Il Manifesto dei 500.
Breve autoritratto del Movimento dei 500. Dicembre 2000.


Il "Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli" viene promosso nell'ottobre 1999 da 500 insegnanti e genitori delle province di Torino, Milano, Lodi, Bari, Avellino, Latina, Frosinone e Asti al termine di alcune manifestazioni pubbliche che avevano riunito centinaia di insegnanti e genitori contro la legge, allora in discussione in Parlamento. Queste manifestazioni erano state convocate dall'"Appello in difesa della scuola elementare", promosso nel marzo 1997. Su proposta degli insegnanti delle medie e delle superiori intervenuti nelle manifestazioni, viene deciso di allargare l'iniziativa a tutti gli ordini di scuola. Più di 10.000 insegnanti e genitori di 20 province italiane hanno già sottoscritto il "Manifesto". Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il "Manifesto" si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali e più in generale tutte le persone che intendono difendere la scuola dalla distruzione e dal caos a cui si andrebbe incontro se la "Riforma dei cicli" dovesse essere applicata. Il 14 e il 15 dicembre 1999, una delegazione di 15 insegnanti e genitori delle province di Torino, Milano, Avellino, Lodi, Bari e Latina è stata ricevuta dalla VII Commissione del Senato, dai capigruppo di tutti i partiti e dalle segreterie nazionali dei sindacati. La delegazione ha accertato che molti senatori (anche della maggioranza) avevano perplessità, dubbi e contrarietà verso la legge. Essi hanno però dichiarato che avrebbero votato a favore poiché il ministro poneva una sorta di ricatto, "blindando" (termine adottato da loro) il testo.
Per contro, nel corso degli incontri con le segreterie dei sindacati, la CISL aveva dichiarato la sua volontà a battersi contro la legge, posizione ribadita recentemente dal suo segretario nazionale, Sergio D'Antoni, che, nel corso della manifestazione nazionale del 19 febbraio, ha chiesto il ritiro della legge. Il 4 luglio 2000 una delegazione di 21 insegnanti e genitori di 7 province è stata ricevuta alla Presidenza del Consiglio e al Ministero sulla base di una "Lettera Aperta" per l'abrogazione della legge sottoscritta da migliaia di insegnanti e genitori di tutta Italia. Il gruppo organizzativo del "Manifesto" mette a disposizione il materiale prodotto, tra cui un "Dossier 50 domande-50 risposte" sulle conseguenze della legge e i verbali integrali degli incontri al Senato, alla Presidenza del Consiglio e al Ministero.

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