La scuola pubblica si smonta.
Cifre,
dati, commenti sui tagli operati dal Governo ai danni della scuola pubblica
in un dossier di Legambiente Scuola e Formazione. Febbraio 2003.
1
- Come cambia il sistema di istruzione in Italia
2 - Un taglio dopo laltro
3 - Risparmiare sulla scuola pubblica
4 - Ma per le scuole paritarie
5 - Non è per caso
Nota
Tutte le cifre, anche se riferite allesercizio Finanziario 2001, che
era in Lire, sono state convertite in euro per permettere un più agevole
confronto con lesercizio finanziario 2002
1 - COME CAMBIA IL SISTEMA DI ISTRUZIONE IN ITALIA
"Il nostro progetto sarà ispirato dalla convinzione che l’istruzione italiana necessita di interventi rapidi e precisi… Per realizzare questi obiettivi abbiamo ottenuto nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, politiche di investimento che favoriscano un aumento della scolarizzazione, che migliorino la qualificazione professionale di giovani ed adulti, che valorizzino le risorse umane impegnate, che sostengano la ricerca". Così interveniva il Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti il 18 luglio 2001 al Parlamento nelle sue dichiarazioni programmatiche.
A leggerle oggi, quelle dichiarazioni appaiono un grande bluff. Lunica cosa successa sono stati gli "interventi rapidi e precisi", ma in direzione diametralmente opposta a quella allora dichiarata. Nessuna politica di investimento: basti pensare che la finanziaria 2003 prevede un taglio complessivo per il settore dellistruzione pari a 1.304,5 milioni di euro, e siamo nellanno del rinnovo contrattuale!
Finora lazione del Governo si è mossa su due fronti complementari: riforme a costo zero e tagli per la scuola pubblica. Sul primo fronte rientra lazzeramento delle riforme avviate dallUlivo e la proposta di una legge delega che non ha copertura finanziaria, tanto da sollevare il legittimo sospetto che si attueranno solo i decreti che non implicano spese.
Sul secondo fronte, come documentiamo in questo Dossier, si è proceduto con precisione a tagliare sul versante dellorganizzazione del sistema e su quello della qualità dellofferta formativa della scuola pubblica.
I tagli sullorganizzazione del sistema si sono concentrati sullorganico, sulle sedi e sulledilizia.
In merito allorganico, a fronte di un amento di 19.102 alunni negli ultimi due anni scolastici (2001/02 e 2002/03) scompaiono 180 classi e soprattutto 8.725 posti di lavoro (v. tab.1). Le previsioni parlano di ulteriori 12.500 posti tagliati per lanno in corso ed altri 14.000 circa nel 2003/04. Inoltre, per facilitare loperazione, con un decreto legge del settembre 2002 viene introdotta la possibilità di risolvere il problema degli insegnanti soprannumerari con la cassa integrazione ed il licenziamento. Per arrivare a questi risultati si è intervenuto sul prolungamento dellorario di lavoro degli insegnanti, sulle regole per le supplenze, sullaccorpamento di classi finali e intermedie, sullinsegnamento dellinglese, limitato nella scuola elementare al secondo ciclo, sul blocco dellorganico funzionale che, fino ad oggi, era stato la principale risorsa per la realizzazione dellautonomia scolastica.
Con queste misure non sappiamo quanto si sia perso in qualità dellinsegnamento ed in possibilità di agire per le scuole autonome, sappiamo che negli ultimi due anni il rapporto docenti / alunni è passato da 1/10,09 a 1/10,23.
La scuola più colpita è la secondaria superiore dove negli ultimi tre anni, a fronte di un aumento di più di 53.000 studenti si è avuto un calo di 83 posti di lavoro (ma sono 3345 rispetto al 2001/02, anno in cui cera stato un aumento consistente sia di classi che di cattedre) (v.tab.2). Mentre nella scuola media i tagli hanno colpito soprattutto il tempo prolungato (565 classi in meno), con evidenti danni per le famiglie, che hanno dovuto sopperire al mancato tempo scuola con attività presso privati.
A tutto ciò va aggiunto il taglio per il personale ATA: 20.000 posti, nel luglio 2001, e il 2% annuo, per i prossimi tre anni, disposto dalla finanziaria 2003.
Per quanto riguarda le sedi si è tentato un affondo in agosto, con la pubblicazione di un elenco di 2003 Istituti scolastici che presentavano un rapporto docente / alunno inferiore a 9,5. Tra i più colpiti gli istituti dei piccoli comuni (cioè quelli in cui la chiusura di una scuola rappresenta una perdita irrimediabile di identità e valore culturale) e gli istituti tecnici e professionali, perché erroneamente si era calcolato nel novero anche gli insegnanti tecnico pratici che, invece, non possono svolgere azioni di docenza. Un po per la confusione un po per la reazione che si è sviluppata in parecchie aree del Paese quellelenco è stato messo da parte, ma in tanto in forma strisciante e più silenziosa sono scomparse 40 sedi di dirigenza in questo anno scolastico e 70 scompariranno nel prossimo, mentre sono state chiuse 75 sedi di elementari e 8 di scuola media. Non è casuale allora che a fronte di 2500 posti vacanti di dirigente scolastico, si sia indetto un concorso solo per 1500 posti. Lintenzione è evidentemente quella di ridurre drasticamente le sedi di dirigenza.
Ma forse il dato più significativo (ed anche più doloroso) sul piano simbolico e su quello del funzionamento concreto della scuola di tutti i giorni riguarda lhandicap. Aumentano gli studenti portatori di handicap (+5.216 negli ultimi tre anni) che frequentano la scuola pubblica e diminuiscono gli insegnanti (-1042 v. tab. 4 e 5), mentre la finanziaria 2003 dispone di rivedere i criteri per la certificazione dellhandicap. Non essendo passato il tentativo di rivedere i criteri per determinare lorganico per il sostegno, si cerca di diminuire il numero di studenti bisognosi "declassando" alcune tipologie.
A completare il quadro interviene ledilizia scolastica. La legge 23/96 disponeva il finanziamento di 60 miliardi di lire annui per ladeguamento degli edifici scolastici, nel 2002 il finanziamento è stato azzerato, per lanno in corso, solo dopo la catastrofe di S. Giuliano, è stato reintrodotto in finanziaria un fondo di 10 milioni di euro.
