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Da rovato.org
Duemila per gli organizzatori; fra gli 800 e i mille per le forze dell’ordine.
Sono questi i numeri che sabato 19 aprile ha offerto la manifestazione del “Tavolo Antifascista della Franciacorta” che ha sfilato dalla stazione ferroviaria di Rovato fino a Piazza Garibaldi (per le motivazioni clicca qui)
Aldilà dei numeri (la verità, probabilmente, sta nel mezzo), il corteo di sabato è stato probabilmente il più corposo che la capitale della Franciacorta abbia mai ospitato.
Discreta, ma significativa, la presenza di Carabinieri, Polizia Locale e Polizia di Stato, posizionati in capo e in coda al corteo oltre che attorno ad alcuni punti considerati “critici”.
Attorno alle 15:30, il corteo ha mosso i suoi passi lungo viale Cesare Battisti aperto dallo striscione delle “Donne contro il fascismo” (“1948 – 1968 – 2008: c’eravamo, ci siamo, ci saremo”).
Dietro, l’ala “istituzionale” della manifestazione con i rappresentanti dei Comuni di Rovato (fascia tricolore affidata al vicesindaco Eligio Costanzi, assente Cottinelli), Cazzago, Castegnato, Cologne e Coccaglio.
Al loro fianco il presidente provinciale Anpi, Lino Pedroni, e lo spezzone costituito dalle sezioni di partigiani e deportati, dalla società civile e dai rappresentanti di associazioni, Cgil e partiti (presenti bandiere del Pd e della Sinistra Arcobaleno).
Fra loro, anche numerosi consiglieri di Rovato Civica, come Niglia, Berardi, Buffoli, Bergomi e Serra.
Staccata di qualche metro, la seconda tranche, quella “di movimento”: da Sinistra Critica al c.s. 28 Maggio di Rovato (striscione d’apertura fra i fumogeni: “A chi ci minaccia..pan per focaccia”, seguito da una decina di giovani vestiti da panettieri), c.s. Magazzino 47 di Brescia, collettivi studenteschi e femministi, anarchici e giovani “sciolti”.
Numerosi, in entrambe le parti del corteo, gli immigrati: alcuni dietro lo striscione della Rete 28 Aprile della Cgil, altri con i movimenti.
Verso le 16:30 il lungo corteo ha raggiunto corso Bonomelli, svoltando poco più tardi in via San Carlo e da lì (verso le 18) in piazza Garibaldi.
Lì la conclusione della manifestazione, con gli interventi – fra gli altri – di Rosa Piro , madre di Davide Cesare, di Maria Lupatini, staffetta partigiana rovatese classe 1914, di Ibrahim Ndyane, del Coordinamento Immigrati Franciacorta e di Fausto Beltrami della segreteria della Cgil di Brescia.
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