La scuola francese scende di nuovo in lotta.
Grande
successo dello sciopero del 16 marzo. Marzo 2000, da: Il Manifesto, Liberazione,
Le Monde, Liberation del 17/3/2000, Democratie & Socialisme n.73, Rouge.
Lo sciopero generale della scuola del 16 ha avuto un grande successo. I dati del ministero indicano tra il 60 % e il 90 % la percentuale di adesione allo sciopero da parte degli insegnanti. Più di 200.000 di loro hanno anche manifestato nelle piazze contro il blocco delle assunzioni nel Pubblico Impiego, contro la precarietà ed anche contro Allègre, Ministro della Pubblica Istruzione, e le sue riforme. Cortei con migliaia di persone si sono formati a Parigi (50.000 secondo gli organizzatori), Marsiglia, Amiens, Lille, Rouen, Dijon, Nice e molte altre città. La giornata di lotta più grande contro la politica di Jospin.
Gli insegnanti rimproverano al ministro di voler risparmiare ("voglio sgrassare il mammuth della pubblica istruzione" ha detto), di snaturare l'insegnamento con le sue proposte di riforma della scuola. Per la prima volta dal '95, lo sciopero generale è stato organizzato in modo unitario da tutti e cinque i principali sindacati della scuola, che si sono mossi anche per non farsi sfuggire la base.
A Besançon i manifestanti l'hanno gridato, cantato, scritto in ogni modo: "Allègre, si tu veux notre bonheur, va voir ailleurs!" ["Allègre se ci vuoi far contenti vattene via"]. A Caen, gli insegnanti del liceo Laplace hanno scandito: "Allégeons-nous d'Allègre" ["alleggeriamoci di Allègre"]. "A l'aigre, ça suffit" [di acido - suona come Allègre - ne abbiamo abbastanza], "Halte au mépris" [basta col disprezzo], "Jospin, renvoie ton bouffon, c'est bientôt les élections" [Jospin licenzia il tuo buffone, che presto ci saranno le elezioni]. "Nel momento in cui il disagio sociale entra nelle scuole, domandare più mezzi per l'educazione, non é davvero un lusso", sottolineava, a Lille, una militante della Fédération des conseils de parents d'élèves de l'enseignement public (FCPE). Un'opinione condivisa da Denis, maestro ad Aniche, e padre di tre figli: "Si parla di insuccesso scolastico, di violenza, e cos'è che ci si propone? La soppressione di posti. È incoerente e inammissibile".
In testa ai cortei nella maggior parte dei casi, gli allievi degli istituti professionali. " La demolizione degli istituti professionali: la destra l'ha sognato, Allègre l'ha fatto!", proclama un cartello à Orléans. A Marseille, 20.000 personne hanno percorso le strade, in una atmosfera colorata e festaiola. Nessuno si aspettava una tale manifestazione.
La lotta viene
da lontano. Molte scuole sono scese in sciopero o sono state occupate in autunno
per protestare contro la crescita degli atti di violenza verso professori e
allievi. Poi la protesta si è estesa alla "carta scolastica":
insegnanti e genitori, in particolare della scuola elementare, hanno contestato
l'eliminazione di classi dovuta al calo demografico. Chiedono che questo calo
vada a profitto di classi meno affollate, quindi della qualità dell'insegnamento.
Come nel '98 in Seine Saint Denis (che allora aveva ottenuto misure specifiche),
due regioni sono state alla punta della protesta: si tratta del Gard e dell'Héraud,
nel sud (vedi intervista). In seguito, è stata la volta degli insegnanti
delle scuole professionali. Qui la ragione della protesta (c'è stato
un corteo la scorsa settimana a Parigi) è evitare che i corsi siano sottoposti
ai diktat delle imprese private. Allègre è accusato di svendere
la scuola pubblica all'industria privata. Nel mese di febbraio la metà
dei dipertimenti avevano conosciuto scioperi di insegnanti contro le riforme
del Ministro.
L'azione era cominciata con la mobilitazione massiccia del Collège des Aiguerelles di Montpellier a gennaio di fronte ai problemi della violenza, gli insegnanti e i genitori hanno chiesto e parzialmente ottenuto dei posti di titolare, indispensabili a un inquadramento serio nell'istituto scolastico. Poi lo sciopero del 1° febbraio molto seguito nei due dipartimenti é stato un catalizzatore dello sciopero "rinnovabile" dilagato nel Gard il 31 gennaio e nell'Hérault il 7 febbraio. Questo sciopero é diventato un largo movimento popolare per la difesa della scuola pubblica e contro il blocco del pubblico impiego, come si é potuto constatare nelle due manifestazioni del 12 febbraio (15.000 a Nimes e 12.000 a Montpellier e del 16 febbraio più di 10.000 a Montpellier). Le rivendicazioni principali del movimento: 25 allievi per classe, risorse per le supplenze, risorse per i ragazzi in difficoltà, iscrizioni alle materne a partire dai due anni.
Tutti restano vigilanti nonostante Allègre abbia promesso l'inizio delle negoziazioni. "Abbiamo vinto una prima battaglia, spiega un sindacalista, ma non abbiamo ancora vinto la guerra. I negoziati che si apriranno saranno posti sotto sorveglianza del comitato di sciopero e delle assemblee generali".