Altrettanto "precisi" sono i tagli che incidono sulla qualità dellofferta formativa della scuola pubblica. I tagli colpiscono tutte quelle voci su cui fino ad oggi si era investito per migliorare il successo formativo degli studenti, il diritto sociale allistruzione e la qualità del sistema: il sostegno allautonomia scolastica, lintegrazione degli immigrati, la formazione, lhandicap, linnovazione tecnologica.
Per il sostegno allautonomia scolastica, finanziato dalla legge 440/97 e da circolari ministeriali annuali, si passa da quasi 259 milioni di euro a poco meno di 226. Due voci subiscono un calo superiore al 50% rispetto allanno precedente: lhandicap (-60%) e il progetto Lingue 2000 (-55%), quello che ha fino ad oggi finanziato lincremento dellinsegnamento della prima o della seconda lingua straniera nella scuola media. Scompare il finanziamento, su base provinciale, dellorganico aggiuntivo a disposizione delle scuole autonome per le proprie attività educative, mentre fa per la prima volta la sua apparizione il finanziamento del Piano dellofferta formativa delle scuole paritarie (circa 6 milioni di euro). Viene tagliato tutto ciò che può migliorare la qualità delle scuole pubbliche, viene tagliato tutto ciò che fino ad oggi (handicap, lingua, scuole ospedaliere) era andato incontro alle esigenze delle famiglie ed aveva consentito di cominciare a dare risposte avanzate al problema dellintegrazione degli immigrati (educazione degli adulti), mentre i finanziamenti a disposizione dellamministrazione centrale sono stati utilizzati per la produzione e la diffusione di opuscoli per "comunicare" il processo di riforma.
Sullintegrazione degli immigrati non si investe, il finanziamento non viene decurtato ma aumentano gli studenti, così il calo per alunno è superiore al 18%(v. tab. 9). Questo sulla carta, perché in realtà questi soldi saranno cancellati dal decreto taglia spese di Tremonti.
I tagli poi toccano anche la seconda delle tre "i" della campagna elettorale, i finanziamenti per le nuove tecnologie calano infatti del 30% (v.tab.9). Né va meglio alla formazione, altro cavallo di battaglia di ogni processo riformatore, dove si registra un calo superiore al 5% (v. tab. 11). Qui desta addirittura sconcerto la negazione dellunica misura di investimento e valorizzazione avviata: per il 2002 la finanziaria aveva disposto il rimborso spese per lautoaggiornamento degli insegnanti (circa 40 euro a docente), misura che si attendeva da tempo e che va riconosciuto a questo Governo di essere riuscito a realizzare, ma nella finanziaria 2003 questa voce viene cancellata. Come a dire "abbiamo scherzato!".
Ancora una volta è sulla voce dellhandicap che si misura la dimensione etica e politica del lavoro del governo. Calano i finanziamenti del 12,64% mentre aumentano gli studenti che hanno diritto al sostegno, e così la quota per alunno cala addirittura del 18% (v. tab. 10), scendendo a 118 € per alunno, mentre nelle scuole paritarie la quota per alunno si aggira sui 755 € a testa, quota stanziata già dai precedenti governi dellUlivo.
A fine anno il decreto "taglia spese" del ministro Tremonti (29/11/2002) opera ulteriori pesantissimi interventi mirati: la formazione scende del 52% rispetto allanno precedente, del tutto azzerati i finanziamenti per la scuola ospedaliera, per lhandicap, per leducazione degli adulti e lobbligo formativo (in aperta contraddizione con la rilevanza dellintreccio tra scuola e formazione professionale che si dichiara nella legge delega).
Unica filiera di finanziamento in controtendenza è quella per le scuole paritarie. Lazione del Governo si articola in quattro mosse.
1^ mossa. Legge 60/00 sulla parità scolastica: i finanziamenti passano dai 179 milioni di euro del 2000 a 420 e 500 nel 2002, con un aumento del 134% (v. tab. 12)
2^ mossa. Il sostegno al Piano dellofferta formativa, già finanziato dal governo dellUlivo con 5 milioni di euro nel 2000, passa a 14 milioni e mezzo di euro nel 2002, con una crescita del 183% (v. tab.12).
3^ mossa. Il decreto taglia spese del ministro Tremonti non tocca alcun finanziamento per le scuole paritarie per le quali sono stati disposti provvedimenti in deroga.
4^ mossa. La finanziaria 2003 prevede uno sconto fiscale per 90 milioni di euro per tre anni sotto forma di credito di imposta per le famiglie che si serviranno delle scuole private.
In sintesi diminuiscono i finanziamenti nella scuola pubblica e aumentano quelli nella scuola privata paritaria. Questo, nella scuola pubblica ha determinato quattro fenomeni: diminuiscono le classi, diminuiscono gli insegnanti, diminuisce il numero e la sicurezza delle sedi scolastiche, mentre aumentano gli studenti.
Quali possono essere gli effetti di queste dinamiche? Aumenta il numero di studenti per classe, aumenta il carico di lavoro per gli insegnanti, la cui attività si riduce alla lezione frontale, aumenta la discontinuità didattica, peggiora il diritto allo studio e la qualità dellapprendimento, peggiora il servizio per i genitori, le sedi si allontanano dalla residenza, le persone in difficoltà non hanno la possibilità di trovare laccoglienza di cui avrebbero bisogno. La vittima predestinata di queste azioni è la qualità della scuola pubblica, la qualità dellapprendimento e la possibilità stessa di far funzionare lautonomia scolastica.
Lattacco allautonomia, riconosciuta dalla Costituzione, è particolarmente grave. Con lautonomia alla scuola è stata affidata la responsabilità di decidere su molte questioni importanti e fondamentali, a cominciare dal curricolo di scuola e dal POF. Ogni istituto ha la possibilità di darsi un modello organizzativo, di individuare e progettare le attività formative più idonee alle esigenze dei propri alunni. Tutto questo ha bisogno di tempi e spazi riconosciuti, di risorse economiche per consentire ai docenti di organizzare la riflessione, prendere decisioni condivise, entrare in relazione con le altre scuole del territorio e con i soggetti della comunità locale. Oggi le caratteristiche innovative acquisite rischiano di essere cancellate, la "voglia di fare" degli insegnanti annullata, la scuola di qualità che faticosamente stava emergendo può affogare in un rituale stanco, ripetitivo, "deresponsabilizzato".
Portando tutte le cattedre a 18 ore settimanali spariscono quelle ore a disposizione per attività di sostegno o recupero, per le attività alternative alla religione cattolica, per laccoglienza. Si allunga lorario e si impediscono le attività di ricerca e sperimentazione, si eliminano gli spazi di progettazione collegiale.
