pubblicato il 2.10.22
Bologna, femministe contro patrioti alla manifestazione "a difesa delle donne": insulti e tensioni ·
L'appuntamento ai Giardini Margherita è stato fissato dalla formazione "Evita Peron" promossa da Selene Ticchi, l'attivista che andò a Predappio con la maglietta "Auschwitzland"
01 Ottobre 2022
Una manifestazione per dire basta nello stesso tempo "agli stupri e all'immigrazione", e schierare "i patrioti a difesa delle nostre donne". L'ha organizzata oggi pomeriggio ai Giardini Margherita, il luogo del passeggio e dello svago del week-end, il movimento di estrema destra "Evita Peron" nato come costola femminile di Forza Nuova, poi confluita nel Movimento Rete dei Patrioti, animato in città da Selene Ticchi. L'attivista che si professa "al servizio di patria e famiglia", da sempre in campo contro il Ddl Zan, non è nuova all'organizzazione di manifestazioni di questo tipo. Il 1° maggio la si può trovare ad esempio in piazza, ma nell'organizzazione della manifestazione di estrema destra che fa da contraltare a quella dei sindacati, organizzata in piazza della Pace. In occasione di un pride, mandò anche al sindaco di Bologna in regalo un paio di scarpe col tacco, sempre per protestare contro il "predominio del gender".
Il gesto che la fece balzare agli onori delle cronache e la portò anche a frequentare le aule di tribunale, fu l'esibizione a Predappio durante una sfilata di nostalgici del ventennio della maglietta con la scritta "Auschwitzland", che metteva insieme il nome del campo di sterminio tristemente noto con la grafica dei parchi di divertimento della Disney. Un gesto che le è costato nel 2019 la condanna a 9 mila euro di multa da parte del tribunale di Forlì, in una sentenza poi impugnata dalla stessa Ticchi, con l'apertura di un processo molto movimentato, tra richieste di ricusazione del giudice e altri rinvii. Il processo alla fine a visto la prima udienza lo scorso 5 settembre, a 4 anni dai fatti contestati.
Adesso, dopo una serie di episodi di violenze e molestie alle donne che si sono verificati in città, il movimento Evita Peron non esita a mettere in relazione gli episodi con l'immigrazione e come manifestino usa la foto di una mano nera che stringe il viso di una donna bianca. Una provocazione in pieno stile "Movimento Nazionale, la Rete dei Patrioti", che di solito riunisce a Bologna poche decine di persone, in occasioni pubbliche però blidate dalla polizia, nel timore di scontri. Il tema della sicurezza è uno storico cavallo di battaglia della destra ad ogni campagna elettorale, per la prima volta però si organizza una manifestazione pubblica di questo genere, per mettere direttamente in correlazione immigrazione e stupri.
Durante la manifestazione ci sono stati alcuni momenti di tensione. Da una parte una dozzina di esponenti dell'ultradestra "in difesa delle donne e contro gli extracomunitari stupratori", dall'altra una cinquantina di ragazze delle associazioni femministe e dei collettive studenteschi schierati "contro i fascisti che usano strumentalmente la violenza sulle donne per far passare idee razziste". Il botta e risposta a distanza, a suon di slogan al megafono, ha visto gli estremisti di destra bollare il corteo come "fatto dalle solite galline starnazzanti della sinistra", e le femministe a rispondere per le rime a suon di: "Col vostro razzismo non ci avete fregato, ogni stupratore è un uomo e non un immigrato". Solo insulti, ma nessun contatto tra i due gruppi tenuti a distanza dalle forze dell'ordine.
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/10/01/news/la_destra_chiama_a_raccolta_i_patrioti_a_difesa_delle_nostre_donne_manifestazione_al_grido_di_basta_stupri_basta_immig-368127660/
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