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Da CremonaWeb
11 Dicembre, 2006
Proliferano le scritte razziste
I muri di molti paesi dell’Alto Cremasco imbrattati da frasi e simboli
Negli ultimi tempi sono ricomparse le scritte di ispirazione xenofoba sui muri di diversi paesi del cremasco.
Tali scritte spaziano dall’odio nei confronti dei mussulmani fino ad arrivare a slogan di matrice razzista contro neri ed extracomunitari, oramai in numero sempre maggiore anche nei piccoli paesi di provincia. Esempi sono le frasi apparse, ed immediatamente cancellate dall’amministrazione comunale di Spino d’Adda, che, nella notte di sabato scorso, sono comparse addirittura sulla facciata principale del Comune.
Il vicesindaco Enzo Galbiati (centrosinistra) ha sminuito il gesto considerandolo esterno alla cultura del paese, provvedendo immediatamente alla cancellazione della frase “A morte i mussulmani”. L’amministrazione comunale ha subito condannato il fatto, considerandolo un “gesto deplorevole che va contro il buon senso e l’etica umana”.
Ironica è stata la posizione della Lega Nord che attraverso il portavoce Luciano Sinigaglia ha commentato il gesto con una frase del dittatore cinese Mao Tse-Tung: “i muri sono il libro dei popoli”, facendo intendere la legitimità ideologica della frase.
La scritta comparsa sulla facciata del municipio spinese è solo uno dei diversi episodi accaduti in particolar modo nell’ultimo periodo.
Per diverse settimane nelle vie del centro storico comparivano croci celtiche, svastiche e scritte quali “Dux mea lux”, “Lodi skinheads”, “orgoglio per il regime” solo per citare alcuni esempi.
Lo scenario negli altri comuni del cremasco non cambia di molto. A Rivolta d’Adda, sotto i portici della centrale piazza Vittorio Emanuele II, per mesi vi sono state scritte che inneggiavano al duce, oltre a simboli di chiaro richiamo nazifascista.
Recentemente, sulle locandine di Rifondazione Comunista affisse per sponsorizzare un incontro pubblico sul Tfr sono apparse scritte denigratorie quali “il Comunismo è la fame nel mondo”.
A Vailate tuttora sono presenti in ogni via principale croci celtiche e svastiche sui muri, spesso accompagnate da adesivi del movimento politico di Forza Nuova.
A Pandino, durante qualsiasi campagna elettorale, le locandine del centrosinistra vengono imbrattate da simboli e frasi che inneggiano alla xenofobia e all’odio razziale.
Ma chi sono coloro che compiono questi gesti? Sono casi sporadici o si può parlare di rinascita dell’estrema destra?
Sicuramente, nella maggior parte dei casi, c’è un’organizzazione alla base con militanti spesso giovani che portano avanti idee bandite dalla stessa Costituzione italiana.
Romolo Dell’Angelo
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