Meno insegnanti di sostegno vogliono dire rallentare o impedire lintegrazione e il recupero sociale degli "alunni diversamente abili".
Il taglio di un numero così consistente di collaboratori scolastici (36.000 in quattro anni) non è insignificante per il destino della scuola. Questo comporta dover sacrificare le attività extracurricolari, annullare attività di recupero, sostegno, approfondimento o arricchimento dellofferta formativa. Sarà garantito solo lordinario, la lezione "nel solo mattino", regalando il pomeriggio dei ragazzi ad un variegato mondo della formazione extrascolastica (a pagamento) o alla solitudine domestica e televisiva.
Le scuole che stanno tentando di riorganizzare le competenze professionali per superare la rigidità delle classi, per modificare i tempi e gli spazi dellattività formativa, utilizzando lautonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sviluppo che il DPR 275/99 concede loro, vengono ricacciate nella consueta lezione frontale, "rubinetto culturale inaridito" come lo definisce qualcuno.
Tutto concorre ad arrestare lattività progettuale delle Istituzioni Scolastiche Autonome.
Nel corso di questi 18 mesi lazione congiunta del Ministro dellIstruzione e delle Finanziarie 2002 e 2003 ha disegnato una scuola nuova, una scuola molto diversa, diversa dal panorama delineato dal precedente governo e dalla Riforma Costituzionale, diversa (e lontana) dalla tradizione della scuola italiana, diversa, paradossalmente, anche dalla scuola delle tre "i" promessa in campagna elettorale dalla Casa delle Libertà.
Ha invece cominciato ad abbozzare una scuola molto vicina alle richieste di una parte del mondo imprenditoriale: una scuola con meno ore di insegnamento obbligatorio per tutti, con meno insegnanti, che costi meno. Lindicazione, infatti, di una parte del mondo confindustriale era chiara: prima di parlare di livello europeo degli stipendi occorre adeguarsi al livello europeo di rapporto alunni / insegnanti.
Rimane tutto da svelare (e abbiamo qualche dubbio) se una scuola del genere possa davvero aggredire i mali storici della scuola italiana, ovvero lalto livello di dispersione, la mancanza di titolo di studio per una quota troppo alta di giovani, i bassi livelli di apprendimento per chi arriva al titolo, la frustrazione per chi nella scuola lavora, linsoddisfazione degli studenti e dei genitori.
Ma oltre a tutto ciò, cè da tener presente un altro orizzonte.
Perché tanto accanimento contro la scuola pubblica? Possibile che si tratti solo di ragioni di bilancio? Ci piacerebbe crederlo, ma non è così. Lazione combinata dei ministri Tremonti e Moratti vuole smontare la scuola pubblica italiana. Un patrimonio ed una risorsa di tutto il Paese. Non si tratta solo di regali alle scuole private, questo è solo un aspetto. Cè un disegno strategico che mira a trasformare la natura del sistema scolastico italiano. Si punta a far funzionare sempre peggio la scuola pubblica così che il Paese si convinca che la scuola pubblica non va, per aprire lo spazio alla privatizzazione promossa e voluta dal WTO tramite i GATS, gli accordi internazionali che rispondono alle pressioni di alcune multinazionali per trasformare una parte dellistruzione (e gli altri servizi) in una merce appetibile per il mercato (percorso che si concluderà a Cancun in Messico il prossimo settembre). In una parola si smonta la scuola pubblica per aprire spazi alla privatizzazione. Ma attenzione è la privatizzazione di "seconda generazione" quella che interessa il mercato, non è la scuola di tendenza, non è lo spazio per le scuole private cattoliche.
Per raggiungere questo obiettivo, nei Paesi del primo mondo, cè bisogno che si consumino alcuni passaggi. Bisogna che si delineino i settori dove listruzione possa essere più facilmente standardizzabile in modo che la tecnologia possa impossessarsene per produrre pacchetti vendibili (è il caso delle lingue straniere, dellinformatica, della valutazione, ecc.). Bisogna che la scuola pubblica si ritiri o si dimostri del tutto incapace a coprire questi settori dellistruzione. Bisogna che il lavoro dellinsegnante venga trasformato in unattività trasmissiva, sempre più assimilabile alla funzione di una macchina, piuttosto che in un conduttore di contesti di apprendimento e ricerca mai standardizzabili.
A questo mira la metodica opera di "smontaggio" della scuola pubblica avviata dal Governo. Quello che si vuole smontare è la scuola pubblica come luogo collettivo in cui si apprende insieme agli altri e trasformare il servizio scolastico in un servizio a domanda individuale.
E la finanziaria 2002 che dà il primo scossone al mondo della scuola. Lart. 22 della legge finanziaria è reso attuativo con la C.M. n. 16/02 che fissa gli organici del personale docente per lanno scolastico in corso. Per la prima volta le dotazioni organiche vengono assegnate a livello regionale. La circolare citata sopprime le cattedre formate sugli spezzoni di orario per costituire posti di insegnamento a 18 ore, accorpa classi intermedie e finali, limita il numero di docenti distaccati su progetto, linsegnamento dellinglese nella scuola elementare è riservato solo al secondo ciclo compatibilmente con le disponibilità di organico, bloccato lorganico funzionale che ha dato gambe allattività progettuale delle scuole.
Tab. 1: Alunni, classi, posti (dati MIUR)
Scuola |
Alunni |
Classi |
Posti |
Rapporto A/C (*) |
||||
2001/02 |
2002/03 |
2001/02 |
2002/03 |
2001/02 |
2002/03 |
2001/02 |
2002/03 |
|
Infanzia |
940.336 |
945.904 |
40.690 |
40.903 |
83.724 |
83.626 |
23,11 |
23,13 |
Elementare |
2.531.376 |
2.508.219 |
139.020 |
137.947 |
255.107 |
252.266 |
18,21 |
18,18 |
Sc. Sec. I grado |
1.704.425 |
1.700.461 |
81.433 |
80.855 |
178.799 |
176.358 |
20,93 |
21,03 |
Sc. Sec. II grado |
2.448.398 |
2.489.044 |
111.678 |
112.936 |
238.250 |
234.905 |
21,92 |
22,04 |
Totale |
7.624.526 |
7.643.628 |
372.821 |
372.641 |
755.880 |
747.155 |
20,45 |
20,51 |
Variazione |
+ 19.102 |
- 180 |
- 8.725 |
+ 0,06 |
(*) Rapporto alunni/classe
Un aumento di 19.102 alunni porta alla soppressione di 180 classi e di 8.725 cattedre!
