Direzione Nazionale del
PRC del 23 febbraio 2001.
Relazione
introduttiva di Aurelio Crippa.
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(L'Ernesto)
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(Bandiera Rossa)
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(Proposta/Progetto Comunista)
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di Rina Gagliardi sulla DN del 10 marzo
Intanto va chiesto scusa ai compagni della Direzione, che sono chiamati oggi a decidere sulla proposta di delegazione per la Camera dei Deputati, sulla base dei criteri assunti precedentemente in questa sede, e si trovano già pubblicati su un quotidiano la stessa proposta nominativa su cui dobbiamo discutere. Non succede per nostra responsabilità, ma comunque va registrato un malcostume, che certo non aiuta la serenità e il rigore che richiedono scelte delicate come questa.
Tuttavia vorrei che serenità e rigore ci guidassero in una valutazione complessa: noi decideremo oggi su 13 nomi, espressione di una rappresentanza del partito in Parlamento. E' la conseguenza dei criteri scelti: cioè un gruppo di compagne e compagni che consideriamo delegazione, in una idea di gruppo dirigente allargato, in cui, tra l'altro, dobbiamo garantire punti di eccellenza nelle competenze di diversi settori di lavoro per noi fondamentali e allo stesso tempo dare un segnale di apertura di questo partito, nonostante la ristrettezza dei numeri.
Il dato di riferimento da cui facciamo discendere il numero 13 è il risultato delle elezioni regionali, suscettibile naturalmente di variazioni in positivo o in negativo. Non ho bisogno di dire sull'eventuale aumento dei nostri consensi, devo invece segnalare l'impossibilità di prevedere l'incidenza sul nostro voto delle liste D'Antoni e Di Pietro.
Altra questione ancora è quella delle liste civetta, che siamo fortemente impegnati a contrastare e per le quali abbiamo in programma un crescendo di iniziative politiche, e che chiede la più ampia mobilitazione dell'insieme del partito.
Avanzo dunque una proposta di 13 compagne e compagri, a nome della maggioranza della segreteria. Insieme alle competenze e al carattere di apertura delle liste, ci si propone l'obiettivo di dare espressione all'insieme del partito, al mondo del lavoro, alla rappresentanza di genere. Nei criteri scelti non c'è, né vi poteva essere, la rappresentanza territoriale, che tuttavia in qualche modo non è preclusa. Questo aspetto di indicazioni dirette dai regionali e dalle federazioni sarà invece prioritario sia nella composizione delle liste per il Senato, per cui potremmo eleggere, sulla base dei dati precedentemente indicati, da 2 a 4 parlamentari, sia per il completamento delle liste alla Camera.
La proposta comprende i seguenti compagni:
Il segretario del partito, Fausto Bertinotti.
Due membri della segreteria nazionale, Graziella Mascia e Ramon Mantovani.
I due capigruppo uscenti: Franco Giordano e Giovanni Russo Spena.
Altri due deputati uscenti (uno indipendente), di cui non ho bisogno di ricordare le caratteristiche di lavoro politico e di prestigio esterno: Giuliano Pisapia e Nichi Vendola.
Altri sei compagne e compagni stanno nei criteri indicati. Non ho bisogno di spendere parole per i più noti in questa sede: Titti De Simone, Elettra Deiana, Alfonso Gianni, Fausto Sorini. Sottolineo invece le candidature di Marilde Provera, segretaria della Fiom in Piemonte e Vittorio Agnoletto (indipendente), presidente della Lila.
Vorrei altresì sottolineare un apprezzamento particolare per le compagne e i compagni deputati e senatori uscenti che non indichiamo in questa sede, ma a cui vogliamo esprimere un riconoscimento per il loro lavoro e chiedere loro una disponibilità per le candidature che dovremo definire successivamente o per ruoli di direzione nel Partito nella logica di interscambio deciso precedentemente.
Proponiamo perciò, dopo il voto di oggi, di dare mandato alla segreteria per indicare, con il concorso dei segretari regionali e di federazione chiamati per questo a una consultazione nei prossimi giorni, i capilista, gli intrecci di candidatura e le proposte per il Senato. Questo lavoro si avvarrà di uno studio del dipartimento enti locali che prefigura una ipotesi di graduatoria delle circoscrizioni alla Camera e dei collegi senatoriali.
Seguiranno inoltre le consultazioni degli organismi dirigenti territoriali e infine un'altra riunione della Direzione per definire e votare l'insieme delle liste per entrambi i rami del Parlamento.
Il partito sarà chiamato ad una campagna elettorale molto impegnativa, sia per la situazione politica e la complessità della linea che abbiamo scelto, sia, soprattutto, per la disgregazione sociale che più volte abbiamo richiamato.
Un impegno quindi che chiederà una straordinaria presenza di tutti noi sul territorio nel rapporto con le diverse istanze sociali, nonché nella cura dei singoli voti. Dovremo perciò far scendere in campo, anche nelle liste dei candidati, le esperienze migliori del partito, sul piano sociale e sul piano amministrativo.
Sarà opportuno, anche per questo, dar seguito immediatamente alla Conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori, realizzando le consulte che lì abbiamo deciso. Dovremo altresì garantire una particolare attenzione al voto amministrativo, sia attraverso le scelte politiche e programmatiche, sia nella rappresentanza del Partito nelle liste di Rifondazione Comunista in tutti i comuni in cui si vota.
Infine, uno sforzo va rivolto anche all'individuazione dei rappresentanti di lista, che per noi sono una risorsa fondamentale di rapporto con le cittadine e i cittadini: cinquantamila donne e uomini che ci aiuteranno in una campagna elettorale difficile e che affronteremo con una propaganda assolutamente povera e che quindi si avvarrà soprattutto della forza delle idee e del lavoro del Partito.