIFICHINO I NOMI DELLE SCUOLE.
L'ASSEMBLEA CONVOCA IL COORDINAMENTO IL GIORNO 14 FEBBARIO ALLE ORE 15 PRESSO LA PALAZZINA A. MORO DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO (VIA S. OTTAVIO, PALAZZO NUOVO)
L'ASSEMBLEA DA MANDATO AL COORDINAMENTO DI ESPLORARE LA POSSIBILITÀ DI ORGANIZZARE UNA RIUNIONE NAZIONALE CON I COORDINAMENTI DELLE ALTRE CITTÀ.
Approvato all'unanimità dall'assemblea generale di Torino e provincia
8 febbraio 2000

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Dichiarazione

Oggi, 13 febbraio, siamo venuti a conoscenza del fatto che il ministro Berlinguer ha fatto un importante passo indietro annullando il concorsone.
Valutiamo questa notizia come una grande vittoria del movimento degli insegnanti che in tutta Italia ha realizzato la propria unità imponendo il rispetto della sua volontà.
Ci riserviamo di valutare nel suo esatto significato la portata della decisione del ministro e rinnoviamo l'invito a tutte le scuole di mandare i loro rappresentanti alla riunione del coordinamento che si terrà:
lunedì 14 febbraio alle ore 17 alla palazzina A. Moro c/o Università agli Studi (via S. Ottavio, Torino) ore 17 In quella sede, sulla base del sentimento generale degli insegnanti e di una obiettiva valutazione dei fatti, assumeremo tutte le decisioni necessarie.
D'altro canto stiamo mantendo i contatti con i coordinamenti di altre città italiane.
Ogni posizione ufficiale sarà presa lunedì alla riunione del Coordinamento.

Firmato: Costanzo Preve, Giuseppe Bailone, Alberto Pian, Mauro Bidoni, Lorenzo Varaldo, Sandro Moisio, del coordinamento regionale insegnanti del Piemonte.

http://members.xoom.it/concorsone
albertopian@libero.it
maurobidoni@libero.it