Con questo primo "taglio" di posti si passa dal rapporto docente/alunni di 10,09 dellanno scolastico 2001/02 a 10,23 dellanno in corso.
La più pesantemente toccata dagli interventi sugli organici dello scorso anno è la scuola superiore (v. tab. 2) che, a fronte di un aumento di 40.655 alunni, (prevalentemente dovuti allobbligo scolastico) pari all1,66% e un aumento di 1.258 classi pari all1,13% ha avuto una diminuzione di 3.345 cattedre pari all1,40%. Ancora più eclatante è il confronto con i dati riferiti allanno scolastico 2000/2001. Nonostante un aumento di 53.346 alunni rispetto allanno scolastico 2000/01 e di 2.706 classi si è avuta una riduzione di 83 posti E questo leffetto del comma introdotto nella finanziaria 2002 che ha elevato, nella scuola superiore, lorario di insegnamento alle 18 ore settimanali, potendo arrivare, su scelta del docente, fino a 24 ore.
Tab. 2: Scuola secondaria superiore (dati MIUR)
Anno Scolastico |
Alunni |
Classi |
Posti |
2000/2001 |
2.435.698 |
110.230 |
234.988 |
2001/2002 |
2.448.398 |
111.678 |
238.250 |
2002/2003 |
2.489.044 |
112.936 |
234.905 |
Variazione |
+ 53.346 |
+ 2.706 |
- 83 |
Nella scuola media, per risparmiare, si interviene sul tempo prolungato (v. tab. 3). Qui i tagli di organici (578 classi e 2.441 docenti) sono quasi interamente dovuti alla soppressione di classi a tempo prolungato (565 su 578 classi in meno rispetto allanno precedente).
Tab.
3: Scuola media (dati MIUR)
Anno scolastico |
Classi a tempo normale |
Classi a tempo prolungato |
2001/2002 |
56.828 (69,78%) |
24.605 (30,22%) |
2002/2003 |
56.815 (70,27%) |
24.040 (29,73%) |
Variazione |
- 13 |
- 565 |
Il tempo prolungato implica un aumento di organico quindi si taglia. E così sparisce il 2,30% delle classi a tempo prolungato.
E stato proprio il tempo prolungato la più significativa e innovativa esperienza didattica introdotta dal 1962, anno di entrata in vigore delle scuola media unica: tempi di insegnamento-apprendimento più distesi, stimolo allinnovazione didattica, compresenze che permettono flessibilità nella gestione della classe "Il numero dei docenti aumenta in modo rilevante nella scuola media che funziona col tempo prolungato certamente lo svolgimento di attività didattiche anche in orario pomeridiano comporta automaticamente laumento del personale docente e non docente nei rispettivi organici così come anche la sperimentazione del bilinguismo con il conseguente aggravio finanziario per le casse dello Stato. In conclusione, le situazioni descritte prima abbassano il rapporto alunni/docente rispetto a quello standard (9,5) ma sono assolutamente conformi alla normativa e rispondono alle intenzioni, definite in precedenti interventi sia legislativi che ministeriali, di valorizzare sempre più il ruolo e la funzione della scuola cercando di offrire agli alunni opportunità formative sempre più varie e ricche, soprattutto in ambiti territoriali di grave disagio socio-economico-culturale".
Questo il parere di un Dirigente Scolastico, condiviso da moltissimi altri, incluso nellelenco delle "2003 scuole sottodimensionate" (v. più avanti).
Neppure larea dellhandicap viene risparmiata (v. tabb. 4 e 5).
Tab. 4: Alunni portatori di handicap,
docenti di sostegno (dati MIUR)
Anno scol. |
Scuola Infanzia |
Scuola Elementare |
Scuola Media |
||||||
Alunni |
Docenti |
A/D (*) |
Alunni |
Docenti |
A/D (*) |
Alunni |
Docenti |
A/D (*) |
|
2000/01 |
9.184 |
4.527 |
2,02 |
50.035 |
20.774 |
2,40 |
42.535 |
17.785 |
2,39 |
2001/02 |
9.613 |
4.520 |
2,12 |
52.443 |
20.525 |
2,55 |
44.433 |
17.544 |
2,53 |
2002/03 |
9.215 |
4.441 |
2,07 |
52.327 |
20.139 |
2,59 |
45.428 |
17.464 |
2,60 |
Variazione |
+ 0,34% |
- 1,90% |
+ 0,05 |
+ 4,58% |
- 3,06% |
+ 0,19 |
+ 6,80% |
- 1,80% |
+ 0,21 |
(*) A/D: rapporto alunni/docente
Tab.
5: Dati riassuntivi
2000/01 |
2001/02 |
2002/03 |
Variazione |
|
Totale alunni |
101.754 |
106.489 |
106.970 |
+ 5.216 (+ 5,13%) |
Totale docenti |
43.086 |
42.589 |
42.044 |
- 1042 (- 2,42%) |
La linea di tendenza che emerge è quella di innalzare il rapporto numero di alunni/docente. E così, ad un incremento nei tre anni considerati di 5.216 alunni (5,13%) corrisponde una diminuzione di 1.042 docenti (- 2,42%). Troppi gli alunni riconosciuti portatori di handicap, troppi gli insegnanti di sostegno. Ecco allora che nella bozza di finanziaria presentata in ottobre si ipotizza di innalzare da 1/138 a 1/145 il rapporto per la determinazione degli organici provinciali degli insegnanti di sostegno (in questo modo sarebbero sparite circa 3.000 cattedre). Si aggira lostacolo delle polemiche introducendo il comma 7 dellart. 35 della finanziaria 2003 che vuole rivedere i criteri per la certificazione dellalunno portatore di handicap. "Allindividuazione dellalunno come soggetto portatore di handicap provvedono le Aziende Unità Sanitarie Locali sulla base di accertamenti collegiali, con modalità e criteri definiti con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro 60 giorni dallentrata in vigore della presente legge". E lattivazione dei posti di sostegno in deroga per alunni particolarmente gravi sarà concessa solo dal Direttore Scolastico regionale. Come dire, punto e a capo anche per lhandicap!
