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MIGRANTI
nelle tesi per il V congresso del PRC


spezzoni dalle Tesi di maggioranza

"La prima guerra globale esalta e al tempo stesso si nutre dell'eterofobia e del razzismo. Non è certo un fenomeno inedito: la "razzizzazione" del nemico, il sospetto o la caccia contro il "nemico interno", in definitiva il nesso fra guerra e razzismo hanno caratterizzato anche i conflitti bellici del Novecento."

"Nei paesi dell'Unione europea, questo clima contribuisce ad aggravare le condizioni materiali dei migranti e dei profughi, e ad esaltare la tendenza a privarli di diritti fondamentali, a cominciare dal diritto all'asilo e da quello ad avere uno status e un soggiorno legali."

"Appare chiaro allora che la difesa dei migranti e dei profughi, della loro sicurezza, dei loro diritti, del loro lavoro, è parte ineludibile della strategia contro la guerra civile planetaria e permanente. Ma c'è di più. Oggi è indispensabile praticare una modalità di conflitto che sia sempre transculturale, ed occorre essere consapevoli che la creazione di uno schieramento sociale d'alternativa non può fare a meno dei migranti, e che da essi non può prescindere la stessa composizione, singolare e collettiva, della soggettività comunista nel nuovo secolo."

"Del resto, sostenere il movimento di lotta delle immigrate e degli immigrati per la completa parità dei diritti (in Italia come in Europa), non è pura questione di umanitarismo ne di semplice solidarietà. E' al contrario una questione essenziale di autodifesa che le lavoratrici e i lavoratori italiani devono condurre contro l'imbarbarimento della vita, della società e della politica."

"Per questo la ricomposizione di classe tra tutti i lavoratori, nativi e migranti, costituisce un punto fondamentale del nostro progetto politico."

"In questa nuova situazione internazionale e di fronte alle iniziative xenofobe e razziste condotte direttamente dal Governo e dalle destre anche con iniziative legislative, assume un particolare valore la tutela dei diritti dei cittadini immigrati, come quelli al lavoro, alla cittadinanza, alla partecipazione ad ogni forma della vita democratica tra cui quello di eleggere e essere eletti."

Vedi: TESI 17/TESI 45

 

spezzoni dalle Tesi di minoranza

"Le migrazioni sono uno degli effetti più macroscopici delle contraddizioni dello sviluppo capitalistico, ed oggi anche delle guerre e delle catastrofi ambientali. Anche l'Italia conosce da tempo una presenza crescente di lavoratori provenienti da Paesi dell'Europa dell'Est e del Terzo mondo che la classe dominante punta ad utilizzare come forza lavoro disponibile a basso costo e con poche pretese. Chiusura delle frontiere, flussi programmati, controllo poliziesco sono i punti salienti delle politiche dell'immigrazione attuate nell'ultimo decennio e condivise, al di là delle differenze di tono e di accento, dal centrosinistra e dal centrodestra."

"Lungi dal disciplinare il fenomeno, questa linea repressiva aggrava le già difficili condizioni di vita dei migranti, crea i cosiddetti clandestini, contribuisce a costruire una percezione distorta dell'immigrazione come fenomeno criminale e criminogeno e ad alimentare la xenofobia e i pregiudizi razzisti. Peraltro, la condizione di clandestinità, il ricatto dell'espulsione, la minaccia della xenofobia sono funzionali a rendere gli immigrati disponibili per qualsiasi lavoro e a qualsiasi condizione, a farne cioè un elemento di indebolimento e di divisione della classe operaia. Di fronte alla novità dell'immigrazione, la risposta delle forze del movimento operaio è stata del tutto subalterna alle tendenze politiche dominanti, limitandosi al più, a generici sussulti di impegno umanitario. Anche il PRC, nel quadro dell'appoggio al governo Prodi, porta la responsabilità della legge Turco-Napolitano che uniforma il nostro Paese alla legislazione poliziesca di Schengen e introduce per gli immigrati irregolari i campi di concentramento e la deportazione."

"I comunisti devono essere consapevoli che i fenomeni migratori pongono una sfida sul terreno della ricomposizione dell'unità della classe operaia e della costruzione del blocco sociale alternativo. Nella difesa dei lavoratori immigrati il PRC deve saper svolgere, secondo l'indicazione leninista, la funzione del "tribuno del popolo" che dà voce a coloro che in questa società non hanno voce perché sono i più oppressi. Da un lato occorre battersi per realizzare l'unità fra lavoratori stranieri e italiani, dall'altro occorre impegnarsi risolutamente contro la xenofobia e il razzismo e per costruire la risposta militante, unitaria e di massa alle aggressioni xenofobe."

Vedi: Tesi 29