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IL TERRORISMO ISLAMISTA
nelle tesi per il V congresso del PRC


Sintesi del dibattito

Riguardo all'analisi del fenomeno terrorista nella sua versione fondamentalista, sostanzialmente le due tesi concordano. Si tratta di un progetto politico, nostro avversario, che si nutre delle contraddizioni e delle ingiustizie del dominio imperiale sul mondo.


La nostra posizione

Concordiamo nella sostanza con l'analisi del fenomeno terrorista. In particolare sulla nostra rivista abbiamo condotto una costante polemica contro coloro che riducevano l'esistenza della corrente fondamentalista islamica a una sorta di complotto della CIA. Si tratta invece di una vera e propria corrente politica, con la quale fare i conti, dato che è nostra irriducibile avversaria, ma anche "concorrente" dei comunisti nella conquista delle simpatie delle masse oppresse nel mondo. Purtroppo sia le tesi di maggioranza che di minoranza non fanno derivare da questa analisi l'individuazione della causa dell'attuale guerra (che è una guerra dell'Occidente contro questa corrente), per ragioni che abbiamo già analizzato (vedi Guerra e sinistra), ma ricorrono ad un angusto economicismo, soprattutto le tesi di minoranza (vedi Guerra e lotta per la pace).


Stralci dalle
Tesi di maggioranza

"Il terrorismo è un progetto politico nemico mortale di un'esigenza di trasformazione, ma allo stesso tempo è esso stesso prodotto e manifestazione della crisi della globalizzazione."

"Il terrorismo non è certo un fenomeno nuovo e si è presentato più volte e in modi diversi sulla scena della storia. In ogni caso esso ha rappresentato un progetto politico, costruito entro un'accentuata concezione dell'autonomia della politica, che lo ha portato a contrapporre l'azione di pochi a quella delle masse. In questo senso esso non deriva meccanicamente e necessariamente né dal disagio sociale né dalle varie forme di fondamentalismo o di integralismo religioso. Ma certamente il terrorismo cerca di mettersi in connessione e di utilizzare le condizioni di sofferenza e ingiustizia sociale, l'intolleranza etica e l'integralismo religioso per diffondersi e cercare consensi e appoggi. L'attuale fenomeno terroristico internazionale - che sfrutta particolarmente il diffondersi dell'islamismo radicale, lo stato di oppressione, di disagio, e la volontà di riscossa di quelle popolazioni e di quella parte del mondo a prevalente religione musulmana - si avvale anche di una forza economica che è data in massima parte dallo sfruttamento e dal controllo dei giacimenti e delle vie del petrolio, che costituiscono allo stesso tempo un terreno di sfida nei confronti del governo oligarchico della globalizzazione e delle maggiori potenze."

"All'ONU e alla collaborazione fra tutti gli stati, va affidata l'opera specifica di prevenzione e di repressione del fenomeno terroristico, con l'impegno delle capacità investigative e di azioni di polizia internazionale, nel pieno rispetto dei diritti e della democrazia, che sono l'unica condizione per ottenere un attivo sostegno in quella lotta da parte delle popolazioni. E' necessario risolvere il problema dell'esercizio della giustizia a livello internazionale e quindi è indispensabile la costituzione di quel Tribunale Penale Internazionale alla cui nascita si oppongono proprio gli Stati Uniti d'America."

Vedi TESI 19/TESI 21


Stralci dalle Tesi di minoranza

"L'atto terroristico di New York e più in generale il terrorismo panislamista non riflettono semplicemente un principio ideologico ("il fondamentalismo del terrore"): rappresentano una risposta distorta e inaccettabile alla barbarie capitalistica, in particolare alla oppressione criminale dei popoli del Medio-Oriente, a partire dalla nazione araba e dal popolo palestinese. Una barbarie la cui portata e i cui crimini a tutte le latitudini del mondo sono infinitamente più grandi del peggiore atto terroristico. Il fondamentalismo islamico è da sempre storicamente un avversario delle aspirazioni sociali e democratiche dei popoli oppressi e della nazione araba. Per questo, nel contesto dell'ordine mondiale del dopo-guerra, esso è stato ripetutamente sostenuto dalle potenze coloniali contro i movimenti di liberazione e le tendenze laico-democratiche dei Paesi dipendenti. Dopo il crollo dell'URSS il fondamentalismo islamico ha perso la propria funzionalità filo-occidentale e si è trasformato in un fattore obiettivo di destabilizzazione. Parallelamente la crescente disperazione sociale e politica di larghi settori di masse oppresse, unita alla più organica subalternità all'imperialismo dei regimi borghesi arabi, ha purtroppo trasformato di fatto il fondamentalismo nel canale distorto di una pressione diffusa di rivolta."

Vedi Tesi 4 chor1348632">Tesi 4