Fin qui gli interventi che valgono per tutto il sistema. Durante lestate 2002 tutte le istituzioni scolastiche sono passate al vaglio e così vengono individuate 2003 scuole sottodimensionate che sono indicate dalla Ministra Moratti come obiettivo della sua campagna per "lequità e il rigore", come luoghi dove cè "bisogno di razionalizzare lorganico". Questo perché sono riconosciute al di sotto della soglia di efficienza fissata nel rapporto di 1 docente ogni 9,5 alunni. La ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche è stato messo al punto uno tra le strategie che il Dicastero dellIstruzione ha individuato per contenere le spese. Il declassamento a plesso o succursale di questi istituti elimina i Dirigenti Scolastici e i Direttori Amministrativi (e i loro stipendi). La forte campagna di stampa che accompagna la "pubblicazione" dellelenco delle "2000 scuole improduttive" e il dibattito che ne segue, porta il MIUR a emanare la nota prot. N. Uff.V/32444 del 30 ottobre 2002 "Operazioni sulle istituzioni scolastiche statali". In essa si ribadisce lopportunità di non procedere nellimmediato ad "attività incidenti sulle operazioni di dimensionamento già effettuate". In poche parole viene sospeso laccorpamento degli istituti, a meno che non ci sia la richiesta formulata dintesa tra lEnte Locale (Comune e Provincia) e le istituzioni scolastiche coinvolte. Il pericolo per ora sembra accantonato, almeno per un numero così consistente di scuole.
Come Legambiente, alla pubblicazione dellelenco delle 2003 scuole sottodimensionate, abbiamo fatto unindagine territoriale scoprendo che più di un terzo sono scuole collocate in piccoli comuni (al di sotto cioè di 5.000 abitanti). Abbiamo inviato una lettera ai Dirigenti Scolastici di quelle scuole, allarmati dalla possibile iniziativa del Ministero, convinti come siamo che i piccoli comuni rappresentino una grande ricchezza e le scuole in essi collocate costituiscano un presidio culturale insostituibile. La loro chiusura o la chiusura di piccoli plessi in zone montane o in zone di pianura non densamente popolate porterà a far riassorbire gli alunni in istituti più grandi. Conseguenza sarà laumento di mobilità degli alunni da comune a comune. Facile vedere, per chi lo voglia, gli effetti sul piano territoriale e sociale. Un servizio essenziale come la scuola sparirà, il tessuto di vita degli alunni si modificherà con spostamenti, inserimenti in nuovi contesti, ma anche aumenterà la tendenza ad inurbarsi per evitare il pendolarismo ai ragazzi, con il conseguente spopolamento di tanti piccoli comuni.
Centinaia i Dirigenti Scolastici che ci hanno risposto.
"Si vuole risparmiare sulla scuola vista come la causa dei tanti mali che affliggono le casse dello Stato. Eppure le giovani generazioni si formano tra i banchi di queste bistrattate scuole e sono loro a dover reggere in tempi prossimi la concorrenza con la globalizzazione sempre più imperante".
"Già dallinizio del corrente anno scolastico (n.d.r. 2002/03) sono sorte problematiche connesse alla formazione delle classi prime di scuola media ed a livello di C.S.A. provinciale è stata ripetutamente "caldeggiata" la via del trasferimento degli alunni da a LAmministrazione Comunale si è fermamente opposta in primo luogo per difficoltà tecnico-finanziarie, secondariamente perché tale operazione porterebbe alla soppressione della scuola media e, gradualmente agli altri ordini di scuola, per cui il Comune, privo dei servizi di base, perderebbe molti nuclei familiari già soggetti al pendolarismo per esigenze di lavoro e quindi tenderebbe a scomparire nel giro di pochi anni. E facile immaginare che questi comuni vedano nella scuola unimportante Istituzione da non sopprimere".
"Lo stato di scoraggiamento derivante dalla precarietà del proprio lavoro e dalla constatazione che un nuovo durissimo colpo sta per essere inferto alla scuola pubblica, senza che essa ne sia preventivamente informata, certamente non favoriscono i lavori che il personale scolastico si accinge ad affrontare Ma questo poco importa se le tradizioni culturali e la memoria storica di duemila scuole svaniranno nel nulla. Purché i conti tornino, come se milioni di soggetti in formazione fossero dei semplici numeri".
Intanto, nel precedente anno scolastico, sono state chiuse 40 Dirigenze Scolastiche (v. tab. 6) e i "punti di erogazione del servizio", come li chiama il MIUR, sono stati in parte riaggregati, in parte soppressi (75 plessi di scuola elementare e 8 sezioni staccate di scuola media - v. tab. 8). Nella scuola dellobbligo, che perde 11 dirigenze, la riaggregazione delle scuole ha portato ad un incremento degli istituti comprensivi, laltra vera novità del panorama scolastico degli ultimi anni. "Si propone di sviluppare lesperienza degli istituti comprensivi che, comportando una maggiore corrispondenza tra territori comunali e sedi di dirigenza scolastica, facilita il rapporto istituzionale tra scuola ed ente locale e permette un migliore impiego delle risorse umane e finanziarie e della logistica scolastica". Questo è quanto consigliato da una Direzione Scolastica Regionale in una direttiva agli Enti Locali e alle scuole allinizio dellanno scolastico in previsione del nuovo dimensionamento. Unindicazione condivisibile che presenta soprattutto motivazioni pedagogiche e didattiche di continuità educativa tra gli ordini di scuola. Una scelta che però è difficilmente spiegabile se si considera che la proposta di riforma Moratti tende a tenere nettamente separate le due tappe dellistruzione primaria.
Tab. 6: Istituzioni scolastiche (dati MIUR)
Istituzioni Scolastiche |
Anno scolastico 2001/2002 |
Anno scolastico 2002/2003 |
Circoli Didattici |
2.703 |
2.691 |
Istituti Comprensivi |
3.284 |
3.300 |
Istituti principali di I grado |
1.611 |
1.596 |
Istituti principali di II grado |
2.355 |
2.318 |
Istituti di istruzione superiore |
877 |
885 |
Totale istituzioni scolastiche |
10.830 |
10.790 |
Tab. 7: Punti di erogazione del servizio (dati MIUR)
Scuola |
Anno scolastico 2001/02 |
Anno scolastico 2002/03 |
Variazione |
Infanzia |
13.534 |
13.552 |
+ 18 |
Elementare |
16.352 |
16.277 |
- 75 |
Scuola Secondaria I grado |
7.034 |
7.026 |
- 8 |
Scuola Secondaria II grado |
4.828 |
4.872 |
+ 44 |
Totale |
41.748 |
41.727 |
- 21 |
E altamente probabile che le condizioni "strutturali" che hanno portato alla soppressione dei plessi e delle sezioni staccate sono dovute alla presenza di pochi alunni, in pluriclassi, sicuramente una collocazione geografica in piccoli comuni. Ma le scuole in questi comuni non possono essere considerate solo rami secchi da tagliare, piuttosto sono un fattore di coesione culturale e sociale. Il ruolo della scuola allinterno delle piccole comunità è insostituibile: agenzia culturale, centro di aggregazione, soggetto promotore e organizzatore di iniziative culturali e ricreative...
