Direzione Nazionale del
PRC del 23 febbraio 2001.
Intervento
di Franco Grisolia.
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di Aurelio Crippa
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(L'Ernesto)
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(Bandiera Rossa)
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di Rina Gagliardi sulla DN del 10 marzo
Il segretario ha indicato come criterio fondamentale della "delegazione politica" prospettata la rappresentanza dell'insieme del partito. Ancora una volta si fa un'eccezione verso una sua parte significativa: la minoranza congressuale. Si tratta di una ferita non solo a quest'ultima, ma alla democrazia del Prc. Altro punto negativo, la rappresentanza del mondo del lavoro che non è sufficiente affidare alla sola compagna Provera ma che dovrebbe trovare espressione anche in un'altra candidatura da un significativo luogo di lavoro o, eventualmente, dal sindacalismo extraconfederale.
Ci sono anche altre carenze, alcune delle quali sono state qui indicate da altri interventi (giovani, rappresentanza di tutte le "sensibilità" significative interne alla maggioranza) che dovrebbero essere sanate ma queste sono le due centrali a fronte di una apertura eccessiva a candidati indipendenti. Per questo propongo che il compagno Marco Ferrando sia incluso nella delegazione come capolista in Liguria; che si dia mandato alla segreteria, di concerto con il dipartimento lavoro, di individuare un o una ulteriore candidato o candidata del mondo del lavoro; di non includere i due candidati indipendenti (Agnoletto e Pisapia) recuperandone però uno in un collegio sicuro del Senato in Lombardia. Infine credo che i compagni della maggioranza che qui hanno sollevato critiche, su molti punti a ragione, alla proposta avanzata, in nome della democrazia, della razionalità e dell'unità, debbano comprendere che questi principi valgono sempre. E li invito quindi a rivedere le loro precedenti posizioni di accettazione dell'esclusione della minoranza congressuale dalla rappresentanza istituzionale