Il laboratorio si propone come luogo di ricerca e sperimentazione teorica e pratica in direzione di una mappatura delle soggettività post-queer.

Dire post-queer significa in prima istanza assumere il queer, ovvero pensarsi come soggetto in divenire, a identità ibrida, non fondato su nessuna concezione naturalizzante e bioligicizzante dei soggetti, dei sessi, dei generi e in relazione con la molteplicità di soggettività emerse sull' asse (saltato) sesso genere: gay, lesbiche, transgender (mtf e ftm), transessuali (idem) e queer.

Dire post significa collocare storicamente il queer come fase di transizione che coincide con il postmodernismo come corrente filosofica, caratterizzato dalla euforia per la morte del soggetto (e dei controsoggetti) e dalla distruzione delle categorie politiche-filosofiche della modernità.

Assumiamo questo passaggio criticamente, come concluso, cerchiamo di coglierne gli aspetti liberatori; al contempo di mappare il nuovo paradigma produttivo in relazione al nuovo paradigma di sessualità e di agire politicamente gli spazi di conflitto e ribaltamento che esso apre.

Il laboratorio si sdoppia quindi su due piani. [Leggi tutto >]