Lazione di risparmio intanto va avanti con nuove manovre per altre chiusure. Il D.M. 130 del 12. 12. 02 fissa la dotazione organica dei Dirigenti Scolastici per lanno scolastico 2003-04 in 10.720 (unità a cui aggiungere 47 istituti educativi calcolati a parte). Se ne vanno così altre 70 dirigenze!
Cè un altro tassello che va a completare lo scenario sin qui delineato. E il decreto legge n. 212 del 25 settembre 2002 "Misure urgenti per la scuola, lUniversità, la ricerca scientifica ". "I docenti in situazione di soprannumerarietà, appartenenti a classi di concorso che presentino esubero di personale rispetto ai ruoli provinciali, sono tenuti a partecipare ai corsi di riconversione professionale In caso di perdurante situazione di soprannumerarietà dovuta alla mancata partecipazione ai corsi di riconversione ovvero di partecipazione, con esito negativo, ai corsi medesimi ovvero di mancata accettazione dellinsegnamento per il quale si è realizzata la riconversione si applica lart. 33 del Decreto Legislativo 165 del 2001". Tale articolo prevede il passaggio del personale in esubero ad altra amministrazione nella stessa provincia o in ambito nazionale. Per chi non accettasse una simile collocazione scatta "unindennità pari all80% dello stipendio per la durata di 24 mesi". Cassa integrazione e licenziamento anche per i docenti, mentre aumentano gli alunni.
3. RISPARMIARE SULLA SCUOLA PUBBLICA
Ma il sistema scolastico pubblico scricchiola anche per altri pesanti tagli attuati dal Ministro delle Finanze. Si sono infatti drasticamente ridotti i flussi di finanziamento che arrivano alle scuole. Qui trascuriamo quelli erogati per il funzionamento, ci limitiamo a prendere in considerazione quelli che hanno una ricaduta didattica-organizzativa: la legge 440/97, la formazione, lhandicap, gli immigrati, le nuove tecnologie Non mancano le sorprese!
Tab. 8: Ampliamento offerta formativa
L. 440/97
|
E.F. 2001 C.M. 131 3. 8. 2001 |
E.F. 2002 C.M. 53 15. 5. 2002 C.M. 93 6. 8. 2002 D.M. n. 84.460 |
Variazione (%) |
Formazione |
15.493.706 |
15.493.706 |
0 |
Lingue 2000 |
41.316.551 |
18.592.558 |
- 55,00 |
Pof scuole statali |
58.038.445 |
58.875.096 |
+ 1,44 |
Attività complementari ed integrative per studenti |
20.658.275 |
18.127.641 |
- 12,25 |
Amministrazione centrale |
10.587.366 |
(*) 8.934.705 |
-15,61 |
Direzioni Scolastiche Regionali per interventi perequativi |
5.903.567 |
10.330.380 |
+ 74,98 |
Handicap |
10.547.599 |
4.168.283 |
- 60,48 |
Scuola ospedaliera |
438.988 |
774.685 |
+ 76,47 |
IFTS, EDA, Obbligo Formativo |
67.899.105 |
61.510.000 |
- 9,40 |
Accordo di programma per valorizzazione lingua sarda |
4.131.655 |
||
Potenziamento cultura musicale e sportiva |
2.530.637 |
||
Integrazione organici provinciali |
17.856.390 |
||
Valutazione del sistema scolastico e monitoraggio |
6.284.247 |
||
Pof scuole paritarie |
6.197.482 |
||
Funzionamento didattico ed amministrativo |
20.193.598 |
||
TOTALE |
258.885.889 |
225.728.771 |
- 12,81 |
(*) la quota si divide in 1.187.852 per progetti nazionali collegati al processo di riforma. Utilizzati per la sperimentazione legge delega; ed in 7.746.853 utilizzati per iniziative finalizzate alla comunicazione del processo di riforma. Utilizzati cioè per le pubblicazioni "Una scuola per crescere" e "Ragioni e sfide del cambiamento" per far conoscere la legge delega.
Il finanziamento più consistente arriva alle scuole con la circolare applicativa della Legge 440/97 per il potenziamento dellautonomia scolastica e lampliamento dellofferta formativa. Dallanno di entrata in vigore di questa legge si è avuto sempre un incremento dei finanziamenti erogati.
Lesercizio finanziario (di seguito E.F.) 2001, conseguenza della finanziaria del dicembre 2000, approntato dal governo di centro-sinistra, assegna alle scuole 258.885.899 euro mentre lE.F. 2002, impostato dal governo della Casa delle Libertà investe nella L. 440/97 231.771.912 euro che diventano 225.728.771 quando il 15 agosto 2002 il Ministro Tremonti firma il decreto n. 84.460 per la copertura finanziaria: un taglio del 12,81% rispetto allanno precedente (v. tab. 8). La variazione diventa ancora più pesante per le scuole statali se si tiene conto del fatto che occorre togliere 6.197.482 euro destinati al POF delle scuole paritarie. Restano alla scuola pubblica 219.531.289 euro e così il taglio è del 15,20%.
Destano sorpresa i finanziamenti erogati dalla Ministra Moratti per il progetto Lingue 2000 e per le Nuove Tecnologie, due delle tre "i" sbandierate in campagna elettorale da Berlusconi. I finanziamenti per il Progetto Lingue 2000 sono più che dimezzati (una perdita di 22.724.531 euro pari al 55% serviti a finanziare i "progetti nazionali coerenti con il processo di riforma" (sperimentazione), "iniziative finalizzate alla comunicazione del processo di riforma" (opuscoli "Una scuola per crescere" e "Ragioni e sfide del cambiamento" ), il POF delle scuole paritarie. E linnovazione tecnologica delle scuole, non è più un obiettivo così urgente se subisce un taglio del 30,07%! Evidente lincongruenza tra la scuola prospettata durante la campagna elettorale e le scelte politiche attuate.
Tab. 9: Altri finanziamenti
Finanziamenti |
E.F. 2001 |
E.F. 2002 |
Variazione (%) |
Processo immigratorio |
5.164.568 C.M. 155 26. 10. 2001 n. alunni: 154.109 quota x alunno: 33,51 |
5.164.568 C.M. 106 27.9. 2002 n. alunni: 187.998 quota x alunno: 27,47 |
Variazione per alunno - 18,02 |
Nuove tecnologie |
115.944.573 C.M. 152 18. 10. 2001 |
81.080.006 C.M. 114 24. 10. 2002 |
- 30,07 |
Non va meglio per gli alunni immigrati (vedi tabella 10) che si vedono assegnare la stessa quantità di euro nei due E.F. considerati (5.164.568) ma passano da 154.109 alunni dellanno scolastico 2001/02 a 187.998 del 2002/03 con una variazione di 18,02% nella quota per alunno.
Tab. 10: Finanziamenti per handicap
Finanziamenti per handicap |
E.F. 2001 |
E.F. 2002 |
Variazione (%) |
Scuole paritarie |
Per applicazione L. 440/97 |
11.736.699 C.M. 139 13. 9.2001 |
10.210.829 C.M. 81 17. 6.2002 C.M. 186 3. 4. 2002 |
- 13,00 |
3.615.198,29 C.M. 12. 11.2001 Per L. 62/00 |
Sussidi didattici e tecnologici
|
4.241.364 C.M. 139 del 13. 9. 2001 |
3.451.862 |
- 18,61 |
|
Formazione docenti e personale ausiliario/collaboratori scolastici) |
2.346.091 C.M. 139 13. 9. 2001 C.M. 9 . 11. 2001 |
2.345.745 C.M. 74 del 27. 6. 2002
|
- 0,01 |
|
TOTALE |
18.324.156 |
16.008.435 |
- 12,64 |
3.615.198,29 |
QUOTA PER ALUNNO |
145,61 alunni: 125.847 |
118,94 alunni: 134.591 |
-18,32 |
755,68 alunni: 4.784 |
Infine, la formazione del personale della scuola (v. tab. 11). Cè subito un taglio del 5,58%. E i 35 milioni di euro stanziati nella finanziaria 2002 per il rimborso spese per lautoaggiornamento (poco meno di 40 euro a docente) non ricompaiono nella finanziaria 2003.
Tab. 11: Formazione
E.F. 2001 Direttiva 143 1. 10. 2001 |
E.F. 2002 Direttiva 74 1. 7. 2002 |
VARIAZIONE (%) |
15.906.872,49 Amministrazione Centrale |
11.606.964 Amministrazione Centrale |
- 27,03 |
22.724.103 Scuole |
25.284.403 Scuole |
+ 11,26 |
6.817.231 Direzioni Scolastiche Regionali |
2.809.371 Direzioni Scolastiche Regionali |
- 58,79 |
2.345.745 formazione handicap(*) |
||
TOTALE (· ) 45.448.208 |
(· · ) 42.046.483 |
- 7,48 |
15.493.706 Direttiva 131 1. 8. 02 L. 440/97 |
15.493.707 Direttiva 53 15. 5. 02 L. 440/97 |
- 0,02 |
60.941.914 |
57.536.483 |
- 5,58 |
Risorse aggiuntive (**) 35.000.000 per art. 16 L. 28. 12. 2001 n. 448 (iniziative di autoaggiornamento) |
(·
) comprensivi 2.346.091 per formazione docenti e personale ausiliario sull
handicap
(· ·
) comprensivi di 2.345.745 per formazione docenti sull handicap
Ma se i tagli vi sembran pochi, occorre aggiungere leffetto del decreto taglia spese di Tremonti del 29.11.02: 805,4 milioni di euro tolti al bilancio 2002 dellistruzione, una riduzione del 15%. I tagli non sono stati distribuiti equamente nei vari capitoli di spesa, pesano soprattutto su alcune voci. Per quel che ci riguarda la formazione si riduce a 20,20 milioni di euro (portando a 51,96% la variazione rispetto allo scorso anno), azzerati gli 11.940.000 euro destinati dalla L. 440/97 alleducazione degli adulti, bloccati i 30 milioni di euro per lobbligo formativo come pure quelli destinati allhandicap, spariti i 774.685 euro per la scuola in ospedale e listruzione domiciliare. Ai C.S.A., che hanno lincarico di erogare i finanziamenti alle scuole autonome, arrivano a getto continuo circolari che bloccano i finanziamenti assegnati, a volte già messi in bilancio dalle scuole e utilizzati come "disponibilità di cassa". Forte il disagio che si respira.
4 - MA PER LE SCUOLE PARITARIE
Del tutto diversa lattenzione posta alle scuole paritarie. La legge sulla parità scolastica (n. 62/2000) prevede contributi di 7 miliardi di vecchie lire (3.615.198 euro) per lintegrazione dellhandicap, "60 miliardi (30.987.413 euro) per contributi per il mantenimento delle scuole elementari parificate", "280 miliardi (144.607.931 euro) per spese di partecipazione alla realizzazione del sistema prescolastico integrato": complessivamente 347 miliardi (179.210.543 euro). NellE.F. 2002 ne sono stati erogati, per le voci suddette, 420.490.162 con un aumento del 134,63% rispetto a quanto previsto dalla legge 62/2000 (v. tab. 12). Ma anche il finanziamento erogato alle scuole paritarie per il miglioramento dellofferta formativa per le scuole secondarie di 1° e 2° grado fa un salto non da poco: +183,90%.
Nessuno di questi finanziamenti è stato decurtato o bloccato dal decreto taglia-spese di Tremonti. Il Ministro ha previsto lemanazione di appositi provvedimenti in deroga!
Le scuole paritarie ricevono un ulteriore "regalo". La finanziaria 2003 prevede uno sconto fiscale di 90 milioni di euro destinato alle famiglie che decideranno di mandare i loro figli nelle scuole private. Il bonus, 30 milioni per anno a partire dal 2003, viene dato sotto forma di credito dimposta, cioè sarà possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi le rette pagate nelle scuole non statali. La cifra non è molto consistente (poco meno di 53 euro per ognuno dei circa 560.000 studenti delle paritarie dalle elementari alle superiori) ma il messaggio politico è rilevante in un momento in cui la scuola pubblica sembra in liquidazione: tagli al personale, nessun nuovo assunto, ridotti i finanziamenti, nessuna lira per il contratto, mentre, nel tentativo di rispondere alle disfunzioni crescenti, sempre più nelle scuole pubbliche si diffondono le attività a pagamento, facendo affidamento sui "risparmi" che ciascun istituto ha operato negli anni precedenti.
Tab. 12. Finanziamenti scuole paritarie
E.F. 2000 (L. 62/00) |
E.F. 2001 |
E.F. 2002 |
Variazione (%) (*) |
|
Scuola infanzia |
144.607.931 |
323.294.398 Prot. 831 21. 12. 2001 Prot. 739 19.11. 2001 |
304.374.853 C.M. 86 23. 7. 2002 |
+165,58 |
Scuola elementare |
30.987.413 |
Dato non disponibile |
112.500.111 C.M. 86 23. 7. 2002 |
+263,05 |
Handicap |
3.615.198 |
3.615.198 C.M. 12. 11. 2001 |
3.615.198 |
0 |
TOTALE |
179.210.542 |
(**) 326.909.596 |
420.490.162 |
+134,63 |
POF SECONDARIA 1°/2° |
5.175.078 D.M. 20.12. 2000 |
5.170.086 D.M. 16. 10. 2001 |
14.692.074 D.M. 19.7. 2002 D.M. 30. 10. 2002 D.M. 22. 11. 2002 |
+ 183,90 |
Quanto fin qui documentato corrisponde ad una precisa strategia. In data 2 agosto 2001 il Ministro Moratti avvia con il collega Tremonti una corrispondenza epistolare che rappresenta, a posteriori, una chiave di lettura che permette di interpretare le scelte di politica scolastica sin qui attuate.
In essa, la Ministra Moratti individua lelevamento dellobbligo scolastico (L. 9/99), laumento di iscrizioni alla scuola materna e la generalizzazione delle lingue straniere nella scuola elementare come cause della mancata contrazione degli organici. Individua anche possibili aree di intervento di risparmio quali ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle scuole, mobilità professionale per le graduatorie con docenti in esubero, trasformazione dellorario di insegnamento e razionalizzazione delle classi di concorso, riduzione del numero di insegnanti specialisti per linsegnamento delle lingue straniere nelle elementari, ridefinizione dei compiti e dei ruoli del personale ATA e lesternalizzazione delle funzioni. Solo nel rispetto di questi impegni, il Ministro Tremonti comunica alla collega il 9 novembre 2001 di aver firmato il decreto relativo alla determinazione degli organici.
Sono queste le linee programmatiche che guidano il governo negli interventi sulla scuola. Occorre risparmiare riducendo del 15% le spese per il prossimo triennio per il personale. Si comincia con il taglio di 20.000 posti del personale ATA nel luglio 2001.
Caro Tremonti
"Caro
Ministro,
(n.d.r. On.le Prof. Giulio Tremonti, On.le Prof. Franco Frattini)
occorre
precisare che nellultimo triennio non è stato possibile realizzare
una contrazione degli organici per i seguenti motivi:
FATTO!
La legge delega "per la definizione delle norme generali sullistruzione"
abolisce la legge suddetta e indirizza gli alunni, al termine della terza media,
direttamente alla formazione professionale regionale così si decongestiona
la scuola superiore statale)
FATTO!
La proposta di riforma abolisce la legge 30/2000.
FATTO!
Lart. 22, comma 5 della legge 448 (finanziaria 2002) dispone che linsegnamento
della lingua straniera nella scuola elementare sia garantito solo allinterno
dellorario obbligatorio, compatibilmente con la disponibilità
di organico (la C.M. n. 16 applicativa lo riserverà solo alle classi
del 2° ciclo, organico permettendo).
Consapevole dellimpegno che il governo ha assunto di contenere la spesa corrente questo Ministero provvederà ad adottare interventi strutturali finalizzati a tale obiettivo. Le iniziative che si stanno definendo riguardano tra laltro:
Impostato!
È stata pubblicata una lista di 2003 scuole sottodimensionate. Sono stati
messi a concorso per dirigenti scolastici solo 1.500 posti, contro i 2.500 vacanti.
FATTO!
Il decreto legge n. 212 del 25 settembre 2002 "Misure urgenti per la
scuola, lUniversità, la ricerca scientifica
" prevede,
per i docenti in situazione di soprannumerarietà, la riconversione
professionale, pena la cassa integrazione ed il licenziamento dopo due anni.
FATTO!
Le scuole secondarie di 1° e 2° grado suppliscono i docenti assenti
fino ai 15 giorni utilizzando personale interno.
FATTO!
La finanziaria 2003 ribadisce quanto già previsto in quella 2002. Lintento
è di portare tutte le cattedre a 18 ore, anche mediante lindividuazione
di moduli organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi
delle cattedre
FATTO!
La
finanziaria 2003 attribuisce ai collaboratori scolastici i compiti di accoglienza,
sorveglianza e vigilanza e alle scuole la possibilità di affidare in
appalto i servizi di pulizia, di igiene ambientale e di vigilanza dei locali
scolastici
Pertanto, già per il prossimo anno scolastico sono state realizzate, con DM 27 luglio 2001 n. 128 misure di contenimento delle dotazioni organiche del personale ATA modificando alcuni parametri di calcolo previsti in precedenza "
Roma, 2 agosto 2001, Letizia Moratti
Cara Moratti
"Cari
Colleghi,
(n.d.r. Dott.ssa Letizia Moratti, On.le Prof. Franco Frattini)
ho firmato
il decreto relativo alla determinazione degli organici del personale docente
Mi
corre tuttavia lobbligo di evidenziare un tendenziale andamento crescente
delle dotazioni organiche del personale del Ministero dellIstruzione.
E pertanto, nel quadro dellimpegno assunto dal Governo di contenere la
spesa corrente, la firma del decreto è avvenuta proprio sulla base dei
precisi impegni assunti dal Ministero dellIstruzione per ladozione
di interventi strutturali finalizzati a tale obiettivo comune. Mi riferisco,
in particolare, alle iniziative compendiate in otto punti nella lettera del
Ministro dellistruzione in data 2 agosto 2001
Nel presupposto che
si proceda alla concreta realizzazione del contributo al processo riduttivo
della spesa, in coerenza con le iniziative suindicate, ho dato seguito alla
richiesta."
Roma, 9 novembre
2001, Giulio Tremonti